Telegraph: “I ricoveri ospedalieri per Coronavirus sono stati gonfiati”

Merkel ha esagerato. Ma serve al Progetto.
Maurizio Blondet 21 Agosto 2020
“Cosa succede effettivamente se si scopre che la decisione di imporre il lockdown per il coronavirus è stata sbagliata? Questa domanda legittima – fortemente screditata dai media ma udibile in tutto il paese – deve ora essere posta”:
Così esordisce un articolo che evoca il “falso allarme” e il “rovesciamento” del governo:
Corona-Fehlalarm? Wenn die Bundesregierung sich geirrt hat, wird sie „stürzen“
sul Deutsche Wirtschafts Nachrichten, giornale online .
E prosegue:
“Perché la verità è che non sono solo i “negazionisti” , i “teorici della cospirazione”, gli “estremisti di destra”, i “radicali di sinistra” che dubitano della durezza delle misure della corona, ma anche molti cittadini e imprenditori. Non ci sono dubbi sul fatto che il virus corona sia esistito ed esista ancora. Solo la gravità delle misure è messa in dubbio dalla maggioranza della popolazione.
voci si erano espresse avvertendo dei rischi di blocco si sono alzate molto presto:
In una lettera aperta datata primo maggio 20202, (“Prima che sia troppo tardi!”, l’ Associazione Federale delle Piccole e Medie Imprese (BVMW) si è rivolta alla Cancelliera Angela Merkel e al Primo Ministro con una implorazione: “Con grande preoccupazione per il futuro di questo Paese e la prosperità dei suoi cittadini Facciamo appello alla politica: porre fine alla fissazione unilaterale su una prospettiva puramente virologica e così giocare pericolosamente con le prospettive future di questo paese. E’ in gioco il destino della classe media tedesca. Sblocca il blocco prima che sia troppo tardi! ” . Anche l’associazione industriale BDI ha spinto per un piano di uscita chiaro. “Ogni settimana di chiusura costa all’economia tedescae sottrae un valore aggiunto di un miliardo a due cifre medio”, ha dichiarato il presidente di BDI Dieter Kempf nel maggio 2020”.

Ma soprattutto(udite udite) “ il presidente del Bundestag tedesco, Wolfgang Schäuble, si è espresso contro il blocco in un’intervista con il Tagesspiegel . “Non dobbiamo lasciare le decisioni ai soli virologi, ma dobbiamo anche soppesarne gli enormi effetti economici, sociali, psicologici e di altro tipo. Spegnere semplicemente tutto per due anni, che avrebbe anche conseguenze terribili (…) Lo Stato deve garantire a tutti la migliore assistenza sanitaria possibile, ma le persone continueranno a morire di Corona “, ha detto Schäuble.

Poi c’è il problema dell’interpretazione dei dati, su cui i virologi stanno litigando. In un’intervista con l’ Osnabrücker Zeitung, il virologo Hendrik Streeck ha criticato il blocco totale e le conseguenze sociali ed economiche che ne derivano per la Germania. La Germania “è andata in blocco troppo in fretta” perché, tra l’altro, “una certa pressione pubblica” – intende dire sui media – ha prevalso.

Per quanto riguarda il requisito della mascherina, ha detto: “All’inizio della pandemia, c’erano avvertimenti specifici contro le maschere. Le ragioni di ciò sono ancora valide, anche se stranamente sembrano non avere più importanza. Le persone accartocciano le maschere nelle tasche, continuano a toccarle e le legano alla bocca per due settimane, probabilmente non lavate. Questo è un meraviglioso terreno fertile per batteri e funghi “.

Per controbattere, “il virologo Christian Drosten ha quindi pubblicato uno studio che avrebbe dovuto dimostrare che le morti sarebbero state molto più alte senza il blocco. E i virologi hanno parlato ripetutamente, appoggiando Drosten o Streeck. Ma a chi dovremmo credere adesso? Se quello che uno dice è vero, l’altro è incompetente. Ma chi è l’uno e chi è l’altro?”

