Claire
ἰοίην
Ma claire anche se atea su tanti aspetti nella pratica è molto più cristiana di tanti pseudo credenti e praticanti![]()

Ho anch'io i miei "lati oscuri", ma grazie

Ma claire anche se atea su tanti aspetti nella pratica è molto più cristiana di tanti pseudo credenti e praticanti![]()


Più che altro è un "no" molto problematico e pensato, ragionato, derivante da situazioni piene di sofferenza. E' un "no" arrivato dopo dei "sì" molto convinti. Un "no" che mi ha creato (e mi crea) tanti, tantissimi problemi pratici.
Non mi piace scendere nei dettagli su questa "conversione al contrario", è molto dolorosa, per tanti motivi ed è difficile parlarne anche con i ragazzi che chiedono spesso perché prima sì e poi no e molto altro.
E spero che adesso le domande (e le insinuazioni più o meno velate) cessino perché, davvero, è un discorso lunghissimo e zeppo di ferite ancora apertissime (non per il "no" che sono felice di aver, infine, detto, ma per tutto il "prima")
Ho anch'io i miei "lati oscuri", ma grazie![]()
Non mi pare di aver insinuato..sono stata molto chiara e diretta ma nel caso cerco di esserlo anmcor di più:
tutta la sofferenza e i problemi non ti hanno cmq impedito di cantare in chiesa e ti consentono di postare cose di questo genere:
http://www.investireoggi.it/forum/un-nuovo-canto-di-natale-vt80649.html#post3744673
Un pò comodo archiviare tutto e sempre con la sofferenza. Come se soffrissi solo tu.
E' complicato. Molto.
e io lo so. ricordo benissimo tutto quanto, così rispondo. Il difficile viene quando mi chiedono se io concordo o no e perché).

Ho letto (non cantato) in chiesa solo perché sono generosa e non mi piace lasciare gli altri in situazioni spinose, ma per tutto il tempo della messa sono sempre stata sulle spine, per me è un disagio enorme (perché mi sento estremamente fuori posto). E capita ogni volta che mi tocca andarci, perché a volte, per compromesso, amor di quiete, gentilezza, mi succede di andarci.

premesso che non comprendo il senso del tuo commento, riesco solo a dire che la sofferenza è una "comodità" di cui si farebbe tutti volentieri a meno.Un pò comodo archiviare tutto e sempre con la sofferenza. Come se soffrissi solo tu.
premesso che non comprendo il senso del tuo commento, riesco solo a dire che la sofferenza è una "comodità" di cui si farebbe tutti volentieri a meno.
Ho letto (non cantato) in chiesa solo perché sono generosa e non mi piace lasciare gli altri in situazioni spinose, ma per tutto il tempo della messa sono sempre stata sulle spine, per me è un disagio enorme (perché mi sento estremamente fuori posto). E capita ogni volta che mi tocca andarci, perché a volte, per compromesso, amor di quiete, gentilezza, mi succede di andarci. La sola cosa che mi aiuta, in quel frangente è andarci ascoltando attentamente quel che si dice: rifletto sui motivi della mia scelta, per verificarne la forza. L'ultima volta che ci sono andata, invece, è stato come se mi avessero invitato ad assistere ad una cerimonia islamica. Mi ci sono accostata con curiosità e davvero solo per gentilezza. Anche se mi sentivo proprio malissimo e anche fortemente ipocrita, ma talvolta mi capita di non aver proprio voglia di litigareE' complicato. Molto.
E poi, sai, i miei figli a scuola fanno religione e vanno anche a catechismo. Le canzoni e le preghiere le imparano là e spesso mi chiedono cosa significhino le parole che recitano (lo chiedono sempre a mee io lo so. ricordo benissimo tutto quanto, così rispondo. Il difficile viene quando mi chiedono se io concordo o no e perché).
Dentro di me, la cultura e la tradizione cattolica sono presenti come retaggio culturale e, come dicevo, per moltissimo tempo, sono state presenti con forza e convinzione, non è che io rifiutando la chiesa e anche lo stesso concetto di "divinità" abbia dimenticato le mie origini. E so perfettamente che fanno parte di me. Infatti il mio "no" è un "no" estremamente consapevole.
Ci sono, poi, delle cose che non posso negare che mi piacciano, come forme d'arte per esempio: alcuni canti di Natale sono pieni di poesia. E moltissimi quadri e chiese in Italia sono assolutamente stupendi e non è che io possa negare che mi piacciano, solo perché non credo in nessuna divinità e non vado a messa.
La domanda: credete in Dio? Ha, per me, una sola risposta: NO.
Non penso che esista un essere superiore che abbia creato l'universo. Nello stesso tempo non credo che esista un al di là dove andremo a finire dopo morti.
Lasciamo poi stare la chiesa come istituzione, con tutte le sue regole, perché la domanda riguardava solo il divino.