Zen lento
Forumer attivo
Non so, a volte non capisco proprio. Saro' limitato. O forse avendo un piccolo hobby come la fotografia non mi rassegno.
Tutto nasce da qui da queste due foto pubblicate sul Corriere e su Repubblica (sotto) per illustrare il ciclone che ha devastatato la Birmania.
http://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/esteri/ciclone-birmania/2.html
Cosa fa un fotografo? In questi casi è spietato, guarda e riprende quel che vede, illustra la situazione come puo'.
Vedete nulla di particolare , nessuna differenza tra le foto ? Si' che lo vedete, e' evidente : in una sono stati mascherati gli occhi. Hanno messo la pecetta agli occhi di quel ragazzino. Un ciclone con le sue tragedie pubblicato con la censura, come si usava per la pornografia un tempo.
Si chiama diritto alla privacy, una mania che scade nel ridicolo come in questo caso. Il bimbo sta nell'altra parte del mondo e certo non è soggetto alle leggi italiane che in materia di fotografia ora ti consentono solo di riprendere criceti e tazzine da caffè (se non hai liberatorie, se il soggetto e' preso in primo piano, se non è pubblico). In Italia, mica ovunque.
E' un minore, certo, ma che senso ha ?
Trovo la cosa avvilente. Tanto piu' insensata quanto piu' riportata in questo modo sulla stampa che si adegua a questa palese imbecillità. C'e' sulla privacy ovviamente una ragionevole preoccupazione, ci sono delle leggi, certo.
Ma non è che si sta esagerando, che c'e' una diffidenza così esasperata e assurda da nascondere la pietà in un atto burocratico?
Ecco dovevo dirlo. Per il bimbo, per il fotografo per il mieloso maggior quotidiano italiano che si automutila per la paura di una querela dall'altraparte del mondo o di un Garante un po' nullafacente.
Un bimbo con una casa probabilmente spazzata via, attonito, forse mutilato, con un cerotto impietoso sugli occhi, messo da un redattore più impaurito di lui, più impietoso di lui. Piu' atterrito di lui.
Impietoso e sciocco, poteva benissimo pubblicare in prima pagina un'altra immagine.
Questo si' che e' prurito per guardoni ovvero retorica: e' un bimbo, si sa , e' disperato, ma se mostri i suoi occhi non rischi di offenderlo, semplicemente ti eviti da possibili guai.
Ma quando, ma dove, ma perche' ?
Tutto nasce da qui da queste due foto pubblicate sul Corriere e su Repubblica (sotto) per illustrare il ciclone che ha devastatato la Birmania.
http://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/esteri/ciclone-birmania/2.html
Cosa fa un fotografo? In questi casi è spietato, guarda e riprende quel che vede, illustra la situazione come puo'.
Vedete nulla di particolare , nessuna differenza tra le foto ? Si' che lo vedete, e' evidente : in una sono stati mascherati gli occhi. Hanno messo la pecetta agli occhi di quel ragazzino. Un ciclone con le sue tragedie pubblicato con la censura, come si usava per la pornografia un tempo.
Si chiama diritto alla privacy, una mania che scade nel ridicolo come in questo caso. Il bimbo sta nell'altra parte del mondo e certo non è soggetto alle leggi italiane che in materia di fotografia ora ti consentono solo di riprendere criceti e tazzine da caffè (se non hai liberatorie, se il soggetto e' preso in primo piano, se non è pubblico). In Italia, mica ovunque.
E' un minore, certo, ma che senso ha ?
Trovo la cosa avvilente. Tanto piu' insensata quanto piu' riportata in questo modo sulla stampa che si adegua a questa palese imbecillità. C'e' sulla privacy ovviamente una ragionevole preoccupazione, ci sono delle leggi, certo.
Ma non è che si sta esagerando, che c'e' una diffidenza così esasperata e assurda da nascondere la pietà in un atto burocratico?
Ecco dovevo dirlo. Per il bimbo, per il fotografo per il mieloso maggior quotidiano italiano che si automutila per la paura di una querela dall'altraparte del mondo o di un Garante un po' nullafacente.
Un bimbo con una casa probabilmente spazzata via, attonito, forse mutilato, con un cerotto impietoso sugli occhi, messo da un redattore più impaurito di lui, più impietoso di lui. Piu' atterrito di lui.
Impietoso e sciocco, poteva benissimo pubblicare in prima pagina un'altra immagine.
Questo si' che e' prurito per guardoni ovvero retorica: e' un bimbo, si sa , e' disperato, ma se mostri i suoi occhi non rischi di offenderlo, semplicemente ti eviti da possibili guai.
Ma quando, ma dove, ma perche' ?
