PRODI TO PRODI (2 lettori)

deardevil

Forumer storico
Zitto zitto, il premier ha rinnovato il contratto statale a suo fratello. E ha pure partecipato al voto. E attaccava le leggi ad personam di Berlusconi...



E Prodi ha rinnovato il contratto di lavoro al fratellino



E leggi ad personam di qua, e leggi ad personam di là.

E uso dello stato per arricchimento personale, chè tanto lo stato è mio e me lo gestisco io.

Parola di Caimano?

Ma dde che!

Parola di Romano Prodi.

Il quale, per invertire la tendenza introdotta dal suo predecessore - il nano di Arcore - ha pensato bene, nel corso del Consiglio dei Ministri che si è tenuto venerdì 22 dicembre, di far approvare una proroga contenuta nel cosiddetto decreto “milleproroghe“.

Con la quale, sic et sempliciter, ha rinnovato il contratto al fratellino, Franco Prodi.

Il quale, per bontà del suo amatissimo Romano, continuerà a ricoprire l’incarico di direttore dell’istituto di Scienze dell’atmosfera e del clima del Cnr.

Il tutto è avvenuto, ovviamente, senza che l’Augusto Romano Prodi abbandonasse il Consiglio dei Ministri.

Insomma ha partecipato alla votazione.

Diversamente dal suo predecessore, che almeno il gesto di alzarsi e di non partecipare ad una deliberazione nella quale egli si trovasse in “conflitto d’interessi”, lo faceva.

Che dire: “La serietà al governo”.

Contenti voi..



da Libero News di oggi
 

Fernando'S

Forumer storico
deardevil ha scritto:
Zitto zitto, il premier ha rinnovato il contratto statale a suo fratello. E ha pure partecipato al voto. E attaccava le leggi ad personam di Berlusconi...
E Prodi ha rinnovato il contratto di lavoro al fratellino
E leggi ad personam di qua, e leggi ad personam di là.
E uso dello stato per arricchimento personale, chè tanto lo stato è mio e me lo gestisco io.
Parola di Caimano?
Ma dde che!
Parola di Romano Prodi.
Il quale, per invertire la tendenza introdotta dal suo predecessore - il nano di Arcore - ha pensato bene, nel corso del Consiglio dei Ministri che si è tenuto venerdì 22 dicembre, di far approvare una proroga contenuta nel cosiddetto decreto “milleproroghe“.
Con la quale, sic et sempliciter, ha rinnovato il contratto al fratellino, Franco Prodi.
Il quale, per bontà del suo amatissimo Romano, continuerà a ricoprire l’incarico di direttore dell’istituto di Scienze dell’atmosfera e del clima del Cnr.
Il tutto è avvenuto, ovviamente, senza che l’Augusto Romano Prodi abbandonasse il Consiglio dei Ministri.
Insomma ha partecipato alla votazione.
Diversamente dal suo predecessore, che almeno il gesto di alzarsi e di non partecipare ad una deliberazione nella quale egli si trovasse in “conflitto d’interessi”, lo faceva.
Che dire: “La serietà al governo”.
Contenti voi..
da Libero News di oggi

con rispetto parlando sei male informato e fai confusione :)

Non c'è conflitto di interessi nè legge ad personam.

Il ministro Mussi ha riconfermato provvisoriamente tutti o quasi i direttori di Istituto del cnr in attesa di un disegno di legge in merito alle nomine, che sta preparando.

Il prof Franco Prodi GIA' ricopriva la carica di direttore dell' Istituto di Fisica dell'atmosfera del cnr, anche sotto il governo Berlusconi (come tutti i riconfermati) essendo uno studioso di fama internazionale: la scuola di Fisica dell'atmosfera di Bologna (formata da Fisici che hanno lavorato con il prof Prodi) in assoluto non ha paragoni in Italia (ha partecipato anche alla spedizione scientifica in Antartide per la parte che riguardava la Fisica).
 

