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Forumer storico
BUONGIORNO CIOFFERS!!!!
J.B. QUINN
Il risparmio non ti renderà ricco. Solo gli investimenti prudenti possono farlo. Il ruolo del risparmio è tenere lontana la povertà.
Wall Street tira il fiato dopo i numeri del Cpi "core"
Passate le paure peggiori in merito ad una recrudescenza dell’inflazione, dopo il dato in linea con le attese del Cpi “core” (ossia depurato delle componenti più volatili come i prodotti petroliferi), Wall Street chiude in recupero, sia pure sotto i massimi, una seduta vissuta tutta in crescita. Il Dow Jones sale infatti a quota 10.380,43 (+0,44%), mentre il più ampio S&P500 termina a 1.132,0 punti (+0,60%). Bene anche il Nasdaq (grafico, che però fallisce il ritorno sopra quota 2 mila punti chiudendo aui 1.995,60 punti (+1,30%), mentre il Russell 2000 sale a sua volta a 567,93 punti (+1,84%). Dal canto loro i T-bond vedono un allentamento dei rendimenti, con la cedola sul decennale guida al 4,69% e il tasso sul trentennale al 5,7%. In ripresa l’oro, a 388,70 dollari l’oncia (4,70 dollari in più di ieri) mentre cala il prezzo del greggio, che chiude a 37,42 dollari al barile.
Che la giornata fosse quella giusta per un rimbalzo lo si era capito fin dal mattino con i future orientati al rialzo, che avevano avuto un’ulteriore spinta dai dati macroeconomici distribuiti ad un’ora dall’avvio delle contrattazioni. In particolare il Cpi-core sale a maggio dello 0,2% (contro il +0,6% dell’indice generale), in linea con le attese di Wall Street. La prima reazione è del dollaro, che cala dello 0,4% sull’euro a quota 1,2086 dopo il dato, per il venir meno delle attese di un forte rialzo dei tassi fin dalla prossima fine di giugno. Leggermente sopra le attese la variazione delle scorte alle industrie (+0,5% ad aprile contro il +0,4% previsto in media), ma il dato è, come si usa dire, “laggard” ossia appartiene più al passato che al presente, tanto meno al futuro, e dunque ha un impatto relativo sull’andamento del listino a stelle e strisce.
In sostanza il mercato, che temeva una fiammata dei prezzi tale da indurre la Fed ad alzare di mezzo punti i tassi fra quindici giorni, tira il fiato e si prepara con maggiore calma ad affrontare i prossimi dati che ci separano dalla riunione di fine mese del Fomc, tanto più che il discorso di Alan Greenspan, “la sfinge”, davanti Commissione Bancaria del Senato Usa, pare fugare ulteriori dubbi. Pur lasciando aperta la porta di aggiustamenti di tiro in corso d’opera, il banchiere centrale americano ha spiegato che nella visionegenerale della Federal Reserve le pressioni inflazionistiche non dovrebbero rappresentare una grande preoccupazione per il prossimo futuro, aggiungendo che il pensiero del Fomc di un “sentiero misurato di crescita dei tassi d’interesse” è solo una previsione, e come tale suscettibile di errore. Il presidente della Fed ha tuttavia aggiunto che gli alti prezzi dell’energia potrebbe divenire un problema per l’conomia, nel qual caso, peraltro, la Fed sarebbe pronta a cambiare atteggiamento. Per questo la chiusura in calo del future sul greggio dopo le tensioni seguite all’ennesimo attentato ad un impianto petrolifero in Iraq vale oggi doppio.
Passando ad esaminare l’andamento di alcuni titoli, tra i componenti del Dow spicca il recupero di Microsoft (MSFT), che potrebbe entrare a breve nel mercato dei software anti-virus, una notizia che invece deprime l’attuale leader di settore, Symantec (SYNC), che tuttavia sul finale recupera gran parte del calo iniziale. Molto bene, tra i componenti del Dow, anche Alcoa (AA), Merck (MRK), United Technologies (UTX), General Motors (GM) e Intel (INTC). In recupero anche Boeing (BA), che sale di poco meno di un punto percentuale dopo aver toccato nelle prime fasi della giornata il nuovo massimo degli ultimi 26 mesi a 49,90 dollari per azione sull’onda della vittoria di un contratto con la Us Navy per lo sviluppo di un nuovo aeroplano del controvalore di circa 3,9 miliardi di dollari, battendo la rivale storica Lockheed Martin (LMT).
