Pensioni gratis agli stranieri, è boom

Francisco ha scritto:
Ma è era sta cosa?? io sinceramente stento a crederci




http://www.effedieffe.com/content/view/3356/ :eek: :eek:
Beffa all'INPS.

Il fenomeno sta assumendo contorni da "assalto alla diligenza": è la richiesta di assegni sociali da parte degli stranieri. Nel 2008, secondo le stime, comporterà nel solo Veneto un esborso di circa dieci milioni di euro per le già esangui casse dell'Inps.
Si tratta a tutti gli effetti di una "pensione sociale" (fino al 1996 si chiamava così) riconosciuta a chi ha compiuto 65 anni e non ha redditi oppure è sotto la soglia dei 5.000 euro annui.

Proprio gli extracomunitari (specialmente gli albanesi) ne stanno facendo incetta: per chi è sul nostro territorio da regolare - quindi con carta di soggiorno e residenza - basta presentare la domanda di ricongiungimento familiare e far arrivare in Italia i genitori o i parenti anziani. A quel punto si manda il familiare ultra65enne all'Inps per autocertificare l'assenza di reddito o, al limite, dichiarare la pensione minima nello Stato di provenienza e il gioco è fatto: l'Inps eroga 395,6 euro al mese di assegno sociale più 154,9 euro di importo aggiuntivo (cifre appena aumentate dalla Finanziaria 2008): in totale 550,5 euro per 13 mensilità quindi 7156 euro l'anno (tutti esentasse).

Il caso viene sollevato dal padovanoGianfranco Destro, 57enne presidente del movimento "Città futura": «Ho lavorato una vita nel sociale e nel sindacato - ricorda - ma un fenomeno del genere è senza precedenti e configura clamorose ingiustizie sociali. E sta aumentando grazie al passaparola fra stranieri, molti dei quali forse in buonafede, ma tanti senz'altro col miraggio di facili guadagni sulle spalle dello Stato italiano».

Uno Stato che dal 2000 con la legge 388 (inserita nella finanziaria 2001 dell'allora governo Amato) ha riconosciuto l'assegno sociale agli stranieri e ora si trova a fare i conti con un aumento di domande «praticamente sempre accolte dall'Inps visto che la legge non prevede nè un minimo di versamenti nè tempi di residenza in Italia» conclude Destro.

Tenendo presente che il 20\% dei pensionati del Nordest percepisce pensioni inferiori a 500 euro al mese, quell'assegno agli anziani stranieri è superiore a quanto prendono tanti nostri pensionati che hanno versato contributi e pagato tasse per una vita.

L'entità dell'esborso a carico dell'ente previdenziale è ancora incerto, ma nel solo Veneto può sfiorare i 10 milioni di euro considerando una quota di 1400 domande. Nelle maggiori sedi Inps del Veneto, infatti, le richieste stanno arrivando al ritmo di 6-7 ogni settimana, specialmente nelle province a più alta densità di extracomunitari (Vicenza, Padova e Verona). Ne vengono invece presentate un po' meno nel Trevigiano e nelle sedi veneziane, decisamente poche a Rovigo e Belluno.

Continuando con questa media e can l'85\% di pratiche accettate, l'Inps spenderà appunto 10 milioni per gente che non ha mai lavorato in Italia. È già in atto un tam-tam per diffondere notizie sull'assegno sociale e vari siti web dedicati agli stranieri spiegano le procedure da seguire. «Al di là dell'oggettiva iniquità - commenta ancora l'ex sindacalista Destro - c'è l'aggravante che per l'Inps è tecnicamente impossibile effettuare controlli (in media comunque le pratiche "monitorate" sono meno del 10\%,ndr). Molti di questi assegni sociali sono poi ritirati dai figli degli aventi diritto con una semplice delega di pagamento. I genitori possono anche tornare a casa lasciando la residenza qui in Italia.

Anche in questo caso i controlli sarebbero difficili e inefficaci. È anche possibile che gli "aventi diritto" non siano più in vita (basta guardare le percentuali di mortalità delle comunità cinesi), ma non è assurdo ipotizzare che gli assegni vengano comunque incassati».

Per ovviare a questa ulteriore beffa basterebbe - come suggerisce lo stesso Gianfranco Destro - fissare un obbligo per gli anziani extracomunitari di presentarsi agli sportelli Inps a frequenze prestabilite esibendo il passaporto valido (in originale).

