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Direttiva Ue su Opa, governo per proroga recepimento a 31 luglio
Reuters - 24/01/2007 14:35:51
ROMA, 24 gennaio (Reuters) - Il governo ha proposto al Parlamento di prorogare al 31 luglio 2007 il termine del recepimento della direttiva Ue sull'Opa, finora fissato al 31 gennaio 2007.

E' quanto si deduce da un emendamento depositato ieri dal sottosegretario all'Economia Mario Lettieri in commissione Finanze al decreto 297, emendamento reso noto oggi dal Parlamento.

L'emendamento riguarda l'articolo 1 del decreto e dice che "ai fini del recepimento della direttiva n. 2004/39/CE, il termine di cui al comma 1 scade in data 31 luglio 2007".

Il precedente termine veniva definito dalla legge Comunitaria approvata dal Parlamento il 17 gennaio scorso, ma non ancora promulgata, al 31 gennaio prossimo.

La relazione tecnica del governo all'emendamento presentato dice che "la proroga è necessaria al fine di dettare principi e criteri specifici di delega mediante i quali orientare il legislatore delegato al recepimento di una direttiva destinata a produrre un forte impatto sistemico sull'ordinamento vigente".

La relazione aggiunge che, "poiché l'entrata in vigore della Comunitaria 2006 presumibilmente avverrà in una data prossima alla scadenza del termine di esercizio della delega legislativa, si rende necessario prorogare detto termine in modo da rendere possibile l'avvio ed il completamento dell'iter del decreto legislativo attuativo per il quale è prevista l'acquisizione del parere delle competenti commissioni parlamentari".

La proroga alla cosiddetta direttiva Mifid è inserita nell'articolo 1 che prevede le modifiche al testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia per l'attuazione della direttiva 2006/48/CE che rende operative le disposizioni di Basilea 2. Gli emendamenti saranno votati dalla commissione in uno dei prossimi giorni.

Venerdì scorso, parlando ad un convegno alla Luiss, il presidente della Consob Lamberto Cardia aveva preannunciato che il termine del 31 gennaio non sarebbe stato rispettato per la difficoltà a integrarlo con la normativa italiana.

"E' stata fatta una direttiva Ue sull'Opa che certamente non sarà recepita entro il 31 gennaio. E' una direttiva infelice nella sua formulazione che sta mettendo in discussione anche la soglia del 30% [di possesso azionario oltre il quale scatta l'obbligo di Opa] quando altri Paesi hanno soglie diverse", aveva detto Cardia.

Il presidente della Consob aveva poi aggiunto: "Stiamo discutendo di alcuni aspetti meritevoli di particolare attenzione, perché davanti al recepimento con norme di stampo protezionistico della direttiva europea sull'Opa, come è successo in Francia, ci siamo posti il problema se valga la pena di rispondere sempre allargando le braccia".

Cardia aveva citato anche il tema dei patti parasociali che "è opportuno che decadano in caso di Opa altrimenti ingessano il mercato".

L'Italia lamenta che il resto dei Paesi Ue abbia recepito la direttiva aumentando le barriere protezionistiche, creando condizioni asimmetriche rispetto l'Italia, in particolare per qaunto riguarda il tetto oltre il quale scatta l'obbligo dell'Opa, o con il mantenimento dei patti parasociali anche in caso d'Opa o con la cosiddetta passivity rule.

Quest'ultima osservazione, nel corso del citato convegno della Luiss sulla concorrenza, era stata fatta dal garante Antitrust Antonio Catricalà.
 

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