Saddam (1 Viewer)

Sciùr Giovakkino

Forumer attivo
giusta la pena di morte ?

giusto limitarsi ad un discorso meramente giuridiko o sarebbe meglio considerare altri risvolti, senza dubbio ciò potrebbe provacare un effetto negativo all' interno degli estremismo islamiko oltretutto è difficile attribuire legittimazione al governo irakeno ed ai suoi organi giudiziari

apriamo pure un dibattito di diritto internazionale in merito a questa vicenda se volete
 

Argema

Administrator
Membro dello Staff
Sono contrario alla pena di morte. Sempre.
Anche per Saddam.

E l'amarezza di fronte ad un barbaro ed orrendo delitto mi impedisce di pensare ad altro, scusami, ma intuisco che sia un errore molto grave proprio per le cose che dici anche tu :(
 

superbubola

Forumer storico
Argema ha scritto:
Sono contrario alla pena di morte. Sempre.
Anche per Saddam.

E l'amarezza di fronte ad un barbaro ed orrendo delitto mi impedisce di pensare ad altro, scusami, ma intuisco che sia un errore molto grave proprio per le cose che dici anche tu :(
naturalmente contrario alla pena capitale,anche x il peggio degli uomini.... per le pene durissime,si.
 

Miss sorriso

Nuovo forumer
Al di sopra di qualunque legge umana e dei diritti internazionali esiste una Legge . . . infallibile . . . quella di Dio, che ci ha mandato su questa terra per uno scopo preciso : amare ed essere amati, come Lui ci ha amato.

Non si può costruire la gioia sul male altrui . . .
Non può nascere giustizia e pace per l'uomo con la vendetta, macchiandosi degli stessi crimini . . .

Mi viene da pensare a un esempio immenso di santità : quello di papa Giovanni Paolo 2 davanti al suo attentatore.

http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo51633.shtml

Che Dio ci salvi da tutti gli orrori del mondo.
Difficile a volte continuare, con il cuore gonfio di amarezza . . . ma dobbiamo trovare la forza per quel che del mondo rimane.
 

Sciùr Giovakkino

Forumer attivo
Miss sorriso ha scritto:
Al di sopra di qualunque legge umana e dei diritti internazionali esiste una Legge . . . infallibile . . . quella di Dio, che ci ha mandato su questa terra per uno scopo preciso : amare ed essere amati, come Lui ci ha amato.

Non si può costruire la gioia sul male altrui . . .
Non può nascere giustizia e pace per l'uomo con la vendetta, macchiandosi degli stessi crimini . . .

Mi viene da pensare a un esempio immenso di santità : quello di papa Giovanni Paolo 2 davanti al suo attentatore.

http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo51633.shtml

Che Dio ci salvi da tutti gli orrori del mondo.
Difficile a volte continuare, con il cuore gonfio di amarezza . . . ma dobbiamo trovare la forza per quel che del mondo rimane.


:mumble:

intressante questa nuova utente, ha in se sia elementi mistici del buby sia elementi religiosi propagandistici in salsa new age del carrodano
bah...sarà come diceva Darwin, l' evoluzione della specie non risparmia manko gli utenti di IO :help: altro che draghi di Komodo :rolleyes:
 

astro blu

Forumer attivo
E' giusta o non è giusta la pena di morte per Saddam Hussein?

Anch'io sono contrario alla pena di morte, ma oltre a Saddam c'è un fiume di sangue che scorre ogni giorno, ed è sangue umano fatto scorrere da altri uomini :-?

Tratto da www.peacereporter.net

29.12.2006
War is over?
La settimana in Afghanistan e Iraq, dove la guerra non è mai finita... n.52 - 2006 dal 21/12 al 27/12



