Rcs Mediagroup (RCS) RCS, rastrellamento in corso

Aikman

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Io sento puzza di cavallo...

"RCS (Rizzoli – Corriere della Sera) è ad oggi il più importante gruppo editoriale italiano. Attivo nel settore dei quotidiani (Corriere, Gazzetta dello Sport, El Mundo, etc.) e dei periodici, del gruppo fanno parte anche la casa editrice Rizzoli ed RCS Pubblicità.

RCS, per il ruolo primario nell’informazione nazionale, è considerato uno snodo strategico nella struttura del potere in Italia, e non è un caso che il suo eterogeneo azionariato sia periodicamente pervaso da turbolenze, proprio perché sono in molti a voler “contare” nella formazione della linea editoriale del Corriere della Sera. Il controllo, negli ultimi decenni, è stato di fatto operato dall’accoppiata FIAT – Mediobanca, grazie all’indiscusso prestigio personale di Gianni Agnelli ed Enrico Cuccia, in grado di coagulare attorno a sé un azionariato industriale e finanziario molto articolato, di cui Cesare Romiti ha rappresentato a lungo la sintesi.

I tempi sono però cambiati e le difficoltà di FIAT e Gemina (la holding di Romiti), oltre alla scomparsa di Cuccia, hanno mutato lo scenario e solleticato gli appetiti di molti protagonisti della vita industriale e politica italiana. Basti pensare alla difficoltà con cui viene nominato il direttore del Corriere della Sera, altro che conclave…

Proprio allo scopo di impedire che la finanza costituisca un ostacolo alla normale gestione del gruppo, nel 2004 sono state prese decisioni importanti. Alla guida di RCS è stato chiamato Vittorio Colao, ex top manager di Vodafone. Colao, piuttosto estraneo ai giochi di potere italiani, ha focalizzato l’attenzione sulla creazione di profitti e sta cercando di “raddrizzare” in senso manageriale l’azienda. In secondo luogo, l’anno scorso è stato firmato, dopo trattative estenuanti, un nuovo patto di sindacato ( 57 % circa del capitale ), in cui hanno trovato posto nuovi azionisti: Della Valle, Ligresti, Merloni e Capitalia. Sebbene il patto sia lontano dalla scadenza, non si placano le voci di mercato su arrotondamenti e aggiustamenti nell’azionariato, dentro e fuori dal patto. Le difficoltà di FIAT lasciano intendere la possibilità che quest’ultima sia costretta prima o poi a vendere il 10 % della società, mentre fuori dal patto si sono già mossi Caltagirone e l’onnipresente Stefano Ricucci.

Proprio all’attività di questi ultimi sembra sia da ricondurre l’impennata del titolo RCS nelle ultime settimane. Certo, la situazione finanziaria sta migliorando, ma un + 20 % in pochi giorni lascia sempre il segno, tanto più in coincidenza con risultati elettorali negativi per la parte politica che si è ritenuta – a torto o a ragione – maltrattata dal Corriere della Sera negli ultimi anni. In pratica è impossibile una scalata alla società, per la presenza di una maggioranza di blocco che “blinda” RCS fino al giugno 2007, ma è probabile che l’obiettivo dei rastrellatori non sia quello di controllare la società, bensì quello di alterarne gli equilibri interni in senso politicamente più favorevole. E’ anche verosimile che su questi interessi alcuni finanzieri “d’assalto” stiano semplicemente cercando di realizzare una buona plusvalenza.

Operativamente, superati i 5 euro con volumi elevatissimi, il titolo ha la possibilità di ritornare nei pressi dei massimi del 2000, cioè tra i 6 e gli 8 euro. Il consiglio operativo è di attendere una fase di ritracciamento nel trend rialzista, magari in area 4,60 – 4,80 euro, per acquistare con gli obiettivi indicati sopra. Stop loss, in ogni caso, sotto 4,10 euro.

Milano, 13 aprile 2005"

da http://www.corrieredeititoli.com/index.php?page=RCS

Aik
 
Solo un graficchetto di Rcs settimanale dai minimi di febbraio 2003 :
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