Fernando'S

Forumer storico
Franco Prodi Nato a Reggio Emilia (Italia) il 4 giugno 1941 5-12-1963 Laurea in Fisica presso l'Universita' degli Studi di Bologna 1969-1970 Visiting scientist presso il National Center for Atmospheric Research (NCR) Boulder, Colorado, USA 1970-1986 Professore di Fisica, Termodinamica e Geofisicapresso l'Universita' degli Studi di Modena 1971-1975 Direttore dell'Osservatorio per lo studio dei temporali e della grandine del CNR1967-1987 Dirigente di Ricerca presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche1977Responsabile della Sezione di Nubi e Precipitazioni dell'Istituto FISBAT-CNR 1985-1993 Direttore dell'Istituto FISBAT-CNR1986-1993 Coordinatore del Consiglio Direttivo degli Istituti CNR di Bologna 1987-oggiProfessore Ordinario di Fisica presso l'Universita' di Ferrara 1991-1993 Presidente dell'Area di Ricerca di Bologna1998-2000 Direttore del Dipartimento di Fisica, Universita' di Ferrara 2002-oggi Direttore dell'Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima, CNR Incarichi :Rappresentante Nazionale in qualita' di esperto nel Comitato VIPQ Ricerca delleCommisione Europea Coordinatore della Commissione CNR "Sviluppo sostenibile e cambiamenticlimatici" Rappresentante CNR Membro della Commissione della Fisica delle Nubi dell' IAMAP (AssociazioneInternazionale della Meteorologia e della Fisica dell'Atmosfera Membro della Commissione di Studio per la partecipazione del CNR allo SCOR(Scientific Committe on Oceanic Research) membro del ESF, Comitato degli Utenti Scientifici per EUFAR, membro della Commissione per le Scienze dell'Atmosfera (CAP) della WMOdelegato italiano all'IPCC presso la WMO Membro della Commissione per i giudizi di conferma in ruolo dei RicercatoriUniversitari.

........... non si puo' proprio dire che sia uno qualunque
sempre con rispetto parlando :D
 

Fernando'S

Forumer storico
Sciùr Giovakkino ha scritto:
speri in Mussi anke dopo Tocci :-?

e la proposta di riforma con regolamenti :-?

mah... :rolleyes:

chi vive sperando muore cantando :)
......anche il direttore del mio istituto è stato rinnovato provvisoriamente

si stanno installando le commissioni per selezionare i nuovi direttori

.......noi stiamo tutti là a far domanda :D
 

deardevil

Forumer storico
Fernando'S ha scritto:
con rispetto parlando sei male informato e fai confusione :)

Non c'è conflitto di interessi nè legge ad personam.

Il ministro Mussi ha riconfermato provvisoriamente tutti o quasi i direttori di Istituto del cnr in attesa di un disegno di legge in merito alle nomine, che sta preparando.

Il prof Franco Prodi GIA' ricopriva la carica di direttore dell' Istituto di Fisica dell'atmosfera del cnr, anche sotto il governo Berlusconi (come tutti i riconfermati) essendo uno studioso di fama internazionale: la scuola di Fisica dell'atmosfera di Bologna (formata da Fisici che hanno lavorato con il prof Prodi) in assoluto non ha paragoni in Italia (ha partecipato anche alla spedizione scientifica in Antartide per la parte che riguardava la Fisica).



Credo che sia tu sempre con rispetto parlando a non essere informato alquanto:


