Fiat (F) settore auto FCA&C.

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Settore auto, frena l'Europa. Azioni BMW maglia nera a Francoforte
Nuove auto vendute in Europa: ad aprile -0,4%. Giornata negativa per il settore auto europeo, col future euro stoxx 600 Auto & Parts giù dell'1%. Fanalino di coda a BMW, peggior titolo dell’indice Dax. Dividendo da 3,5 euro

Gloria Grigolon | Financial Writer, Milano | Venerdì 17 Maggio 2019 13:46

Giornata negativa per il settore auto europeo, col future euro stoxx 600 Auto & Parts in calo di un punto percentuale, con fanalino di cosa BMW, peggior titolo dell’indice tedesco a Francoforte (oltre il -6%).

Ad aprile il mercato europeo dell’auto ha registrato un calo dello 0,4%, a 1,303 milioni di unità vendute. Secondo i dati rilasciati in mattinata dall’Associazione dei produttori di auto (Acea), nella sola Eurozona le immatricolazioni hanno registrato un ribasso dello 0,9%, con la Germania leggermente al di sotto della media (-1,1%); netto rallentamento nel Regno Unito, dove sono stati cquistati il 4,1% di veicoli in meno.

Se il mercato dell’auto aveva tirato ieri un sospiro di sollievo dopo la decisione del presidente americano, Donald Trump, di prendersi altri sei mesi di tempo per valutare se e come alzare i dazi (al 25%) sul settore dell’automotive nel Vecchio Continente, i dati di oggi sono stati determinanti.



Tra i titoli più importanti, BMW arriva a cedere oltre il 6%, allungando la propria perdita da inizio anno a -15,5%. Il gruppo ha staccato oggi un dividendo annuale da 3,5 euro, con pagamento in data 21 maggio. Più contenuto il ribasso di Volkswagen, in discesa dell’1,4% (-10% negli ultimi 30 giorni) e Daimler, negativa a -1,55%. Lo scorso mese, il gruppo Volkswagen ha raggiunto un livello di vendite inferiore del 3,7% al periodo precedente, con una contrazione della sua quota di mercato al 24,8%.

A Milano, Fiat Chrysler riesce a contenere le perdite, con una variazione negativa dell’1,15%, in parte riconducibile al taglio della quota di mercato in mano al gruppo italo-americano, scesa al 6,7% rispetto al precedente 6,9%. Complessivamente il mercato italiano ha però sovraperformato quello europeo, riportando una crescita mensile dell’1,5%. Da inizio anno tale valore è però sceso del 4,6%.

Va peggio alle francesi Michelin e Renault, in calo rispettivamente del 2 e dell’1,4%
 
Achtung Bidonen! Le auto premium tedesche non sono affidabili
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Un disastro. Lo studio della JD Power, condotto su 12854 auto di produttori premium di auto vendute in Germania dal 2015 al 2019, i cui risultati sono stati pubblicati ora, rivelano la triste verità: l’affidabilità tedesca è un mito non più rispondente alla verità dei fatti.

Lo studio ha valutato i problemi dei proprietari di automobili nuove nell’arco di 12 mesi .
I conducenti sono stati sondati dal novembre 2018 e gennaio 2019 e nel complesso gli autori dello studio hanno catalogato 177 problemi divisi in otto categorie – Corpo, esperienza di guida, caratteristiche / controlli / display (FCD), Audio / Comunicazione / Intrattenimento / Navigazione (ACEN), posti a sedere, riscaldamento, ventilazione e condizionamento dell’aria (HVAC), abitacolo e il motore e la trasmissione.
Quindi le auto sono state classificate sulla base del numero di problemi riscontrati, e qui sono venute le brutte sorprese. Considerando che il dato medio è stato di 117 problemi ogni cento auto, i dati raccolti hanno permesso di costruire la seguente classifica.



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Problemi rivelati ogni 100 auto
Le migliori auto vendute in Germania non sono tedesche, ma giapponesi, ceche e coreane. il primo marchio tedesco è la piccola Smart, ma prima di trovare un altro marchio tedesco bisogna arrivare alla decima posizione con la Opel. La BMW è ventunesima e la Mercedes ventitreesima. L’ultima è la anglo -tedesca Mini. La Fiat è in penultima posizione, ma è appena dopo la Audi.

Anche se è vero che la Skoda è marchio Volkswagen è anche il marchio più economico del gruppo insieme a Seat, oltre ad essere prodotto il primo nella repubblica Ceca ed il secondo in Spagna.
Il “Made in Germany” sembra invece aver perso quell’appeal di qualità che lo contraddistingueva.
Che questa sia una delle ragioni del recente calo delle vendite?
 
CEO DELLA PORSCHE SOTTO INCHIESTA PER REATI FINANZIARI
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L’amministratore delegato della Porsche, Oliver Blume, è sotto inchiesta da parte della magistratura di Stoccarda a seguito dei gravi sospetti di reati finanziari che hanno anche portato ad una massiccia perquisizione della sede della società con l’intervento di oltre 180 poliziotti. Secondo quanto riportato dallo Stuttgarter Nachrichten,

Le accuse per Blume sono piuttosto pesanti e, se confermate, porterebbero a condanne sino a 10 anni di carcere. Si tratterebbe di un caso di corruzione che vede coinvolto il capo del “BretriebRat” il consiglio di fabbrica istituzionale, previsto dal
CEO DELLA PORSCHE SOTTO INCHIESTA PER REATI FINANZIARI


Evidentemente molto della superiorità morale ed industriale tedesco è un mero vanto.
 