(Vi ricorda qualcosa? a me sì)
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Confondono gli studi internazionali

Il giornalista cita un caso specifico di falsificazione “scientifica” e mediatica: “ Nel luglio 2020, uno studio sul corona è stato pubblicato in Corea del Sud, che ha fatto il giro anche nel panorama della stampa tedesca. Secondo lo studio, i bambini e gli adolescenti infetti di età compresa tra i 10 e i 19 anni possono infettare i loro genitori e altri membri della famiglia con la corona più spesso degli adulti. Ma i ricercatori hanno ora rivisto le loro scoperte. Ora significano: non è veramente chiaro chi abbia infettato chi.
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista specializzata dei ” Centers for Disease Control and Prevention ” (CDC) americano [un altro scandalo Lancet: il CDC è un ente officialissimo ed autorevolissimo…]
Anche la scoperta medica secondo cui le persone infette da corona possono essere nuovamente infettate subito dopo l’infezione è sbagliata, riporta Sky News . Ma questa falsa scoperta aveva fatto il giro dei media tedeschi, il che non ha fatto che aumentare l’isteria di massa.

“È particolarmente vergognoso che siano stati prodotti rapporti e documentari [dalla radio tv pubblica: “Peste e Corona, la lotta dell’umanità contro le epidemie”] che nominassero la peste e il colera insieme al virus corona. Una rinomata rivista scientifica tedesca [Geo] ha affermato: “Maschere, divieti e teorie selvagge: i paralleli fra la peste e il corona. Molte cose che stiamo vivendo nella pandemia Covid sono avvenute già nei secoli precedenti – quando la peste devastò tutta l’Europa “. Dappertutto circolavano rapporti che tracciavano un parallelo con l’influenza spagnola o la peste. Dovrebbe essere ovvio che intere sezioni della popolazione sono state traumatizzate da questa tattica terroristica”.

Sì, decisamente ricorda qualcosa: stesso terrorismo mediatico come in Italia e quasi ovunque. Il Progetto è globale mica per nulla. [in Italia c'è il reato di procurato allarme]

“Ma torniamo alla domanda iniziale, prosegue DWN “Se emergesse che il lockdown è stato un errore, il governo federale potrebbe cadere?”

“In tal caso, non sarebbe solo l’opposizione a prendere di mira il governo federale per ottenere un profitto politico, ma ci sarebbero anche enormi tensioni all’interno della grande coalizione, specialmente all’interno del partito della Merkel. Gli oppositori interni del Cancelliere non si lascerebbero sfuggire questa opportunità per suggellare finalmente il destino politico della Merkel.
“E ci sono già numerosi fattori che potrebbero presto mettere nei guai il governo federale. Nei prossimi mesi, ma più probabilmente nel prossimo anno, la Germania dovrà affrontare un’ondata di fallimenti che non solo porteranno a un drastico aumento della disoccupazione, ma anche all’aumento degli sconvolgimenti sociali ed economici.
che-wirtschafts-nachrichten.de/504099/Wer-Buerger-als-Verschwoerungs-Theoretiker-verunglimpft-tappt-in-eine-gefaehrliche-Falle .


Con rincrescimento sorvoliamo su questo
Lo spauracchio della “seconda ondata”: il Robert Koch Institute intimidisce i cittadini con numeri fallati
“Da due settimane, il Robert Koch Institute ha lanciato un allarme continuo perché “il numero di casi è in aumento”. Quello che l’istituto non dice: che il numero di test è attualmente in fase di espansione massiccia….”

Mentre passiamo a un altro titolo illuminante:
Il governo federale vuole dare all’OMS più soldi e poteri
“La Germania e la Francia vogliono dare più soldi e potere all’Organizzazione mondiale della sanità (OMS): così propone un documento di riforma congiunto di entrambi i governi riportato da Reuters, che sarà discusso in seno all’OMS a settembre. Esso sottolinea che la pandemia della corona ha messo in luce le debolezze finanziarie e legali di lunga data dell’agenzia delle Nazioni Unite. A differenza del governo statunitense, che sta spingendo per una riforma dell’Oms per ridurre l’influenza della Cina, i due stati dell’UE vogliono risolvere i problemi strutturali dell’organizzazione [….] L’OMS dipende finanziariamente dalla Bill & Melinda Gates Foundation. Solo pochi mesi fa, Gates ha lanciato un appello per le donazioni in collaborazione con l’OMS, che ha portato circa 8 miliardi di dollari di tasse da decine di paesi.

