Macroeconomia Riuscira' l'ex bel-paese ad evitare il default?

enrico727

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In giro per il wide-world-web si sente un sommesso sussurrio o se volete un insistente brontolio.
La domanda ricorrente è: possibile che il bel paese, "là dove 'l si suona" o per megio dire suonava, possa essere investito da un fenomeno turbinoso come una volgare bancarotta?
Sono accette tutte le opinioni e tutte le notizie sul caso.
 
certamente.... noi siamo lo specchio dell'america..... le cose che succedono di la' ora, capiteranno a noi 1 anno dopo..... ma non solo in italia, in europa.... la fanno facile loro... a dire che c'e' ripresa.... ma lo fanno per far comprare al parco... per poi triturarvi... ed e' sempre stato cosi'.... non potete negarlo...
 
In giro per il wide-world-web si sente un sommesso sussurrio o se volete un insistente brontolio.
La domanda ricorrente è: possibile che il bel paese, "là dove 'l si suona" o per megio dire suonava, possa essere investito da un fenomeno turbinoso come una volgare bancarotta?
Sono accette tutte le opinioni e tutte le notizie sul caso.
Abbiamo SOLO un modo di evitarlo la guerra civile:rolleyes:
 
L' ocse, ovvero un ento sovrannazionale, autonomo e non certo pessimista ma realista, visto che indica nell'italia uno dei paesi che beneficeranno di più della ripresina del 2010-2011 è lo stesso che indica nel rapporto debito pubblico\pil un'allarmante 120% per la fine del prossimo biennio. Per chi non lo sapesse il 120% è il limite oltre il quale il costo del debito stesso raggiunge un punto di non ritorno (gli interessi sul debito finiscono con l'assorbire le partite correnti). Se poi andiamo ad aggiungere o lo scenario giapponese favorevole dal lato del costo del debito ma sfavorevole per la bassa decrescita o lo scenario infazionistico con la ripresa ma aumento dei tassi comunque vada sarà un successo ovvero un default.
 
Banche,Faissola:Temo perdite su crediti a 20 miliardi a fine anno

16:52 - ECONOMIA- 20 NOV 2009


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Da molti mesi sistema registra crescita sofferenze
Milano, 20 nov. (Apcom) - Il presidente dell'Abi, Corrado Faissola, teme che per fine anno le perdite su crediti registrate dal sistema bancario italiano possano avvicinarsi ai 20 miliardi di euro. Lo ha detto oggi durante il proprio intervento all'assemblea annuale dell'Aibe, tenuta in occasione del 25.mo anno di fondazione dell'Associazione fra le banche estere in Italia. "A fine anno temo che non saremo lontani dai 20 miliardi, traguardo che non ci auguriamo di raggiungere". Abbiamo davanti a noi sfide importanti. Ci sono segnali di attenuazione della recessione, però abbiamo davanti mesi non facili, perché gli effetti economici della crisi si spalmano nel tempo. Da molti mesi a questa parte il sistema vede una crescita delle sofferenze. A fine settembre le sofferenze lorde erano pari a 55 miliardi, con una crescita annua del 25% e pari ad oltre il 3% degli impieghi", ha affermato Faissola. Faissola ha spiegato che nel primo semestre 2009 le rettifiche di valore nette per il deterioramento di crediti sono state pari ad oltre 9 miliardi e "potrebbero raddoppiare". Il presidente dell'Abi ha inoltre aggiunto che in base ai dati preliminari dei primi nove mesi dell'anno relativi alle prime undici banche del sistema, le perdite su crediti si attestano intorno agli 11 miliardi.

http://www.apcom.net/newseconomia/20091120_165200_503af2a_76727.html
 
L'attuale ceto politico, in particolare il governo italiano, la classe dirigente economica e finanziaria saranno in grado di opporsi con efficacia al malaugurato caso in cui il rischio di fallimento della finanza pubblica divenga realtà imminente?:barella:
Non trovate la domanda inutilmente retorica?:D:D:D
 
Buongiorno e buona lettura.


ALLARME CDS: CONTINUA AD ALLARGARSI LO SPREAD
di WSI
Il Cds Italia a 10 anni è passato a 103 pb da 85 di fine ottobre, mentre il Cds 10 anni Usa ha superato quello tedesco (38 pb verso 30). L’attuale politica monetaria sta aumentando il rischio "sistemico" di nuove bolle speculative.

(WSI) – Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato sono scesi su tutta la curva, con lo spread 2-10 anni rimasto pressoché stabile. I listini azionari hanno invece chiuso la sessione in calo sulla scia di Wall Street. Continua l’allargamento dei Cds che sta interessando i principali emittenti sovrani, ivi inclusi Germania, Francia ed Usa. In particolare il Cds Italia a 10 anni è passato ieri a 103 pb da 85 di fine ottobre, mentre il Cds 10 anni Usa ha superato quello tedesco (38 pb verso 30).

Le aste francesi e spagnole di ieri hanno registrato una buona domanda con un bid-to-cover di gran lunga superiore ad 1,5. Intanto la Germania ha dichiarato che molto probabilmente il prossimo anno offrirà un maggior numero di titoli indicizzati all’inflazione, mentre dipenderà dalle condizioni di mercato l’eventuale emissione di uno strumento denominato in Dollaro. L’Ocse ieri ha rivisto al rialzo le stime di crescita ed inflazione per il 2010. L’area Euro nel 2010 dovrebbe registrare una crescita del Pil e dei prezzi al consumo dello 0,9%, mentre in Italia il Pil è atteso crescere dell’1,1%. Più critiche risultano essere le finanze pubbliche italiane. Secondo l’Ocse infatti entro il 2011 il deficit supererà il 5% del Pil ed il debito il 120% e saranno quindi necessari interventi significativi sul bilancio dal 2011 in poi.