Il Consiglio dei ministri si appresta a varare nell'ambito del decreto legge cosiddetto «milleproroghe», su proposta del ministro per l'Università e la Ricerca, Fabio Mussi, all'articolo 18, una norma che non solo non ha alcuna correlazione con gli obiettivi e i contenuti dello stesso decreto, ma è destinata, per l'ennesima volta, a interferire con l'autonomia degli enti di ricerca italiani. Con ciò contraddicendo, come ormai troppo spesso accade, la missione dichiarata dallo stesso ministro di «liberare la comunità scientifica dalla dipendenza diretta dal potere politico». L'Ente sotto il tiro del ministro è anche questa volta il Consiglio Nazionale delle Ricerche. Questo Ente sta concludendo una vasta opera di riorganizzazione della sua struttura e delle sue attività. Da otto mesi sono attivi tutti gli organi consultivi e valutativi, tra cui quelli preposti alla direzione degli 11 nuovi Dipartimenti dell'Ente. I risultati scientifici, pubblicazioni, brevetti ed opere d'ingegno sono in costante crescita, mentre nessun addebito in merito all'attività amministrativa dell'Ente è stato formulato dai competenti organi di controllo, come anche attestato dalla Corte dei Conti. A seguito di tale riorganizzazione la dotazione annuale dello Stato, a malapena sufficiente per il pagamento degli stipendi del personale, è stata incrementata di un fattore 1,8 attraverso l'acquisizione da parte dell'Ente di risorse provenienti dal «mercato», e cioè contratti internazionali di ricerca, convenzioni con le imprese, accordi di programma con pubbliche amministrazioni. È sconsolante constatare che sugli importanti risultati raggiunti dal Cnr in momenti assai difficili per la ricerca italiana il ministro Mussi, al contrario di quanto espresso dallo stesso Presidente Napolitano, non abbia finora ritenuto di esprimere alcuna positiva considerazione.
Il Cnr ha da oltre un anno avviato le procedure per il rinnovo delle direzioni dei suoi 108 Istituti di ricerca. Un rinnovo indispensabile per la funzionalità e il rilancio dell'Ente se si considera che 30 direttori hanno ormai da tempo superato i 67 anni, limiti di età previsti dalla legge Bersani per il rinnovo di incarichi pubblici e numerosi altri direttori da tempo resistono, rifiutando l'aspettativa, all'incompatibilità tra Direttore a tempo pieno di Istituto del Cnr e cattedra universitaria. Secondo quanto previsto dalla proposta del ministro Mussi, l'art. 18 del decreto «milleproroghe» recita testualmente: «I Direttori degli Istituti del Cnr restano in carica fino al 30 giugno 2007, sospendendosi fino a tale data le procedure concorsuali in essere destinate al rinnovo dei predetti incarichi». Poiché in attesa della conclusione dei concorsi la proroga è già stata disposta dal Cnr, traspare da tale norma il fine ultimo ed esclusivo del ministro Mussi, che aderendo alle sollecitazioni di un gruppo di «baroni» intende in realtà conseguire il blocco dei concorsi per il rinnovo delle direzioni degli istituti dell'Ente, interferendo pesantemente con ciò, contrariamente a quanto da lui stesso dichiarato, sull'autonomia del Cnr, il più importante Ente di ricerca del Paese. Il rinvio, senza alcuna motivazione o necessaria, certa, previsione di quanto accadrebbe dopo il termine del 30 giugno 2007, del necessario rinnovamento dei direttori degli Istituti di ricerca dell'Ente avviene in un momento assai delicato per l'intera comunità scientifica del Paese che deve confrontarsi con una forte competizione europea per l'assegnazione degli ingenti finanziamenti del VII programma di ricerca europeo. Ma vi è di più poiché il superamento per legge della «Bersani» per quanto attiene al caso specifico dei direttori del Cnr, che si attuerebbe con l'approvazione della norma all'attenzione del Consiglio dei ministri aprirebbe le porte per analogia, come segnalato dall'onorevole Aprea, ad una serie di azioni e possibili ricorsi in sede giurisdizionale da parte di alti dirigenti di altri enti pubblici, di età superiore ai 67 anni, per il prolungamento dei loro incarichi o per l'attribuzione di nuovi incarichi nella Pubblica Amministrazione. Non si capirebbe, visto il precedente del Cnr, per quale motivo verrebbero ad essere discriminate le loro aspettative. Si conseguirebbe così l'esatto contrario degli obiettivi previsti dalla legge «Bersani» di svecchiamento della PA. Non resta che attendere necessarie precisazioni in proposito da parte del ministro per le Riforme e Innovazione nella Pubblica Amministrazione Luigi Nicolais a cui compete la valutazione delle inevitabili conseguenze della proposta del ministro Mussi sull'intero comparto della Pubblica Amministrazione e le decisioni in proposito dello stesso Romano Prodi.


