patt
Forumer storico
BUONGIORNO CIOFFERS!!!!!
Wall Street inizia dicembre a passo di caricaWall Street inizia il mese di dicembre al rialzo, ritoccando i massimi degli ultimi 18 mesi (ma nel caso dell’indice tecnologico Nasdaq (grafico il record è addirittura sui 22 mesi). Al termine della seduta, infatti, l’indice Dow Jones chiude a 9.899 punti (+1,19%), mentre l’indice S&P 500 è a quota 1.070,12 (+1,13%). Decisamente positivo anche il tecnologico Nasdaq, che chiude a 1.989,82 (+1,51%).
Tra i singoli titoli, nonostante un ottimo “black friday” con tanto di incassi record, sono in netto calo i big della grande distribuzione, mentre gli high-tech recuperano terreno. In netta ripresa i volumi, dopo il calo fisiologico della seduta semifestiva di venerdì scorso: in totale sono state scambiate 1,35 miliardi di azioni sul Nyse e 1,83 miliardi sul Nasdaq. Il numero dei titoli in crescita ha superato di 3 a 1 quello dei titoli in calo sul Nyse e di 2 a 1 sul listino tecnologico.
Wal-Mart, come già detto nel corso della giornata, guida la carica della grande distribuzione almeno per quanto riguarda gli incassi dello scorso venerdì, data di avvio dello shopping natalizio a stelle e strisce, con la cifra record di 1,52 miliardi di dollari, il 6,3% in più dello scorso anno, ma questo non impedisce al titolo di chiudere in calo di oltre un punto a 54,53 dollari per azione. Oltre che essere un caso da manuale di acquisti sui rumors e vendita sulle notizie, vi sarebbero alcuni timori sull’andamento dei margini reddituali alla base della deludente performance borsistica: in genere, infatti, articoli come Cd, Dvd, o programmi software sono venduti con ricarichi minimi se non sottocosto solo per richiamare la gente nei grandi magazzini e Wal-Mart quest’anno è apparsa particolarmente aggressiva in questo senso, anche a scapito dei propri profitti. D’altra parte, ragionano alcuni analisti, le vendite del “venerdì nero” pesano solo per il 10% dell’intera stagione natalizia, dunque è davvero troppo presto per tranciare giudizi. E poi anche in America (come nel nostro paese) è parso a molti che al grande aumento di traffico nei negozi non sia corrisposto un altrettanto grande incremento del fatturato alla cassa, con una netta prevalenza di acquisti di limitata consistenza mentre articoli come telecamere digitali e schermi piatti sono rimasti sugli scaffali.
Ad aiutare il mercato ci pensano per ora i dati macroeconomici, con l’indice Ism manifatturiero che tocca i 62,8 punti a novembre dai 57 di ottobre, mentre anche l’indice Ism dell’occupazione mostra per la prima volta in 38 mesi una crescita su base mensile. In più anche la spesa per le costruzioni batte le attese salendo dello 0,9% a ottobre dopo il +1,3% di settembre. Il tutto mentre il dollaro tenta di recuperare terreno sull’euro, mentre cede leggermente sullo yen, l’oro supera la barriera dei 400 dollari per oncia e il prezzo dell’oro nero torna a flettere.
Tornando ai singoli titoli, Boeing (BA) paga l’addio dell’ex numero uno, Phil Condit, travolto dagli scandali legati alle tangenti pagate per una commessa dell’Avizione militare Usa e chiude in calo di un punto percentuale circa. Disney (DIS), al contrario, non sembra risentire delle dimissioni di Roy Disney, l’ultimo nipote del fondatore Walt con una carica operativa in società.
Tra i farmaceutici Pfizer (PFE) sale di oltre un punto dopo alcuni giudizi positivi espressi dal settimanale Barron’s, mentre tra gli assicurativi Hartford Financial (HIG) sale dopo aver annunciato l’intenzione di acquisire il gruppo assicurativo attivo nei rami vita e danni Cna Financial’s (CNA) per 500 milioni di dollari in contanti entro la fine dell’anno. In crescita anche General Electric (GE) che sale dell’1,2% dopo un upgrade di Ag Edwards, mentre il “buy” reiterato di Deutsche Bank e l’innalzamento da 44 a 48 dollari per azione del prezzo obiettivo fanno bene a Yahoo! (YHOO), che sale di quasi 3 punti percentuali oltre i 44,20 dollari per azione.