Mercato dell’auto in Italia: -1,2% ad maggio 2019
SEGNO MENO - Secondo quanto diffuso dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, le immatricolazioni di autovetture nel mese di maggio sono state 197.307, in calo dell’1,2% rispetto alle 199.692 del maggio 2018. Dopo un leggero segno più ad aprile, l’unico del 2019, le immatricolazioni vanno quindi di nuovo giù. I primi 5 mesi dell’anno raggiungono le 910.093 vetture immatricolate, facendo segnare un -3,8% nel confronto con le 946.381 auto dello stesso periodo dello scorso anno. PER ALIMENTAZIONE - L’analisi dei dati di mercato rileva per le alimentazioni un altro forte calo del dies...

Auto, mercato in stagnazione: in Italia a maggio immatricolazioni in discesa (-1,2%)

Il mercato dell’auto rallenta la dinamica della contrazione di immatricolazioni in Italia ma resta stagnante rispetto all’anno scorso. Nel mese di maggio sono state registrate 197.307 nuove autovetture con un calo dell’1,2% rispetto allo stesso mese del 2018, una performance che porta il risultato dei primi cinque mesi dell’anno a -3,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, con in totale 910.093 autovetture immatricolate. In questo contesto Fca fa peggio del mercato e cede il 6%, portando la sua quota di mercato al 26,2% nel mese, poco sopra al 25% se si considerano i cinque mesi, ...
Il Sole 24 OREIeri
 
[La storia] Crociata contro il diesel, Bosch lancia l'allarme: in Italia a rischio 150 mila posti di lavoro
Per l’Unione Petrolifera stiamo assistendo “a una guerra ideologica insensata”
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di Michael Pontrelli - Twitter: @micpontrelli
Preoccupata del continuo calo delle vendite dei modelli diesel, Bosch, attraverso Gerhard Dambach, amministratore delegato della filiale italiana, ha lanciato un allarme sulle conseguenze che potrebbero derivare da una perdurante crisi commerciale di questa tecnologia “Senza una inversione di trend – ha spiegato il top manager - ''sono a rischio, tra collaboratori e indotto delle varie aziende che operano in Italia nel settore diesel, oltre 150 mila posti di lavoro”.

Diesel è la tecnologia più pulita
Per l’ad di Bosh Italia l’attacco in corso contro il diesel è ingiustificato. I dati scientifici dimostrerebbero infatti che “è la tecnologia più pulita in rapporto ai costi per l'utenza”. Per il manager l’elettrificazione è “inevitabile a lungo termine'' ma ad oggi “i modelli 100% elettrici cominciano ad essere convenienti con percorrenze annue superiori a 90mila km” ma “nessuno la può usare, e la usa, su queste distanze''.

Incentivi per far uscire diesel più vecchi
Dambach ha lanciato un appello per affrontare nel migliore dei modi la questione ambientale. “Per arrivare a risultati concreti sulla qualità dell'aria occorre – ha spiegato - che si incentivi l'uscita dal parco circolante delle auto a gasolio più vecchie, quelle da Euro 0 a Euro 3. Se questa sostituzione potesse essere fatto in tempi rapidi, otterremmo oltre ad una riduzione della CO2 anche un taglio del 90% degli NOx e del 96% del particolato PM10''.

Unione petrolifera: guerra ideologica
Su posizioni analoghe a quelle dell’ad di Bosh Italia si è schierata anche l’Unione Petrolifera. “La campagna contro i motori diesel è una guerra ideologica che crea allarmismi per acquisire vantaggi competitivi e danneggia l'automotive europeo” ha dichiarato il presidente Claudio Spinaci.

Motori diesel efficienti su contenimento emissioni
“Questa guerra – ha proseguito - ha profonde spinte commerciali ed è oggi, alla luce delle ultime evoluzioni motoristiche, del tutto insensata. I motori diesel più recenti hanno dimostrato di aver eliminato quasi del tutto le emissioni inquinanti e restano molto efficienti per il contenimento delle emissioni climalteranti, se misurate sull' intero ciclo di vita".

21 giugno 2019
Crociata contro il diesel, Bosch lancia l'allarme: in Italia a rischio 150 mila posti di lavoro
 
Fiat crolla dopo il ‘sell’ di Goldman Sachs
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Mercato azionario2 ore fa (16.07.2019 10:18) © Reuters.
Investing.com - Fiat (MI:FCHA) frena bruscamente e resta in fondo tra le blue chips del Ftse Mib con una flessione superiore al 3% e le azioni scambiate a 12,11 euro.


Il titolo Fca, dunque, prosegue il suo momento negativo, perdendo tutti i guadagni arrivati a fine settimana scorsa grazie alla chiusura a +1,91% di venerdì.

Negativo anche il resto del settore europeo, con la sola eccezione di Ferrari (MI:RACE) (+0,54%). Michelin (PA:MICP) cede il 3%, seguito da Pirelli (MI:PIRC) (-2%), Piaggio (MI:PIA), Daimler (DE:DAIGn), Renault (PA:RENA), Faurecia (PA:EPED), Peugeot SA (PA:PEUP), e Freni Brembo (MI:BRBI).

Fatale per Fiat (MI:FCHA) il giudizio di Goldman Sachs che annunciato la copertura sul gruppo, raccomandando la vendita sul titolo (‘sell’) e fissando il prezzo obiettivo a 11,5 euro.
 

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