SEE FU
IL MACCHINISTA DEL CIUF CIUF 😁
Dunque, ieri stavo facendo un ragionamento sul titolo BANCA INTESA.
1) Il titolo sta per staccare un dividendo di 0,14 euro, che ai prezzi attuali corrisponde ad un bel 4,7% netto. Se lo paragono ad un BTP, questo titolo dovrebbe essere appetibilissimo e sottovalutato, e ciò sarebbe vero in una situazione normale.
2) A questo link corrisponde una lista di taget prices sul titolo, che confermano la sua sottovalutazione:
INTESA SANPAOLO (ISP)
3) Tuttavia, dal punto di vista dell'analisi tecnica il titolo è ribassista. E anzi si evince che crollerà ulteriormente in caso di passaggio sotto i 2,05 euro.
L'ipotesi ribassista è corroborata dal fatto che, nonostante Wall Street sia sui massimi storici, Piazza Affari continua a stare bassa e il settore che fa + schifo è proprio quello dei bancari.
4) Tipicamente è nel periodo che precede i dividendi che si hanno i massimi annuali, e in genre dopo crolla. Quindi se Piazza Affari fa schido adesso, figuriamoci dopo lo stacco delle cedole.
In base a quanto sopra detto io arrivo alle seguenti conclusioni:
Tutto fa pensare che dopo lo stacco delle cedole la borsa italiana crollerà e che il FTSE MIB rivedrà i minimi storici a 12.500 punti. Secondo me questo è quasi sicuro a meno che la borsa americana non faccia il miracolo e che lo S&P500 non riesca a superare la barriera dei 2.135 punti (massimi storici).
Tuttavia, in base a quanto detto ai punti "1" e "2", è evidente che i prezzi di borsa già scontano delle previsioni molto negative. E se il FTSE MIB dovesse crollare fino a 12.500 punti (come molti si aspettano) i titoli azionari andrebbero a dei prezzi estremamente sottovalutati e ci sarebbe un gap enorme e inspiegabile tra i dividend yield e i rendimenti dei titoli di stato. Mi chiedo se tutto questo è logico oppure no.
1) Il titolo sta per staccare un dividendo di 0,14 euro, che ai prezzi attuali corrisponde ad un bel 4,7% netto. Se lo paragono ad un BTP, questo titolo dovrebbe essere appetibilissimo e sottovalutato, e ciò sarebbe vero in una situazione normale.
2) A questo link corrisponde una lista di taget prices sul titolo, che confermano la sua sottovalutazione:
INTESA SANPAOLO (ISP)
3) Tuttavia, dal punto di vista dell'analisi tecnica il titolo è ribassista. E anzi si evince che crollerà ulteriormente in caso di passaggio sotto i 2,05 euro.
L'ipotesi ribassista è corroborata dal fatto che, nonostante Wall Street sia sui massimi storici, Piazza Affari continua a stare bassa e il settore che fa + schifo è proprio quello dei bancari.
4) Tipicamente è nel periodo che precede i dividendi che si hanno i massimi annuali, e in genre dopo crolla. Quindi se Piazza Affari fa schido adesso, figuriamoci dopo lo stacco delle cedole.
In base a quanto sopra detto io arrivo alle seguenti conclusioni:
Tutto fa pensare che dopo lo stacco delle cedole la borsa italiana crollerà e che il FTSE MIB rivedrà i minimi storici a 12.500 punti. Secondo me questo è quasi sicuro a meno che la borsa americana non faccia il miracolo e che lo S&P500 non riesca a superare la barriera dei 2.135 punti (massimi storici).
Tuttavia, in base a quanto detto ai punti "1" e "2", è evidente che i prezzi di borsa già scontano delle previsioni molto negative. E se il FTSE MIB dovesse crollare fino a 12.500 punti (come molti si aspettano) i titoli azionari andrebbero a dei prezzi estremamente sottovalutati e ci sarebbe un gap enorme e inspiegabile tra i dividend yield e i rendimenti dei titoli di stato. Mi chiedo se tutto questo è logico oppure no.