PARMALAT......!!!!!!!!!

SINIBALDO

Forumer attivo
1132767485020001046297.jpg


"FASE IMPEGNATIVA DI CACCIA AI............... POLLI" !!!!!!!!!!!!!!!!!
_______________________________________________________


Alla riammissione in Piazza Affari vola oltre i 3 euro per azione dai 2,5 calcolati secondo il valore teorico.

Ma se il piccolo investitore punta sulla nuova Parmalat sull'onda solo di voci, i grandi gruppi ne approfittano per liquidare titoli che hanno sul groppone, con laute plusvalenze.


La Parmalat è tornata in borsa.

Non solo: alla riammissione in Piazza Affari ha fatto segnare una performance più che lusinghiera, volando oltre i 3 euro per azione dai 2,5 calcolati secondo il valore teorico dell’azienda di Collecchio.

Segno che i fondamentali dell’azienda, al netto degli scandali e degli sprechi, erano buoni.

E segno anche che i risparmiatori italiani sanno apprezzare le storie di virtuoso successo, anche quando il protagonista (la Parmalat oggi, la Montedison ieri) aveva lasciato dietro di sé non poche vittime.

AVVERTIMENTO

Tanto ottimismo però non può esimere da alcune riflessioni; o meglio da qualche avvertimento.

Il successo della Parmalat alla riammissione si deve senz’altro al fatto che ci troviamo di fronte a un’azienda risanata, ripulita, e che dunque in quanto tale non dovrebbe riservare sorprese.

Ma si deve anche ad un’attesa speculativa che se è legittima in ogni operazione di borsa, stavolta desta alcune perplessità.

TRE OFFERTE

Il titolo Parmalat una settimana fa veniva valutato dagli analisti 2,5 euro, in base appunto al puro valore dell’azienda.

Dopodiché tre gruppi, l’italiana Granarolo, la francese Lactatis e una terza cordata promossa dal finanziere Mario Resca, hanno dichiarato il loro interesse addirittura per un’opa sulla Parmalat.

Ora qui c’è qualcosa di singolare.

Un’azienda che intende lanciare un’opa deve chiarire le proprie intenzioni di fronte alle autorità di controllo, la Consob in primo luogo.

Altrimenti c’è l’ovvio rischio di turbativa di mercato.

L’oggetto della scalata, vera o presunta, moltiplica il suo appeal speculativo, il titolo ovviamente sale.

BANCHE E FONDI ZAVORRATI

Chi ha parlato di opa non può logicamente ignorare tutte queste cose, che in teoria sarebbero anche contro il proprio interesse.

Dunque?

Dunque è possibile che qualcuno abbia manovrato queste voci.

Per esempio banche e fondi che sono ancora zavorrati dalle vecchie azioni o obbligazioni:
queste ultime possono essere convertite, a un rapporto di circa il 30%, nei nuovi titoli.


LAUTE PLUSVALENZE

E se il piccolo investitore si comporta in un modo, magari puntando sulla nuova Parmalat, i grandi gruppi ne approfittano per liquidare posizioni scomode.

O, per rivendere con laute plusvalenze, titoli rastrellati pochi giorni fa sul cosiddetto “grey market”, il mercato grigio di Londra inaccessibile ai privati.

PALETTI

Il consiglio di Borsa ha già messo dei paletti alla speculazione, professionale e non, per esempio proibendo che gli acquisti di oggi venissero fatti “al meglio”, cioè senza limiti di prezzo.

In questa maniera si sono contenute le oscillazioni.

Ma la Consob, molto attiva in altri casi recenti, tipo Antonveneta, qualche curiosità dovrebbe farsela venire.

GRANAROLO

Per esempio sulla Granarolo: è di dimensioni molto più piccole della Parmalat, ma è assistito dalla banca Intesa (uno degli istituti coinvolti nello scandalo).

Granarolo e Intesa si sono detti interessati ad acquisire l’azienda risanata da Bondi: poiché i rispettivi manager sono persone serie, non avranno difficoltà a spiegare alle autorità di controllo, e soprattutto al mercato, come intendono fare e quando intendono agire.

Errare humanum, perseverare diabolicum: mai come per la Parmalat si può applicare il vecchio motto. Una tosatura dei piccoli investitori basta, e avanza.
(R.Rosati)
_______________________________________________________

SINIBALDO
 
Il tuo è un messaggio giunto un po' troppo tardi. Oppure è una considerazione ex post ?