E c'è un ultimo paradosso: la domanda di ricongiungimento familiare prevede da parte dello straniero regolare l'obbligo di attestare la propria capacità economica. In pratica autocertificano di poter provvedere al mantenimento del parente da ricongiungere. Ma l'assegno sociale "made in Italy" gli spetta lo stesso (ci sono già alcune sentenze che lo confermano). Qualche ultra65enne, poi, è già titolare di pensione nel proprio Paese, ma si trtta di importi minimi: in Albania e Kosovo la media è di 80 euro al mese, ancora meno in Moldavia e altri Stati dell'Est. La legge in questi casi riconosce una decurtazione dei 550 euro al mese. Se invece un pensionato italiano si trasferisce all'estero, l'assegno sociale gli viene subito revocato e quando rientra deve rifare tutte le pratiche.

In Friuli (vedi articolo sotto) qualche furbo è stato pizzicato dagli ispettori Inps, ma per ora i controlli sembrano avere solo un minimo effetto deterrente.

Gigi Bignotti

Fonte:Il Gazzettino, 15.03.2008.
15/03/2008 22.28.10
 
MA CHE CAZZZO E' STA STORIA...

qui ci vuole la rivoluzione.

un extra che non ha mai lavorato in italia percepisce una pensione anche se non e' cittadino?
e il 90% fa il ricongiungimento, prene la residenza e se ne torna nel suo paese e ripasssa una volta all'anno in italia?

con pensionati che hanno lavorato una vita e prendono 800 euro al mese e devono magari mantenere la moglie casalinga senza reddito perche' la sua pensione di 800 euro moltiplicata per 13 supera i 5000 euro per tutti e due??


ci vuole la rivoluzione
 
Albatros ha scritto:
MA CHE CAZZZO E' STA STORIA...

qui ci vuole la rivoluzione.

un extra che non ha mai lavorato in italia percepisce una pensione anche se non e' cittadino?
e il 90% fa il ricongiungimento, prene la residenza e se ne torna nel suo paese e ripasssa una volta all'anno in italia?

con pensionati che hanno lavorato una vita e prendono 800 euro al mese e devono magari mantenere la moglie casalinga senza reddito perche' la sua pensione di 800 euro moltiplicata per 13 supera i 5000 euro per tutti e due??


ci vuole la rivoluzione
Non è una pensione, è l'assegno sociale, ma è lo stesso inopportuno in una situazione di sostanziale recessione. Insomma soldi degli italiani che vanno dove non devono andare. Nei paesi di provenienza degli extracom non c'è nessun ricongiungimento familiare.
Gli italiani non sono la Befana. E, al di fuori dei forum, la gente dice chiaro e tondo che gli extracomunitari impoveriscono il paese, fanno comodo solo agli industriali.
 
Sharnin 2 ha scritto:
Non è una pensione, è l'assegno sociale, ma è lo stesso inopportuno in una situazione di sostanziale recessione. Insomma soldi degli italiani che vanno dove non devono andare. Nei paesi di provenienza degli extracom non c'è nessun ricongiungimento familiare.
Gli italiani non sono la Befana. E, al di fuori dei forum, la gente dice chiaro e tondo che gli extracomunitari impoveriscono il paese, fanno comodo solo agli industriali.

gli extra che lavorano e versano contributi hanno tutti i diritti, ma altro discorso e' il ricongiungimento familiare dei genitori che vengono, prndono la residenza, l'assegno sociale , senza mai avere lavorato un giorno in italia.., poi il 90% prende l'aereo e se ne torna a casa, e ripassa per natale...

ma stiamo scherzando? con italiani che con 800 euro devono mantenere anche la moglie??


questi poi sono anche quelli che fanno si che i NOSTRI figli siano perennemente in lista di attesa negli asili...
 
