patt
Forumer storico
BUONGIORNO CIOFFERS!!!!
Effetto Saddam, addio: dopo gli entusiasmi di Tel Aviv ieri e di Tokyo stamani, al moderato ottimismo espresso dalle Borse europee subentra lo stop di Wall Street. Il Dow Jones chiude infatti a 10.022,82 punti (-0,19%), mentre l’S&P’s 500 cala dello 0,57% a quota 1.068,04. Infine il Nasdaq (grafico cede ampiamente terreno a quota 1.918,26 (-1,58%).
Ma la notizia forse più attesa da un mercato che si sta dimostrando più attento agli utili aziendali che allo scenario geopolitica vengono, dopo la fine della sessione, da Oracle (ORCL), che segna un utile di 617 milioni di dollari, o 12 centesimi per azione nell’esercizio fiscale appena concluso, il 15% in più dei 535 milioni (10 centesimi) di un anno fa. Gli analisti intervistati da Thomson First Call ipotizzavano mediamente 11 centesimi di utili per azione.
Molto bene in particolare la crescita delle nuove licenze, a 849 milioni (+13%) e ben oltre al range tra 760 e 811 milioni di dollari ipotizzati dagli analisti. Tornando ai risultati della seduta, è Wal-Mart (WMT) a registrare il calo maggiore, cedendo oltre il 3,4%, dopo aver registrato dati settimanali pari al minimo delle proprie stime (3-5%). Wal-Mart fa peraltro notare che è ancora presto per giudicare la stagione delle vendite natalizie, dato l’andamento in crescita particolarmente accentuato nelle ultime settimane dell’anno. Intanto altri otto componenti del Dow toccano prima nuovi massimi a un anno, Caterpillar (CAT), Coca-Cola (KO), Honeywell (HON), 3M (MMMe) e United Technologies (UTX), ma poi in quattro United Technologies, International Paper (IP), General Motors (GM) e Honeywell chiudono in calo. Su Gm non sortisce alcun effetto neppure l’upgrade di Deutsche Bank, da “sell” a “hold” sulle attese di una domanda del settore automobilistico superiore alle attese. In compenso ne beneficia la rivale Ford (F), che sale di oltre 4 punti a 14,28 dollari, il nuovo massimo dell’anno.
Tra gli altri big in declino, nonostante una buona partenza, Intel (INTC), che scivola di due punti a 30,24 dollari nonostante la decisione di Sg Cowen di upgradare alcuni titoli del settore come Texas Instruments (TXN), National Semiconductor (NSM) e Cypress Semiconductor (CY) a “strong buy” grazie alla convinzione che una domanda in ripresa, prezzi crescenti e costi relativamente fissi abbiano creato le condizioni ideali per una “tempesta perfetta” rialzista. In calo anche Cisco Systems (CSCO) dopo aver toccato quota 24,60 dollari, un livello non più toccato dal marzo del 2001. In crisi anche il settore della grande distribuzione, con Target (TGT), BJs Wholesale (BJ), Abercrombie & Fitch (ANF) e Saks (SKS) che registrano cali tra i 2 e i 4 punti percentuali.
Infine l’oro chiude a poco più di 409 dollari l’oncia, in calo da venerdì ma ben oltre il minimo intraday di circa 405 dollari l’oncia, mentre il petrolio, a lungo in calo, termina addirittura in rialzo.
PIVOT TISCALI
CENTRALE 5.99
Effetto Saddam, addio: dopo gli entusiasmi di Tel Aviv ieri e di Tokyo stamani, al moderato ottimismo espresso dalle Borse europee subentra lo stop di Wall Street. Il Dow Jones chiude infatti a 10.022,82 punti (-0,19%), mentre l’S&P’s 500 cala dello 0,57% a quota 1.068,04. Infine il Nasdaq (grafico cede ampiamente terreno a quota 1.918,26 (-1,58%).

Ma la notizia forse più attesa da un mercato che si sta dimostrando più attento agli utili aziendali che allo scenario geopolitica vengono, dopo la fine della sessione, da Oracle (ORCL), che segna un utile di 617 milioni di dollari, o 12 centesimi per azione nell’esercizio fiscale appena concluso, il 15% in più dei 535 milioni (10 centesimi) di un anno fa. Gli analisti intervistati da Thomson First Call ipotizzavano mediamente 11 centesimi di utili per azione.

Molto bene in particolare la crescita delle nuove licenze, a 849 milioni (+13%) e ben oltre al range tra 760 e 811 milioni di dollari ipotizzati dagli analisti. Tornando ai risultati della seduta, è Wal-Mart (WMT) a registrare il calo maggiore, cedendo oltre il 3,4%, dopo aver registrato dati settimanali pari al minimo delle proprie stime (3-5%). Wal-Mart fa peraltro notare che è ancora presto per giudicare la stagione delle vendite natalizie, dato l’andamento in crescita particolarmente accentuato nelle ultime settimane dell’anno. Intanto altri otto componenti del Dow toccano prima nuovi massimi a un anno, Caterpillar (CAT), Coca-Cola (KO), Honeywell (HON), 3M (MMMe) e United Technologies (UTX), ma poi in quattro United Technologies, International Paper (IP), General Motors (GM) e Honeywell chiudono in calo. Su Gm non sortisce alcun effetto neppure l’upgrade di Deutsche Bank, da “sell” a “hold” sulle attese di una domanda del settore automobilistico superiore alle attese. In compenso ne beneficia la rivale Ford (F), che sale di oltre 4 punti a 14,28 dollari, il nuovo massimo dell’anno.
Tra gli altri big in declino, nonostante una buona partenza, Intel (INTC), che scivola di due punti a 30,24 dollari nonostante la decisione di Sg Cowen di upgradare alcuni titoli del settore come Texas Instruments (TXN), National Semiconductor (NSM) e Cypress Semiconductor (CY) a “strong buy” grazie alla convinzione che una domanda in ripresa, prezzi crescenti e costi relativamente fissi abbiano creato le condizioni ideali per una “tempesta perfetta” rialzista. In calo anche Cisco Systems (CSCO) dopo aver toccato quota 24,60 dollari, un livello non più toccato dal marzo del 2001. In crisi anche il settore della grande distribuzione, con Target (TGT), BJs Wholesale (BJ), Abercrombie & Fitch (ANF) e Saks (SKS) che registrano cali tra i 2 e i 4 punti percentuali.
Infine l’oro chiude a poco più di 409 dollari l’oncia, in calo da venerdì ma ben oltre il minimo intraday di circa 405 dollari l’oncia, mentre il petrolio, a lungo in calo, termina addirittura in rialzo.
PIVOT TISCALI
CENTRALE 5.99
