patt
Forumer storico
BUONGIORNO CIOFFERS!!!!
ANTONIO MACHADO
Solo uno sciocco pensa che prezzo e valore siano la stessa cosa
Wall Street recupera, ma i volumi restano modesti
Al termine di una seduta vissuta quasi interamente in rosso, anche a causa di nuovi dati macro deludenti, Wall Street ritrova il segno positivo col Dow Jones che termina sui 10.173,92 punti (+0,51%), mentre il più ampio S&P500 torna a quota 1.104,23 (+0,46%). Dal canto suo il Nasdaq (grafico torna a quota 1.838,10 (+0,09%). In recupero anche l’indice delle small cap americane, il Russell 2000, a quota 547,93 (+0,62%). Ancora in ulteriore recupero anche i T-bond, i cui rendimenti calano al 4,13% (dal 4,19% di ieri) sul decennale e al 4,94% dal 4,99% sul trentennale guida. Dal canto suo l’oro termina in ripresa a 412,40 dollari l’oncia, mentre il petrolio resta di poco sopra i 42 dollari al barile, chiudendo a quota 41,12 dopo un minimo intraday a 41,40.
In una giornata povera di annunci relativi agli utili trimestrali, e sempre in attesa degli importanti dati del mercato del lavoro di venerdì prossimo (il tema del lavoro ha fatto capolino stasera anche alla convention repubblicana, dove ha parlato l’attuale first lady, Laura Bush, cercando di convincere gli elettori che l’economia Usa è in ripresa), Wall Street ha registrato una nuova delusione dai dati odierni sulla fiducia dei consumatori elaborata dal Conference Board e sull’indice Chicago Pmi: il primo è risultato in netto calo ad agosto: 98,2 rispetto ai 105,7 (rivisto da 106,1) di luglio, ben al di sotto delle attese, in media pari a 103,6. Il calo odierno è il maggiore registrato dall’indice dallo scorso mese di maggio. Frenata superiore alle attese anche per l’indice manifatturiero, che passa a 57,3 dai 64,7 punti di luglio (e rispetto ai 60,8 punti del consensus).
Gli strategisti continuano comunque a puntare il dito sui volumi, ancora tipicamente estivi (appena 500 milioni di titoli scambiati sul Nyse e circa 700 milioni sul Nasdaq) anche a causa dell’assenza di molti trader, che hanno preferito evitare di tornare in una città blindata per motivi di sicurezza a causa della convention repubblicana, e spiegano che dovremo attenderci almeno alcune altre sedute con gli indici in trend laterale prima che il mercato possa prendere una qualsiasi direzione.
Richiamandosi ai giochi olimpici appena conclusi e paragonando questa seconda metà dell’anno a quella dell’anno scorso gli analisti dicono di puntare per Wall Street su una medaglia di bronzo, non d’oro come lo scorso anno. Intanto tra i singoli titoli continuano le disavventure dei titoli semiconduttori, a causa della negatività di Intel (INTC), dopo che Morgan Stanley ha ridotto le proprie previsioni sui risultati trimestrali citando il calo della domanda di Pc e l’incremento delle scorte.
Come noto Intel aggiornerà le proprie stime sul trimestre in corso nella serata di giovedì, intorno alle 23.00 ora italiana. Più cauto il giudizio di Merrill Lynch, che in una nota ha espresso la propria convinzione che Intel si limiterà a restringere il range delle proprie previsioni su utili e fatturato, ma si è anche detta convinta che le proprie stime e soprattutto il consensus sui risultati del 2005 potrebbero rivelarsi ancora eccessivamente ottimistiche.
Tra gli altri downgrade uno di Jp Morgan colpisce (XLNX) e Altera (ALTR) a causa della debolezza del mercato delle comunicazioni. Sanford Bernstein ha tagliato a sua volta le stime sugli utili di Texas Instruments (TXN), citando a sua volta un calo della domanda.
Tra i pochi nomi della tecnologia in crescita si nota Apple (AAPL), che dopo la presentazione dei nuovi iMac G5 attrae le critiche positive di Piper Jaffray, che si attende un boom di vendite trainate dal nuovo modello e sale di oltre un punto percentuale sul Nasdaq.
Infine due titoli del settore della grande distribuzione sono apparsi in difficoltà oggi: si tratta della catena di supermercati Albertson’s (ABS), in calo del 2% dopo aver registrato un calo dell’1,3% delle vendite del secondo trimestre su base omogenea, e della rivale Winn-Dixie (WIN), che di punti ne ha persi quasi 15.
