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IL CRACK DI COLLECCHIO
Bondi lancia la nuova Parmalat
Il piano di ristrutturazione e la proposta di concordato saranno illustrati ai creditori la settimana prossima. Ufficializzata la nascita di una newco a cui saranno conferiti attività e debiti. I Tanzi fuori per sempre.
di Vincenzo Del Giudice
È una svolta in velocità quella che ha annunciato ieri il commissario della Parmalat Finanziaria , Enrico Bondi. La nuova Parmalat sarà infatti rifondata attraverso la creazione di una newco cui verranno trasferiti l'attivo e il passivo delle società oggetto della proposta di concordato e i creditori ne diverranno azionisti. Le linee guida del piano e del concordato saranno illustrate la settimana prossima in una nuova riunione plenaria dei creditori. Quindi, a fine mese, saranno presentati ufficialmente al ministro delle Attività produttive, Antonio Marzano, che avrà un mese di tempo per dare il proprio benestare. Sempre entro il 31 maggio i creditori avranno tempo per insinuarsi al passivo: dalla pubblicazione della lista i creditori, a loro volta, avranno tempo 30 giorni per le loro osservazioni. Altri due mesi sono il periodo che il giudice Vittorio Zanichelli del tribunale fallimentare di Parma potrà prendersi per vagliare la lista dei creditori e stilare l'elenco finale di chi sarà ammesso a votare per la proposta di concordato. Entro ottobre al massimo perciò la tabella di marcia prevede il voto dei creditori che chiuderà la procedura.
Per garantire i creditori è stato scelto, tra una lista di soggetti approvata dai rappresentanti degli stessi, Close Brothers in qualità di consulente finanziario, cui spetterà valutare il programma di ristrutturazione e rilasciare un'opinione sull'equità e la ragionevolezza del corrispettivo da offrire a ciascuna categoria di creditori. È ancora in discussione l'opportunità di concedere agli azionisti un warrant per poter beneficiare in qualche modo delle prospettive di recupero del gruppo.
La nuova Parmalat - grazie alla newco sarà possibile salvaguardare la possibilità di azioni risarcitorie e revocatorie - nascerà dunque con una struttura societaria improntata ai criteri di trasparenza e correttezza (bandite le domiciliazioni nei paradisi fiscali). E con una corporate governance ispirata ai migliori criteri nazionali e internazionali, con il divieto tra l'altro del cumulo delle cariche di presidente e amministratore delegato e la previsione del voto di lista (soglia minima del 2%) per la nomina degli amministratori, che non potranno essere persone che abbiano ricoperto cariche negli organi sociali o rivestito posizioni di rilievo nel gruppo durante la passata gestione e persone nei confronti delle quali siano state promosse azioni penali.
Nonostante la complessità del caso Parmalat, la gestione straordinaria è riuscita a salvaguardare e migliorare il business. Nei primi quattro mesi del 2004 il Mol del gruppo è salito a 56,4 milioni di euro, rispetto ai 53 milioni nello stesso periodo 2003, a fronte di ricavi scesi a 1.577 milioni da 1.786,7. Le attività core registrano una sostanziale tenuta dei ricavi a 1.170,4 milioni (1.193,5 milioni nei primi quattro mesi 2003), con un Mol in crescita da 70 a 78,3 milioni. In Italia, in particolare, il gruppo registra ricavi per 443,9 milioni (-5,9%), con una redditività operativa in crescita del 22,9% a 29,5 milioni. Circa il debito, Parmalat precisa che le società in amministrazione straordinaria non hanno contratto nuovo indebitamento finanziario. La disponibilità totale ammonta ad oltre 40 milioni (23 nella Parmalat spa). Ad oggi non è stata usata la linea di credito da 105 milioni concessa da un pool di banche lo scorso 4 marzo.
Infine, è stata ufficializzata la decisione di sospendere la vendita delle attività lattiero-casearie statunitensi. Farmland Dairies in Chapter 11, spiega una nota, ha infatti annunciato che intende portare avanti un progetto di ristrutturazione, sostenuto dai finanziatori. E proprio mentre Bondi annuncia, a cinque mesi dal suo insediamento fra le macerie di Collecchio, dati e prospettive di risanamento, la Bank of America si rivolge al Tar del Lazio contro il ministero delle Attività produttive e il commissario straordinario per chiedere di annullare i decreti con cui sono state aperte la procedura di amministrazione straordinaria relativa all'irlandese Eurofood e Parmalat Spa.
