SISTEMA FINANZIARIO e POTERE Seconda Parte

FORTEBRACCIO

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SECONDA PARTE

Le banche hanno interesse a indebitare gli Stati e i singoli cittadini, per poter incassare il guadagno sul denaro prestato, e per avere il potere di condizionare le scelte politiche ed economiche.

Per realizzare questi obiettivi, l'élite finanziaria ha messo in pratica una serie di strategie per indurre a privatizzare i beni pubblici.
Ad esempio, utilizza le Borse per attuare speculazioni attraverso le quali controllare le aziende pubbliche, per farle crollare e rilevarle.

La logica è sempre la stessa: prima indebolisci, rendi una società assai mal ridotta, fai in modo da indebitarla, infine la rilevi, e nel giro di alcuni anni puoi trarre profitti. E se i profitti non dovessero arrivare, puoi sempre chiedere denaro pubblico.

Le grandi banche hanno nelle loro mai il potere speculativo della Borsa.
Il sistema borsistico è irrazionale e senza regole certe.
La prevedibilità di questo sistema è nelle mani di chi lo controlla dall'alto, cioè dei grandi istituti bancari.

Il 70% del credito speculativo mondiale è nelle mani di tre grandi banche: Morgan Stanley, Goldman Sachs e Ubs.

Queste banche si valgono di conoscenze di natura sociologica e psicologica per condizionare i mercati e controllare l'economia.
Il loro obiettivo principale è quello di accrescere ancora di più i loro capitali, spogliando i cittadini e le istituzioni.

Come osserva l’Economist, i banchieri hanno sempre più ragioni per far si che il potere "torni nell’ombra".
Le esigenze di accrescimento del capitale si accaniscono contro i salari, contro lo Stato Sociale e contro gli stessi risparmiatori.

Le guerre nel Terzo Mondo hanno avuto (e hanno) la funzione di seminare disperazione e miseria, per fare in modo che le corporation si appropriassero delle materie prime e della manodopera a basso costo.

Il settore finanziario non deve essere separato da quello produttivo, perché in realtà si tratta delle stesse persone, che posseggono denaro per investire nell'industria, o produrre beni e servizi.

La globalizzazione neoliberista era il progetto delle banche di accentrare nelle loro mani la ricchezza del mondo.
Negli ultimi secoli, le regole su cui l'intera economia si è basata sono state stabilite dai grandi banchieri.

Ad esempio, nei primi decenni dell'Ottocento, i governi inglesi approvarono una serie di leggi che permettevano di espropriare i contadini per favorire lo sviluppo industriale, come avevano richiesto i banchieri e la Corona.

Migliaia di contadini finirono in miseria o nelle galere, istituite appositamente per rinchiudere coloro che si sarebbero impoveriti e che costituivano manodopera in eccesso.
Nel 1914, il ministro inglese Edward Grey disse ai Comuni: "E' nostro dovere sostenere, nella misura dei nostri mezzi, l'autentico capitale inglese, dovunque esso ricerchi concessioni e si espanda nel mondo". Già da allora c'era il progetto di espansione nel mondo intero.

La crisi economica viene creata dalle banche, che cercano di fare in modo che vi sia quanto meno possibile denaro in circolazione.
Ciò serve ad accrescere il loro potere, e ad indurre le persone ad avere uno stato d'animo depresso o assorbito dai problemi economici.
Una tale condizione assoggetta ancora di più gli individui al sistema.

Negli ultimi decenni, con la liberalizzazione, il settore finanziario si è rafforzato, permettendo ad alcuni alti guadagni, che in altri settori è più difficile avere. Per questo motivo, molti industriali hanno preferito abbandonare la propria attività per dedicarsi alle speculazioni finanziarie.

Le fusioni e le acquisizioni di gruppi multinazionali o banche, hanno prodotto guadagni per miliardi di dollari, e hanno concentrato la ricchezza nelle mani di poche famiglie. Oggi, l'80% delle ricchezze del mondo sono nelle mani del 2% delle famiglie.

Attraverso le guerre e le crisi finanziarie, le banche hanno ricolonizzato il Terzo Mondo, e hanno ridotto in miseria milioni di persone.
Ad esempio, lo Zambia è un paese ricco di risorse minerarie.
I contadini, già nel periodo del colonialismo inglese, furono indotti ad abbandonare le terre per lavorare nelle miniere.