Iraq.
Morti all'obitorio di BaghdadIl 21 dicembre un attentatore suicida ha ucciso 10 giovani in fila davanti a un centro di reclutamento della polizia nel centro di Baghdad. Una donna è morta a causa dell’esplosione di un razzo lanciato contro una caserma di polizia a Ramadi. Un attentatore suicida si è lanciato in auto contro un check point a Kirkuk uccidendo un militare iracheno. In uno scontro a fuoco a Baghdad, l’esercito iracheno ha ucciso 12 ribelli. Un attentatore suicida ha causato la morte di 2 persone quando si è fatto esplodere nella cittadina di Amil. Il 22, un attentatore suicida si è fatto esplodere nei pressi del teatro nazionale a Baghdad uccidendo un uomo. Due poliziotti sono morti a causa dell’esplosione di una bomba a Samarra. Sempre a Samara, un deputato sunnita e sua moglie sono rimasti uccisi a causa dell’esplosione di una bomba piazzata davanti alla loro casa. Il 23, 7 poliziotti iracheni sono morti nell'esplosione di un ordigno che ha colpito una stazione di polizia della cittadina di Al-Muqtadiya, a nord di Baghdad. Sono stati uccisi 3 membri della polizia militare Usa nella zona orientale di Baghdad dall'esplosione di un ordigno lanciato contro il loro veicolo. Altri 2 soldati Usa sono stati uccisi in circostanze analoghe. Un esponente di spicco della comunità sunnita è stato assassinato a Mosul. Un militare iracheno è stato ucciso nella cittadina di Dour, nei pressi di Tikrit. Sei persone sono morte in uno scontro a fuoco con i ribelli a Samarra. L’esplosione di un ordigno nascosto lungo il ciglio di una strada a Hawija ha ucciso 2 civili. Un funzionario dell’intelligence irachena è stato ucciso a Diwaniya. Il 24, i cadaveri di 47 persone sono stati ritrovati dalla polizia nel quartiere Mansour della capitale. 2 militari iracheni sono morti nel distretto di Nahda, a Baghdad, a causa dell’esplosione di una mina. Una sparatoria tra i ribelli e i militari iracheni ha causato la morte di 5 civili. Il 25, i militari britannici hanno assaltato un edificio nella cittadina di Bassora, uccidendo 7 persone. Dieci civili sono morti nell'esplosione di un'autobomba in una via commerciale della capitale e altri 2 civili hanno perso la vita su un minibus fatto saltare in aria da un kamikaze. Un marine Usa è morto dopo l’esplosione di un ordigno collocato sul ciglio di una strada di Baghdad. 2 soldati Usa sono morti in combattimento nella provincia di al-Anbar. 7 cadaveri sono stati ritrovati a Mosul. Sono morti 8 miliziani fedeli a Moqtada al-Sadr a Rumaitha, nei presi di Samara. 3 poliziotti sono rimasti uccisi in un attentato suicida contro l’università di Ramadi. 29 corpi senza vita sono stati Gli effetti dei bombardamenti Usarinvenuti per le strade di Baghdad. 3 poliziotti sono morti in un attacco dei ribelli a un check point a Jurf al-Sakhar. Il 26, 5 persone sono morte in seguito all'esplosione di una bomba collocata in un mercato nel quartiere Bab al Sharji di Baghdad. 3 bambini sono rimasti uccisi nell'esplosione di un ordigno a Kirkuk, città petrolifera a maggioranza curda nel nord dell'Iraq. 15 persone sono morte in seguito all'esplosione di una autobomba del quartiere a maggioranza sunnita Adamiyah di Baghdad, nei pressi di un mercato popolare, a poca distanza dalla moschea sunnita Abu Hanifa. Il 27, un'autobomba ha ucciso 8 persone a Talbiya, un distretto di Baghdad, vicino alla roccaforte sciita di Sadr City. Un marine è rimasto ucciso a causa di un'azione nemica nel corso di un'operazione condotta nella provincia di al-Anbar. Un altro soldato è morto a causa delle ferite riportate in seguito ad un incidente nel campo di Balad. Un altro militare è morto in seguito ad un incidente avvenuto quando il veicolo sul quale viaggiava è precipitato in un canale a Baghdad. 3 soldati del contingente lettone sono morti in seguito all'esplosione di un ordigno collocato sulla strada tra Najaf e Diwaniyah, nel Sud dell’Iraq. La polizia ha trovato 40 cadaveri abbandonati nelle strade o nelle discariche di diversi quartieri della capitale irachena. Un dirigente politico vicino al leader radicale sciita iracheno Moqtada Sadr è stato ucciso a Najaf in circostanze misteriose.