“Berlino e Parigi affermano che il mandato dell’OMS non è supportato da risorse finanziarie e poteri legali sufficienti”. Insomma vogliono dotare l’OMS di Bill Gates di poteri coercitivi penali, dotarla di una polizia? Di un apparato giudiziario che incrimini i governi inadempienti ai suoi ordini?
Il DWN:
“Il piano di riforma franco-tedesco vuole rafforzare l’OMS per consentirle di essere più “critica” di tutti gli Stati membri, se non rispettano le regole globali sulla trasparenza nella comunicazione di problemi di salute e malattia. Cosa significhi esattamente “essere critici” attualmente non è prevedibile”.
Bundesregierung will der WHO mehr Geld und Befugnisse geben

E come lasciarsi sfugggire questo altro titolo?
È iniziato il primo esperimento sul reddito di base, con campioni di capelli e indagini sui contatti sociali
Si apprende che “ l’Istituto tedesco per la ricerca economica (DIW Berlin), l’associazione “Mein Grundeinkommen” e gli scienziati dell’Istituto Max Planck per la ricerca sui beni collettivi, con l’Università di Colonia vogliono appurare quanto segue:
Come cambia la vita quotidiana delle persone quando ricevono 1200 euro al mese, incondizionatamente, che ne abbiano bisogno o meno?

E’ un’ indagine a lungo termine.
“ Chiunque abbia residenza in Germania e abbia almeno 18 anni può presentare domanda di partecipazione. Non appena saranno un milione di candidati, inizierà un processo di selezione e estrazione. A partire dalla primavera del 2021, 120 partecipanti riceveranno 1200 euro al mese per tre anni. Il progetto è finanziato tramite donazioni (Blackstone? Gates? Altri miliardari del Forum di Davos? Non è specificato].
“Gli scienziati vogliono scoprire, attraverso sondaggi regolari dei partecipanti, come sta cambiando la loro vita quotidiana a causa del denaro: vita lavorativa, le finanze, la famiglia e le relazioni, i contatti sociali e anche i possibili cambiamenti psicologici. Campioni di capelli vengono utilizzati anche per analizzare il livello di stress”.

“Vogliamo sapere cosa fa con il comportamento e gli atteggiamenti e se il reddito di base può aiutare ad affrontare le attuali sfide della nostra società”, ha detto martedì a Berlino Michael Bohmeyer, iniziatore dell’associazione Mein Grundeinkommen.

Spiega il giornale: “L’idea di un reddito di base incondizionato è discussa da anni. I sostenitori sono, ad esempio, il boss di sinistra Katja Kipping, ma anche il fondatore della catena di farmacie dm, Götz Werner. Ciò che si intende con questo è una prestazione a cui ogni cittadino dovrebbe avere diritto, indipendentemente dalle condizioni di vita e di reddito e dalla condizione lavorativa. In altre parole, una somma X che viene regolarmente versata a tutti senza controlli preliminari, ricchi, poveri, neonati o anziani. A volte si parla anche di “rendita di cittadinanza”

“Gli oppositori dell’idea temono che un tale pagamento abbassi la motivazione delle persone e alla fine le renda più infelici. Sono sottolineati anche i costi. In termini puramente matematici, un reddito di base di 1000 euro per quasi 83 milioni di cittadini tedeschi costerebbe quasi un trilione di euro all’anno. Secondo l’Ufficio federale di statistica, la spesa pubblica totale è stata di circa 1.500 miliardi di euro all’anno.

L’associazione My Basic Income contraddice su entrambi i punti: non ci sono prove per la “tesi della pigrizia”. In tutti i progetti pilota nel mondo, il lavoro è continuato allo stesso modo o anche di più. Esistono diversi modelli di finanziamento.

“Il reddito di base è essenzialmente una riforma fiscale”, scrive l’associazione sul suo sito web. Le persone a basso reddito avrebbero più soldi a disposizione, la cosiddetta classe media più o meno la stessa e le più ricche un po ‘meno di prima. “La conclusione è che queste persone pagano più tasse di quante ne percepiscono il reddito di base”. Con Hartz IV esiste già una sorta di reddito di base – solo questo non è incondizionato, ma garantisce demotivazione, paura esistenziale e sfiducia”.