Albatros ha scritto:
gli extra che lavorano e versano contributi hanno tutti i diritti, ma altro discorso e' il ricongiungimento familiare dei genitori che vengono, prndono la residenza, l'assegno sociale , senza mai avere lavorato un giorno in italia.., poi il 90% prende l'aereo e se ne torna a casa, e ripassa per natale...

ma stiamo scherzando? con italiani che con 800 euro devono mantenere anche la moglie??


questi poi sono anche quelli che fanno si che i NOSTRI figli siano perennemente in lista di attesa negli asili...
Gli extra che lavorano (non per colpa loro, ma dei nostri miserevoli industriali) spesso forniscono agli industriali il sistema per fare dumping salariale, anche con i subappalti a ditte che impiegano lavoratori in nero o alle cooperative di extracomunitari che si accontentano di un pezzo di pane. Pensa che anche per i pony express i datori di lavoro preferiscono gli stranieri perchè li pagano meno (detto da loro).
Tutta la propaganda pro stranieri serve a Confindustria, basta ascoltare Radio 24!
Ma gli italiani in difficoltà economica non ci cascano più.
 
mi sono un po' interessato, ma non ho capito la differenza tra:
assegno sociale e
pensione sociale...


sharmin 2 mi puoi dare una mano???



tratto dal sito dell'inps..

I REQUISITI PER OTTENERE L'ASSEGNO SOCIALE
Un cittadino italiano, o equiparato, può fare domanda di assegno sociale quando non percepisce alcun reddito o ne percepisce uno inferiore all'importo corrente dell'assegno sociale, ha raggiunto i 65 anni di età e risiede abitualmente in Italia.
Sono equiparati ai cittadini italiani: gli abitanti di San Marino, i rifugiati politici, i cittadini di uno Stato dell'Unione europea residenti in Italia e i cittadini extracomunitari in possesso di carta di soggiorno.
La residenza abituale in Italia è un requisito fondamentale tanto che, se il titolare di assegno sociale trasferisce all'estero la propria residenza, ne perde il diritto.
L'assegno sociale è una prestazione che non spetta ai superstiti.


In particolare
Hanno diritto all'assegno sociale soltanto i cittadini extracomunitari titolari di carta di soggiorno. Torna su
I REDDITI
Redditi considerati ai fini della determinazione del diritto all'assegno sociale:
i redditi soggetti all'Irpef al netto dell'imposizione fiscale e contributiva (stipendi, pensioni, redditi di terreni e fabbricati, redditi da impresa e da lavoro autonomo, assegno di mantenimento pagato al coniuge separato o divorziato ecc.);
i redditi esenti da imposta (prestazioni assistenziali in denaro pagate con carattere di continuità dallo Stato o da altri enti pubblici o da stati esteri, sussidi corrisposti dallo stato o da altri enti pubblici a titolo assistenziale, prestazioni aventi natura risarcitoria pagate dallo stato italiano o da stati esteri);
le pensioni ed assegni pagati dal Ministero dell'Interno ai ciechi civili, invalidi civili e sordomuti;
le pensioni di guerra;
le rendite vitalizie pagate dall'Inail;
le pensioni privilegiate ordinarie "tabellari" per infermità contratte durante il servizio militare di leva;
i redditi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta (vincite derivanti dalla sorte, da giochi di abilità, da concorsi a premi, da pronostici e da scommesse, corrisposte dallo Stato, da persone giuridiche pubbliche e private);
i redditi soggetti a imposta sostitutiva (interessi postali e bancari, interessi dei BOT, CCT e di ogni altro titolo di stato, interessi, premi ed altri frutti delle obbligazioni e titoli similari, emessi da banche e società per azioni, interessi delle obbligazioni e degli altri titoli compresi i titoli emessi da enti pubblici economici trasformati per legge in società per azioni);
gli assegni alimentari corrisposti a norma del codice civile;
l'assegno sociale di cui è titolare il coniuge del richiedente;
Redditi non considerati ai fini della determinazione del diritto all'assegno sociale:
i trattamenti di fine rapporto e loro eventuali anticipazioni;
le competenze arretrate soggette a tassazione separata;
il proprio assegno sociale;
la casa di proprietà in cui si abita;
la pensione liquidata, secondo il sistema contributivo, per un importo pari ad 1/3 della pensione stessa e comunque non oltre 1/3 dell'assegno sociale;
i trattamenti di famiglia;
le indennità di accompagnamento di ogni tipo, gli assegni per l'assistenza personale continuativa erogati dall'Inail nei casi di invalidità permanente assoluta, gli assegni per l'assistenza personale e continuativa pagati dall'Inps ai pensionati per inabilità;
l'indennità di comunicazione per i sordomuti;
l'assegno vitalizio pagato agli ex combattenti della guerra 1915-1918 e precedenti.
Torna su
LIMITI DI REDDITO E MISURA DELL'ASSEGNO
Per l'anno 2008, l'importo mensile dell'assegno è di 395,59 euro. Ne deriva che, per lo stesso anno, l'importo annuo dell'assegno sociale è di 5.142,67 euro (cioè 395,59 x 13) e pertanto i limiti di reddito sono di 5.142,67 euro se il richiedente non è coniugato e di 10.285,34 euro annui (cioè 5.142,67 x 2) se il richiedente è coniugato.
Se chi fa domanda non ha alcun reddito personale né insieme all'eventuale coniuge, percepisce l'assegno sociale in misura intera. Se, invece, i suoi redditi, quelli dell'eventuale coniuge oppure la somma di entrambi superano i limiti di legge, l'assegno sociale viene negato. Nel caso in cui il reddito del richiedente o quello del coniuge o la loro somma siano inferiori ai limiti di legge, l'assegno viene erogato con l'importo ridotto. In questo caso, sarà pagato un importo annuo pari alla differenza tra l'importo intero annuale dell'assegno sociale corrente e l'ammontare del reddito annuale.