In merito alla politica delle banche centrali, l’Ocse ha dichiarato che Fed e Bce non hanno necessità di alzare i tassi fino al quarto trimestre 2010, grazie all’inflazione che resta contenuta ed alla crescita moderata. La BoE invece potrebbe procedere ad un rialzo dei tassi nel corso del 2011. Negli Usa i tassi di mercato sono calati con quelli sui T-Bill a 3 mesi scesi addirittura in territorio negativo. Si tratta della prima volta dallo scorso dicembre quando questo scenario fu esasperato dalla crisi creditizia.

Le borse Usa hanno chiuso in calo su timori che il rally partito a marzo sia stato eccessivo, guidati da energetici, finanziari e tecnologici. Le tensioni potrebbero essere state amplificate dalle misure implementate in alcuni mercati emergenti per limitare l’apprezzamento delle loro valute nei confronti del Dollaro (alcuni operatori potrebbero quindi avere chiuso operazioni di carry a scopo precauzionale). Il Brasile ha imposto una tassa per la conversione in azioni brasiliane riferite alla aziende del Brasile stesso quotate anche negli Usa. La Corea del Sud ha implementato alcune misure per aiutare le aziende locali a gestire la volatilità dei cambi e ridurre gli eccessi. L’Indonesia sta pensando di implementare misure simili. Sul fronte macro ieri l’Ocse ha aumentato le stime sulla crescita Usa nel 2010 portandole al 2,5% dallo 0,9% stimato in precedenza. Nel 2011 il Pil dovrebbe salire del 2,8%.

Un articolo di Bloomberg News segnala che, in base a fonti anonime informate dei fatti, la Fed starebbe incrementando lo scrutinio delle maggiori banche Usa per assicurarsi che siano in grado di sopportare un improvviso calo dei prezzi degli asset globali. I supervisori starebbero cercando di determinare se le banche hanno capitale a sufficienza in base al rischio assunto, quanto conoscono della forza finanziaria delle loro controparti e se i risk manager hanno l’autorità di influenzare le politiche delle banche.

Ieri Bill Gross, gestore del maggiore fondo obbligazionario mondiale, ha dichiarato che l’attuale politica monetaria sta aumentando il rischio "sistemico" di nuove bolle speculative sugli asset. Il presidente della Fed di Filadelfia, Fisher, ha dichiarato che occorrerà del tempo prima che la disoccupazione cali sotto il 10%, inoltre la crescita del 3,5% annualizzato del terzo trimestre potrebbe essere rivista al ribasso. Negli Usa oggi non sono previsti dati macro di rilievo. Sul decennale governativo il supporto continua a stazionare al 3,30%.

Valute: l’Euro/Dollaro continua il trading range compreso tra la resistenza statica a 1,5060 ed il supporto in prossimità di 1,48. La sensazione è che il cross si stia preparando per un movimento di notevole entità nel momento in cui romperà uno dei sopra citati livelli. Le tensioni sui mercati favoriscono un proseguimento dell’apprezzamento dello Yen. Verso Dollaro sembra avvicinarsi ai minimi di ottobre collocati in area 88. Questa notte la BoJ ha lasciato il tasso di interesse invariato allo 0,1%.

Materie Prime: giornata negativa per le materie prime a causa delle tensioni sui mercati finanziari. Sono calate quasi tutte le componenti dell’indice GSCI. Tra le eccezioni segnaliamo il gas naturale (+2,1%). Forte calo del greggio Wti (-2,7%). Negativi i metalli industriali guidati dal piombo (-3,1%). Tra i preziosi invariato l’oro che recupera nella parte finale della giornata dopo essere calato fino a 1130$/oncia. Tra gli agricoli il peggiore è stato lo zucchero (-2,3%).

 
personalmente penso che ad un default dell'Italia ne seguirebbero molto velocemente altri e a quel punto la spirale diventerebbe veramente allucinante ed incontrollabile se il fallimento di lehman è stato il detonatore di quel che è successo figuratevi cosa potrebbe essere il default di una nazione che figura tra le superpotenze mondiali (anche se in veste di cenerentola).

Lo scenario configurato così mi pare quanto meno poco realistico. Far fallire l'Islanda è un conto, l'Italietta direi che è poco probabile, almeno per qualche anno fino alla prossima crisi :D

Poi credo che il def del Belpaese farebbe sprofondare l'intera Eurozona o forse anche qualcosa d'altro in un nuovo mediovevo... :titanic: brrr non ci voglio pensare
 
in effetti i CDS dopo mesi di ribassi ed un ultimo periodo di stasi si stan di nuovo muovendo...:eek::eek::eek:

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e l'altra settimana c'era proprio un grande articolo su LaStampa che magnificava la stabilita' italiana del debito riferendosi al vaore basso dei cds Italiani...
del tipo "tutti vogliono i nostri Bond" perche' il nostro paese non teme default... :eek::eek::eek:

mah... quando si vedon ste cose "gratuite" urge 'na strizzatina sulle parti intime... :D:D:D

PS
immagine tratta da Markit
 
in effetti i CDS dopo mesi di ribassi ed un ultimo periodo di stasi si stan di nuovo muovendo...:eek::eek::eek:

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e l'altra settimana c'era proprio un grande articolo su LaStampa che magnificava la stabilita' italiana del debito riferendosi al vaore basso dei cds Italiani...
del tipo "tutti vogliono i nostri Bond" perche' il nostro paese non teme default... :eek::eek::eek:

mah... quando si vedon ste cose "gratuite" urge 'na strizzatina sulle parti intime... :D:D:D

PS
immagine tratta da Markit

:tie::tie::tie::tie:
 

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