Se vede qui come la Germania sia all’avanguardia nella sperimentazione del Progetto del capitalismo terminale: dare agli esseri umani ormai superflui un reddito alimentare che li faccia dipendere dal largitore, e ne garantisca la passività politica di gregge; non ci si rivolterà più contro nessun lockdown né vaccinazione plurima, perché se no perdi il “reddito”. Un tempo il si diceva: “Il denaro comanda lavoro”, adesso il denaro è creato per creare soggezione.
Un grande progresso. Lo stesso precoizzato dallo scrittore Ferdianno Camon,



“Tutto nello Stato, niente al di fuori dello Stato, nulla contro lo Stato”, sancì il Duce. Ferdinando Camon ha scritto sull’Unità e ora su Avvenire. Dal comunismo al fascismo passando per il bergoglismo è un attimo: basta che siano sempre loro a comandare.
 

TITOLO ORIGINALE:
IL VIRUS GIUSTO AL MOMENTO GIUSTO
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ANDREA CECCHI
May 1262
Può un virus arrivare proprio nel momento esatto per essere considerato come una vera e propria benedizione?
Sarebbe quasi un’eresia rispondere di si. Invece, per gli operatori finanziari, è proprio ciò che è accaduto.

Ricapitoliamo.
A giugno 2019 il mercato dei REPO stava iniziando a collassare mostrando segnali di pericolo sistemico. La maggior parte della gente non sa neanche che cosa siano i REPO.
In pratica sono operazioni di pronti contro termine con cui le banche e i maggiori operatori economici si scambiano asset (principalmente titoli di stato) con operazioni di durata brevissima allo scopo di ottenere liquidità istantanea per le ragioni legate soprattutto al rischio controparte che scaturisce da operazioni altamente speculative nel mercato dei derivati.
Il campanello d’allarme inizia a suonare a giugno. A settembre 2019 la situazione diventa preoccupante.
Quanto preoccupante? Tipo da “mani nei capelli e bocca spalancata” preoccupante.
Un Report della Banca Regolamenti Internazionali (B.I.S.), la banca centrale che governa tutte le altre banche centrali del mondo, lancia l’allarme e “stranamente” omette di fare i nomi delle 4 principali banche di Wall Street che sono coinvolte.
Avverte che il problema si sta espandendo contagiando anche il mercato delle valute.
Si tratta del mercato con cui le banche europee ed extra europee ottengono dollari per le loro necessità operative per le operazioni denominate in dollari americani. Anche questo settore funziona in modo analogo ai Repo e di conseguenza il problema si diffonde e diventa globale.
La Federal Reserve risponde all’appello accorato delle banche che si trovano in pericolo mortale per mancanza di liquidità e provvede ad aprire una linea di approvvigionamento straordinaria di 350 miliardi di dollari al giorno che in alcuni casi toccano anche punte di oltre 800.
Ma non basta.
Il panico non si ferma.
Ad aggravare la cosa, entrano nel giro delle scommesse dei REPO anche i maggiori Hedge Fund che usano i soldi raccolti dai maggiori fondi pensione (si, anche l’Inps) per fare guadagni in questo oceano molto pescoso ma ad alto rischio.
Passano le settimane e le banche non si fidano più l’una dell’altra e si avvicina il collasso monetario.
Forse non è ben chiaro quello che può accadere in un collasso monetario. È veramente la peggiore delle ipotesi.
In un collasso monetario, tutta la liquidità sparisce perché non arriva più ai destinatari. Se ciò non avviene, l’economia si ferma totalmente.
Come un aereo che precipita: muoiono tutti!
I vertici delle banche, di concerto con i responsabili economici convergono sul fatto che, se l’aereo precipita, bisogna evitare che si schianti e iniziano a pianificare una soluzione che possa evitare il disastro assoluto, cercando perlomeno di far planare l’aereo il più dolcemente possibile. Questo non tanto per salvare noi di cui non gliene frega niente, ma per salvare più che altro se stessi e il paradigma che consente a pochi soggetti tra cui la banche, di vivere a scrocco su tutti gli altri.

