utente eschimese
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Il 45,40% dello stipendio degli italiani non finisce nelle tasche dei lavoratori, ma in quelle del fisco e degli enti di previdenza tramite il cosiddetto cuneo fiscale, cioè la differenza tra quanto pagato dal datore di lavoro e quanto incassato effettivamente dal lavoratore. A fare i conti è l'Ocse, che evidenzia comunque come l'Italia non sia la peggiore in classifica. Pagano ancora di più in Belgio, Germania, Ungheria, Francia, Svezia e Austria.
Il nostro paese, con un cuneo fiscale del 45,40% si piazza quindi al settimo posto tra i trenta Paesi Ocse. La media nei paesi più industrializzati è del 37,28%, nell'Europa a 15 del 42,027% e nell'Ue allargata del 42,49%.
Dal 2004 al 2005 - evidenzia l'organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico - il cuneo fiscale in Italia è rimasto stabile. I dati riguardano il caso di un lavoratore single senza figli e che guadagna esattamente il 100% della media nazionale. In questo caso il "prelievo" è appunto del 45,4%.
Il fisco, invece, privilegia la famiglia. La forbice del cuneo tra una coppia mono-reddito con 2 figli e un single è dello 0,5%. E l'Italia è tra gli otto Paesi Ocse dove "e' cresciuta la preferenza fiscale per i nuclei familiari": sempre nel caso di una coppia mono-reddito con due figli al 100% della media dei guadagni il perso fiscale sui salari nel 2005 e' sceso al 35,2%, dopo un aumento di oltre mezzo punto percentuale che si era registrato nel 2004 rispetto all'anno precedente.
Il Belpaese, come già detto, non è tra i peggiori in classifica. Nei paesi Ocse, cioe' in quelli maggiormente industrializzati.
Il dato più alto e' quello del Belgio con 55,4%, mentre il più basso è del Messico con 15,4%, segue la Corea con il 17,3%, ma in Europa l'ultima nella graduatoria e' l'Irlanda con 25,7%.
L'Italia si pone invece in una posizione di medio livello (undicesima su trenta) nella tabella relativa ai soli oneri sociali in percentuale alla retribuzione lorda: con 27,8 siamo dopo la Danimarca (41,2%), il Belgio e la Germania (40,5%). Seguono l'Olanda, la Polonia, la Svezia, la Turchia, la Finlandia, la Norvegia e l'Austria. Lontanissimi i livelli di Messico (4,5%) e Corea del Sud (9,3%), ma anche della Spagna (19%).
Il nostro Paese e' sempre undicesimo per quanto riguarda il solo onere tributario in percentuale alla retribuzione lorda, con il 18,6, in una classifica che vede agli estremi opposti tra i membri dell'Ocse la Grecia con lo 0,6% e la Danimarca con il 30,6%.
Tra il 2004 e il 2005 la crescita maggiore si e' registrata in Messico (+2%) e il calo piu' consistente nella repubblica Slovacca (-4,15%).
Il nostro paese, con un cuneo fiscale del 45,40% si piazza quindi al settimo posto tra i trenta Paesi Ocse. La media nei paesi più industrializzati è del 37,28%, nell'Europa a 15 del 42,027% e nell'Ue allargata del 42,49%.
Dal 2004 al 2005 - evidenzia l'organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico - il cuneo fiscale in Italia è rimasto stabile. I dati riguardano il caso di un lavoratore single senza figli e che guadagna esattamente il 100% della media nazionale. In questo caso il "prelievo" è appunto del 45,4%.
Il fisco, invece, privilegia la famiglia. La forbice del cuneo tra una coppia mono-reddito con 2 figli e un single è dello 0,5%. E l'Italia è tra gli otto Paesi Ocse dove "e' cresciuta la preferenza fiscale per i nuclei familiari": sempre nel caso di una coppia mono-reddito con due figli al 100% della media dei guadagni il perso fiscale sui salari nel 2005 e' sceso al 35,2%, dopo un aumento di oltre mezzo punto percentuale che si era registrato nel 2004 rispetto all'anno precedente.
Il Belpaese, come già detto, non è tra i peggiori in classifica. Nei paesi Ocse, cioe' in quelli maggiormente industrializzati.
Il dato più alto e' quello del Belgio con 55,4%, mentre il più basso è del Messico con 15,4%, segue la Corea con il 17,3%, ma in Europa l'ultima nella graduatoria e' l'Irlanda con 25,7%.
L'Italia si pone invece in una posizione di medio livello (undicesima su trenta) nella tabella relativa ai soli oneri sociali in percentuale alla retribuzione lorda: con 27,8 siamo dopo la Danimarca (41,2%), il Belgio e la Germania (40,5%). Seguono l'Olanda, la Polonia, la Svezia, la Turchia, la Finlandia, la Norvegia e l'Austria. Lontanissimi i livelli di Messico (4,5%) e Corea del Sud (9,3%), ma anche della Spagna (19%).
Il nostro Paese e' sempre undicesimo per quanto riguarda il solo onere tributario in percentuale alla retribuzione lorda, con il 18,6, in una classifica che vede agli estremi opposti tra i membri dell'Ocse la Grecia con lo 0,6% e la Danimarca con il 30,6%.
Tra il 2004 e il 2005 la crescita maggiore si e' registrata in Messico (+2%) e il calo piu' consistente nella repubblica Slovacca (-4,15%).