Truppe Usa nel sud dell'AfghanistanAfghanistan.
Il 21 dicembre alla periferia di Herat (città sotto controllo delle truppe italiane) una bomba radiocomandata ha ucciso 4 civili e un ufficiale di polizia.
Nella provincia orientale di Khost un altro ordigno ha ucciso 3 poliziotti.
Il 22 nella provincia centrale di Uruzgan, 5 poliziotti sono morti per l’esplosione di una bomba.
Il 23 a Kabul un’autobomba è esplosa uccidendo un civile. L’obiettivo era il parlamentare Pacha Khan Zadran.
Nella provincia meridionale di Helmand un bombardamento aereo Usa ha ucciso 4 talebani.
Altri 2 talebani sono morti nella stessa zona mentre preparavano una bomba.
Il 27 un civile afgano è stato ucciso a un posto di blocco dell’Isaf.
Dall’inizio del 2006, la guerra in Afghanistan ha causato almeno 5.964 morti, di cui 1.022 civili, 3.520 combattenti talebani o presunti tali, 1.193 militari afgani, 36 miliziani irregolari e 190 soldati della Coalizione.


E ancora...

29.12.2006
Cessate il fuoco
Il bollettino settimanale delle guerre e dei conflitti in corso n.52 - 2006 dal 21/12 al 27/12



Combattenti somaliSomalia.
Il 26 dicembre, il governo etiope ha dichiarato di aver ucciso almeno 1.000 guerriglieri delle Corti islamiche negli scontri in corso da una settimana nel Paese. Il bilancio non è stato confermato da alcuna fonte indipendente.

Rep. De. Congo.
Il 27 dicembre scontri avvenuti a nord della città di Goma, nella regione del Kivu, tra l'esercito congolese e i ribelli guidati dal generale Laurent Nkunda, hanno provocato 18 morti, tutti tra i ribelli. Lo riferiscono fonti delle Nazioni Unite nel Paese.

Sudan.
Il 24 dicembre scontri avvenuti tra l'esercito sudanese e i guerriglieri darfurini nella città di Kutum, nel nord della regione del Darfur, hanno provocato 7 morti. I ribelli hanno fatto inoltre sapere di aver abbattuto due elicotteri dell’esercito, uccidendo 4 militari, ma l'esecutivo di Karthoum non ha confermato la notizia.

Cecenia e Nord Caucaso.
Il 21 dicembre nel distretto ceceno di Achkoi-Martan 2 civili sono stati uccisi dal fuoco di un elicottero militare russo.
Il 22 in Inguscezia un civile è stato travolto e ucciso da un blindato russo.
Il 23 in Caracievo-Circassia un ufficiale di polizia è stato ucciso in un agguato.
Il 25 la reazione russa: le forze speciali russe hanno circondato un casa a Cherkessk uccidendo 2 ribelli.

Pakistan.
Il 22 dicembre un ufficiale di polizia è stato ucciso in un agguato nei pressi di Miranshah, in Nord Waziristam. E’ il primo attacco del genere dopo il cessate il fuoco di inizio settembre.
Il 26 un’autobomba è esplosa all’aeroporto di Peshawar, uccidendo un civile.

Soldati indiani in KashmirKashmir.
Il 23 almeno 2 ribelli e 3 soldati indiani sono morti in uno scontro a fuoco a nord di Srinagar.
Il 24 nel distretto di Sopore 2 guerriglieri sono stati uccisi dall’esercito indiano.
Due bambini sono morti saltando su una mina nel distretto di Poonch.
Il 26 nella zona di Pulwama un soldato indiano e un civile ostaggio dei militari sono stati uccisi in un agguato dei guerriglieri.
Il 27 nella zona di Doda 2 ribelli sono morti in uno scontro a fuoco con i militari indiani.
In un villaggio della stessa zona l’uccisione di un civile che era stato arrestato dai militari indiani ha scatenato una dura protesta popolare: i militari indiani hanno aperto il fuoco sul corteo uccidendo un manifestante.
Nel distretto di Baramulla i guerriglieri hanno ucciso un loro ex-compagno.

Sri Lanka.
Il 25 nel nord dell’isola almeno 5 ribelli tamil e 4 soldati sono morti nel corso di violenti scontri.
Il 26 un poliziotto è morto per l’esplosione di una bomba bel distretto di Vavuniya.
Il 27 nella zona di Jaffna 2 ribelli delle Tigri tamil sono stati uccisi in combattimento dall’esercito. Nella stessa area un poliziotto è stato ucciso da una bomba.
Nella zona di Batticaloa un soldato è stato ucciso in un agguato e un ribelle nello scontro a fuoco che ne è seguito.

Soldati dell'esercito filippinoFilippine.
Il 21 dicembre un giornalista radiofonico è stato pugnalato a morte nella provincia di Ilocos Norte, nel nord delle Filippine.
Il 22, 2 agenti dei servizi di intelligence militare filippini sono stati uccisi in pieno centro a Manila.
Il 24 un civile è morto e un altro è rimasto ferito in un attacco dei ribelli comunisti del Nuovo Esercito del Popolo nella provincia di Batangas, nel sud dell’isola di Luzon.