A ottobre 2019, come una bizzarra coincidenza, avviene un vertice tra entità molto influenti, denominato EVENT 201. Giusto un mese dopo il campanello d’allarme della B.I.S.
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In tale occasione viene simulato un evento di pandemia globale che vede diffondersi un virus a bassa letalità con le caratteristiche esattamente uguali a quello che poi viene annunciato essersi propagato da Wuhan con la storia che tutti conosciamo.
Ai partecipanti provenienti da tutto il mondo viene dato un vademecum operativo.
Un vero e proprio protocollo di azione, su come comportarsi e su quali misure adottare se (a ottobre eravamo ancora in fase ipotetica)…….. un virus del tipo coronavirus si fosse diffuso e se all’intera popolazione mondiale venissero comunicate misure contenitive da adottare in caso di pandemia.
Il 21 gennaio 2020 segue il vertice di Davos dove si riuniscono nuovamente tutti i potenti del mondo.
Il 23 gennaio la Cina annuncia il lockdown.
Il 30 gennaio 2020, l’ W.H.O. annuncia l’emergenza sanitaria globale.
Le notizie del virus che a ottobre era solo ipotetico e simulato, come per miracolo, si materializzano davvero, proprio nelle esatte modalità previste dall’esercitazione dell’EVENT 201. Sembra proprio che l’esercitazione fosse stata una prova generale prima di “andare in scena” come in una opera teatrale planetaria.

Ma facciamo un passo indietro e torniamo al mercato dei REPO che sta esplodendo, visto che del virus ne hanno parlato tutti fino alla nausea.
Ci sono due modi e solo due modi per prendersi cura di un mercato monetario a breve termine:
1) Pomparci dentro più denaro possibile per mantenere fluida la domanda e impedire agli interessi richiesti dai prestatori di salire.
2) Fermare la domanda di prestiti da parte dell’economia globale.
Qui è necessario capire qual è il vero rischio. Il vero rischio è rappresentato dal tasso d’interesse che sale. Durante tutto questo periodo di tassi d’interesse prossimi o pari a zero si è gonfiata a dismisura la bolla dei derivati. Tutto è sorretto da un filo molto sottile.
Operazioni di rischio elevatissimo, basate su scambi virtuali di collaterale preso a debito, quasi sempre titoli di stato, che hanno un equilibrio molto precario.
Se per qualche ragione i tassi iniziano a salire, il valore del sottostante a garanzia diminuisce e si innesta la reazione a catena, tipo deflagrazione nucleare, dove ogni operatore cerca liquidità, che non ha, per ricoprirsi dal fallimento istantaneo.

Lo spiego in modo becero: se mi presti 80 euro e ti do a garanzia un titolo che vale 100, ti senti sicuro. Ma se durante il prestito, quel titolo a garanzia non vale più 100 ma 70, allora mi chiedi di rientrare nella garanzia dei 30 che mancano. Da chi li prendo quei 30 che non ho? E qui inizia la crisi.
Se si moltiplicano queste dinamiche per migliaia e migliaia di miliardi di scambi algoritmici ad alta velocità, con garbugli e intrecci di garanzie incrociate tutte sorrette da prestiti ad altissimo rischio, (spesso i titoli a garanzia sono presi a prestito e a sua volta re-ipotecati innumerevoli volte) si capisce come in un attimo tutto possa esplodere se non si interviene con secchiate di soldi come ha fatto la Federal Reserve, arrivando a fornire anche 1000 miliardi al giorno.