PIVOT TISCALI
CENTRALE 7,21
Wall Street inizia dicembre a passo di caricaWall Street inizia il mese di dicembre al rialzo, ritoccando i massimi degli ultimi 18 mesi (ma nel caso dell’indice tecnologico Nasdaq (grafico il record è addirittura sui 22 mesi). Al termine della seduta, infatti, l’indice Dow Jones chiude a 9.899 punti (+1,19%), mentre l’indice S&P 500 è a quota 1.070,12 (+1,13%). Decisamente positivo anche il tecnologico Nasdaq, che chiude a 1.989,82 (+1,51%).
Tra i singoli titoli, nonostante un ottimo “black friday” con tanto di incassi record, sono in netto calo i big della grande distribuzione, mentre gli high-tech recuperano terreno. In netta ripresa i volumi, dopo il calo fisiologico della seduta semifestiva di venerdì scorso: in totale sono state scambiate 1,35 miliardi di azioni sul Nyse e 1,83 miliardi sul Nasdaq. Il numero dei titoli in crescita ha superato di 3 a 1 quello dei titoli in calo sul Nyse e di 2 a 1 sul listino tecnologico.
Wal-Mart, come già detto nel corso della giornata, guida la carica della grande distribuzione almeno per quanto riguarda gli incassi dello scorso venerdì, data di avvio dello shopping natalizio a stelle e strisce, con la cifra record di 1,52 miliardi di dollari, il 6,3% in più dello scorso anno, ma questo non impedisce al titolo di chiudere in calo di oltre un punto a 54,53 dollari per azione. Oltre che essere un caso da manuale di acquisti sui rumors e vendita sulle notizie, vi sarebbero alcuni timori sull’andamento dei margini reddituali alla base della deludente performance borsistica: in genere, infatti, articoli come Cd, Dvd, o programmi software sono venduti con ricarichi minimi se non sottocosto solo per richiamare la gente nei grandi magazzini e Wal-Mart quest’anno è apparsa particolarmente aggressiva in questo senso, anche a scapito dei propri profitti. D’altra parte, ragionano alcuni analisti, le vendite del “venerdì nero” pesano solo per il 10% dell’intera stagione natalizia, dunque è davvero troppo presto per tranciare giudizi. E poi anche in America (come nel nostro paese) è parso a molti che al grande aumento di traffico nei negozi non sia corrisposto un altrettanto grande incremento del fatturato alla cassa, con una netta prevalenza di acquisti di limitata consistenza mentre articoli come telecamere digitali e schermi piatti sono rimasti sugli scaffali.
Ad aiutare il mercato ci pensano per ora i dati macroeconomici, con l’indice Ism manifatturiero che tocca i 62,8 punti a novembre dai 57 di ottobre, mentre anche l’indice Ism dell’occupazione mostra per la prima volta in 38 mesi una crescita su base mensile. In più anche la spesa per le costruzioni batte le attese salendo dello 0,9% a ottobre dopo il +1,3% di settembre. Il tutto mentre il dollaro tenta di recuperare terreno sull’euro, mentre cede leggermente sullo yen, l’oro supera la barriera dei 400 dollari per oncia e il prezzo dell’oro nero torna a flettere.
Tornando ai singoli titoli, Boeing (BA) paga l’addio dell’ex numero uno, Phil Condit, travolto dagli scandali legati alle tangenti pagate per una commessa dell’Avizione militare Usa e chiude in calo di un punto percentuale circa. Disney (DIS), al contrario, non sembra risentire delle dimissioni di Roy Disney, l’ultimo nipote del fondatore Walt con una carica operativa in società.
PIVOT TISCALI
CENTRALE 7,21