In ogni caso chi c'è caduto non può che leccarsi le ferite (ancora una volta) ed avere nervi saldi.
Sappiate comunque che le cosiddette revocatorie avranno ben poche possibilità di andare a buon fine.
Tenete conto che le stesse banche che sono azioniste di Parmalat sono anche destinatarie delle azioni revocatorie !!!
 
PARMALAT: GIP, GERONZI INVITO' TANZI IN CDA PER PROTEGGERLO

(ANSA) - PARMA, 22 FEB - Con la volontà di "proteggere"

Calisto Tanzi "nei confronti delle ormai prossime avversità",

il presidente di Capitalia Cesare Geronzi invitò il patron di

Parmalat "a fare parte del consiglio di amministrazione

dell'istituto di credito", "proprio quando il disastro del

turismo era ormai imminente". E' un passo dell'ordinanza del

Gip di Parma Pietro Rogato che ha portato all'interdizione dagli

uffici direttivi del numero uno di Capitalia.

Secondo il giudice, che ha accolto praticamente 'in toto' la

ricostruzione del Pm Vincenzo Picciotti, la decisione di Geronzi

"non avrebbe avuto alcuna ragion d'essere", "se non fosse sin

da allora maturata la ferma volontà di proteggerlo (Tanzi, ndr)

nei confronti delle ormai prossime avversità future".

Soprattutto perché "i più autorevoli esponenti della banca

erano perfettamente consapevoli, e da lungo tempo, tanto delle

problematiche che affliggevano le società personali (di Tanzi,

ndr), quanto delle gravi condotte illecite cui il neo-eletto

consigliere s'era con il loro stesso appoggio per anni

spregiudicatamente esposto al fine di farvi fronte".

Nell'ordinanza, fra i numerosi episodi, ne è riportato uno

che spiega la conoscenza dei manager Capitalia delle reali

condizioni del gruppo Tanzi: "In data 19 aprile 2001, 10 giorni

prima della nomina di Tanzi a membro del cda della banca - si

legge ancora nel provvedimento - l'Area Crediti aveva infatti

predisposto una relazione, nella quale s'era suggerita

l'adozione d'una 'linea dura', ritenendo senza mezza termini

'improponibile' la 'proroga sic et simpliciter degli

affidamenti'. Il giorno successivo, il 'presentatore' dottor

Martinelli, s'era tuttavia limitato a proporre favorevolmente al

comitato Fidi l'accoglimento della proposta con le seguenti

considerazioni: 'molti sono gli elementi negativi che emergono

da quanto esposto... Tuttavia non possiamo, in questa sede, non

tenere in considerazione la globalita' dei rapporti con il

gruppo Parmalat e soprattutto il fatto, dirimente, che il

cavalier Tanzi ci offra la sua personale fideiussione, per

questa posizioné. Parole - osserva il giudice - in cui si

coglievano con evidenza, ancora una volta, tanto la 'visione

unitaria' del gruppo Tanzi, cui s'é più volte fatto cenno,

quanto l'eco delle garanzie, pur sempre illecite, ma oramai

'occulte' solo nei bilanci dei due 'sottogruppi' (alimentare e

turismo, ndr), che assistevano gli affidamenti delle società

personali del presidente della Parmalat".

Nel provvedimento firmato dal Gip, c'é un altro episodio

piuttosto significativo: "Tra il 14, o al massimo il 15 ottobre

del 2002, il gruppo Tanzi era infatti destinato a fallire, se -

come Banca di Roma ben sapeva - non fosse stato pagato il noto

'B.S.P.' (cioé la biglietteria aerea, ndr). I soldi dei

viaggiatori, destinati alle società aeree (nel cui interesse

avrebbero dovuto essere, in realtà, semplicemente 'custoditi'),

venivano infatti regolarmente - nel senso di 'ogni mese' -

impiegati dalle agenzie turistiche Tanzi per finanziare i propri

bisogni operativi e, altrettanto regolarmente, bisognava poi

andarli a cercare da qualche altra parte, per poterli poi far

pervenire all'intermediario delle compagnie di volo". E "anche

di questa ennesima cattiva abitudine dei gestori turistici

Tanzi, naturalmente - ha sottolineato il giudice - Banca di Roma

era perfettamente a conoscenza".

(ANSA).
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto