ConteRosso
mod sanguinario
Sfranta
Chi si svoglia di mattina con un inguercibile sgatoscio
che gli ingromma il cardio
siede stronco sul bordio del giaculo orando
e occhia il metrotempo
e occhia il metrotempo
Di poi si leva sfrantato sfrecchiandosi le giùntule
slurfando in bagorda sòrbore di aria
sghiozza un lamento
mascio, mascio
di neretto poco dolce e mezzo freddo
lo slaga mezzo nel piàttulo, mezzo nel màrmore…
In appresso suscitandosi si scartoccia dal bugo
balzellando nelle antaie sgranfolia in paccheggio
mascio, mascio
di sigarios scavallandoli in petto col tabacchio
Però essere bastote come assegio di lavùrio
e satisfa il cardio rientrar
in elevamotore,
in elevamotore
nella mochettura conforto ove
mascio, mascio
agonar nella pigrozza
in fin’al tramuncio
e tripudiar la cena, le cine
e via nottàr lo sfumabuio
e occhia il metrotempo
Disleva giorno
come la tempazza di mai…
Mario Marenco
		
		
	
	
		
	
      
               
				
			Chi si svoglia di mattina con un inguercibile sgatoscio
che gli ingromma il cardio
siede stronco sul bordio del giaculo orando
e occhia il metrotempo
e occhia il metrotempo
Di poi si leva sfrantato sfrecchiandosi le giùntule
slurfando in bagorda sòrbore di aria
sghiozza un lamento
mascio, mascio
di neretto poco dolce e mezzo freddo
lo slaga mezzo nel piàttulo, mezzo nel màrmore…
In appresso suscitandosi si scartoccia dal bugo
balzellando nelle antaie sgranfolia in paccheggio
mascio, mascio
di sigarios scavallandoli in petto col tabacchio
Però essere bastote come assegio di lavùrio
e satisfa il cardio rientrar
in elevamotore,
in elevamotore
nella mochettura conforto ove
mascio, mascio
agonar nella pigrozza
in fin’al tramuncio
e tripudiar la cena, le cine
e via nottàr lo sfumabuio
e occhia il metrotempo
Disleva giorno
come la tempazza di mai…
Mario Marenco