Come per miracolo, arriva quindi il Covid-19. E cosa succede?
Le Banche Centrali sono autorizzate quindi a intervenire in modo illimitato.
Vengono creati dal niente migliaia di milioni o centinaia di miliardi di dollari e vengono distribuiti non solo alle banche ma iniettati anche direttamente alle maggiori aziende.
Con questa misura di straordinaria portata, la falla del mercato dei REPO viene calmierato. Le controparti ottengono la liquidità mancante.
La domanda generale di prestiti viene invece fermata dal lockdown.
Era necessario imporre un blocco forzato all’economia e agli scambi proprio per fermare il contagio che si stava propagando dal mercato dei titoli di stato a breve termine che avrebbe contagiato l’intero debito globale. Questo passaggio è un po’ più difficile da capire, ma anche l’ammontare complessivo dei prestiti erogati ai privati e alle aziende contribuisce al calcolo del rischio complessivo che si ripercuote sul calcolo del tasso d’interesse.
Maggiore è il rischio, più alto sarà il tasso. E se nel mercato dei REPO che è interbancario aumenta il rischio, aumenta la possibilità del default a catena. Diciamolo una volta per tutte: i tassi non devono aumentare! Se lo fanno: è la fine.
Tutta l’economia è debito.
Quando si sente parlare di Dollari, Euro, Yen, Franchi, Corone, Yuan eccetera, bisogna sempre ricordare che le valute non sono altro che unità debitorie emesse sulla base di un’economia debitoria. Il denaro esiste solo dopo che una banca lo crea indebitando qualcuno: stati, privati o aziende.
Le persone si concentrano soprattutto sul mercato azionario. Quello non c’entra niente, Ha dinamiche completamente diverse e anche nel caso di un’economia paralizzata come quella di adesso, potrebbe addirittura sfondare nuovi massimi, proprio grazie a tutta la nuova liquidità creata che non ha altri posti dove confluire.
Il nocciolo della questione è il mercato del debito. La gente non si rende ancora conto che stava arrivando una crisi economica pazzesca. Nessuno lo dice perché sono cose difficili da spiegare e pochi ne hanno la voglia e la competenza e la gente non ha voglia di fare lo sforzo di capire queste cose, che quindi possono andare avanti, quasi segretamente senza che nessuno se ne preoccupi.
Ma bisogna assolutamente capire che il virus ha fermato una crisi economica peggiore di quella che stiamo vivendo adesso.

Il virus è arrivato veramente al momento giusto. Se non fosse arrivato, i tassi d’interesse sarebbero schizzati in alto e il mercato del debito e a ruota quello dei derivati (2.5 milioni di miliardi – stima B.I.S.) sarebbe deflagrato in una supernova dalle proporzioni molto, molto peggiori di quello che è avvenuto. Una crisi per la quale non esiste strumento per gestirla.

Fermare l’economia e quindi la domanda di prestiti e inondare le banche di liquidità fresca è sembrata essere la soluzione meno dannosa. Almeno per loro.
Lo slogan “andrà tutto bene” che hanno messo in bocca agli zombie acefali, è servito a ribadire che andrà tutto bene a loro, non a noi, e che per adesso, il collasso monetario non ci sarà perché hanno fermato l’economia gettando tutti noi fermi, immobili in un angolo, come in una prigione planetaria.
Salvando i REPO sono stati salvati anche gli Hedge Fund e quindi i fondi pensione. Per adesso i pensionati possono stare tranquilli. La loro pensione è assicurata.

Molti allora si chiedono: cosa succederà ora? Ci sarà la ripresa?
Assolutamente no!
Mi spiace dirvelo, e mi spiace anche per me, ma ho il mio piano e dedicherò un’apposita newsletter appena sarà pronto.

L’economia non ripartirà.

Sarà un grafico a forma di L dove dopo il crollo verticale di adesso seguirà un lungo periodo di lenta e prolungata stagnazione su livelli molto inferiori ai precedenti.

2019 è stato l’ultimo anno di mondo come lo abbiamo conosciuto.

Con il 2020 arriva una nuova realtà e che ci piaccia o no, sarà con noi almeno fino al 2032.

Se si decidesse di riaprire tutto e tornare alla situazione precedente ci ritroveremmo in un attimo al punto di partenza, ovvero al settembre 2019, con l’esplosione del mercato dei REPO.

Questa scelta è stata inevitabile.

È il più colossale caso di “TRA L’INCUDINE E IL MARTELLO” della storia dell’umanità.

L’economia non ripartirà perché con il blocco totale dovuto al lockdown e alle restrizioni per il contenimento della pandemia

Se da una parte qualcuno non paga, dall’altra c’è qualcun altro che non riscuote. Il gioco è a somma zero.
Complessivamente, non c’è guadagno economico perché la somma si sterilizza.

Quali sono le possibili soluzioni? Come se ne esce? È molto difficile.
Occorre un gioco di grande equilibrio e di lento e cauto procedere. Ci saranno periodi di “stringi e allenta” sempre con il rischio pandemia usato alla nausea per limitare la libertà delle persone concedendo brevi sprazzi di libertà come questa estate, per tornare a stringere il cappio con il prossimo autunno, e così via.