Thailandia.
Il 22 dicembre un’insegnante è stata uccisa da un sospetto militante islamico nella provincia meridionale di Pattani
Il 24, 2 persone sono morte (un militare e un civile) in due diversi attacchi dei militanti islamici nella provincia di Pattani, nel sud della Thailandia a maggioranza musulmana.
Il 27, 3 civili (2 musulmani e un buddista) sono morti in diversi attentati di sospetti militanti islamici nella provincia di Pattani, nei quali è stata data alle fiamme una scuola elementare.

Nepal.
Il 26 dicembre un uomo è stato ucciso e alcune decine sono rimasti feriti in scontri tra gruppi rivali a Nepalgunj, 320 km a ovest di Kathmandu.

Colombia.
Il 23 dicembre nella provincia di Meta 15 soldati dell’esercito governativo sono morti in un’imboscata dei guerriglieri delle Farc nei pressi di La Julia, poco a sud della capitale Bogotà.

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Per finire

Iraq - 30.12.2006
Morte di un dittatore
Saddam Hussein è stato giustiziato



Saddam Hussein è morto. L'ex raiss è stato impiccato questa mattina alle 4 ora italiana. Le testimonianze raccontano che è andato verso il patibolo con tranquillità, e che ha affrontato l'esecuzione a capo scoperto. "Spero che siate uniti - ha detto rivolgendosi agli iracheni - e vi esorto a non credere a un'alleanza con l'Iran, perchè gli iraniani sono pericolosi. Io non ho paura di nessuno". Queste, secondo il giudice Moneer Hadded, sono state le ultime parole dell'ex dittatore iracheno, a cui non è stata concessa la fucilazione, come aveva richiesto.

il monumento ad halabjaVita di un dittatore. Saddam Hussein nasce il 28 aprile 1937, ad al-Awja, un villaggio alla periferia di Tikrit, 150 chilometri a nord di Baghdad. Nel 1956 aderisce alla rivolta contro la monarchia regnante filo-britannica e diventa militante del partito pan-arabo laico Baath. Un anno dopo il rovesciamento della monarchia, alla fine degli anni Cinquanta, prende parte al fallito attentato contro il primo ministro Abdel-Karim Kassem. Fugge all'estero e torna a Baghdad solo nel febbraio 1963, quando il Baath prende il potere con un colpo di stato, ma nove mesi dopo i baathisti sono rovesciati e Saddam è catturato e imprigionato. Durante la detenzione è eletto vice segretario generale del partito che torna al potere a luglio del 1968. Saddam prende il potere assoluto, dopo le dimissioni del presidente Ahmed Hassan al-Bakr, il 16 luglio 1979. Dopo poco più di un anno da leader mostra la sua idea di politica estera: il 22 settembre 1980, prendendo a pretesto una contesa di confine, armato e sostenuto dagli Stati Uniti d’America, ordina all’esercito d’invadere l’Iran. Lo scopo, concordato con Washington, è quello di rovesciare la repubblica islamica dell’ayatollah Khomeini. Il conflitto durerà otto anni, causando la morte di 2 milioni di persone, e terminerà in un sostanziale nulla di fatto. Ma la vendetta di Saddam contro i curdi e gli sciiti iracheni, accusati di aver parteggiato per l’Iran durante la guerra, sarà spietata. Su tutti si ricordano il massacro nella città sciita di Dujail nel 1982, costata la vita a 143 persone, e la strage con i gas di circa 5mila curdi nella città di Halabja a marzo del 1984.