Ma i salari erano bassi, e la povertà cresceva.
Per "aiutarlo" intervennero la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale (istituti creati nel 1944 a Bretton Woods).
Il debito aumentò, ma la povertà rimase, e anzi si aggravò.

Il debito serviva ad assoggettare il paese, e non ad aiutare i poveri.
Infatti, il denaro elargito era finito, in gran parte, nelle tasche di funzionari corrotti.
Oggi lo Zambia è uno dei paesi più indebitati del mondo.

Il suo debito pubblico ammonta a 6.758 milioni di dollari, dei quali il 55% deve essere restituito alle banche di paesi stranieri, e il 42% alla Bm e al Fmi (che sono istituti finanziari i cui azionisti sono per il 60% i banchieri anglo-americani).

Il 70-80% degli zambiani vive sotto il limite della povertà (1 dollaro al giorno), mentre la ricchezza prodotta dal paese viene saccheggiata dalle banche.
In condizioni analoghe sono stati ridotti parecchi altri paesi del Terzo Mondo, indebitati per alzare i profitti delle banche.
Il potere finanziario sta distruggendo le possibilità di sviluppo economico ovunque.

Il sistema occidentale, diversamente da quello islamico, si basa sul profitto ricavato dal denaro stesso.
Le guerre contro i popoli arabi devono la loro ragione d'essere, oltre che al saccheggio delle risorse energetiche, anche al timore che il sistema bancario arabo possa essere riconosciuto come migliore di quello occidentale.

La cultura islamica non accetta il sistema bancario di tipo occidentale.
I musulmani accettano l'idea del profitto che proviene dal proprio lavoro, ma rifiutano l'addebito degli interessi.
La Shari'ah proibisce di guadagnare denaro sul denaro.

Dato che anche i musulmani hanno bisogno dei servizi bancari (per finanziare nuove imprese commerciali, per comprare una casa, per comprare una macchina, ecc.), è stato creato il sistema bancario islamico, che oggi ha oltre 100 banche in 40 paesi. Questo sistema è in espansione in Medio oriente, in Arabia Saudita e in molti altri paesi del mondo.

La banca islamica nasce alla fine dell'Ottocento, ma inizia ad affermarsi 30 anni fa, per poter applicare la Shari'ah anche nella gestione delle finanze.
Le ricchezze delle banche islamiche, in forma di deposito, nel 1985, ammontavano a circa 5 bilioni di dollari, e nel 1994 erano salite a 60 bilioni di dollari.

Le banche islamiche esigono principi di trasparenza e di rispetto dei principi etici.
Ad esempio, viene proibita la speculazione con un alto margine di incertezza, per proteggere i risparmiatori più deboli.
Quindi speculazioni azionarie o futures sono considerati non-islamici.
Inoltre vengono banditi commerci considerati immorali, come il commercio di alcol o la costruzione di casinò.
Le banche islamiche non concedono prestiti per attività considerate immorali dal Corano.

Oggi si stanno diffondendo nel mondo sportelli bancari speciali per clienti musulmani, e anche le banche italiane stanno considerando questa possibilità. Persino grandi banche come la Dresdner , la Citibank e la Abn-Amro , hanno istituito rami aziendali che rispettano i principi della Shari'ah.

Le banche islamiche non finanziano il terrorismo perché è contrario ai loro principi etici, e sono soggette ai controlli delle autorità internazionali.
Non sono mai stati dimostrati collegamenti fra banche islamiche e reti terroristiche, mentre sono emersi legami fra gli istituti di beneficenza in Arabia Saudita e il finanziamento ad al Qaeda.

Anche gli Stati Uniti partecipano attivamente a finanziare al Qaeda attraverso la Cia. Spesso il finanziamento è mascherato da beneficenza o filantropia.
Vengono utilizzati enti di beneficenza non soggetti a controlli o a regolamentazioni finanziarie.

Ad esempio, il governo saudita ha fondato " La Lega Mondiale dei Musulmani" che ufficialmente sarebbe una fondazione con fini benefici, come dare assistenza ai musulmani. Ma in realtà si tratta di organizzazioni nate per sostenere finanziariamente e dal punto di vista organizzativo le reti terroristiche.

La famiglia reale saudita e gli uomini più ricchi del paese versano somme notevoli per il terrorismo. Le autorità americane aggiungono altro sostegno organizzativo e altri finanziamenti.

