Se sei inconsapevole di produrre valore per qualcuno, può anche funzionare.

tontolina

Forumer storico
. Se sei inconsapevole di produrre valore per qualcuno, può anche funzionare. Ma se scopri che ogni aspetto della tua esistenza concorre a formare il profitto dei Big Tech allora cominciano i problemi.

Il potere della tecno-finanza
«Per capire quale è la posta dietro all’economia digitale e all’high tech, bisogna individuare i soggetti che la finanziano e in quale modalità lo fanno. Oggi gli investitori famelici non comprano sulla base di indicatori tradizionali reali, bensì sul futuro potere che i big dell'high tech potrebbero esercitare sulla sfera pubblica e sulle vite di miliardi di cittadini. Siamo a un passaggio cruciale. Oggi non si scherza più». Parla Bruno Livraghi, l'enfant prodige della comunità finanziaria di Londra.

Il potere della tecno-finanza - I Diavoli
 
Eppure colpisce la latitanza dell’Europa su un settore strategico come quello dell’high tech.
Sì, fino adesso l’Europa è la vittima eccellente, la grande sconfitta che di fatto ha regalato senza batter ciglio miliardi di dati ad aziende americane e ora sarà anche costretta a subire dazi doganali sui prodotti che le era concesso esportare. Credo però che lo scandalo di Cambridge Analytica possa essere un’occasione per l’Unione europea, favorendo una larga presa di coscienza da parte dei vari membri e portando a una reazione forte e unitaria.
 
Metti un like,lavora sempre,non dormi mai
25 ottobre 2018
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Al principio furono i morti viventi di George Romero. Nell’anno di grazia 1968, quando le molotov del desiderio disegnavano traiettorie infuocate nel cielo delle società capitaliste. Tra i mille possibili livelli di lettura di quel film capolavoro, svetta il feroce attacco alla società capitalista e al conformismo dilagante del produci-consuma-crepa. A ritmi e cicli ininterrotti. Ventiquattrore al giorno, sette giorni alla settimana, trecentosessantacinque giorni all’anno. I morti viventi erano i morti di sonno del Capitale. Si dorme sempre meno, si dorme sempre. Lo racconta molto bene, tra gli altri, Jonathan Crary in 24/7 Il Capitalismo all’assalto del sonno (Einaudi, 2015) quando descrive come oggi si dorma in media un’ora e mezzo in meno rispetto al secolo scorso. Delle otto ore di riposo da sommare alle otto di lavoro e alle otto di svago, per cui si lottava nelle parate del primo maggio internazionale nel Novecento, sono rimaste circa sei ore e mezza per dormire negli anni Dieci nuovo millennio. Oggi che la nostra vita è messa al lavoro in ogni suo aspetto, che il capitalismo delle piattaforme estrae valore dal nostro lavoro quanto dal nostro svago – accumulando big data ogni volta che scriviamo qualcosa su Facebook, mettiamo like a un post su Instagram di Chiara Ferragni, prenotiamo una stanza su Airbnb o ordiniamo un taxi con Uber o una pizza con Just Eat – il sonno diventa l’unica parte della giornata in cui non facciamo guadagnare qualcuno. Una specie di riserva di resistenza all’occupazione biopolitica di ogni individuo, corpo e anima”, scrive Augusto Illuminati. Per questo ci fanno dormire sempre di meno. Perché, citando ancora Crary in 24/7: “il sonno interrompe risolutamente il furto di tempo che…

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