tontolina
Forumer storico
dopo le lacrime da coccodrillo di Cannes che costarono a Berlusconi le sue dimissioni [eveva già detto che era una Kulona inkiavabile?]
La proposta di Monti sulla Bce che fece diventare livida di rabbia Angela Merkel
Stampa Invia Commenta (3) di: WSI | Pubblicato il 16 maggio 2014| Ora 11:46
Crisi euro costellata da episodi in cui l'Italia irritò più di una volta la cancelliera tedesca.
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Incontro a Camp David, nel 2012, tra la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente americano Barack Obama.
ROMA (WSI) - Angela Merkel non fu furiosa con l'Italia solo nel corso del summit del G20 di Cannes, del 3,4 novembre del 2011.
La cancelliera tedesca, scrive il Financial Times, fu livida di rabbia anche l'anno successivo, nel meeting del giugno del 2012, per 'colpa' dell'allora premier italiano Mario Monti.
Monti presentò infatti una proposta, su cui aveva lavorato con i suoi consulenti più stretti, per proteggere l'Italia: chiedere alla Banca centrale europea di acquistare automaticamente i bond emessi dai paesi dell'Eurozona, nel caso in cui si fosse scatenato un attacco speculativo contro di essi.
Soltanto i paesi "virtuosi" - dunque quelli che rispettavano le regole sul deficit dell'Unione europea - avrebbero potuto beneficiare del suo piano. Piano teso a stabilire, di fatto, un tetto massimo per i costi di finanziamento sul debito di paesi come l'Italia, in un momento in cui le tensioni stavano di nuovo tornando.
"Volevamo creare qualcosa che non fosse pericoloso per il controllo dell'offerta di moneta in Europa, che non offendesse il purismo tedesco, che moderasse in modo concreto gli spread (tra i tassi dei bond), e potesse essere visto come un premio per la virtù", disse Monti al Financial Times.
Merkel, nel leggere la proposta, "diventò completamente livida (di rabbia)", racconta un presente al meeting.
L'FT scrive che "sebbene le sue obiezioni avessero una natura procedurale, era chiaro che le delegazioni italiane e americane avevano cospirato per fare in modo che lei appoggiasse lo schema di acquisto dei bond, che avrebbe fondamentalmente cambiato il modo in cui l'Eurozona rispondeva alla crisi".
Monti poteva contare sull'appoggio del presidente americano Barack Obama, che vedeva ormai in lui l'alleato più forte della Casa Bianca, in modo particolare dopo che Nicolas Sarkozy era stato battuto alle elezioni presidenziali.
"E' necessario che tu lavori con lui", disse Obama a Merkel, riferendosi a Monti.
Ma Merkel non si arrese e alla fine la discussione finì. Ma, scrive il giornalista Peter Spiegel nel raccontare come l'euro venne alla fine salvato, lo scontro gettò le basi di quella che sarebbe diventata la salvezza della moneta unica e dell'Eurozona.
Qualche mese più tardi Merkel diede infatti il tacito consenso a un "piano ugualmente ambizioso orchestrato da un altro tecnocrate italiano, il presidente della Bce Mario Draghi. E questo pose fine alla crisi esistenziale che l'euro aveva vissuto per più di tre anni".
Come Draghi sia riuscito a convincere la cancelliera rimane un mistero. "Non è stato un accordo - ha riferito una fonte della Bce - Non abbiamo ricevuto nulla in cambio".
Molti funzionari ritengono che la volontà di Merkel di appoggiare il piano di acquisto di bond di Draghi - noto come OMT - fu semplicemente la prova di quanto la crisi si fosse esacerbata, nel corso dell'estate del 2012. "Se l'euro cade, cadrà anche l'Europa", ammise d'altronde la cancelliera tedesca.
La proposta di Monti sulla Bce che fece diventare livida di rabbia Angela Merkel
Stampa Invia Commenta (3) di: WSI | Pubblicato il 16 maggio 2014| Ora 11:46
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Crisi euro costellata da episodi in cui l'Italia irritò più di una volta la cancelliera tedesca.
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Incontro a Camp David, nel 2012, tra la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente americano Barack Obama.
ROMA (WSI) - Angela Merkel non fu furiosa con l'Italia solo nel corso del summit del G20 di Cannes, del 3,4 novembre del 2011.
La cancelliera tedesca, scrive il Financial Times, fu livida di rabbia anche l'anno successivo, nel meeting del giugno del 2012, per 'colpa' dell'allora premier italiano Mario Monti.
Monti presentò infatti una proposta, su cui aveva lavorato con i suoi consulenti più stretti, per proteggere l'Italia: chiedere alla Banca centrale europea di acquistare automaticamente i bond emessi dai paesi dell'Eurozona, nel caso in cui si fosse scatenato un attacco speculativo contro di essi.
Soltanto i paesi "virtuosi" - dunque quelli che rispettavano le regole sul deficit dell'Unione europea - avrebbero potuto beneficiare del suo piano. Piano teso a stabilire, di fatto, un tetto massimo per i costi di finanziamento sul debito di paesi come l'Italia, in un momento in cui le tensioni stavano di nuovo tornando.
"Volevamo creare qualcosa che non fosse pericoloso per il controllo dell'offerta di moneta in Europa, che non offendesse il purismo tedesco, che moderasse in modo concreto gli spread (tra i tassi dei bond), e potesse essere visto come un premio per la virtù", disse Monti al Financial Times.
Merkel, nel leggere la proposta, "diventò completamente livida (di rabbia)", racconta un presente al meeting.
L'FT scrive che "sebbene le sue obiezioni avessero una natura procedurale, era chiaro che le delegazioni italiane e americane avevano cospirato per fare in modo che lei appoggiasse lo schema di acquisto dei bond, che avrebbe fondamentalmente cambiato il modo in cui l'Eurozona rispondeva alla crisi".
Monti poteva contare sull'appoggio del presidente americano Barack Obama, che vedeva ormai in lui l'alleato più forte della Casa Bianca, in modo particolare dopo che Nicolas Sarkozy era stato battuto alle elezioni presidenziali.
"E' necessario che tu lavori con lui", disse Obama a Merkel, riferendosi a Monti.
Ma Merkel non si arrese e alla fine la discussione finì. Ma, scrive il giornalista Peter Spiegel nel raccontare come l'euro venne alla fine salvato, lo scontro gettò le basi di quella che sarebbe diventata la salvezza della moneta unica e dell'Eurozona.
Qualche mese più tardi Merkel diede infatti il tacito consenso a un "piano ugualmente ambizioso orchestrato da un altro tecnocrate italiano, il presidente della Bce Mario Draghi. E questo pose fine alla crisi esistenziale che l'euro aveva vissuto per più di tre anni".
Come Draghi sia riuscito a convincere la cancelliera rimane un mistero. "Non è stato un accordo - ha riferito una fonte della Bce - Non abbiamo ricevuto nulla in cambio".
Molti funzionari ritengono che la volontà di Merkel di appoggiare il piano di acquisto di bond di Draghi - noto come OMT - fu semplicemente la prova di quanto la crisi si fosse esacerbata, nel corso dell'estate del 2012. "Se l'euro cade, cadrà anche l'Europa", ammise d'altronde la cancelliera tedesca.