Esempio
Se il richiedente è coniugato e il reddito complessivo annuo è di 9.000 euro, l'importo dell'assegno sarà ridotto a 1.285,34 euro l'anno (cioè pari alla differenza tra 10.285,34 euro, limite annuale di reddito corrente per il richiedente coniugato, e 9.000 euro).

Per determinare l'importo dell'assegno, vengono considerati i redditi dell'anno in cui viene presentata la domanda: cioè chi fa domanda di assegno sociale deve presentare all'Inps una dichiarazione del reddito presunto calcolato in base a quello dell'anno precedente. L'importo dell'assegno erogato dall'Inps è, quindi, provvisorio e l'Istituto provvederà al conguaglio, nell'anno successivo, al momento dell'accertamento dei redditi effettivi.

A differenza di quanto previsto per la pensione sociale l'assegno, o una quota di esso, spetta anche nel caso in cui il richiedente abbia un reddito personale di importo superiore al limite individuale, purché il reddito complessivo cumulato con il coniuge sia inferiore al relativo limite di legge.


In particolare
L'assegno sociale può essere ridotto nei casi in cui il titolare sia ricoverato in istituti o comunità con rette a carico dello Stato.La riduzione è del 50% se il titolare è ricoverato in istituti o comunità con retta a totale carico degli enti pubblici, e del 25% quando la retta è a carico dell'interessato o dei suoi familiari, per un importo inferiore alla metà dell'assegno sociale. L'assegno non subisce riduzioni quando la retta a carico del titolare o dei familiari comporta una spesa superiore al 50% dell'assegno sociale. Al fine di stabilire la misura dell'assegno, il pensionato deve presentare all'Inps documentazione, rilasciata dall'istituto o dalla comunità presso la quale è ricoverato, che attesti l'esistenza e l'entità del contributo a carico dell'ente pubblico e della quota eventualmente a carico suo o dei familiari. Torna su



ok.. fin qui ci sono : devi avere 65 anni, residente, anche extra e il tuo reddito
se singolo non deve superare i 5.142,67 euro (cioè 395,59 x 13) e pertanto i limiti di reddito sono di 5.142,67 euro se il richiedente non è coniugato e di 10.285,34 euro annui (cioè 5.142,67 x 2) se il richiedente è coniugato.

se poniamo l'esempio di una coppia di pensionati con uno da 750 euro e l'altro zero..
i redditi sono 750x13 = 9750 €
l'assegno che arriva all'altro e' pari a 10.285 - 9750 = 535 euro l'anno......
se prende 800 euro ... l'assegno e' zero..



