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«Re Giorgio»: l'omaggio
del New York Times a Napolitano
Il quotidiano dedica il profilo del sabato al presidente:
«Ha saputo incarnare un'Italia diversa da Berlusconi»
MILANO - Il ruolo chiave avuto da Giorgio Napolitano, nei giorni della crisi del governo Berlusconi, lo ha posizionato al centro dei riflettori dell'opinione pubblica mondiale. Una notorietà consacrata dal New York Times. Che ha dedicato il suo prestigioso ritratto del sabato al nostro presidente della Repubblica.
RE GIORGIO - «Re Giorgio»: così il quotidiano incorona il capo dello Stato. Secondo il Nyt, il mese scorso «ha orchestrato uno dei più complessi trasferimenti politici dell'Italia del dopoguerra» diventando «un garante chiave della stabilità politica» in tempi instabili. «Una performance tanto più impressionante - prosegue il quotidiano - dato che la presidenza italiana è largamente simbolica, senza poteri esecutivi», ma Napolitano «ha spinto questo ruolo fino ai limiti diventando un power broker». Il giornale racconta come Napolitano abbia «impiegato mesi nel preparare il terreno alla transizione», aiutato dalla sua forte popolarità. Napolitano «è emerso come l'anti-Berlusconi», e accanto alla moglie Clio ha «incarnato un'Italia diversa, un'Italia di virtù civiche», scrive il New York Times.
IL COMUNISTA PREFERITO DI KISSINGER - Il quotidiano racconta la sua biografia di ex alto dirigente di Botteghe oscure, un politico che l'allora segretario di Stato americano Henry Kissinger chiamava il suo «comunista preferito». E nota come «un tempo, l'idea di un presidente americano che ringrazia Napolitano, che era essenzialmente il ministro degli Esteri del partito comunista - o anche soltanto che lo chiamasse al telefono, era impensabile». E conclude così il suo ritratto a «Re Giorgio» il New York Times: «Ora gli italiani guardano a Napolitano perché guidi la nave dello Stato con la sua tranquilla abilità, mentre Monti e la sua squadra di tecnocrati si assumono la difficile sfida di modernizzare la scricchiolante economia italiana».
del New York Times a Napolitano
Il quotidiano dedica il profilo del sabato al presidente:
«Ha saputo incarnare un'Italia diversa da Berlusconi»
MILANO - Il ruolo chiave avuto da Giorgio Napolitano, nei giorni della crisi del governo Berlusconi, lo ha posizionato al centro dei riflettori dell'opinione pubblica mondiale. Una notorietà consacrata dal New York Times. Che ha dedicato il suo prestigioso ritratto del sabato al nostro presidente della Repubblica.
RE GIORGIO - «Re Giorgio»: così il quotidiano incorona il capo dello Stato. Secondo il Nyt, il mese scorso «ha orchestrato uno dei più complessi trasferimenti politici dell'Italia del dopoguerra» diventando «un garante chiave della stabilità politica» in tempi instabili. «Una performance tanto più impressionante - prosegue il quotidiano - dato che la presidenza italiana è largamente simbolica, senza poteri esecutivi», ma Napolitano «ha spinto questo ruolo fino ai limiti diventando un power broker». Il giornale racconta come Napolitano abbia «impiegato mesi nel preparare il terreno alla transizione», aiutato dalla sua forte popolarità. Napolitano «è emerso come l'anti-Berlusconi», e accanto alla moglie Clio ha «incarnato un'Italia diversa, un'Italia di virtù civiche», scrive il New York Times.
IL COMUNISTA PREFERITO DI KISSINGER - Il quotidiano racconta la sua biografia di ex alto dirigente di Botteghe oscure, un politico che l'allora segretario di Stato americano Henry Kissinger chiamava il suo «comunista preferito». E nota come «un tempo, l'idea di un presidente americano che ringrazia Napolitano, che era essenzialmente il ministro degli Esteri del partito comunista - o anche soltanto che lo chiamasse al telefono, era impensabile». E conclude così il suo ritratto a «Re Giorgio» il New York Times: «Ora gli italiani guardano a Napolitano perché guidi la nave dello Stato con la sua tranquilla abilità, mentre Monti e la sua squadra di tecnocrati si assumono la difficile sfida di modernizzare la scricchiolante economia italiana».
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