Il "terrorismo" islamico è un'invenzione dell'élite occidentale, ed ha come obiettivo principale quello di dividere gli occidentali dagli arabi, criminalizzando la cultura araba attraverso i vecchi stereotipi coloniali dell'arabo fanatico e nemico dell'Occidente.

L'élite finanziaria ha creato al Qaeda per additare un nuovo nemico che giustificasse le guerre, e per produrre diffidenza e razzismo verso i musulmani.
Attraverso il "terrorismo islamico", si cerca di impedire che gli occidentali si avvicinino alla cultura araba, e comprendano il sistema delle banche islamiche.

Il controllo delle banche è soltanto apparentemente esercitato dai direttori delle banche, come il presidente della Federal Reserve Ben Bernanke.
In realtà dietro di essi ci sono i proprietari, che decidono le politiche da imporre.
Si tratta delle famiglie dei grandi banchieri europei, come i Rockefeller o i Rothschild.

Sono persone che non appaiono mai nei media, nemmeno quando riviste come Forbes fanno la classifica dei più ricchi.
Queste persone sono talmente ricche e potenti da dover rimanere nascoste, perché se i popoli scoprissero le loro responsabilità sulla morte o sulla miseria di milioni di persone, il loro potere sarebbe in pericolo.

L'élite finanziaria sceglie anche l'assetto economico e lo modifica a proprio piacimento. Decide su cosa e come investire. Decide cosa produrre e dove. Sono i banchieri di Wall Street a decidere le guerre americane, e questo spiega anche perché si accaniscano così ferocemente contro gli arabi, che oggi sono gli unici a poter contrastare efficacemente il loro sistema di potere, attraverso l'alternativa delle banche islamiche.

Per garantirsi un potere duraturo, i banchieri controllano anche il settore energetico e bellico.
Le guerre imperiali anglo-americane (sostenute da altri paesi europei come l'Italia), servono a distruggere la cultura islamica, ritenuta nemica del sistema bancario occidentale, e ad impedire ai popoli di scegliere un sistema alternativo che li liberi dalla schiavitù del sistema imposto dall'élite.

Le banche hanno un ruolo assai importante anche per quanto riguarda l'esistenza e la forza della criminalità organizzata.
Il sistema bancario internazionale ricicla giornalmente almeno 300 milioni di dollari provenienti dal mondo del crimine organizzato.

Le banche considerano questo denaro allo stesso modo del denaro ricavato da attività lecite.
Come osserva Jean Ziegler, c'è ormai una "simbiosi pressoché totale tra capitali accumulati in maniera criminale e capitali legali".
Grazie al facile riciclaggio del denaro sporco, negli ultimi decenni, le mafie internazionali si sono notevolmente rafforzate ed estese.

L’Ufficio per il Controllo della Droga e la Prevenzione del Crimine delle Nazioni Unite, ha promosso il "Programma Globale per la lotta al riciclaggio di danaro ‘sporco’".
Ma l'azione non potrà mai essere efficace senza la collaborazione delle banche.

Oggi le grandi banche speculano su tutti i settori economici, in tutto il mondo.
Ad esempio, nel 2006, la Goldman Sachs ha aumentato del 69% le proprie entrate, grazie a investimenti e guadagni commerciali dovuti ad attività che sfruttano in modo disumano la manodopera asiatica.

Si è arricchita ulteriormente sulla sofferenza e sulla miseria umana.
Così hanno fatto anche altre banche, come la Lehman Brothers e la Merril Lynch.
Il potere raggiunto dalle banche ai nostri giorni è senza precedenti.

Nemmeno i grandi dittatori della Storia passata avevano nelle loro mani così tanto potere.
Le banche hanno acquisito la capacità di sovrastare i poteri statali, e di imporre politiche favorevoli soltanto ai loro interessi.

I dirigenti delle banche guadagnano cifre astronomiche.
Ad esempio, il direttore generale della Goldman Sachs, Lloyd Blankfein, ha guadagnato nel 2006 ben 53,4 milioni di dollari.

Il mondo di queste persone è completamente avulso dalla realtà del lavoratore comune, che con poche migliaia di dollari deve sopravvivere e mantenere la famiglia.
Le banche sottraggono ai popoli le ricchezze materiali, il valore del lavoro e i vantaggi delle attività produttive.
Rendono l'esistenza umana sempre più soggetta al problema della sopravvivenza, impedendo lo sviluppo culturale e umano dei popoli.

