patt
Forumer storico
BUONGIORNO CIOFFERS!!!!
ANONIMO
E' meglio avere i pantaloni rotti nel fondo schiena che il fondo schiena rotto nei pantaloni
Wall Street: Seduta interlocutoria nel giorno di Colombo
Al termine di una seduta interlocutoria, sui cui volumi pesa oggi la festività del Columbus Day (che tiene chiusi i mercati obbligazionari americani), e nonostante la “folle corsa” del petrolio, che termina a 53,62 dollari dopo un nuovo massimo storico intraday a 53,80 dollari al barile, Wall Street guadagna frazionalmente terreno in attesa di nuovi risultati trimestrali. Il Dow Jones riesce infatti a chiudere a 10.081,87 punti (+0,27%), mentre il più vasto S&P500 termina sui 1.124,39 punti (+0,20%). Il calo dei semiconduttori pesa sul Nasdaq (grafico che comunque torna a quota 1.928,76 (+0,46%) mentre l’indice delle small cap Usa, il Russell 2000, dopo essere stato a lungo in rosso chiude a 577,56 punti (+0,33%). Dal canto suo l’oro chiude a 423,40 dollari l’oncia, in calo di circa un dollaro dai livelli toccati venerdì scorso.
L’indecisione del mercato, in un giorno tra l’altro del tutto privo di indicazioni provenienti dal fronte macroeconomico (mentre tra i numeri macroeconomici attesi nel proseguo dell’ottava spiccano le vendite al dettaglio e l’inflazione all’ingrosso per settembre), è evidente dal conteggio finale dei titoli in crescita e di quelli in calo, chiuso nella proporzione di 16 contro 15 sul Nyse e di 15 a 13 sul Nasdaq. E’ un mercato che non dà i brividi, si lamentano gli operatori, che aggiungono che non si capisce neppure bene cosa si stia aspettando, se un segnale da parte di Greenspan (ma sotto le elezioni è improbabile attendersi nuovi interventi del numero uno della Fed) o se qualche numero particolarmente “forte” in un senso o nell’altro da parte di uno dei “big” del listino.
Persino il mercato dei cambi continua a registrare solo modeste variazioni dei rapporti tra le principali valute, riducendo a sua volta gli spazi di manovra sull’oro, che secondo gli analisti in caso di rottura significativa del livello di 1,24-1,25 dell’euro/dollaro potrebbe balzare verso quota 430 dollari l’oncia.
Passando in esame l’andamento dei singoli titoli, tra i componenti del Dow si mette in luce Home Depot(HD) che recupera oltre il 2% dopo essere stata menzionata in un’analisi dal settimanale finanziario Barron’s; in recupero anche American International Group (AIG), Altria (MO) e Caterpillar (CAT), mentre Hewlett-Packard (HPQ), Intel (INTC), Jp Morgan Chase (JPM) e Wal-Mart (WMT) sono tra i peggiori, quest’ultima nonostante le prime indicazioni mostrino in ottobre una crescita delle vendite in linea con le previsioni (tra il 2% e il 4% annuo su base omogenea).
La decisione di Deutsche Bank di ridurre a “sell” il rating su due “big” quali Texas Instruments (TXN) e Micron Technology (MU) pesa sull’intero settore dei semiconduttori, il cui sottoindice cede circa mezzo punto percentuale stasera. In calo anche PeopleSoft shares (PSFT) dopo l’ipotesi che Oracle (ORCL) possa ridurre la propria offerta sulla rivale a causa del rallentamento in atto nel settore di riferimento. Per quanto riguarda le trimestrali cresce l’attesa per i risultati di Yahoo! (YHOO), General Motors (GM), Apple Computer (AAPL), Intel, Johnson & Johnson (JNJ) e Citigroup (C). Mancherà invece all’appello domani, a causa di un errore in fase di input dei dati contabili che sta obbligando ad una nuova redazione del bilancio, SunTrust Banks (STI), il cui titolo stasera ha chiuso in lieve calo dopo l’annuncio del contrattempo.

