tontolina
Forumer storico
La solita solfa: 900 milioni alla Sicilia. Grilli sblocca il patto di stabilità
di FABRIZIO DAL COL
Equità, crescita, trasparenza e rigore. Erano le parole d’ordine utilizzate come un mantra dal professor Monti alla vigilia del suo insediamento al governo. Dieci mesi sono trascorsi da quel giorno e l’unica parola alla quale si è dato attuazione, con la conferma della realtà dei fatti, è stata esclusivamente quella del rigore. Per quanto riguarda la parola trasparenza, è sufficiente citare solo il dato sul numero degli esodati per comprendere cosa significhi per il governo tale concetto. Trasparenti non sono stati nemmeno i provvedimenti e i decreti sulle liberalizzazioni che riguardano le categorie dei tassisti e delle farmacie e poco trasparenti sono stati anche i tagli che il governo ha voluto attuare sulle pensioni. Infatti, non si sono volute rendere pubbliche le motivazioni dei tagli, ovvero che la platea più grande di risparmi, a cui il governo poteva attingere in velocità per introitare le maggiori risorse finanziarie, derivava proprio dal consistente numero dei vitalizi più bassi. In quanto al termine crescita, anche in questo caso ci son voluti dieci mesi prima di proporre soluzioni di cui però non si conoscono nemmeno le linee guida e tanto meno si ha la vaga conoscenza di come istruirli in favore delle PMI, vera spina dorsale dell’economia Italiana. I dati che riguardano la svalutazione, invece, continuano a galoppare in barba al fiscal compact approvato e alla spending review. Si sono solo persi posti di lavoro e di conseguenza sono diminuite anche le entrate statali derivanti dall’occupazione.
Poi c’è l’equità, l’ altra parola magica utilizzata a iosa dal governo che, guarda caso, ha assunto il significato contrario e per trarne conferma basta guardare, uno su tutti, il provvedimento di deroga al patto di stabilità (non garantito per le aree terremotate) concesso invece dal ministro dell’Economia Vittorio Grilli alla Regione siciliana. Infatti, è notizia di qualche giorno fa, sono stati sbloccati 900 milioni di euro, di cui 600 da destinare alla spesa e 300 per impegni su investimenti futuri. In programma è già previsto anche un ulteriore sblocco di somme dovute alla Regione per il comparto sanitario per circa 200 milioni. L’assessore all’Economia della Sicilia Gaetano Armao ha affermato: “E’ un ottimo risultato che viene fuori da un negoziato serrato con il ministero dell’Economia e con la Ragioneria generale dello Stato e che ha riconosciuto le ragioni della Sicilia”, continuando: “Questi provvedimenti danno atto del percorso di risanamento e riduzione della spesa che la Regione siciliana ha portato avanti. Su questo solco, dopo la delibera sulla revisione della spesa, è stata emanata e inviata a tutti gli enti e società partecipate la direttiva che rende operativa la revisione. Siamo la prima Regione d’Italia a dare piena attuazione alla spending review, contenendo i costi. Tuttavia, è necessario puntare agli investimenti”. “La deroga al patto – ha osservato l’assessore – darà una prima risposta a questioni fondamentali per le imprese, la scuola, le famiglie, gli enti locali”.
Alla luce delle sopracitate dichiarazioni, vien da chiedersi se la Regione siciliana goda di altri vantaggi oltre alla deroga concessa dato che per gli altri enti locali o regionali del resto d’Italia non è stata concessa nessuna deroga che potesse favorire un rilancio economico interno e contemporaneamente anche la completa revisione della spesa.
di FABRIZIO DAL COL
Equità, crescita, trasparenza e rigore. Erano le parole d’ordine utilizzate come un mantra dal professor Monti alla vigilia del suo insediamento al governo. Dieci mesi sono trascorsi da quel giorno e l’unica parola alla quale si è dato attuazione, con la conferma della realtà dei fatti, è stata esclusivamente quella del rigore. Per quanto riguarda la parola trasparenza, è sufficiente citare solo il dato sul numero degli esodati per comprendere cosa significhi per il governo tale concetto. Trasparenti non sono stati nemmeno i provvedimenti e i decreti sulle liberalizzazioni che riguardano le categorie dei tassisti e delle farmacie e poco trasparenti sono stati anche i tagli che il governo ha voluto attuare sulle pensioni. Infatti, non si sono volute rendere pubbliche le motivazioni dei tagli, ovvero che la platea più grande di risparmi, a cui il governo poteva attingere in velocità per introitare le maggiori risorse finanziarie, derivava proprio dal consistente numero dei vitalizi più bassi. In quanto al termine crescita, anche in questo caso ci son voluti dieci mesi prima di proporre soluzioni di cui però non si conoscono nemmeno le linee guida e tanto meno si ha la vaga conoscenza di come istruirli in favore delle PMI, vera spina dorsale dell’economia Italiana. I dati che riguardano la svalutazione, invece, continuano a galoppare in barba al fiscal compact approvato e alla spending review. Si sono solo persi posti di lavoro e di conseguenza sono diminuite anche le entrate statali derivanti dall’occupazione.
Poi c’è l’equità, l’ altra parola magica utilizzata a iosa dal governo che, guarda caso, ha assunto il significato contrario e per trarne conferma basta guardare, uno su tutti, il provvedimento di deroga al patto di stabilità (non garantito per le aree terremotate) concesso invece dal ministro dell’Economia Vittorio Grilli alla Regione siciliana. Infatti, è notizia di qualche giorno fa, sono stati sbloccati 900 milioni di euro, di cui 600 da destinare alla spesa e 300 per impegni su investimenti futuri. In programma è già previsto anche un ulteriore sblocco di somme dovute alla Regione per il comparto sanitario per circa 200 milioni. L’assessore all’Economia della Sicilia Gaetano Armao ha affermato: “E’ un ottimo risultato che viene fuori da un negoziato serrato con il ministero dell’Economia e con la Ragioneria generale dello Stato e che ha riconosciuto le ragioni della Sicilia”, continuando: “Questi provvedimenti danno atto del percorso di risanamento e riduzione della spesa che la Regione siciliana ha portato avanti. Su questo solco, dopo la delibera sulla revisione della spesa, è stata emanata e inviata a tutti gli enti e società partecipate la direttiva che rende operativa la revisione. Siamo la prima Regione d’Italia a dare piena attuazione alla spending review, contenendo i costi. Tuttavia, è necessario puntare agli investimenti”. “La deroga al patto – ha osservato l’assessore – darà una prima risposta a questioni fondamentali per le imprese, la scuola, le famiglie, gli enti locali”.
Alla luce delle sopracitate dichiarazioni, vien da chiedersi se la Regione siciliana goda di altri vantaggi oltre alla deroga concessa dato che per gli altri enti locali o regionali del resto d’Italia non è stata concessa nessuna deroga che potesse favorire un rilancio economico interno e contemporaneamente anche la completa revisione della spesa.