Johnson & Johnson (JNJ) è invece tra i peggiori dopo un downgrade da parte di Bear Stearns per la quale i dubbi sugli effettivi limiti dei nuovi driver di crescita del gruppo potranno limitare l’upside potenziale del titolo a breve/medio termine. In calo anche McDonald’s (MCD), Sbc Communications (SBC), Coca-Cola (KO) e American International Group (AIG). Male anche, nonostante i buoni dati trimestrali resi noti poco prima dell’apertura, Lehman Brothers (LEH), che perde il 4% in chiusura. Meglio va al broker online Knight Trading (NITE), che accusa un calo dei volumi intermediati del 9% rispetto allo scorso anno ma chiude ci meno di un punto sotto i livelli di ieri, con il rivale Charles Schwab (SCH) che pur registrando a sua volta un rallentamento degli ordini finisce col chiudere la seduta in rialzo. Tra i tecnologici c’era attesa per i
risultati di Oracle (ORCL), che a mercati chiusi ha distribuito la propria trimestrale chiusa con un utile di 990 milioni di dollari, o 19 centesimi di dollaro per azione, rispetto agli 858 milioni, o 16 centesimi a titolo dello scorso anno. Le vendite sono salite del 9% a 3,1 miliardi di dollari, rispetto ai 2,8 segnati dodici mesi or sono. Numeri che hanno superato le attese medie degli uomini di Wall Street, pari a 18 centesimi di utile per azione su un fatturato di 3,07 miliardi di dollari. I titoli Oracle hanno chiuso a 11,71 dollari, in crescita di circa un punto percentuale.
L’agenda di oggi mercoledì 16-06-04
A Bruxelles viene reso noto il dato finale sui prezzi al consumo di maggio per la zona euro;
In Gran Bretagna viene diffuso il dato sulla disoccupazione a maggio;
Negli Stati Uniti si attendono i dati sull’apertura di nuovi cantieri, sulla produzione industriale e sull’utilizzo della capacità produttiva a maggio, mentre la Federal Reserve pubblica il Beige Book.
J.B. QUINN
Il risparmio non ti renderà ricco. Solo gli investimenti prudenti possono farlo. Il ruolo del risparmio è tenere lontana la povertà.
Wall Street tira il fiato dopo i numeri del Cpi "core"
Passate le paure peggiori in merito ad una recrudescenza dell’inflazione, dopo il dato in linea con le attese del Cpi “core” (ossia depurato delle componenti più volatili come i prodotti petroliferi), Wall Street chiude in recupero, sia pure sotto i massimi, una seduta vissuta tutta in crescita. Il Dow Jones sale infatti a quota 10.380,43 (+0,44%), mentre il più ampio S&P500 termina a 1.132,0 punti (+0,60%). Bene anche il Nasdaq (grafico, che però fallisce il ritorno sopra quota 2 mila punti chiudendo aui 1.995,60 punti (+1,30%), mentre il Russell 2000 sale a sua volta a 567,93 punti (+1,84%). Dal canto loro i T-bond vedono un allentamento dei rendimenti, con la cedola sul decennale guida al 4,69% e il tasso sul trentennale al 5,7%. In ripresa l’oro, a 388,70 dollari l’oncia (4,70 dollari in più di ieri) mentre cala il prezzo del greggio, che chiude a 37,42 dollari al barile.
Che la giornata fosse quella giusta per un rimbalzo lo si era capito fin dal mattino con i future orientati al rialzo, che avevano avuto un’ulteriore spinta dai dati macroeconomici distribuiti ad un’ora dall’avvio delle contrattazioni. In particolare il Cpi-core sale a maggio dello 0,2% (contro il +0,6% dell’indice generale), in linea con le attese di Wall Street. La prima reazione è del dollaro, che cala dello 0,4% sull’euro a quota 1,2086 dopo il dato, per il venir meno delle attese di un forte rialzo dei tassi fin dalla prossima fine di giugno. Leggermente sopra le attese la variazione delle scorte alle industrie (+0,5% ad aprile contro il +0,4% previsto in media), ma il dato è, come si usa dire, “laggard” ossia appartiene più al passato che al presente, tanto meno al futuro, e dunque ha un impatto relativo sull’andamento del listino a stelle e strisce.
