sei la persona adatta per giocare una partita truccata. Se no, è meglio stare fuori.
Immaginiamo un grande mercato, fatto di milioni di soggetti che comprano e vendono. Il mercato dei pomodori. Cosa succede se si diffonde in questo mercato (fra le massaie, fra i fruttivendoli) l'aspettativa di un rialzo dei prezzi? Le massaie comprano qualche chilo in più di pomodori, magari un po' verdi tanto col tempo maturano, i commercianti nel dubbio ritoccano il cartellino col prezzo. Il prezzo muove al rialzo. Se c'è interesse nel mercato verso quell'articolo (si avvicina la stagione delle conserve e le massaie italiane non rinunciano a fare la salsa in casa) gli acquisti accelerano, perchè l'aspettativa di rincaro genera fretta, e il risultato sarà che i prezzi effettivamente salgono. Senza pomodori non si muore, eppoi c'è la conserva dello scorso anno, ancora buona; questi saranno fattori in grado di calmierare i prezzi, ma il senso del ragionamento non si sposta.
Cambiamo genere. Cosa succede se nel mercato azionario si genera una aspettativa generalizzata di rialzo? Che i prezzi scendono. E' noto a tutti come l'aspettativa del pubblico sia un indicatore contrarian. Allora qualcosa non mi fa tornare i conti. Mercato per mercato, se la gente si aspetta un rialzo compra, e se compra i prezzi salgono. Sull'azionario no. Ohibò. E perchè?
Io un'idea ce l'ho: perchè l'azionario non è un mercato trasparente e pulito. A parole chi lo fa funzionare lo definisce così (per non far scappare i partecipanti) ma non lo è. C'è una categoria di grandi soggetti che, vuoi per la massa di denaro che sposta, vuoi perchè ha un accesso privilegiato alle notizie che contano, vuoi perchè puo' manipolare le notizie in uscita verso il pubblico, può spostare i prezzi nella direzione che vuole, anche se contraria a quella che il complesso dei partecipanti al mercato determinerebbe. Cioè questi soggetti possono comprare e vendere non solo per acquisire o liberarsi di titoli, ma per fare in modo che gli altri soggetti si trovino a operare in condizioni che non si aspettano o che ragionevolmente non potevano prevedere. Allo scopo di determinare delle onde di spostamento nel mercato da cui trarre profitto. Profitto che non arriverebbe a questi soggetti se si limitassero a lucrare sulla differenza fra prezzo di acquisto e di vendita.
Ecco perchè, in questa fase perlomeno, i mercati finanziari si muovono contrariamente alle aspettative a differenza di qualsiasi altro mercato. Ed ecco perchè mi sentirei di consigliare al risparmiatore in buona fede di lasciare perdere. Se non sei un buon baro, lasciala giocare ad altri: la partita è truccata.
Io mi ostino a considerarmi un aspirante e per ora pessimo baro, che farebbe meglio a lasciare perdere. Ciao a tutti
Immaginiamo un grande mercato, fatto di milioni di soggetti che comprano e vendono. Il mercato dei pomodori. Cosa succede se si diffonde in questo mercato (fra le massaie, fra i fruttivendoli) l'aspettativa di un rialzo dei prezzi? Le massaie comprano qualche chilo in più di pomodori, magari un po' verdi tanto col tempo maturano, i commercianti nel dubbio ritoccano il cartellino col prezzo. Il prezzo muove al rialzo. Se c'è interesse nel mercato verso quell'articolo (si avvicina la stagione delle conserve e le massaie italiane non rinunciano a fare la salsa in casa) gli acquisti accelerano, perchè l'aspettativa di rincaro genera fretta, e il risultato sarà che i prezzi effettivamente salgono. Senza pomodori non si muore, eppoi c'è la conserva dello scorso anno, ancora buona; questi saranno fattori in grado di calmierare i prezzi, ma il senso del ragionamento non si sposta.
Cambiamo genere. Cosa succede se nel mercato azionario si genera una aspettativa generalizzata di rialzo? Che i prezzi scendono. E' noto a tutti come l'aspettativa del pubblico sia un indicatore contrarian. Allora qualcosa non mi fa tornare i conti. Mercato per mercato, se la gente si aspetta un rialzo compra, e se compra i prezzi salgono. Sull'azionario no. Ohibò. E perchè?
Io un'idea ce l'ho: perchè l'azionario non è un mercato trasparente e pulito. A parole chi lo fa funzionare lo definisce così (per non far scappare i partecipanti) ma non lo è. C'è una categoria di grandi soggetti che, vuoi per la massa di denaro che sposta, vuoi perchè ha un accesso privilegiato alle notizie che contano, vuoi perchè puo' manipolare le notizie in uscita verso il pubblico, può spostare i prezzi nella direzione che vuole, anche se contraria a quella che il complesso dei partecipanti al mercato determinerebbe. Cioè questi soggetti possono comprare e vendere non solo per acquisire o liberarsi di titoli, ma per fare in modo che gli altri soggetti si trovino a operare in condizioni che non si aspettano o che ragionevolmente non potevano prevedere. Allo scopo di determinare delle onde di spostamento nel mercato da cui trarre profitto. Profitto che non arriverebbe a questi soggetti se si limitassero a lucrare sulla differenza fra prezzo di acquisto e di vendita.
Ecco perchè, in questa fase perlomeno, i mercati finanziari si muovono contrariamente alle aspettative a differenza di qualsiasi altro mercato. Ed ecco perchè mi sentirei di consigliare al risparmiatore in buona fede di lasciare perdere. Se non sei un buon baro, lasciala giocare ad altri: la partita è truccata.
Io mi ostino a considerarmi un aspirante e per ora pessimo baro, che farebbe meglio a lasciare perdere. Ciao a tutti