Per descrivere questo momento mi viene in mente un’avventura di pesca alle Bahamas, la mia seconda patria. Ero andato a pescare uscendo con il kayak durante la fase di alta marea. L’alta marea può essere intesa come una sufficiente copertura di liquidità che consente di navigare galleggiando sopra le insidie del fondale. Al mio ritorno, la marea si era ritirata di molti metri e, per raggiungere la strada, per tornare a casa, dovevo attraversare un tratto di acqua molto bassa con rocce e coralli affioranti e taglienti, compresi ricci di mare. Tutto ciò con delle ciabatte approssimative che mi fornivano una protezione solo parziale. Il rischio era quello di ferirsi i piedi, di scivolare, di rompere il kayak e di perdere i pesci che avevo preso. Dovevo trovare un sistema per riportare in sicurezza pesci, piedi e kayak. L’unico modo era quello di procedere lentamente. Sondando il terreno prima di compiere un passo. Poi, una volta avanzato, tirarmi dietro l’imbarcazione sul velo di acqua laddove possibile, o caricandola a forza di braccia, spostandola in un punto sicuro. E così via per diverse ore, sotto il sole tropicale, fino alla fine del percorso. È stata una prova di pazienza, forza e abilità, di calcolo del rischio da effettuare prima di ogni passo, approfittando di ogni pozza di acqua più fonda e di ogni appoggio più sicuro dove appoggiare il piede senza tagliarmi o scivolare.
Queste sono le doti che dovrebbero avere coloro che in questo momento si trovano nella posizione di stabilire la strategia migliore per tirare fuori l’umanità intera da questa “bassa marea” insidiosa in cui ci troviamo, ben sapendo però che facendo i passi sbagliati, si rischia non solo di fare danni irreparabili, ma anche di affondare e perdere tutto.

Chiediamoci quindi: chi abbiamo nel mondo questo tipo di leader? Esistono uomini o donne capaci di prendere in mano le redini e di guidare saggiamente l’umanità verso un terreno sicuro sul quale ricostruire un modello economico più solido e sostenibile? E i leader che abbiamo: lo vorranno fare?

La soluzione adesso sarebbe quella di intraprendere colossali opere pubbliche infrastrutturali che darebbero lavoro alla gente, e adottando misure fiscali adeguate a garantire la stabilità dei flussi monetari. La fusione tra Banche Centrali e Governo che sta avvenendo renderebbe più agevole il meccanismo di finanziamento necessario per mettere in cantiere queste opere.
Donald Trump è maestro di bancarotta avendone subite diverse come imprenditore soprattutto nel settore dei casinò, quindi nel gioco d’azzardo. Ironicamente sembra proprio la persona adatta a gestire una bancarotta globale causata dal casinò delle scommesse sul mercato dei REPO. Visti i suoi successi e le sue esperienze precedenti: è uno del mestiere!

Le prossime tappe vedranno l’annuncio di una cripto valuta mondiale che servirà all’inizio solo alle compensazioni tra banche centrali. Sarà una cripto valuta su base aurea. I paesi che hanno le maggiori riserve auree saranno quelli dominanti. Per questo hanno voluto azzerare l’Italia. L’obiettivo è quello di farci cedere il nostro oro che è comunque al 4° posto al mondo. Speriamo di resistere.
Gli USA al primo posto. La Cina e la Russia hanno iniziato dieci anni fa a comprare tutto l’oro che viene prodotto. Non lo hanno comprato per rivenderlo. Lo hanno comprato perché vogliono giocare da protagonisti.
L’oro quindi tornerà ad avere il suo ruolo da protagonista nel nuovo sistema economico. Questo anche perché essendo l’oro scarso per natura, impedirà all’economia di espandersi in modo esponenziale creando questo genere di squilibri e fornendo una solida base su cui ripartire in modo più sostenibile, il che concorda anche con i dettami “green” che vanno tanto di moda. Abituiamoci a tutto questo e calcoliamo bene i nostri passi per uscire incolumi dalla “bassa marea” che caratterizzerà i prossimi anni. Ci sarà un assestamento da qui al 2025. Poi un lento incedere fino al 2032. Quindi: questa è la nuova realtà: more with less! Bisogna fare di più con meno. Aguzzare l’ingegno e darsi da fare. Sennò ci sarà il reddito di sussistenza statale e la lenta morte in un angolo, fuori dai giochi.
https://r1-usc1.zemanta.com/rs/u1ia...NS4TBJDDMHVR6JQ5SJT22F6ZZ2A7Y/?obOrigUrl=true
 