In sostanza il mercato, che temeva una fiammata dei prezzi tale da indurre la Fed ad alzare di mezzo punti i tassi fra quindici giorni, tira il fiato e si prepara con maggiore calma ad affrontare i prossimi dati che ci separano dalla riunione di fine mese del Fomc, tanto più che il discorso di Alan Greenspan, “la sfinge”, davanti Commissione Bancaria del Senato Usa, pare fugare ulteriori dubbi. Pur lasciando aperta la porta di aggiustamenti di tiro in corso d’opera, il banchiere centrale americano ha spiegato che nella visionegenerale della Federal Reserve le pressioni inflazionistiche non dovrebbero rappresentare una grande preoccupazione per il prossimo futuro, aggiungendo che il pensiero del Fomc di un “sentiero misurato di crescita dei tassi d’interesse” è solo una previsione, e come tale suscettibile di errore. Il presidente della Fed ha tuttavia aggiunto che gli alti prezzi dell’energia potrebbe divenire un problema per l’conomia, nel qual caso, peraltro, la Fed sarebbe pronta a cambiare atteggiamento. Per questo la chiusura in calo del future sul greggio dopo le tensioni seguite all’ennesimo attentato ad un impianto petrolifero in Iraq vale oggi doppio.
Passando ad esaminare l’andamento di alcuni titoli, tra i componenti del Dow spicca il recupero di Microsoft (MSFT), che potrebbe entrare a breve nel mercato dei software anti-virus, una notizia che invece deprime l’attuale leader di settore, Symantec (SYNC), che tuttavia sul finale recupera gran parte del calo iniziale. Molto bene, tra i componenti del Dow, anche Alcoa (AA), Merck (MRK), United Technologies (UTX), General Motors (GM) e Intel (INTC). In recupero anche Boeing (BA), che sale di poco meno di un punto percentuale dopo aver toccato nelle prime fasi della giornata il nuovo massimo degli ultimi 26 mesi a 49,90 dollari per azione sull’onda della vittoria di un contratto con la Us Navy per lo sviluppo di un nuovo aeroplano del controvalore di circa 3,9 miliardi di dollari, battendo la rivale storica Lockheed Martin (LMT).
Johnson & Johnson (JNJ) è invece tra i peggiori dopo un downgrade da parte di Bear Stearns per la quale i dubbi sugli effettivi limiti dei nuovi driver di crescita del gruppo potranno limitare l’upside potenziale del titolo a breve/medio termine. In calo anche McDonald’s (MCD), Sbc Communications (SBC), Coca-Cola (KO) e American International Group (AIG). Male anche, nonostante i buoni dati trimestrali resi noti poco prima dell’apertura, Lehman Brothers (LEH), che perde il 4% in chiusura. Meglio va al broker online Knight Trading (NITE), che accusa un calo dei volumi intermediati del 9% rispetto allo scorso anno ma chiude ci meno di un punto sotto i livelli di ieri, con il rivale Charles Schwab (SCH) che pur registrando a sua volta un rallentamento degli ordini finisce col chiudere la seduta in rialzo. Tra i tecnologici c’era attesa per i
risultati di Oracle (ORCL), che a mercati chiusi ha distribuito la propria trimestrale chiusa con un utile di 990 milioni di dollari, o 19 centesimi di dollaro per azione, rispetto agli 858 milioni, o 16 centesimi a titolo dello scorso anno. Le vendite sono salite del 9% a 3,1 miliardi di dollari, rispetto ai 2,8 segnati dodici mesi or sono. Numeri che hanno superato le attese medie degli uomini di Wall Street, pari a 18 centesimi di utile per azione su un fatturato di 3,07 miliardi di dollari. I titoli Oracle hanno chiuso a 11,71 dollari, in crescita di circa un punto percentuale.
L’agenda di oggi mercoledì 16-06-04
A Bruxelles viene reso noto il dato finale sui prezzi al consumo di maggio per la zona euro;
In Gran Bretagna viene diffuso il dato sulla disoccupazione a maggio;
Negli Stati Uniti si attendono i dati sull’apertura di nuovi cantieri, sulla produzione industriale e sull’utilizzo della capacità produttiva a maggio, mentre la Federal Reserve pubblica il Beige Book.