LA PENSIONE SOCIALE
Per l'anno 2008, l'importo mensile della pensione sociale è di 326,02 euro.
Se chi percepisce la pensione sociale non è coniugato e non ha alcun reddito personale, ha diritto all'importo intero della pensione sociale. Se il suo reddito personale supera 4.238,26 euro, la pensione sociale non spetta, mentre se non supera questo limite, l'importo viene ridotto ed è pari alla differenza tra l'importo annuale corrente della pensione e l'ammontare del reddito personale del titolare.
Se chi percepisce la pensione sociale è coniugato e il reddito complessivo dei coniugi non supera 10.365,50 euro annui, la pensione viene erogata in misura intera. Se il reddito complessivo dei coniugi supera 14.603,76 euro l’anno, la pensione sociale non spetta, mentre se l'ammontare del reddito complessivo dei coniugi è compreso tra 10.365,50 e 14.603,76 euro, l'importo viene ridotto ed è pari alla differenza tra 14.603,76 euro e l'ammontare del reddito complessivo dei coniugi.
Se il richiedente ha redditi propri superiori al limite individuale, la pensione sociale non spetta anche se, sommando il reddito personale con quello del coniuge, il reddito complessivo non supera i limiti di reddito stabiliti dalla legge per i cittadini coniugati.
Se il richiedente ha redditi propri superiori al limite individuale, la pensione sociale non spetta anche se, sommando il reddito personale con quello del coniuge, il reddito complessivo non supera i limiti di reddito stabiliti dalla legge per i cittadini coniugati. Torna su


per la pensione sociale invece , tornando alla coppia di prima.. non cambia nulla
lui prende 750 euro x13 = 9750 che e' inferiore a 10.365 quindi l'altro prende tutta la pensione sociale.

quale e' la differenza , ???
 
Albatros ha scritto:
mi sono un po' interessato, ma non ho capito la differenza tra:
assegno sociale e
pensione sociale...


sharmin 2 mi puoi dare una mano???



tratto dal sito dell'inps..

I REQUISITI PER OTTENERE L'ASSEGNO SOCIALE
Un cittadino italiano, o equiparato, può fare domanda di assegno sociale quando non percepisce alcun reddito o ne percepisce uno inferiore all'importo corrente dell'assegno sociale, ha raggiunto i 65 anni di età e risiede abitualmente in Italia.
Sono equiparati ai cittadini italiani: gli abitanti di San Marino, i rifugiati politici, i cittadini di uno Stato dell'Unione europea residenti in Italia e i cittadini extracomunitari in possesso di carta di soggiorno.
La residenza abituale in Italia è un requisito fondamentale tanto che, se il titolare di assegno sociale trasferisce all'estero la propria residenza, ne perde il diritto.
L'assegno sociale è una prestazione che non spetta ai superstiti.


