Per Alan1 commento su hedge funds

Nonsoniente

Forumer storico
Ciao Alan per cortesia potresti commentare questo articolo trovato in rete, lo chuedo a te in quanto esperto di hedge funds .
Grazie in anticipo cia Mauro.

La strage dei derivati sul credito

L'intero mercato dei derivati sul credito, quello che cresce più rapidamente nella bolla speculativa globale dei derivati, è gravemente scosso da una crisi. Come spiegato nell'ultimo numero dello Strategic alert dell'EIR (nell'articolo riprodotto di seguito), la categoria più labile di questi derivati sul credito sono i CDO (Obbligazioni di Debito Collateralizzato).
Un'altra categoria di derivati si chiama "capital structure arbitrage" (CSA) e rappresenta una delle ultime innovazioni sul mercato dei derivati. Anche le CSA, come i CDO, altro non sono che scommesse sul debito delle imprese, o derivati su quel debito. Ma lo schema è reso più complesso dall'aggiunta di un altro elemento: la quotazione in borsa delle azioni di una certa impresa. Gli hedge funds hanno infatti scoperto che quando un'impresa finisce nei guai, solitamente la sua quotazione in borsa crolla molto più rapidamente del prezzo dei suoi bonds o dei CDO emessi sul suo debito.
Quando era ormai certo che il debito GM sarebbe retrocesso a livello "junk", a marzo, un nutrito gruppo di hedge funds si è riversato a fare scommesse CSA sul debito GM. E adesso arriva il problema: nella stessa settimana sono venuti a coincidere: 1) l'annuncio di Kirk Kerkorian di un forte acquisto di titoli GM, che in borsa hanno di conseguenza avuto un rialzo del 20%, 2) il taglio del rating di GM da parte di Standard & Poor's, che ha fatto ribassare di colpo il prezzo dei bond GM. Questo ha rappresentato per gli operatori dei CSA il disastro peggiore possibile.
In un articolo intitolato "Il ticchettio della bomba nei prodotti creditizi strutturati", il 19 maggio quotidiano elvetico Neue Zuercher Zeitung

ha posto in risalto la precarietà estrema in cui versa il mercato dei CSA: l'acquisto di titoli GM da parte di Kerkorian ha causato un 'incendio nella prateria' e una 'reazione a catena' nel mercato obbligazionario che ha finito per colpire in particolare i fondi specializzati in CSA e CDO. Gli hedge funds hanno subito perdite "dolorose" quando il premio di rischio dei titoli GM è "esploso" ed i prezzi dei derivati collegati sono crollati, mentre le azioni GM si sono rivalutate. Cercando di sottrarsi alle conseguenze dell'avventura con i CDO, gli investitori "ad un certo punto hanno cominciato a svendere in preda al panico, facendo così deragliare il mercato dei derivati sul credito".
Nessuno è in grado di dire quanti siano gli hedge funds colati a picco nelle ultime tre settimane. Ma tra la fine di maggio e la chiusura del secondo trimestre, il 31 giugno, "i cadaveri degli hedge funds saranno riversati sulla spiaggia", ha commentato un esperto di Londra. Le vendite per coprire le posizioni degli hedge funds sono già enormi, e saranno accentuate dal ritiro dei clienti che scopriranno le perdite alla lettura del bollettino a fine mese. Ma questa ritirata degli investitori in preda al panico è proprio ciò che aggrava i problemi del settore. L'improvvisa risalita del dollaro e la caduta dei prezzi delle materie prime, petrolio compreso, vengono direttamente attribuiti a queste "vendite per disperazione" degli hedge funds.
Non si può dubitare del fatto che anche le grandi banche, e non solo gli hedge funds che esse hanno creato nelle proprie orbite, siano finite nei guai. Questo è evidente anche dal fatto che esse hanno cominciato ad accusarsi vicendevolmente. Ad essere tenuta d'occhio ora è soprattutto la Deutsche Bank. Il 17 maggio la Merrill Lynch ha pubblicato un rapporto in cui si fa notare come la Deutsche Bank abbia probabilmente subito grosse perdite negli sviluppi di GM e Ford. Il volume delle emissioni di bond gestite da Deutsche Bank è diminuito drasticamente nel secondo trimestre, e la banca probabilmente ha sofferto dal minore fatturato degli hedge funds come conseguenza delle "recenti turbolenze" nei mercati dei derivati sul credito, come pure dalle perdite nelle transazioni da essa effettuate. "La Deutsche sta forse attraversando un'esperienza dolorosa", conclude il rapporto, che è stato diffuso proprio il giorno prima dell'assemblea degli azionisti della banca di Francoforte. Secondo Merrill Lynch circa il 17% dei clienti di Deutsche Bank, nelle attività di trading e vendite di bonds, sono hedge funds.
Quando la Deutsche Bank è stata indicata come una delle vittime del capitombolo di GM e Ford, il primo responsabile finanziario della banca Clemens Boersing è stato costretto ad affermare, in una conferenza stampa data l'11 maggio a New York, che la banca non ha posizioni scoperte, ma che tutte le operazioni sono "pienamente collateralizzate". Boersing ha aggiunto che l'unità della banca attiva sui mercati globali "non ha fatto investimenti negli hedge funds". La banca ha un approccio "molto cauto" alle attività con i fondi e applica "criteri molto severi" nella selezione della clientela. Non di meno, nel rapporto annuale 2004 di Deutsche Bank figurano posizioni in derivati, soprattutto derivati sui cambi: un volume nominale pari a 21500 miliardi di dollari, quasi venti volte il volume del PIL italiano
 
Purtroppo è vero, e forse è anche peggio.

