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Quale arco temporale?
Non tutte le persone hanno lo stesso carattere, c'è chi ha più pazienza e chi no, chi vuole subito un risultato col rischio che sia momentaneo e chi preferisce che arrivi e si consolidi con gli anni
Uno scalper ed un cassettista sono agli antipodi, il primo entra ed esce da un titolo anche decine o centinaia di volte al giorno per fare guadagni minimi, ma ripetuti (se ci riesce, perchè è molto difficile ed espone alla classica sindrome dello scalper, che può guadagnare 100 volte di fila e poi perdere tutto quanto guadagnato in una sola operazione), e l'altro cerca titoli con fondamentali validi e pensa che con gli anni tra dividendi e rialzi avrà un buon guadagno senza fare nulla (Pensate però a quanti cassettisti rovinati dal 2000 al 2003, soprattutto quelli che compravano titoli tecnologici che anche oggi anni dopo quotano un decimo di allora)
Entrambi pensano di essere vincenti e di avere le verità in tasca, lo scalper deride il cassettista perchè ha perso quando la borsa scendeva, il cassettista deride lo scalper perchè può perdere ed anche parecchio perfino quando la borsa sale.
In mezzo a queste due categorie così caratteristiche ci sono delle vie di mezzo, i daytrader, che aprono una o più posizioni in un giorno per chiuderle spesso il giorno stesso, ma a differenza dello scalper pretendono percentuali maggiori e fanno molte meno operazioni (uno scalper può fare anche 200 -300 operazioni al giorno, poi non è dato sapere se riesca a guadagnare veramente). Il daytrader ha la caratteristica in comune con lo scalper di chiudere le operazioni in giornata, ma ha un profilo meno esasperato e deve ricercare con più calma operazioni mirate:
Il problema che ha in comune uno scalper con un daytrader è la DISCIPLINA, cioè la capacità di attenersi al metodo che usa, cioè non fare operazioni se non si verificano determinate circostanze e saper tagliare al meglio le perdite ( lo stop loss è un aspetto fondamentale che esamineremo successivamente)
Esistono poi anche i week trader ed i month trader, che scelgono il loro titolo ognuno con i criteri che ritiene migliori, e lo tengono per un periodo che varia da pochi giorni a qualche mese. Costoro non sempre prevedono un livello di stop in caso di perdita o di presa di profitto, sono in balia del mercato come il cassettista, ma rischiano di prendere guadagni solo frazionali per impazienza (cosa che non fa un cassettista che lascia stare il suo titolo) e viceversa se il loro titolo scende, se gli manca la disciplina possono rimanere in perdita per lunghi periodi non potendo operare su altri titoli.
Ma non è detto che la disciplina paghi necessariamente, oltre ad essere difficile da applicare, perchè capita a questi trader di chiudere fedelmente un titolo in perdita per sopraggiunto stop e di vederlo volare al rialzo il giorno dopo.
La verità è che indipendentemente dall'arco temporale, non esistono ricette vincenti, e non è detto che nemmeno la disciplina serva a diventare vincenti, e non è detto che i trader vincenti lo siano per sempre, anzi...
Non tutte le persone hanno lo stesso carattere, c'è chi ha più pazienza e chi no, chi vuole subito un risultato col rischio che sia momentaneo e chi preferisce che arrivi e si consolidi con gli anni
Uno scalper ed un cassettista sono agli antipodi, il primo entra ed esce da un titolo anche decine o centinaia di volte al giorno per fare guadagni minimi, ma ripetuti (se ci riesce, perchè è molto difficile ed espone alla classica sindrome dello scalper, che può guadagnare 100 volte di fila e poi perdere tutto quanto guadagnato in una sola operazione), e l'altro cerca titoli con fondamentali validi e pensa che con gli anni tra dividendi e rialzi avrà un buon guadagno senza fare nulla (Pensate però a quanti cassettisti rovinati dal 2000 al 2003, soprattutto quelli che compravano titoli tecnologici che anche oggi anni dopo quotano un decimo di allora)
Entrambi pensano di essere vincenti e di avere le verità in tasca, lo scalper deride il cassettista perchè ha perso quando la borsa scendeva, il cassettista deride lo scalper perchè può perdere ed anche parecchio perfino quando la borsa sale.
In mezzo a queste due categorie così caratteristiche ci sono delle vie di mezzo, i daytrader, che aprono una o più posizioni in un giorno per chiuderle spesso il giorno stesso, ma a differenza dello scalper pretendono percentuali maggiori e fanno molte meno operazioni (uno scalper può fare anche 200 -300 operazioni al giorno, poi non è dato sapere se riesca a guadagnare veramente). Il daytrader ha la caratteristica in comune con lo scalper di chiudere le operazioni in giornata, ma ha un profilo meno esasperato e deve ricercare con più calma operazioni mirate:
Il problema che ha in comune uno scalper con un daytrader è la DISCIPLINA, cioè la capacità di attenersi al metodo che usa, cioè non fare operazioni se non si verificano determinate circostanze e saper tagliare al meglio le perdite ( lo stop loss è un aspetto fondamentale che esamineremo successivamente)
Esistono poi anche i week trader ed i month trader, che scelgono il loro titolo ognuno con i criteri che ritiene migliori, e lo tengono per un periodo che varia da pochi giorni a qualche mese. Costoro non sempre prevedono un livello di stop in caso di perdita o di presa di profitto, sono in balia del mercato come il cassettista, ma rischiano di prendere guadagni solo frazionali per impazienza (cosa che non fa un cassettista che lascia stare il suo titolo) e viceversa se il loro titolo scende, se gli manca la disciplina possono rimanere in perdita per lunghi periodi non potendo operare su altri titoli.
Ma non è detto che la disciplina paghi necessariamente, oltre ad essere difficile da applicare, perchè capita a questi trader di chiudere fedelmente un titolo in perdita per sopraggiunto stop e di vederlo volare al rialzo il giorno dopo.
La verità è che indipendentemente dall'arco temporale, non esistono ricette vincenti, e non è detto che nemmeno la disciplina serva a diventare vincenti, e non è detto che i trader vincenti lo siano per sempre, anzi...