Aikman
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"Si avvicina il momento della verità per la controversa opzione put su FIAT Auto che vede FIAT a General Motors confrontarsi ormai da un paio d’anni. Dal gennaio 2005 FIAT potrebbe esercitare la put – e vendere il settore Auto, fonte di ingenti perdite – a GM, ma ci sono molte questioni da risolvere, e il tempo stringe.
Sergio Marchionne, l’amministratore delegato che gode della stima dei mercati ed è abituato a parlare chiaro, non ha usato mezzi termini in un’intervista al New York Times.
Le domande sul tappeto sono tre.
1. FIAT ha diritto ad esercitare l’opzione di vendita agli americani?
2. FIAT può effettivamente vendere il settore Auto a GM?
3. Qual è il reale obiettivo di FIAT?
Il primo punto è l’attuale oggetto del contendere. GM afferma che le condizioni che consentivano l’esercizio della put sono cambiate e quindi FIAT ha perso questo diritto. In effetti è cambiato molto da quando l’avvocato Agnelli firmò a sorpresa l’accordo finanziario ed industriale con General Motors, e GM ha ben altre gatte da pelare che occuparsi dei problemi di FIAT Auto, palesemente in crisi, per di più sborsando una somma eccessiva rispetto agli attuali valori di mercato. Se i due amministratori delegati non raggiungono un accordo, cioè non concordano una somma in denaro con cui GM può ritenersi libera dai vincoli, sarà la Corte di Giustizia di New York a stabilire chi ha ragione. Passeranno mesi, se non anni, ma FIAT ha fretta, perché in questa situazione di stallo continua a perdere denaro in grande quantità.
La seconda questione è altrettanto complessa. L’eventuale vendita di FIAT Auto riguarda in realtà tutta l’Italia, per l’importanza che l’azienda ha avuto e ha tuttora nel tessuto economico nazionale. Può il governo avallare senza batter ciglio il passaggio a una multinazionale come GM del cuore produttivo della prima azienda italiana? Subentrano considerazioni politiche e sociali di non poco conto. Se la società fosse in condizioni migliori, si potrebbe anche considerare il tutto come una normale operazione di capitale, ma che impatto avrebbe sugli stabilimenti? Abbiamo visto tutti cos’è successo a Termini Imerese qualche tempo fa. Marchionne dice: “Non abbiamo sondato il governo”, ma è chiaro che il governo italiano non sarà un semplice spettatore.
Quali sono le reali intenzioni di FIAT? Marchionne ha capito che la battaglia legale non ha senso e l’alleanza con GM è al capolinea, visto che nessuna delle due parti è interessata a portarla avanti. L’accordo iniziale prevedeva una collaborazione industriale, che si è in effetti concretizzata in una serie di progetti comuni, soprattutto sul fronte del risparmio dei costi, ma ha prodotto molto meno di quello che ci si poteva aspettare, anche a causa delle difficoltà di questi anni e degli sconvolgimenti in casa FIAT. Il vero obiettivo del management di Torino è quello di sciogliere i legami con General Motors nel modo più conveniente e più veloce possibile, per poter poi iniziare una collaborazione ad ampio spettro con un partner realmente interessato. Dice Marchionne: “Se Fiat non esercita il put, è necessaria una maggiore flessibilità di contrarre partnerships. Il problema con GM è che la partnership è restrittiva mentre noi abbiamo bisogno di riavere la nostra libertà strategica.” Più chiari di così... Ma quanto sarà disposto a concedere un futuro concorrente?
C’è molta carne al fuoco, e non abbiamo neppure parlato delle banche, future azioniste in virtù del ben noto prestito convertendo. Accetteranno di buon grado che FIAT rinunci alla put?
Nelle prossime settimane avremo risposte più chiare a tutte queste domande.
Milano, 13 dicembre 2004"
da http://www.corrieredeititoli.com/FIAT.html
Aik
Sergio Marchionne, l’amministratore delegato che gode della stima dei mercati ed è abituato a parlare chiaro, non ha usato mezzi termini in un’intervista al New York Times.
Le domande sul tappeto sono tre.
1. FIAT ha diritto ad esercitare l’opzione di vendita agli americani?
2. FIAT può effettivamente vendere il settore Auto a GM?
3. Qual è il reale obiettivo di FIAT?
Il primo punto è l’attuale oggetto del contendere. GM afferma che le condizioni che consentivano l’esercizio della put sono cambiate e quindi FIAT ha perso questo diritto. In effetti è cambiato molto da quando l’avvocato Agnelli firmò a sorpresa l’accordo finanziario ed industriale con General Motors, e GM ha ben altre gatte da pelare che occuparsi dei problemi di FIAT Auto, palesemente in crisi, per di più sborsando una somma eccessiva rispetto agli attuali valori di mercato. Se i due amministratori delegati non raggiungono un accordo, cioè non concordano una somma in denaro con cui GM può ritenersi libera dai vincoli, sarà la Corte di Giustizia di New York a stabilire chi ha ragione. Passeranno mesi, se non anni, ma FIAT ha fretta, perché in questa situazione di stallo continua a perdere denaro in grande quantità.
La seconda questione è altrettanto complessa. L’eventuale vendita di FIAT Auto riguarda in realtà tutta l’Italia, per l’importanza che l’azienda ha avuto e ha tuttora nel tessuto economico nazionale. Può il governo avallare senza batter ciglio il passaggio a una multinazionale come GM del cuore produttivo della prima azienda italiana? Subentrano considerazioni politiche e sociali di non poco conto. Se la società fosse in condizioni migliori, si potrebbe anche considerare il tutto come una normale operazione di capitale, ma che impatto avrebbe sugli stabilimenti? Abbiamo visto tutti cos’è successo a Termini Imerese qualche tempo fa. Marchionne dice: “Non abbiamo sondato il governo”, ma è chiaro che il governo italiano non sarà un semplice spettatore.
Quali sono le reali intenzioni di FIAT? Marchionne ha capito che la battaglia legale non ha senso e l’alleanza con GM è al capolinea, visto che nessuna delle due parti è interessata a portarla avanti. L’accordo iniziale prevedeva una collaborazione industriale, che si è in effetti concretizzata in una serie di progetti comuni, soprattutto sul fronte del risparmio dei costi, ma ha prodotto molto meno di quello che ci si poteva aspettare, anche a causa delle difficoltà di questi anni e degli sconvolgimenti in casa FIAT. Il vero obiettivo del management di Torino è quello di sciogliere i legami con General Motors nel modo più conveniente e più veloce possibile, per poter poi iniziare una collaborazione ad ampio spettro con un partner realmente interessato. Dice Marchionne: “Se Fiat non esercita il put, è necessaria una maggiore flessibilità di contrarre partnerships. Il problema con GM è che la partnership è restrittiva mentre noi abbiamo bisogno di riavere la nostra libertà strategica.” Più chiari di così... Ma quanto sarà disposto a concedere un futuro concorrente?
C’è molta carne al fuoco, e non abbiamo neppure parlato delle banche, future azioniste in virtù del ben noto prestito convertendo. Accetteranno di buon grado che FIAT rinunci alla put?
Nelle prossime settimane avremo risposte più chiare a tutte queste domande.
Milano, 13 dicembre 2004"
da http://www.corrieredeititoli.com/FIAT.html
Aik