Quando a fare il furbo è il cliente

giuseppe.d'orta

Forumer storico
Milano, 13 nov. (Adnkronos) - Primo ''risarcimento'' per un risparmiatore Parmalat. I giudici della VI sezione civile del Tribunale di Milano hanno condannato la Unicredit Private Bnaking a pagare 180 mila euro circa, oltre gli interessi, a un milanese che non aveva firmato l'ordine di acquisto di obbligazioni Parmalat Finanziaria e Fiat. G. C. aveva presentato un esposto l'8 maggio scorso. La banca aveva inviato al correntista la documentazione attestante l'esecuzione il 26 novembre 2003 di operazioni di acquisto delle obbligazioni. Pochi giorni dopo l'annuncio del crack del gruppo di Collecchio. In realtà il risparmiatore aveva dato l'ordine, ma solo telefonicamente, riservandosi di firmare la documentazione, carte non firmate perché l'avvocato gli aveva consigliato di non farlo. I giudici hanno condannato anche il risparmiatore: a consegnare a Unicredit le obbligazioni Parmalat poi diventate ''spazzatura'' e quelle Fiat.



Capito? Ha comprato un forte quantitativo di obbligazioni Parmalat nel bel mezzo della bufera e poi, visto il crack, si è ben guardato dal passare in agenzia per firmare il modulo di acquisto (l'acquisto telefonico è prassi comune, specie per clienti importanti). Idem per le obbligazioni Fiat, che scesero molto di prezzo assieme a tutto il comparto societario a seguito del default Parmalat. Se le obbligazioni fossero salite, invece, certamente avrebbe firmato. Il tipico speculatore italiano, insomma: quando va bene ci si ficcano i soldi in tasca e magari ci si vanta di essere intenditori, quando va male si cerca in ogni modo di essere risarciti, spesso gridando alla truffa.
 
g.d'orta ha scritto:
Milano, 13 nov. (Adnkronos) - Primo ''risarcimento'' per un risparmiatore Parmalat. I giudici della VI sezione civile del Tribunale di Milano hanno condannato la Unicredit Private Bnaking a pagare 180 mila euro circa, oltre gli interessi, a un milanese che non aveva firmato l'ordine di acquisto di obbligazioni Parmalat Finanziaria e Fiat. G. C. aveva presentato un esposto l'8 maggio scorso. La banca aveva inviato al correntista la documentazione attestante l'esecuzione il 26 novembre 2003 di operazioni di acquisto delle obbligazioni. Pochi giorni dopo l'annuncio del crack del gruppo di Collecchio. In realtà il risparmiatore aveva dato l'ordine, ma solo telefonicamente, riservandosi di firmare la documentazione, carte non firmate perché l'avvocato gli aveva consigliato di non farlo. I giudici hanno condannato anche il risparmiatore: a consegnare a Unicredit le obbligazioni Parmalat poi diventate ''spazzatura'' e quelle Fiat.



Capito? Ha comprato un forte quantitativo di obbligazioni Parmalat nel bel mezzo della bufera e poi, visto il crack, si è ben guardato dal passare in agenzia per firmare il modulo di acquisto (l'acquisto telefonico è prassi comune, specie per clienti importanti). Idem per le obbligazioni Fiat, che scesero molto di prezzo assieme a tutto il comparto societario a seguito del default Parmalat. Se le obbligazioni fossero salite, invece, certamente avrebbe firmato. Il tipico speculatore italiano, insomma: quando va bene ci si ficcano i soldi in tasca e magari ci si vanta di essere intenditori, quando va male si cerca in ogni modo di essere risarciti, spesso gridando alla truffa.
uhm gli sta bene così imparano a trattare tutti i clienti allo stesso modo....
se l'ordine telefonico avesse dato la mia vicina pensionata NON CREDO proprio che l'avrebbero eseguito anzi credo avrebbero preteso 8mila firme su 8mila moduli differenti ....tutti incomprensibili e scritti piccino piccino
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto