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Forumer storico
BUONGIORNO CIOFFERS!!!!
A Wall Street il denaro si sposta sul Dow
Wall Street chiude sotto il segno positivo la seduta odierna, con il Dow Jones che sale di 106 punti (+1,06%) a quota 10.129,56. Dal canto suo l’indice S&P’s 500 è a 1.075,13 punti (+0,66%) mentre il Nasdaq (grafico sale a quota 1.942,29 (+0,31%). In luce Oracle, ma gli analisti segnalano come il denaro si stia spostando gradualmente dalle small cap e dai titoli high-tech alle grandi capitalizzazioni, per approfittare del previsto recupero del Dow rispetto al Nasdaq, ancora ampiamente in testa nella classifica degli incrementi da inizio anno ma da qualche seduta decisamente meno brillante dell’indice dei primi trenta titoli industriali americani. Del resto, fanno notare gli analisti, il fenomeno aveva assunto proporzioni perfino esagerate, tanto che a venerdì scorso la metà dei titoli quotati al Nasdaq registrava una performance superiore al pur ottimo risultato del Dow: ma il movimento di riequilibrio non dovrebbe durare oltre la fine dell’anno, aggiungono gli operatori.
Oggi anche i dati macroeconomici danno una mano, con la sorpresa positiva dell’indice dei prezzi al consumo in calo a novembre, fino a toccare il minimo storico degli ultimi 21 anni, mentre la produzione industriale del terzo trimestre mostra il maggior aumento degli ultimi 4 anni e la capacità di utilizzo degli impianti sale a novembre al 75,5% dal 75,1% di ottobre, il dato più forte da oltre un anno. Molto bene, infine, anche il numero di nuove abitazioni, salite del 4,5% su base annuale destagionalizzata (equivalente a 2,07 milioni di unità) sempre a novembre, il massimo registrato dagli anni ‘80. Sul sentiment degli operatori influiscono anche i numerosi annunci sugli utili, molti di società minori ma alcuni anche di nomi di primo piano del mercato. Tra i titoli della grande distribuzione, dopo Wal-Mart (WMT) è la volta di Pier 1 Imports (PIR), Target (TGT) e J. Jill Group (JILL) di rilasciare i propri dati. Tra i trenta componenti del Dow Caterpillar (CAT), ExxonMobil (XOM), Boeing (BA), United Technologies (UTX) e IBM (IBM) sono tra i migliori, mentre Home Depot (HD), McDonald's (MCD), Sbc Communications (SBC), Johnson & Johnson (JNJ), At&t (T) e Honeywell International (HON) sono in calo.
In particolare su Honeywell pesa il warning lanciato sui risultati del prossimo
anno, su cui, avvisano i vertici della conglomerata, peserà come un macigno il previsto incremento del 30% del costo pensionistico del gruppo. In netta ripresa, al contrario, Oracle (ORCL), che sfiora il +3% grazie ad un andamento delle vendite di software superiore alle previsioni e porta i risultati del secondo trimestre fiscale del gruppo a battere le attese di Wall Street. Oro, semiconduttori, linee aeree internet e la grande distribuzione al dettaglio sono stati tra i settori peggiori oggi, mentre i servizi petroliferi, il gas naturale e la farmaceutica recuperano terreno con decisione. Tra i tecnologici Extreme Networks (EXTR) diffonde risultati trimestrali inferiori alle attese e perde quota, pesando anche su altri nomi celebri del settore dei produttori di infrastrutture di rete quali Cisco (CSCO), Sycamore Networks (SCMR), Tellabs (TLAB) e Juniper Networks (JNPR).
Sul fronte delle valute il dollaro vive una seduta altalenante, finendo prima al tappeto sull’euro per poi recuperare terreno, mentre i bond che avevano aperto la seduta al rialzo perdono gran parte dei loro guadagni sul finale, in concomitanza con la crescita degli indici di Borsa. Il lieve calo anche i future sull’oro e sul petrolio.