saddam hussein e donald rumsfeld, ex segretario della difesa Usa, quando erano alleatiGli Usa voltano le spalle. Il fallimento della guerra all’Iran allontana l’establishment statunitense da Saddam, che resta solo alla guida di un Iraq indebolito dal conflitto e indebitato fino al collo. Ancora una volta, nell’agosto del 1990, sfruttando pretesti di confine, ordina l’invasione del ricco Kuwait, puntando all’annessione per sfruttarne le risorse. Il 17 gennaio 1991, una forza multinazionale guidata dagli Stati Uniti, lancia attacchi aerei sull'Iraq e sul Kuwait occupato. Le ostilità cessano il 28 febbraio con la cacciata delle forze irachene dal Kuwait. Ma le forze alleate decidono di non rovesciare Saddam, per non destabilizzare l’Iraq e la regione. La comunità internazionale istituisce due zone di ‘non sorvolo’ per proteggere curdi e sciiti, che anche questa volta avevano appoggiato l’attacco al regime di Saddam, e impone sanzioni che riducono alla fame la popolazione civile irachena. Dopo l’attacco alle Torri Gemelle del settembre 2001, l’Iraq viene presentato dall’amministrazione Bush come un alleato di al-Qaeda e il regime di Saddam viene ritenuto in possesso di armi di distruzione di massa. Nessuna delle accuse è dimostrata ed entrambe si riveleranno false, ma il 20 marzo 2003 parte la campagna militare anglo-americana in Iraq. Il 9 aprile le forze statunitensi entrano a Baghdad: è la fine del regime di Saddam. Parte la caccia al rais, che è fuggito per tempo. Il 14 dicembre viene catturato in un rifugio nei pressi della sua città natale, Tikrit. Da quel momento, sotto la custodia degli Usa, è rinchiuso a Camp Cropper, base statunitense nei pressi dell’aeroporto di Saddam.

saddam durante il processsoIl processo. Il procedimento a carico di Saddam Hussein, e sette coimputati, si apre il 19 ottobre 2005. Presiede il giudice Rizkar Mohammed Amin. L’accusa per la quale i dirigenti iracheni si trovano in aula è di aver commesso crimini contro l'umanità per la strage compiuta a Dujail nel 1982. L'ex presidente iracheno si proclama innocente e contesta furiosamente la legittimità del tribunale, ribattezzato Alta corte irachena. La linea difensiva di Saddam è molto aggressiva, accusa i giudici di essere uno strumento degli Stati Uniti e viene spesso espulso dall’aula. La pressione sulla Corte è enorme e il 23 gennaio 2006 il giudice Amin, accusato di essere troppo debole, si dimette. Al suo posto viene nominato il curdo Rauf Rashid Abdel Rahman. Il 19 giugno 2006 il pubblico ministero chiede la condanna a morte di Saddam, del fratellastro Barzan al Tikriti e dell'ex vicepresidente Taha Yassin Ramadan, mentre gli avvocati di Saddam boicottano il processo ritenendo che in quella sede non siano garantiti i diritti della difesa. Il giudice assegna agli imputati legali d'ufficio. Il 5 novembre 2006 arriva la sentenza e l’esito è scontato: la corte condanna a morte Saddam. Il giorno dopo comincia il processo d’appello che finisce il 26 dicembre scorso: la Corte d'appello conferma la condanna a morte per Saddam Hussein, accusato di crimini contro l'umanità.

il processo a saddamIl balletto dell’esecuzione. Comincia una fase convulsa. Uno degli avvocati di Saddam, Ahmet Essadik, dichiara che a suo giudizio “l'esecuzione potrebbe avere luogo il 2 gennaio. Dopo sarà più difficile, perché i democratici statunitensi assumeranno il controllo delle Camere il giorno dopo'”. Secondo Essadik dunque, l’amministrazione Bush non vuole correre il rischio che la nuova maggioranza del Congresso blocchi l’esecuzione del rais, ritenuta l’unico successo d’immagine per Bush e i suoi della fallimentare campagna irachena. Il 29 dicembre Khalil al-Dulaimi, un altro degli avvocati dell'ex dittatore, dichiara che “responsabili statunitensi mi hanno chiamato e mi hanno chiesto di prendere gli effetti personali del presidente e di Barzan al Tikriti”. Sembra che abbia avuto inizio la procedura per l’esecuzione. L’ultimo atto del rais non sarà comunque annunciato prima, per motivi di sicurezza. Al mattino si diffonde la notizia che la custodia di Saddam sia passata agli iracheni e che la forca sia stata già allestita, mentre a Saddam sono state chieste le ultime volontà. Il governo iracheno nega, e sostiene che l’esecuzione non avrà luogo fino al 29 gennaio. Ma in serata le notizie si fanno più serrate, e un avvocato di Saddam sostiene che il dittatore sarà giustiziato nel giro di poche ore. E così è stato, mettendo al riparo almeno per il momento i suoi giudici da tutte le accuse mosse da più parti di non aver rispettato i diritti dell’uomo ucciso per non aver rispettato i diritti degli altri.
Di Christian Elia
 

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