un amico di mio figlio ha avuto un bruttissimo incidente
bacino rotto
femore rotto
braccio rotto con frattura scomposta

prima di metterlo sotto i ferri, gli hanno fatto il tampone che è risultato positivo al covid e quindi è entrato nelle statistiche dei ricoverati per covid ma se non fosse stato per l'incidente automobilistico lui stava ben ed era e senza sintomi

Ora verrà operato domani.... ma se per ipotesi dovesse morire ... ecco che entrerebbe nella statistica come morto per covid
 
Terapia intensiva: Bassetti e Zangrillo smontano l’ennesima presa in giro
Maurizio Blondet 10 Settembre 2020
di Denise Baldi

Bollettini giornalieri continuano a sparare numeri senza le precisazioni che li dovrebbero accompagnare, come la percentuale di positivi asintomatici e i motivi dei ricoveri in terapia intensiva.
Da mesi il prorettore Alberto Zangrillo e il professor Matteo Bassetti cercano di ridimensionare la gravità dell’emergenza e nei loro ultimi interventi hanno spiegato la situazione in terapia intensiva.
I bollettini giornalieri continuano a sparare numeri senza le precisazioni che li dovrebbero accompagnare, come la percentuale di positivi asintomatici e i motivi dei ricoveri in terapia intensiva.
Mentre i giornali continuano a mettere titoli che indicano una situazione drammatica all’interno degli ospedali, chi ci lavora non è d’accordo e smentisce queste notizie.

Terapia intensiva: il commento di Zangrillo
Il primario di anestesia e terapia intensiva dell’ospedale San Raffaele di Milano è stato ospite di Parenzo e Telese alla trasmissione In Onda, su La7.
«I casi gravi correlati unicamente al virus, come abbiamo visto drammaticamente a marzo e aprile, non esistono più. Questo vuol dire che non credo nella seconda ondata».
Per Zangrillo deve essere fatta una distinzione. Un malato portatore di gravi patologie in terapia intensiva, per la nuova disposizione di legge, deve effettuare un tampone. Nel caso risultasse positivo incrementerà il numero comunicato giornalmente dei ricoverati Covid nelle terapie intensive.
«Sono stato autorizzato un’ora fa dal viceministro e collega, professor Sileri, a dire che in questo momento nel Lazio una quota importante dei pazienti ricoverati è in terapia intensiva a causa di patologie pregresse gravi e nel frattempo sono risultati positivi anche al SARS-CoV-2». Idem per l’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo dove i ricoverati per Covid risultavano zero il 4 settembre.

La conferma anche dal professor Bassetti
Anche l’infettivologo Matteo Bassetti ha commentato gli ultimi dati e i ricoveri in terapia intensiva.
Per prima cosa ha affermato che, secondo i dati del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, l’Italia è tra i paese europei con meno casi negli ultimi 14 giorni.
anche la percentuale dei positivi, rispetto al totale dei tamponi effettuati, non è variata nell’ultimo mese. Il valore è stabile sull’1,5-2%.
«I casi salgono come numero assoluto perché crescono i tamponi eseguiti ma la percentuale resta stabile», ha spiegato il professore.
Anche sui ricoveri il suo commento è positivo. Il numero è stabile e i ricoveri in terapia intensiva rappresentano sempre lo 0.3-0.4% del totale dei positivi.
Ma, come il prorettore Zangrillo, Bassetti ha specificato: «Non sappiamo quanti siano legati veramente alla polmonite da SARS-CoV-2. Un punto da tenere in opportuna considerazione: la ragione del ricovero in terapia intensiva, per Covid o con Covid».

L integrale qui: Terapia intensiva: Bassetti e Zangrillo smontano l'ennesima presa in giro
 
Coronavirus, Sileri: “Vaccino non prima della metà del 2021. La nuova normalità è abituarsi alle protezioni”


 

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