18 maggio 2004
Bondi lancia la nuova Parmalat
Il piano di ristrutturazione e la proposta di concordato saranno illustrati ai creditori la settimana prossima. Ufficializzata la nascita di una newco a cui saranno conferiti attività e debiti. I Tanzi fuori per sempre.
di Vincenzo Del Giudice
È una svolta in velocità quella che ha annunciato ieri il commissario della Parmalat Finanziaria , Enrico Bondi. La nuova Parmalat sarà infatti rifondata attraverso la creazione di una newco cui verranno trasferiti l'attivo e il passivo delle società oggetto della proposta di concordato e i creditori ne diverranno azionisti. Le linee guida del piano e del concordato saranno illustrate la settimana prossima in una nuova riunione plenaria dei creditori. Quindi, a fine mese, saranno presentati ufficialmente al ministro delle Attività produttive, Antonio Marzano, che avrà un mese di tempo per dare il proprio benestare. Sempre entro il 31 maggio i creditori avranno tempo per insinuarsi al passivo: dalla pubblicazione della lista i creditori, a loro volta, avranno tempo 30 giorni per le loro osservazioni. Altri due mesi sono il periodo che il giudice Vittorio Zanichelli del tribunale fallimentare di Parma potrà prendersi per vagliare la lista dei creditori e stilare l'elenco finale di chi sarà ammesso a votare per la proposta di concordato. Entro ottobre al massimo perciò la tabella di marcia prevede il voto dei creditori che chiuderà la procedura.
Per garantire i creditori è stato scelto, tra una lista di soggetti approvata dai rappresentanti degli stessi, Close Brothers in qualità di consulente finanziario, cui spetterà valutare il programma di ristrutturazione e rilasciare un'opinione sull'equità e la ragionevolezza del corrispettivo da offrire a ciascuna categoria di creditori. È ancora in discussione l'opportunità di concedere agli azionisti un warrant per poter beneficiare in qualche modo delle prospettive di recupero del gruppo.
La nuova Parmalat - grazie alla newco sarà possibile salvaguardare la possibilità di azioni risarcitorie e revocatorie - nascerà dunque con una struttura societaria improntata ai criteri di trasparenza e correttezza (bandite le domiciliazioni nei paradisi fiscali). E con una corporate governance ispirata ai migliori criteri nazionali e internazionali, con il divieto tra l'altro del cumulo delle cariche di presidente e amministratore delegato e la previsione del voto di lista (soglia minima del 2%) per la nomina degli amministratori, che non potranno essere persone che abbiano ricoperto cariche negli organi sociali o rivestito posizioni di rilievo nel gruppo durante la passata gestione e persone nei confronti delle quali siano state promosse azioni penali.
Nonostante la complessità del caso Parmalat, la gestione straordinaria è riuscita a salvaguardare e migliorare il business. Nei primi quattro mesi del 2004 il Mol del gruppo è salito a 56,4 milioni di euro, rispetto ai 53 milioni nello stesso periodo 2003, a fronte di ricavi scesi a 1.577 milioni da 1.786,7. Le attività core registrano una sostanziale tenuta dei ricavi a 1.170,4 milioni (1.193,5 milioni nei primi quattro mesi 2003), con un Mol in crescita da 70 a 78,3 milioni. In Italia, in particolare, il gruppo registra ricavi per 443,9 milioni (-5,9%), con una redditività operativa in crescita del 22,9% a 29,5 milioni. Circa il debito, Parmalat precisa che le società in amministrazione straordinaria non hanno contratto nuovo indebitamento finanziario. La disponibilità totale ammonta ad oltre 40 milioni (23 nella Parmalat spa). Ad oggi non è stata usata la linea di credito da 105 milioni concessa da un pool di banche lo scorso 4 marzo.
Infine, è stata ufficializzata la decisione di sospendere la vendita delle attività lattiero-casearie statunitensi. Farmland Dairies in Chapter 11, spiega una nota, ha infatti annunciato che intende portare avanti un progetto di ristrutturazione, sostenuto dai finanziatori. E proprio mentre Bondi annuncia, a cinque mesi dal suo insediamento fra le macerie di Collecchio, dati e prospettive di risanamento, la Bank of America si rivolge al Tar del Lazio contro il ministero delle Attività produttive e il commissario straordinario per chiedere di annullare i decreti con cui sono state aperte la procedura di amministrazione straordinaria relativa all'irlandese Eurofood e Parmalat Spa.
18 maggio 2004