Siamo traders o giocatori d'azzardo?

travis

Nuovo forumer
A volte l'uomo che si cimenta con i mercati finanziari è paragonabile ad un individuo che sale su di un treno ancor prima di sapere dove andrà. Proprio come nell'incallito giocatore d'azzardo anche nell'investitore sempre più spesso si riscontrano comportamenti patologici che lo portano ad operare freneticamente; l'assuefazione porta infatti ad operare senza riflettere. Sempre più spesso i mercati finanziari vengono paragonati ai casinò oppure alla droga: situazioni nelle quali è evidente una condizione di vizio e di dipendenza. Il pericolo per questi, particolari malati, viene tra l'altro dalla legittimità del mercato in quanto se dal gioco d'azzardo possono derivare complessi di colpa, così non è per i mercati finanziari dove il piacere sembra essere lecito. Analizzando sinteticamente la personalità del giocatore d'azzardo deduciamo che:

1. Il giocatore abitualmente corre rischi
2. Il giocatore preclude ogni altro interesse
3. Il giocatore è pieno di ottimismo e non impara mai dalle perdite
4. Il giocatore non si ferma mai, né quando vince né (in particolare) quando perde
5. Malgrado la cautela iniziale, in seguito, il giocatore rischia somme sempre più alte
6. Si prova una sensazione piacevole-dolorosa (brivido) tra il momento della scommessa e del risultato del gioco


La personalità del giocatore d'azzardo così delineata è pienamente adattabile all'investitore patologico, anch'egli carico di ottimismo nelle operazioni rischia smodatamente. A livello psicologico a rendere il gioco tanto eccitante e coinvolgente è l'alternanza di sentimenti opposti che vanno dall'angoscia all'esaltazione onnipotente di vittoria. Nelle speculazioni sui mercati finanziari si trovano quindi, sebbene meno palesi, le caratteristiche del gioco d'azzardo; cioè sono giochi legati almeno parzialmente al caso, si svolgono in contesti caratterizzati da incertezza, contesti nei quali il livello di informazione spesso è molto basso e mancano elementi favorenti una decisione piuttosto che un'altra. È proprio questa incertezza che rende l'investimento o il gioco d'azzardo appassionanti, creando uno stato di tensione continua che provoca una intensa eccitazione tanto da divenire attivante nella vita della persona.

da http://grtrends.com/sg/sg_psicologia1.html

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In sostanza, riuscite voi a stare senza fare trading per un giorno, e scartereste un trade che ritenete probabile (più che al 50%), ma non abbastanza probabile per valere il rischio?
 
travis ha scritto:
In sostanza, riuscite voi a stare senza fare trading per un giorno, e scartereste un trade che ritenete probabile (più che al 50%), ma non abbastanza probabile per valere il rischio?

:)
Non so perché, ma ho la vaga impressione che questa domanda ti sia sorta dopo un certo dibattito in un certo thread... :)

"per un giorno" non saprei... è da tanto che non faccio trading in senso stretto.
Ti posso però dire che nel determinare l'Asset Allocation per i miei clienti, tengo in primo luogo conto del rischio che vanno a correre con l'investimento: da lì determino se vale la pena, variare, o cos'altro.

Ovviamente l'investimento deve essere monitorato periodicamente, in quanto il rischio, come sai, varia con il variare del tempo e soprattutto delle quotazioni.
 
altro aspetto pericolosissimo...

il giocatore d'azzardo ha emozioni (dolorose - piacevoli, dacchè nel suo caso il dolore é infinitamente piu piacevole ed emozionante del piacere stesso :D) infinitamente superiori quando perde che non quando vince anche cifre astronomiche... sono le forti perdite che innescano nella sua psiche quella scarica adrenalitica dolorosa- piacevole che attiverà in lui quel desiderio di rivalsa e di rivincita che forse rappresenta l'aspetto piu libidinoso della sua psiche....innescando un circolo vizioso senza via di uscita..

quindi il giocatore di aazzardo, per definizione, non puo essere che un perdente perchè solo in quella situazione soddisfa il suo piacere...
 

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