io conoscevo un contabile grafomane e fotoamatore
credo che lo facesse per compensare il grigiore abitudinario della sua vita: una specie di Willy Loman insomma
pensa che, nonostante facesse l'assicuratore, millantava di poter diventare un grande scrittore, il che è ovviamente impossibile come ben sa chi abbia mai frequentato in vita sua un assicuratore
(diverso il discorso per gli ingegneri, basti portare come esempio Quasimodo, Gadda, Vacca ed una sterminata miriade di fini scrittori)
poi è scomparso nel nulla, ma non l'ho visto citare dall' Accademia di Stoccolma
chissà che fine ha fatto