In particolare
Hanno diritto all'assegno sociale soltanto i cittadini extracomunitari titolari di carta di soggiorno. Torna su
I REDDITI
Redditi considerati ai fini della determinazione del diritto all'assegno sociale:
i redditi soggetti all'Irpef al netto dell'imposizione fiscale e contributiva (stipendi, pensioni, redditi di terreni e fabbricati, redditi da impresa e da lavoro autonomo, assegno di mantenimento pagato al coniuge separato o divorziato ecc.);
i redditi esenti da imposta (prestazioni assistenziali in denaro pagate con carattere di continuità dallo Stato o da altri enti pubblici o da stati esteri, sussidi corrisposti dallo stato o da altri enti pubblici a titolo assistenziale, prestazioni aventi natura risarcitoria pagate dallo stato italiano o da stati esteri);
le pensioni ed assegni pagati dal Ministero dell'Interno ai ciechi civili, invalidi civili e sordomuti;
le pensioni di guerra;
le rendite vitalizie pagate dall'Inail;
le pensioni privilegiate ordinarie "tabellari" per infermità contratte durante il servizio militare di leva;
i redditi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta (vincite derivanti dalla sorte, da giochi di abilità, da concorsi a premi, da pronostici e da scommesse, corrisposte dallo Stato, da persone giuridiche pubbliche e private);
i redditi soggetti a imposta sostitutiva (interessi postali e bancari, interessi dei BOT, CCT e di ogni altro titolo di stato, interessi, premi ed altri frutti delle obbligazioni e titoli similari, emessi da banche e società per azioni, interessi delle obbligazioni e degli altri titoli compresi i titoli emessi da enti pubblici economici trasformati per legge in società per azioni);
gli assegni alimentari corrisposti a norma del codice civile;
l'assegno sociale di cui è titolare il coniuge del richiedente;
Redditi non considerati ai fini della determinazione del diritto all'assegno sociale:
i trattamenti di fine rapporto e loro eventuali anticipazioni;
le competenze arretrate soggette a tassazione separata;
il proprio assegno sociale;
la casa di proprietà in cui si abita;
la pensione liquidata, secondo il sistema contributivo, per un importo pari ad 1/3 della pensione stessa e comunque non oltre 1/3 dell'assegno sociale;
i trattamenti di famiglia;
le indennità di accompagnamento di ogni tipo, gli assegni per l'assistenza personale continuativa erogati dall'Inail nei casi di invalidità permanente assoluta, gli assegni per l'assistenza personale e continuativa pagati dall'Inps ai pensionati per inabilità;
l'indennità di comunicazione per i sordomuti;
l'assegno vitalizio pagato agli ex combattenti della guerra 1915-1918 e precedenti.
Torna su
LIMITI DI REDDITO E MISURA DELL'ASSEGNO
Per l'anno 2008, l'importo mensile dell'assegno è di 395,59 euro. Ne deriva che, per lo stesso anno, l'importo annuo dell'assegno sociale è di 5.142,67 euro (cioè 395,59 x 13) e pertanto i limiti di reddito sono di 5.142,67 euro se il richiedente non è coniugato e di 10.285,34 euro annui (cioè 5.142,67 x 2) se il richiedente è coniugato.
Se chi fa domanda non ha alcun reddito personale né insieme all'eventuale coniuge, percepisce l'assegno sociale in misura intera. Se, invece, i suoi redditi, quelli dell'eventuale coniuge oppure la somma di entrambi superano i limiti di legge, l'assegno sociale viene negato. Nel caso in cui il reddito del richiedente o quello del coniuge o la loro somma siano inferiori ai limiti di legge, l'assegno viene erogato con l'importo ridotto. In questo caso, sarà pagato un importo annuo pari alla differenza tra l'importo intero annuale dell'assegno sociale corrente e l'ammontare del reddito annuale.


Esempio
Se il richiedente è coniugato e il reddito complessivo annuo è di 9.000 euro, l'importo dell'assegno sarà ridotto a 1.285,34 euro l'anno (cioè pari alla differenza tra 10.285,34 euro, limite annuale di reddito corrente per il richiedente coniugato, e 9.000 euro).

Per determinare l'importo dell'assegno, vengono considerati i redditi dell'anno in cui viene presentata la domanda: cioè chi fa domanda di assegno sociale deve presentare all'Inps una dichiarazione del reddito presunto calcolato in base a quello dell'anno precedente. L'importo dell'assegno erogato dall'Inps è, quindi, provvisorio e l'Istituto provvederà al conguaglio, nell'anno successivo, al momento dell'accertamento dei redditi effettivi.

A differenza di quanto previsto per la pensione sociale l'assegno, o una quota di esso, spetta anche nel caso in cui il richiedente abbia un reddito personale di importo superiore al limite individuale, purché il reddito complessivo cumulato con il coniuge sia inferiore al relativo limite di legge.


In particolare
L'assegno sociale può essere ridotto nei casi in cui il titolare sia ricoverato in istituti o comunità con rette a carico dello Stato.La riduzione è del 50% se il titolare è ricoverato in istituti o comunità con retta a totale carico degli enti pubblici, e del 25% quando la retta è a carico dell'interessato o dei suoi familiari, per un importo inferiore alla metà dell'assegno sociale. L'assegno non subisce riduzioni quando la retta a carico del titolare o dei familiari comporta una spesa superiore al 50% dell'assegno sociale. Al fine di stabilire la misura dell'assegno, il pensionato deve presentare all'Inps documentazione, rilasciata dall'istituto o dalla comunità presso la quale è ricoverato, che attesti l'esistenza e l'entità del contributo a carico dell'ente pubblico e della quota eventualmente a carico suo o dei familiari. Torna su



ok.. fin qui ci sono : devi avere 65 anni, residente, anche extra e il tuo reddito
se singolo non deve superare i 5.142,67 euro (cioè 395,59 x 13) e pertanto i limiti di reddito sono di 5.142,67 euro se il richiedente non è coniugato e di 10.285,34 euro annui (cioè 5.142,67 x 2) se il richiedente è coniugato.

se poniamo l'esempio di una coppia di pensionati con uno da 750 euro e l'altro zero..
i redditi sono 750x13 = 9750 €
l'assegno che arriva all'altro e' pari a 10.285 - 9750 = 535 euro l'anno......
se prende 800 euro ... l'assegno e' zero..