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Wall Street: Seduta interlocutoria nel giorno di Colombo
Al termine di una seduta interlocutoria, sui cui volumi pesa oggi la festività del Columbus Day (che tiene chiusi i mercati obbligazionari americani), e nonostante la “folle corsa” del petrolio, che termina a 53,62 dollari dopo un nuovo massimo storico intraday a 53,80 dollari al barile, Wall Street guadagna frazionalmente terreno in attesa di nuovi risultati trimestrali. Il Dow Jones riesce infatti a chiudere a 10.081,87 punti (+0,27%), mentre il più vasto S&P500 termina sui 1.124,39 punti (+0,20%). Il calo dei semiconduttori pesa sul Nasdaq (grafico che comunque torna a quota 1.928,76 (+0,46%) mentre l’indice delle small cap Usa, il Russell 2000, dopo essere stato a lungo in rosso chiude a 577,56 punti (+0,33%). Dal canto suo l’oro chiude a 423,40 dollari l’oncia, in calo di circa un dollaro dai livelli toccati venerdì scorso.
L’indecisione del mercato, in un giorno tra l’altro del tutto privo di indicazioni provenienti dal fronte macroeconomico (mentre tra i numeri macroeconomici attesi nel proseguo dell’ottava spiccano le vendite al dettaglio e l’inflazione all’ingrosso per settembre), è evidente dal conteggio finale dei titoli in crescita e di quelli in calo, chiuso nella proporzione di 16 contro 15 sul Nyse e di 15 a 13 sul Nasdaq. E’ un mercato che non dà i brividi, si lamentano gli operatori, che aggiungono che non si capisce neppure bene cosa si stia aspettando, se un segnale da parte di Greenspan (ma sotto le elezioni è improbabile attendersi nuovi interventi del numero uno della Fed) o se qualche numero particolarmente “forte” in un senso o nell’altro da parte di uno dei “big” del listino.

Persino il mercato dei cambi continua a registrare solo modeste variazioni dei rapporti tra le principali valute, riducendo a sua volta gli spazi di manovra sull’oro, che secondo gli analisti in caso di rottura significativa del livello di 1,24-1,25 dell’euro/dollaro potrebbe balzare verso quota 430 dollari l’oncia.
Passando in esame l’andamento dei singoli titoli, tra i componenti del Dow si mette in luce Home Depot(HD) che recupera oltre il 2% dopo essere stata menzionata in un’analisi dal settimanale finanziario Barron’s; in recupero anche American International Group (AIG), Altria (MO) e Caterpillar (CAT), mentre Hewlett-Packard (HPQ), Intel (INTC), Jp Morgan Chase (JPM) e Wal-Mart (WMT) sono tra i peggiori, quest’ultima nonostante le prime indicazioni mostrino in ottobre una crescita delle vendite in linea con le previsioni (tra il 2% e il 4% annuo su base omogenea).
La decisione di Deutsche Bank di ridurre a “sell” il rating su due “big” quali Texas Instruments (TXN) e Micron Technology (MU) pesa sull’intero settore dei semiconduttori, il cui sottoindice cede circa mezzo punto percentuale stasera. In calo anche PeopleSoft shares (PSFT) dopo l’ipotesi che Oracle (ORCL) possa ridurre la propria offerta sulla rivale a causa del rallentamento in atto nel settore di riferimento. Per quanto riguarda le trimestrali cresce l’attesa per i risultati di Yahoo! (YHOO), General Motors (GM), Apple Computer (AAPL), Intel, Johnson & Johnson (JNJ) e Citigroup (C). Mancherà invece all’appello domani, a causa di un errore in fase di input dei dati contabili che sta obbligando ad una nuova redazione del bilancio, SunTrust Banks (STI), il cui titolo stasera ha chiuso in lieve calo dopo l’annuncio del contrattempo.