Quì ho avuto uno scambio di opinioni con Gipa, commentando questo caso:

http://www.investireoggi.it/forum/viewtopic.php?t=14237&postdays=0&postorder=asc&start=64


Incollo la parte terminale:


16/5
....................
I Relative value si sono scissi, i Market Neutral si sono comportati dignitosamente secondo le aspettative (anche le mie posizioni quasi MN),
mentre gli Arbitrage hanno davvero deluso,
e non parlo dei risultati, ma del controllo del rischio, si sono messi in asset posizioni troppo rischiose, che potrei anche accettare negli Event Driven, ma non nei Fixed Income Arbitrage e Convertible Arbitrage,
Ad esempio il caso General Motor, certo nessuno si aspettava che S&P si pronunciasse così velocemente con l'abbassamento del rating, ma è anche vero che gli investitori danno a questi fondi un mandato di bassa volatilità, e quindi il rischio doveva essere tenuto sotto controllo con maggior rigore.

Ora accade che i gestori dei FoFH si ritrovano con la parte Arbitrage in forte perdita, e molto malcontento nei Privat Equity, la voglia di ridurre l'esposizione è alta, da quì il rischio di crollo,
se davvero questi gestori, spinti dai clienti, dovessero cominciare a riscattare, i fondi Arbitrage si troverebbero a smontare posizioni tutti insieme, e sappiamo come questo mercato sia illiquido,
si creerebbe un effetto domino disastroso per l'industria degli Hedge, che già è mal vista da molti.


Noi poveri retail non possiamo che stare a vedere,
lontani dai mercati che potrebbero crollare.
 
Alan1 ha scritto:

Noi poveri retail non possiamo che stare a vedere,
lontani dai mercati che potrebbero crollare.

Personalmente non mi dispiacerebbe se questo evento si concretizzasse.
Caso mai cercherò di sfruttare il ribasso.

Ciao Mauro e grazie ancora per la tua risposta.
 
Nonsoniente ha scritto:
Alan1 ha scritto:

Noi poveri retail non possiamo che stare a vedere,
lontani dai mercati che potrebbero crollare.

Personalmente non mi dispiacerebbe se questo evento si concretizzasse.
Caso mai cercherò di sfruttare il ribasso.

Ciao Mauro e grazie ancora per la tua risposta.


I mercati più a rischio sono difficilmente shortabili,
si parla di Convertibili, HY, parte di Corporate in primis;

in realtà ci sarebbero potenzialità potendo operare su alcuni Swap su titoli (quelli che andrebbero in squeeze se gli hedge fossero costretti a rientrare), ma non sono accessibili al retail.


Però è anche vero che si potrebbe generare un clima di sfiducia che possa evocare i fantasmi del '98, con ripercussioni generali.
 
Alan1 ha scritto:

Però è anche vero che si potrebbe generare un clima di sfiducia che possa evocare i fantasmi del '98, con ripercussioni generali.

Sotto, sotto è quello che spero, o meglio è il rischio che vedo leggendo i grafici degli indici. Ma la mia può essere una lettura fuorviata dalle convinzioni personali.
Prendiamo un paese come l'Italia siamo in recessione, abbiamo un debito pubblico fuori controllo, il 70% dei cittadini si è impoverito, mi è difficile pensare che l'indice possa salire.
Scenario probabile una bella mazzata fino il 2006/2007, poi fortissima ripresa degli indici europei che sconteranno gli effetti della VIGLIACCA legge Bolkestein, che prevede la totale liberalizzazione dei servizi in Europa. Il 70% del PIL europeo è costituito da servizi. Sai che affare sarà per qualche centinaio d'imprese?
Ciao Mauro.
 
Per Fiboo: al momento penso che le mie posizioni siano servite ad alienarmi le simpatie di tutti i rialzisti del forum, mi riferisco a quelli del piano di sopra. Comunque fino ad oggi non ho ancora invitato nessuno ad andare short. Lo ripeto da mesi, non anticipiamo gli indici altrimenti ci facciamo male, aspettiamo un segnale inequivocabile. Dal mio punto di vista il segnale d'inversione del trend al momento è posto nell'area 30500/30700 dell'indice. Rotto quella soglia sarà come una donna con le doglie che avrà rotto le acque.
Qui le doglie sono lunghissime.
Ciao Mauro.
 

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