LA PENSIONE SOCIALE
Per l'anno 2008, l'importo mensile della pensione sociale è di 326,02 euro.
Se chi percepisce la pensione sociale non è coniugato e non ha alcun reddito personale, ha diritto all'importo intero della pensione sociale. Se il suo reddito personale supera 4.238,26 euro, la pensione sociale non spetta, mentre se non supera questo limite, l'importo viene ridotto ed è pari alla differenza tra l'importo annuale corrente della pensione e l'ammontare del reddito personale del titolare.
Se chi percepisce la pensione sociale è coniugato e il reddito complessivo dei coniugi non supera 10.365,50 euro annui, la pensione viene erogata in misura intera. Se il reddito complessivo dei coniugi supera 14.603,76 euro l’anno, la pensione sociale non spetta, mentre se l'ammontare del reddito complessivo dei coniugi è compreso tra 10.365,50 e 14.603,76 euro, l'importo viene ridotto ed è pari alla differenza tra 14.603,76 euro e l'ammontare del reddito complessivo dei coniugi.
Se il richiedente ha redditi propri superiori al limite individuale, la pensione sociale non spetta anche se, sommando il reddito personale con quello del coniuge, il reddito complessivo non supera i limiti di reddito stabiliti dalla legge per i cittadini coniugati.
Se il richiedente ha redditi propri superiori al limite individuale, la pensione sociale non spetta anche se, sommando il reddito personale con quello del coniuge, il reddito complessivo non supera i limiti di reddito stabiliti dalla legge per i cittadini coniugati. Torna su


per la pensione sociale invece , tornando alla coppia di prima.. non cambia nulla
lui prende 750 euro x13 = 9750 che e' inferiore a 10.365 quindi l'altro prende tutta la pensione sociale.

quale e' la differenza , ???
Non lo so, ma tu credi che i "nostri" legiferino con la logica?
Ti risulta?
Comunque, ripeto, non ci possiamo più permettere di essere la Befana e di farci prendere in giro.
 
no sono d'accordo..

pero' volevo capire la differenza tra pensione sociale e assegno sociale...

con l'assegno il pensionato da 800 euro che mantiene la moglie non prende niente..

con il secondo liu prende la sua pensione e lei la pensione sociale..


boh...
 
ahhh ho capito la gabella.... dove sta.. certo che il sito dell'inps e' aggiornatissimo...

praticamente la pensione sociale e' stata ELIMINATA dal 1995, chi ha raggiunto i 65 anni dopo il 1995 rientra nell'assegno sociale... chi invece li ha maturati prima del 1995 continua a prendere la pensione sociale...


La pensione sociale costituisce una forma di assistenza che l'INPS eroga agli ultra sessantacinquenni, residenti in Italia, privi di reddito o con reddito inferiore a quello della stessa pensione sociale.
Questa prestazione continua a spettare a coloro che ne hanno maturato i requisiti con domanda presentata entro il 1995.
Coloro invece, che hanno compiuto i 65 anni di età entro il 31.12.1995 e presentano domanda di pensione successivamente a questa data, hanno diritto all'assegno sociale se sono in possesso dei requisiti richiesti. Questo perchè, a partire dal 1º gennaio 1996, la pensione sociale è stata sostituita dall'assegno sociale. Anche coloro che sono già titolari di pensione sociale e che in data successiva al 31.12.1995 hanno perso il diritto a fruire di tale prestazione, possono fare domanda di assegno sociale sempre se in possesso dei requisiti.
Ad esempio, per l'anno 2005 l'importo della pensione sociale era stato pari ad euro 309,02 euro al mese. Inoltre, si segnala che ai titolari di pensione per invalidità civile, che hanno compiuto i 65 anni di età al 31.12.1995, spetta la pensione sociale che sostituisce quella pagata dal Ministero degli Interni (e che dal 1º novembre '98 viene pagata dall'Inps). Agli invalidi civili che perfezionano il requisito dei 65 anni di età in data successiva al 31.12.95 spetta invece l'assegno sociale.
 

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