Le banche di Wall Street, come la Carlyle Group o la Goldman Sachs , finanziano e organizzano le campagne elettorali dei politici, e scelgono soltanto quei candidati che appoggeranno le loro politiche.

Negli ultimi decenni le banche non hanno più trovato ostacoli nell'imporre la loro linea politica, che vede tagli nella spesa sociale, e privilegi di ogni genere soltanto per la classe ricca.
A causa di ciò, la qualità della vita della maggior parte della popolazione è peggiorata. La disoccupazione è aumentata, e questo ha fatto abbassare i salari.

La classe media si è impoverita, a causa della precarizzazione del lavoro e della disoccupazione.
Nel mondo di oggi, la più grave minaccia proviene dall'attuale sistema finanziario, che permette ad un gruppo di persone di agire senza alcun limite morale o legislativo.

Oggi queste persone vorrebbero colpire l'Iran per estendere la guerra in Asia e a tutto il mondo islamico.
L'obiettivo è distruggere coloro che avversano il loro sistema economico-finanziario, e avere nelle loro mani tutto il potere possibile. Lo stretto connubio fra banchieri, produzione bellica e politici, concentra un potere distruttivo mai avuto prima.

Le banche acquisiscono maggiore potere e ricchezza imponendo occupazioni militari o sistemi dittatoriali.
Ad esempio, la Esso Mobil ha aumentato nel 2006, del 26% i suoi profitti grazie allo sfruttamento dei pozzi del Kuwait e dell'Arabia Saudita, paesi in cui sono state imposte dittature.

I maggiori azionisti della Esso Mobil sono le grandi banche come JP Morgan & Co., Barclays e Mellon. La Total-Fina -Elf, gruppo petrolifero che sta producendo profitti in Iraq, è controllato da grandi banche come Mellon e Citigroup.

La qualità della vita di tutti i lavoratori tende ad abbassarsi, e le istituzioni sono sempre meno centrate sul cittadino, dovendo pagare buona parte dei guadagni nazionali alle banche.
I tagli alla spesa pubblica incidono sulla qualità dell'istruzione e dell'assistenza medica, e producono differenze fra chi può permettersi servizi a pagamento e chi no.

Le banche, dunque, esercitano oggi un potere enorme su tutta la popolazione mondiale, e intralciano in vari modi lo sviluppo culturale, morale, materiale e spirituale dei popoli. Nel Terzo Mondo fomentano guerre per produrre profitti, mentre nel Primo Mondo impediscono un maggiore benessere e reggono le redini della situazione economica.

I politici sono subordinati a questo assetto, e oggi la loro abilità non consiste nel governare bene, ma nell'ingannare i popoli facendo credere di essere a loro servizio.

Le banche non sono istituzioni asettiche e neutrali come ci hanno fatto credere.
Esse sono un canale attraverso cui un gruppo di persone ci controlla e crea una realtà funzionale ai loro interessi.
La realtà attuale è condizionata in modo inimmaginabile da queste strutture, che dettano leggi e valori.

Dal sistema finanziario deriva l'intera realtà economica, politica e sociale.
Una realtà distorta, disumana, in cui le risorse umane trovano blocchi nei disvalori che producono estraneazione da se stessi.
Una realtà in cui tutto dovrebbe ruotare intorno al profitto e all'interesse materiale, come se la vita umana potesse essere ridotta al meccanicismo e al materialismo.

Il sistema finanziario è stato creato da un gruppo di persone che hanno l'obiettivo di dominare sui popoli.
Questo gruppo di persone ha creato le regole di base e le ha poste come assiomi, in modo tale che noi fossimo indotti a capire "come" funziona il sistema e non "chi lo ha creato così e perché".

Coloro che pongono le regole e i parametri da cui non si potrebbe prescindere, sono anche coloro che ci inducono ad assumere i valori della realtà messa in gioco, condizionandoci attraverso presupposti impliciti, assunti come immodificabili.

Il sistema è maggiormente condizionante quanto più se ne assumono i parametri di base in modo inconsapevole.
Per questo è necessario capire questo sistema di dominio, imposto con la disinformazione e l'inganno. Un sistema che nessuno sceglierebbe liberamente.

di Antonella Randazzo per disinformazione.it
 

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