giuseppe.d'orta
Forumer storico
La proposta del ministro Alemanno di "rientro dei piccoli azionisti Parmalat nel capitale" la dice lunga su come i politici considerino gli investitori.
Il ministro propone che vengano apportate modifiche al decreto del dicembre 2003, in modo che il commissario Bondi possa far emettere alla nuova società, Assuntore, dei warrants da assegnare agli azionisti Parmalat, esercitando i quali potrebbero sottoscrivere azioni.
La proposta del ministro Alemanno si commenta da sola, ma vediamo nel dettaglio i motivi per cui non si regge in piedi.
E' una proposta demagogica: i warrants avrebbero valore vicino allo zero (per via dell'enorme diluizione del capitale), quindi serve solo per accalappiare voti tra gli azionisti Parmalat. Ed infatti è una proposta spacciata per ciò che non è: non si tratterebbe affatto di un rimettere in gioco i piccoli azionisti perché questi ultimi, per essere nella nuova Parmalat (Assuntore), dovrebbero tirare fuori di tasca parecchi nuovi soldi esercitando warrants, come detto, dallo scarsissimo valore.
E' una proposta inapplicabile: la votazione per il concordato si è appena conclusa. Il concordato ha passato la trafila prevista dalla legge (autorizzazione del Ministero, prospetto informativo, autorizzazioni Consob). Cosa vorrebbe fare, il ministro Alemanno? Annullare tutto e far ricominciare la procedura da zero?
E' una proposta che presenta forti dubbi di legittimità: i creditori, inclusi gli obbligazionisti, potrebbero far valere il proprio diritto ad essere soddisfatti nella misura più ampia possibile prima che si possa provvedere al soddisfacimento, sotto qualsiasi forma, degli azionisti.
Soprattutto, se avesse davvero a cuore i problemi degli investitori, il ministro Alemanno potrebbe prodigarsi (e mica da ora) per far promulgare una seria legge sul risparmio...ma su quel punto il ministro preferisce tacere.
Il ministro propone che vengano apportate modifiche al decreto del dicembre 2003, in modo che il commissario Bondi possa far emettere alla nuova società, Assuntore, dei warrants da assegnare agli azionisti Parmalat, esercitando i quali potrebbero sottoscrivere azioni.
La proposta del ministro Alemanno si commenta da sola, ma vediamo nel dettaglio i motivi per cui non si regge in piedi.
E' una proposta demagogica: i warrants avrebbero valore vicino allo zero (per via dell'enorme diluizione del capitale), quindi serve solo per accalappiare voti tra gli azionisti Parmalat. Ed infatti è una proposta spacciata per ciò che non è: non si tratterebbe affatto di un rimettere in gioco i piccoli azionisti perché questi ultimi, per essere nella nuova Parmalat (Assuntore), dovrebbero tirare fuori di tasca parecchi nuovi soldi esercitando warrants, come detto, dallo scarsissimo valore.
E' una proposta inapplicabile: la votazione per il concordato si è appena conclusa. Il concordato ha passato la trafila prevista dalla legge (autorizzazione del Ministero, prospetto informativo, autorizzazioni Consob). Cosa vorrebbe fare, il ministro Alemanno? Annullare tutto e far ricominciare la procedura da zero?
E' una proposta che presenta forti dubbi di legittimità: i creditori, inclusi gli obbligazionisti, potrebbero far valere il proprio diritto ad essere soddisfatti nella misura più ampia possibile prima che si possa provvedere al soddisfacimento, sotto qualsiasi forma, degli azionisti.
Soprattutto, se avesse davvero a cuore i problemi degli investitori, il ministro Alemanno potrebbe prodigarsi (e mica da ora) per far promulgare una seria legge sul risparmio...ma su quel punto il ministro preferisce tacere.