ANTONIO MACHADO
Solo uno sciocco pensa che prezzo e valore siano la stessa cosa
Wall Street recupera, ma i volumi restano modesti
Al termine di una seduta vissuta quasi interamente in rosso, anche a causa di nuovi dati macro deludenti, Wall Street ritrova il segno positivo col Dow Jones che termina sui 10.173,92 punti (+0,51%), mentre il più ampio S&P500 torna a quota 1.104,23 (+0,46%). Dal canto suo il Nasdaq (grafico torna a quota 1.838,10 (+0,09%). In recupero anche l’indice delle small cap americane, il Russell 2000, a quota 547,93 (+0,62%). Ancora in ulteriore recupero anche i T-bond, i cui rendimenti calano al 4,13% (dal 4,19% di ieri) sul decennale e al 4,94% dal 4,99% sul trentennale guida. Dal canto suo l’oro termina in ripresa a 412,40 dollari l’oncia, mentre il petrolio resta di poco sopra i 42 dollari al barile, chiudendo a quota 41,12 dopo un minimo intraday a 41,40.
In una giornata povera di annunci relativi agli utili trimestrali, e sempre in attesa degli importanti dati del mercato del lavoro di venerdì prossimo (il tema del lavoro ha fatto capolino stasera anche alla convention repubblicana, dove ha parlato l’attuale first lady, Laura Bush, cercando di convincere gli elettori che l’economia Usa è in ripresa), Wall Street ha registrato una nuova delusione dai dati odierni sulla fiducia dei consumatori elaborata dal Conference Board e sull’indice Chicago Pmi: il primo è risultato in netto calo ad agosto: 98,2 rispetto ai 105,7 (rivisto da 106,1) di luglio, ben al di sotto delle attese, in media pari a 103,6. Il calo odierno è il maggiore registrato dall’indice dallo scorso mese di maggio. Frenata superiore alle attese anche per l’indice manifatturiero, che passa a 57,3 dai 64,7 punti di luglio (e rispetto ai 60,8 punti del consensus).
Gli strategisti continuano comunque a puntare il dito sui volumi, ancora tipicamente estivi (appena 500 milioni di titoli scambiati sul Nyse e circa 700 milioni sul Nasdaq) anche a causa dell’assenza di molti trader, che hanno preferito evitare di tornare in una città blindata per motivi di sicurezza a causa della convention repubblicana, e spiegano che dovremo attenderci almeno alcune altre sedute con gli indici in trend laterale prima che il mercato possa prendere una qualsiasi direzione.
Richiamandosi ai giochi olimpici appena conclusi e paragonando questa seconda metà dell’anno a quella dell’anno scorso gli analisti dicono di puntare per Wall Street su una medaglia di bronzo, non d’oro come lo scorso anno. Intanto tra i singoli titoli continuano le disavventure dei titoli semiconduttori, a causa della negatività di Intel (INTC), dopo che Morgan Stanley ha ridotto le proprie previsioni sui risultati trimestrali citando il calo della domanda di Pc e l’incremento delle scorte.
Come noto Intel aggiornerà le proprie stime sul trimestre in corso nella serata di giovedì, intorno alle 23.00 ora italiana. Più cauto il giudizio di Merrill Lynch, che in una nota ha espresso la propria convinzione che Intel si limiterà a restringere il range delle proprie previsioni su utili e fatturato, ma si è anche detta convinta che le proprie stime e soprattutto il consensus sui risultati del 2005 potrebbero rivelarsi ancora eccessivamente ottimistiche.
Tra gli altri downgrade uno di Jp Morgan colpisce (XLNX) e Altera (ALTR) a causa della debolezza del mercato delle comunicazioni. Sanford Bernstein ha tagliato a sua volta le stime sugli utili di Texas Instruments (TXN), citando a sua volta un calo della domanda.
Tra i pochi nomi della tecnologia in crescita si nota Apple (AAPL), che dopo la presentazione dei nuovi iMac G5 attrae le critiche positive di Piper Jaffray, che si attende un boom di vendite trainate dal nuovo modello e sale di oltre un punto percentuale sul Nasdaq.
Infine due titoli del settore della grande distribuzione sono apparsi in difficoltà oggi: si tratta della catena di supermercati Albertson’s (ABS), in calo del 2% dopo aver registrato un calo dell’1,3% delle vendite del secondo trimestre su base omogenea, e della rivale Winn-Dixie (WIN), che di punti ne ha persi quasi 15.