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TERZA DOSE, IN ITALIA SI PARTE IL 20 SETTEMBRE.
NEGLI USA LA FDA BLOCCA LA SOMMINISTRAZIONE ALLA POPOLAZIONE ADULTA E SANA
Miriam Gualandi
18 Settembre 2021
Terza dose sì o no? Sarà probabilmente il tema centrale dei prossimi dibattiti, soprattutto con l’arrivo dell’inverno.
Cosa succederà con l’arrivo della stagione fredda? Vedremo i frutti della campagna vaccinale, a quasi un anno dal suo inizio?
Ce lo auguriamo, ma nel mentre le posizioni delle autorità sanitarie differiscono anche sulla somministrazione della terza dose.
In Italia la somministrazione partirà da domani 20 settembre e coinvolgerà per primi gli immunocompromessi, trapiantati e malati oncologici.
Poi sarà il turno dei pazienti fragili, come gli ospiti delle Rsa e gli ultraottantenni.
Ma già si torna a parlare di somministrare la terza dose anche ai sanitari, i primi ad essere vaccinati e tra cui si riscontrerebbe un aumento vertiginoso dei contagi.
A sostenere che sia necessario procedere il prima possibile con la terza dose è il Presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo), Filippo Anelli, il quale ha affermato che solo così si potrà garantire una piena efficienza della categoria.
Si procede alla stessa maniera anche in diversi Paesi Europei, mentre dagli Stati Uniti arriva un deciso passo indietro dalla Food and Drug Administration (Fda). L’ente regolatore USA ha infatti votato contro il piano per il richiamo del vaccino Pfizer-Biontech da somministrare alla popolazione adulta e sana, mentre ha detto sì al richiamo per gli over 65.
Secondo gli esperti, infatti, Pfizer avrebbe fornito scarsi dati sulla sicurezza del richiamo. I tecnici hanno deciso di non fidarsi neanche dei dati israeliani, che potrebbero non essere adatti a prevedere lo scenario statunitense.
Cody Meissner della Tufts University ha peraltro dichiarato che non crede che “una dose di richiamo contribuirà in modo significativo al controllo della pandemia”.
NEGLI USA LA FDA BLOCCA LA SOMMINISTRAZIONE ALLA POPOLAZIONE ADULTA E SANA
Miriam Gualandi
18 Settembre 2021
Terza dose sì o no? Sarà probabilmente il tema centrale dei prossimi dibattiti, soprattutto con l’arrivo dell’inverno.
Cosa succederà con l’arrivo della stagione fredda? Vedremo i frutti della campagna vaccinale, a quasi un anno dal suo inizio?
Ce lo auguriamo, ma nel mentre le posizioni delle autorità sanitarie differiscono anche sulla somministrazione della terza dose.
In Italia la somministrazione partirà da domani 20 settembre e coinvolgerà per primi gli immunocompromessi, trapiantati e malati oncologici.
Poi sarà il turno dei pazienti fragili, come gli ospiti delle Rsa e gli ultraottantenni.
Ma già si torna a parlare di somministrare la terza dose anche ai sanitari, i primi ad essere vaccinati e tra cui si riscontrerebbe un aumento vertiginoso dei contagi.
A sostenere che sia necessario procedere il prima possibile con la terza dose è il Presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo), Filippo Anelli, il quale ha affermato che solo così si potrà garantire una piena efficienza della categoria.
Si procede alla stessa maniera anche in diversi Paesi Europei, mentre dagli Stati Uniti arriva un deciso passo indietro dalla Food and Drug Administration (Fda). L’ente regolatore USA ha infatti votato contro il piano per il richiamo del vaccino Pfizer-Biontech da somministrare alla popolazione adulta e sana, mentre ha detto sì al richiamo per gli over 65.
Secondo gli esperti, infatti, Pfizer avrebbe fornito scarsi dati sulla sicurezza del richiamo. I tecnici hanno deciso di non fidarsi neanche dei dati israeliani, che potrebbero non essere adatti a prevedere lo scenario statunitense.
Cody Meissner della Tufts University ha peraltro dichiarato che non crede che “una dose di richiamo contribuirà in modo significativo al controllo della pandemia”.