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Ratti: Marzotto e Faber Five acquisteranno maggioranza societa'




GUANZATE (MF-DJ)--Ad esito delle trattative avviate nello scorso mese di giugno, Ratti e l'azionista di maggioranza Donatella Ratti hanno concluso un accordo vincolante con Marzotto Spa e Faber Five Srl, societa' partecipata da Antonio Favrin.

L'accordo, informa una nota, prevede un doppio aumento di capitale di Ratti di oltre 25 mln euro, l'ingresso degli investitori nel capitale sociale con una partecipazione di maggioranza, l'integrale copertura delle perdite che risulteranno realizzate alla data del 30 settembre e la ristrutturazione dell'indebitamento finanziario della e l'implementazione di un piano di ristrutturazione e sviluppo industriale. L'operazione si propone di riequilibrare la situazione patrimoniale e finanziaria di Ratti e di affrontare, con il supporto di un partner industriale, un piu' ampio e necessario piano di ristrutturazione e rilancio dell'azienda.

Piu' in particolare, l'accordo prevede che l'assemblea straordinaria di Ratti deliberi la copertura delle perdite al 30 settembre 2009 mediante la riduzione del capitale per un importo corrispondente ed il successivo aumento del capitale stesso per un importo complessivo, comprensivo di sovrapprezzo, di 25.251.000 euro, mediante emissione di 221.500.000 azioni ordinarie. Un aumento di capitale riguardera' l'emissione di 39 mln azioni ordinarie da offrirsi in opzione agli aventi diritto ad un prezzo di 0,114 per azione, per un importo complessivo di 4.446.000 euro. Un secondo aumento vedra' l'emissione di 182.500.000 azioni ordinarie da offrirsi pariteticamente in sottoscrizione a Marzotto e a Faber Five ad un prezzo di 0,114 per azione, pari ad un importo complessivo di 20.805.000.

L'attuale azionista di maggioranza, Donatella Ratti, ha assunto l'impegno ad esercitare i diritti di opzione alla stessa spettanti a valere sull'aumento in Opzione ed a sottoscrivere le azioni che restassero inoptate ad esito dell'offerta sul mercato dei diritti di opzione garantendo pertanto l'integrale sottoscrizione per 4.446.000 euro.

All'esito degli aumenti gli investitori risulteranno titolari di una partecipazione nella societ... rappresentativa del 66,7% del suo capitale sociale a fronte di un esborso di complessivi 20.805.000, mentre la partecipazione di Donatella Ratti potra' variare, in ragione dell'eventuale sottoscrizione dell'inoptato, da un minimo del 16,5% ad un massimo del 23,7%. Nel caso in cui la partecipazione complessiva degli Investitori e della Ratti dovesse superare il 90% del capitale della Societa', si dara' luogo alla ricostituzione del flottante.

L'Accordo delinea, quale elemento essenziale dell'operazione, anche i termini essenziali di un piano che piano prevede un intervento finanziario per un importo complessivo di circa 30 mln, finalizzato a ristrutturare e a rimodulare l'indebitamento mediante il rifinanziamento dei debiti a medio e breve termine attualmente in essere. A tal fine, Ratti, con la partecipazione degli investitori, ha gia' negoziato con i principali creditori bancari (Bnl e Unicredit) i termini e le condizioni del nuovo contratto di finanziamento, in relazione al quale e' stata rilasciata una "Comfort letter" con allegato un Term sheet, che prevede appunto la concessione a Ratti di linee di credito a medio-lungo termine per un importo di 20 mln, a fronte del rimborso del finanziamento attualmente in essere, e linee di credito ordinarie a revoca per 10 mln.

Gli impegni di sottoscrizione degli aumenti da parte di Donatella Ratti e degli Investitori sono condizionati alla stipulazione del contratto definitivo di finanziamento con le banche interessate. Le risorse finanziarie messe a disposizione dagli Investitori saranno integralmente destinate a servizio del piano di ristrutturazione finanziaria e industriale. Gli Investitori non intendono promuovere offerte pubbliche d'acquisto e pertanto l'intera operazione sara' condizionata al positivo parere della Consob in merito all'applicazione all'operazione dell'esenzione dall'obbligo di lanciare un'offerta pubblica di acquisto. L'Accordo prevede infine pattuizioni di natura parasociale tra investitori e Donatella Ratti. Com/mur
 
L’azienda è troppo familiare, questa operazione garantisce il futuro»