A tutto ciò aggiungo che il 90% degli istituti di cui fa parte il fratellino del tuo beneamato bugiardone sono inutili e fallimentari istituti.
 

deardevil

Forumer storico
Dopo la moglie di Clemente Mastella, tra le pioniere in questo campo, oggi assistiamo a svariate candidature con tanto di primissimo grado di parentela.
Come non ricordare, ad esempio, la compagna di Antonio Bassolino, governatore della Campania, e commissario straordinario per la spazzatura. Lei, la signora Anna Maria Carloni, dopo aver dato vita nelle ultime elezioni provinciali ad una lista di tutte donne chiamandola Emily, è andata a riscuotere l’impegno politico dimostrato sul campo: una bella elezione a Palazzo Madama nelle fila dei Ds. Sia chiaro, la Carloni vanta un curriculum consolidato e autonomo. Ex assessore al Bilancio nel comune di Castellamare di Stabia, nel 1996 viene nominata collaboratrice al Ministero per le pari Opportunità (retto dalla Finocchiaro) sotto il Governo Prodi. Ma al di là della serietà della persona, è difficile non iscrivere l’elezione della Carloni a senatrice tra le cose poco eleganti di cui è capace l’attuale maggioranza.
Ci si aspetterebbe un minimo di imbarazzo tra i due “dipendenti” statali, come li chiamerebbe Beppe Grillo. Ma che. Nessuno tra la Carloni e il compagno Bassolino si sognano di mettere in discussione le nomine. In fondo portare a casa qualcosa come 30 mila euro al mese di soldi pubblici non deve trarre in inganno. C’è che prende di più. Forse Mastella e moglie innamorati dal 1970? Lei, Sandra Lonardo Mastella , una laurea in filosofia, è presidente del consiglio regionale della Campania. Lui ministro della Giustizia. Niente male. Se poi sommiamo lo stipendio da deputato del cognato di Mastella, Pasquale Giuditta, eletto guarda caso nelle fila dell’Udeur e guarda caso in Campania, i conti si fanno in fretta. Insomma, una famiglia di politologi. O il valore del territorio come direbbe Mastella.
Andiamo avanti. Perchè la Campania, da oltre 15 anni in mano alla sinistra, ci regala impensabili gradi di parentela politici. Vedi Alfonso Pecoraro Scanio, ministro dell’Ambiente, che ha candidato al Senato della Repubblica il proprio fratello Marco. Naturalmente eletto.
Da quelle parti, l’insegnamento di Ciriaco De Mita, ex plenipotenziario della Dc oggi leader regionale della Margherita, fa ancora scuola (De Mita ha un nipote, Giuseppe, consigliere provinciale di Avellino...).
E ancora: Franco Bassanini, più volte ministro della Repubblica e sottosegretario di Stato. Uno che è entrato alla Camera nel 1979 e ne uscito solo in questa legislatura per lasciare, ironia della sorte, il posto alla moglie. Quella Linda Lanzillotta oggi ministro per gli Affari regionali (lei voleva la Funzione pubblica. Magari per farsi aiutare dal marito autore della riforma della amministrazione statale).
Lui, Bassanini si consola così: «Nella lista di Milano dove sono nato mi hanno assegnato il numeretto numero 11. Undicesimo in lista, una missione impossibile, era chiaro a tutti che non sarei stato eletto...». Così è stato. Ma i Ds ci hanno comunque provato. Alla fine in Parlamento è arrivata la moglie.
E diciamoci tutta la verità: il segretario dei diessini è stato più bravo con la propria consorte. Come? Le ha assicurato un numero di lista inattaccabile facendola eleggere a Palazzo Madama senza troppe preoccupazioni.
«Gli incarichi politici sono stati una conseguenza di questa mia passione politica...», assicura Anna Serafini, moglie di Piero, dal 1987 al 2001 deputata.
Sarà. Di certo anche qui c’è puzza di conflitto di interessi.
Ora, se qualcuno ha ancora dei dubbi su quali spazi la politica cede alle donne, dovrà ricredersi. La battaglia sulle quote rosa non ha un grande senso. Soprattutto a sinistra dove si risolve il problema facendo eleggere le mogli di quello o quell’altro leader.
«Così è se vi pare, signori. E se non vi pare, va bene lo stesso, tanto comandiamo noi», sembrano dire dal gotha di centrosinistra.
Dunque, una sana riaffermazione dei valori della famiglia e dell’impiego statale. L’elenco sopra descritto è pubblico e lo si conosce da tempo. E’ probabile però che negli anni diventerà incompleto o in parte superato. Perchè tra relazioni affettuose e accoppiamenti, all’interno e all’esterno della sinistra, il numero dei figli, nipoti, cognati e mogli nel frattempo potrebbe proliferare...
 

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