A Wall Street il denaro si sposta sul Dow
Wall Street chiude sotto il segno positivo la seduta odierna, con il Dow Jones che sale di 106 punti (+1,06%) a quota 10.129,56. Dal canto suo l’indice S&P’s 500 è a 1.075,13 punti (+0,66%) mentre il Nasdaq (grafico sale a quota 1.942,29 (+0,31%). In luce Oracle, ma gli analisti segnalano come il denaro si stia spostando gradualmente dalle small cap e dai titoli high-tech alle grandi capitalizzazioni, per approfittare del previsto recupero del Dow rispetto al Nasdaq, ancora ampiamente in testa nella classifica degli incrementi da inizio anno ma da qualche seduta decisamente meno brillante dell’indice dei primi trenta titoli industriali americani. Del resto, fanno notare gli analisti, il fenomeno aveva assunto proporzioni perfino esagerate, tanto che a venerdì scorso la metà dei titoli quotati al Nasdaq registrava una performance superiore al pur ottimo risultato del Dow: ma il movimento di riequilibrio non dovrebbe durare oltre la fine dell’anno, aggiungono gli operatori.
Oggi anche i dati macroeconomici danno una mano, con la sorpresa positiva dell’indice dei prezzi al consumo in calo a novembre, fino a toccare il minimo storico degli ultimi 21 anni, mentre la produzione industriale del terzo trimestre mostra il maggior aumento degli ultimi 4 anni e la capacità di utilizzo degli impianti sale a novembre al 75,5% dal 75,1% di ottobre, il dato più forte da oltre un anno. Molto bene, infine, anche il numero di nuove abitazioni, salite del 4,5% su base annuale destagionalizzata (equivalente a 2,07 milioni di unità) sempre a novembre, il massimo registrato dagli anni ‘80. Sul sentiment degli operatori influiscono anche i numerosi annunci sugli utili, molti di società minori ma alcuni anche di nomi di primo piano del mercato. Tra i titoli della grande distribuzione, dopo Wal-Mart (WMT) è la volta di Pier 1 Imports (PIR), Target (TGT) e J. Jill Group (JILL) di rilasciare i propri dati. Tra i trenta componenti del Dow Caterpillar (CAT), ExxonMobil (XOM), Boeing (BA), United Technologies (UTX) e IBM (IBM) sono tra i migliori, mentre Home Depot (HD), McDonald's (MCD), Sbc Communications (SBC), Johnson & Johnson (JNJ), At&t (T) e Honeywell International (HON) sono in calo.
In particolare su Honeywell pesa il warning lanciato sui risultati del prossimo
anno, su cui, avvisano i vertici della conglomerata, peserà come un macigno il previsto incremento del 30% del costo pensionistico del gruppo. In netta ripresa, al contrario, Oracle (ORCL), che sfiora il +3% grazie ad un andamento delle vendite di software superiore alle previsioni e porta i risultati del secondo trimestre fiscale del gruppo a battere le attese di Wall Street. Oro, semiconduttori, linee aeree internet e la grande distribuzione al dettaglio sono stati tra i settori peggiori oggi, mentre i servizi petroliferi, il gas naturale e la farmaceutica recuperano terreno con decisione. Tra i tecnologici Extreme Networks (EXTR) diffonde risultati trimestrali inferiori alle attese e perde quota, pesando anche su altri nomi celebri del settore dei produttori di infrastrutture di rete quali Cisco (CSCO), Sycamore Networks (SCMR), Tellabs (TLAB) e Juniper Networks (JNPR).
Sul fronte delle valute il dollaro vive una seduta altalenante, finendo prima al tappeto sull’euro per poi recuperare terreno, mentre i bond che avevano aperto la seduta al rialzo perdono gran parte dei loro guadagni sul finale, in concomitanza con la crescita degli indici di Borsa. Il lieve calo anche i future sull’oro e sul petrolio.