Il giorno dopo l’annuncio ufficiale dell’ingresso nel capitale della Ratti del gruppo Marzotto (un’entrata in forze, che vale i due terzi della società e che ne cambierà ruoli, equilibri, gestione), Donatella Ratti parla della sua azienda, delle trattative, di come una delle “bandiere” del made in Como della seta sia arrivata a questo punto.
«Sono tranquilla», esordisce Donatella Ratti dalla sua casa Milanese. «È stata una scelta meditata, in cui credo. Sono contenta di questo passo».
L’arrivo di Marzotto può essere letto in due modi. Come una sconfitta, oppure come un estremo gesto d’amore verso l’azienda per farla sopravvivere. Quale prevale dal suo punto di vista'
«Non concordo né con una e neppure con l’altra interpretazione. Ratti è entrata in un polo di dimensioni più ampie, senza quelle sovrapposizioni che avrebbe potuto generare un’alleanza comasca. Marzotto è un partner industriale e non finanziario, una realtà fatta di persone serie come me, e ha saputo dimostrare nel suo settore di saper cogliere le opportunità, di saper lavorare bene in nicchie di mercato simili a quelle della nostra azienda. Inoltre il gruppo Marzotto ha già fatto passi importanti nel definire i ruoli della proprietà e dei manager.
Spesso infatti le aziende italiane, e quelle comasche in particolare, sono troppo familiari. Con questa alleanza, invece, Ratti si è garantita un futuro di progettualità e di espansione al di là delle singole persone».
Anche dopo questa operazione il suo pacchetto di azioni resterà tra il 16 e il 23%. Una cifra comunque importante. E lei, personalmente, cosa farà' Avrà un ruolo in Ratti e quale'
«Tutta la parte organizzativa e progettuale verrà definita e resa nota nei prossimi mesi - spiega l’attuale presidente e amministratore delegato di Ratti - Per ora non posso rispondere».
Comunque comanderà il nuovo socio. Ratti sopravvivrà, resterà comasca' Oppure c’è il rischio di uno svuotamento a livello locale'
«Certo, l’azienda resterà comasca. Se guardiamo al passato del gruppo Marzotto, troviamo altre acquisizioni fatte senza stravolgere o spostare le realtà acquisite. Del resto è proprio la localizzazione all’interno di un territorio ben preciso a rappresentare l’eccellenza di una azienda, è dal territorio che società come Guabello, Cotonificio di Sondrio e altre controllate da Marzotto traggono forza, esperienza, competenza. E lo stesso accadrà per Ratti. Spostarla sarebbe assurdo. Anche perché tutte le competenze di Marzotto sono nel settore dei tessuti per uomo, solo Ratti si occupa di stoffe per donna».
Insomma, Ratti sopravvivrà e resterà comasca. Magari dopo una inevitabile “cura dimagrante”…
«Diamo il tempo ai nuovi soci di verificare la situazione. L’intento è comunque quello di sviluppare Ratti, anche se tagli e verifiche possono essere necessari. Mi tranquillizza però l’atteggiamento di fondo di Marzotto, che ha condiviso con me questa operazione non per ridurre ma per potenziare l’azienda. Non ci sono sovrapposizioni, ma specificità diverse, al contrario di quanto sarebbe potuto succedere in un’alleanza con un partner comasco».
Non c’erano alternative alla cessione della maggioranza' Una soluzione che mantenesse la proprietà alla famiglia Ratti era introvabile'
«Anche con un amministratore delegato esterno l’azienda sarebbe rimasta molto legata a me, troppo familiare. Avessi avuto tre, quattro o cinque figli con le competenze e la voglia di impegnarsi in Ratti avrei anche potuto pensare di proseguire, ma la situazione non è questa. Ora, invece, la continuità è assicurata al di là delle persone e delle famiglie».
Lei ha raccolto una eredità difficilissima, sia perché il mondo della moda è cambiato sia per il “peso” di un padre come Antonio Ratti. Si è mai pentita di essere entrata in azienda' Magari in questi anni difficilissimi'
«Rifarei tutto. Tutto. L’esperienza in Ratti mi ha dato molto e anche oggi mi sento felice di tutto questo, non certo una perdente. E comunque questa mia scelta professionale mi ha dato la fortuna di vivere vicino a un padre e a una madre che mi hanno dato molto, e che oltre al naturale affetto di una figlia si sono meritati anche la stima e il rispetto».
Come vede il futuro della seta, del distretto tessile comasco e più in generale del mondo della moda'
«Penso che un certo tipo di lusso non possa essere traslato in Cina, anche per questioni logistiche e di tempi. La moda è frenetica, non sempre e non per tutti i prodotti si possono aspettare 4 settimane per arrivare in Europa dalla Cina. E comunque ritengo che una certa cultura, un gusto del bello non possano essere copiati né appresi da altri Pesi. Loro avranno un loro gusto, loro interpretazioni, che però non potranno soppiantare quelle europee e italiane. Insomma, se anche la situazione attuale è difficile, magari per via di una globalizzazione troppo rapida, ritengo impossibile che tutta una cultura industriale e produttiva, oltre che creativa, possa essere spazzata via dall’Europa, dall’Italia e da Como. E quindi sono ottimista per il futuro anche del distretto».


Giorgio Civati
 
Ratti: Marzotto e Faber Five acquisteranno maggioranza societa'




GUANZATE (MF-DJ)--Ad esito delle trattative avviate nello scorso mese di giugno, Ratti e l'azionista di maggioranza Donatella Ratti hanno concluso un accordo vincolante con Marzotto Spa e Faber Five Srl, societa' partecipata da Antonio Favrin.

L'accordo, informa una nota, prevede un doppio aumento di capitale di Ratti di oltre 25 mln euro, l'ingresso degli investitori nel capitale sociale con una partecipazione di maggioranza, l'integrale copertura delle perdite che risulteranno realizzate alla data del 30 settembre e la ristrutturazione dell'indebitamento finanziario della e l'implementazione di un piano di ristrutturazione e sviluppo industriale. L'operazione si propone di riequilibrare la situazione patrimoniale e finanziaria di Ratti e di affrontare, con il supporto di un partner industriale, un piu' ampio e necessario piano di ristrutturazione e rilancio dell'azienda.

se ho capito bene

MARZOTTO deve ancora entrare nel capitale......?

quindi aspettiamo i suoi acquisti...............mmmm
 
se ho capito bene

MARZOTTO deve ancora entrare nel capitale......?

quindi aspettiamo i suoi acquisti...............mmmm




poi ci sono i fondi e gli amici.............mmm
 

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