giuseppe.d'orta
Forumer storico
Il voto dei creditori Parmalat, obbligazionisti inclusi, sulla proposta di concordato presentata dal commissario straordinario si svolgerà dal 28 giugno al 26 agosto.
Gli obbligazionisti potranno esprimere il proprio voto solo ed esclusivamente presso gli intermediari dove hanno depositate le obbligazioni. Il meccanismo di voto prevede il silenzio-assenso, quindi è utile andare a votare solo se si e' contrari alla proposta di concordato. Se il concordato sarà accettato dalla maggioranza dei creditori, la nuova società (Assuntore) nascente dalla conversione dei crediti in capitale sarà quotata in borsa nel prossimo autunno mentre in caso di esito negativo è prevista la vendita delle attività industriali o, come ultima ipotesi, il fallimento.
La procedura di voto è praticamente inutile: il commissario sa già che i voti contrari non arriveranno a superare il 50%. Ciò per via del meccanismo del silenzio-assenso ma soprattutto per via del fatto che le banche creditrici hanno già dichiarato il loro assenso (e ci mancherebbe pure, visto che a loro andrà il 100% dei crediti operativi). Ancora, i soggetti che hanno comprato obbligazioni Parmalat negli ultimi mesi (le quotazioni attuali dei bonds sono doppie, triple ed anche più rispetto al valore di recupero tramite la conversione in azioni: un maggior valore che si rifletterà sul futuro valore delle azioni Assuntore) lo hanno fatto per contare di più nella futura società e di certo non voteranno contro il piano. Il voto è una tappa obbligata ma praticamente inutile, quindi.
Gli obbligazionisti potranno esprimere il proprio voto solo ed esclusivamente presso gli intermediari dove hanno depositate le obbligazioni. Il meccanismo di voto prevede il silenzio-assenso, quindi è utile andare a votare solo se si e' contrari alla proposta di concordato. Se il concordato sarà accettato dalla maggioranza dei creditori, la nuova società (Assuntore) nascente dalla conversione dei crediti in capitale sarà quotata in borsa nel prossimo autunno mentre in caso di esito negativo è prevista la vendita delle attività industriali o, come ultima ipotesi, il fallimento.
La procedura di voto è praticamente inutile: il commissario sa già che i voti contrari non arriveranno a superare il 50%. Ciò per via del meccanismo del silenzio-assenso ma soprattutto per via del fatto che le banche creditrici hanno già dichiarato il loro assenso (e ci mancherebbe pure, visto che a loro andrà il 100% dei crediti operativi). Ancora, i soggetti che hanno comprato obbligazioni Parmalat negli ultimi mesi (le quotazioni attuali dei bonds sono doppie, triple ed anche più rispetto al valore di recupero tramite la conversione in azioni: un maggior valore che si rifletterà sul futuro valore delle azioni Assuntore) lo hanno fatto per contare di più nella futura società e di certo non voteranno contro il piano. Il voto è una tappa obbligata ma praticamente inutile, quindi.