patt
Forumer storico
BUONGIORNO CIOFFERS!!!!
Wall Street in ribasso, ma recupera dai minimi. Nasdaq -1,07%
Wall Street ha chiuso la seduta in calo, ma una corrente di acquisti nel corso dell’ultima ora ha limitato i danni consentendo un recupero dai minimi di metà seduta, quando il tecnologico Nasdaq (grafico aveva forato al ribasso la soglia psicologica dei 1.900 punti. Alla fine, dunque, il Dow Jones cede lo 0,59% a 9.710 punti, mentre l’indice S&P 500 scende a quota 1.043,6 (-0,64%). Infine il Nasdaq termina a quota 1.909,6 (-1,07%). Il numero dei titoli in calo è circa triplo di quello dei titoli in crescita su entrambi i listini, con oltre 1,5 milioni di titoli trattati sul Nyse e più di 1,7 milioni di pezzi scambiati sul Nasdaq. Sul mercato, segnalano i trader, pesano il calo del dollaro, le tensioni geopolitiche con i rinnovati proclami di attentati terroristici, ma anche per l’estendersi ulteriore dello scandalo dei fondi. La giornata era del resto iniziata sotto i peggiori auspici dopo il calo di oltre 3 punti del Nikkei 225 a Tokyo, tornato sotto quota 10 mila punti (non accadeva dal 15 agosto scorso), imitato dai principali mercati asiatici ed europei, seppure in forma meno marcata. Dalla fuoriuscita della liquidità dai mercati azionari traggono beneficio i mercati obbligazionari, che sia nel Vecchio sia nel Nuovo Continente chiudono la seduta in netto recupero, mentre l’oro ferma per ora la sua corsa pur mantenendosi vicino ai 400 dollari per oncia.
Andando ad esaminare l’andamento dei principali titoli americani, si nota anzitutto come tra le blue chip American Express, Intel (INTC), McDonald’s (MCD), Home Depot, United Technologies (UTX), Merck (MRK) ed ExxonMobil (XOM) registrino i principali cali. Microsoft (MSFT) dal canto suo tocca il minimo degli ultimi 5 mesi, a 25,10 dollari per azione. A livello settoriale sono I produttori di infrastrutture di rete, internet, le linee aeree, i servizi petroliferi, i distributori al dettaglio, i titoli auriferi e quelli finanziari, oltre ai produttori di software a registrare i cali più pronunciati. Secondo alcuni analisti, comunque, quella dei proclami terroristici è più una valida scusa per prendere profitto che la vera causa del calo odierno e prevedono che il declino del mercato possa protrarsi in America almeno fino al giorno del ringraziamento. Tra i dati macro la Fed di New York ha registratoun indice Empire State salito a 41, quasi 10 punti oltre le previsioni degli analisti, mentre il dipartimento al Commercio annuncia il primo recupero delle scorte industriali degli ultimi sei mesi (+0,3%, contro stime intorno allo zero). Dopo aver toccato i 399,9 dollari all’oncia in apertura, perde terreno anche l’oro il cui contratto future per consegna dicembre 2003 chiude sul minimo dell’ultima settimana a 391,50 dollari l’oncia. Inanto, nonostante un’analisi di Jp Morgan su dati Thomson Financial mostri che nel corso degli ultimi 12 mesi l’Europa ha superato gli Usa nel settore delle fusioni e acquisizioni, anche oggi non mancano gli annunci in tal senso: St. Paul Cos. (SPC) si unirà con Travelers Property Casualty in una fusione da 16,4 miliardi di dollari che creerà il secondo maggior assicuratore del paese nel ramo danni. DuPont (DD) ha invece deciso di passare alla cassa e cedere la propria divisione tessile per 4,4 miliardi di dollari in contanti a Koch Industries. Infine tra le trimestrali di oggi Lowe's Companies (LOW) batte le attese ma perde ugualmente terreno, mentre Toys “R” Us (TOY) cala del 12% dopo perdite più ampie del previsto e l’annuncio di un drastico piano di chiusure e ristrutturazioni della sua catena di negozi.
Wall Street in ribasso, ma recupera dai minimi. Nasdaq -1,07%
Wall Street ha chiuso la seduta in calo, ma una corrente di acquisti nel corso dell’ultima ora ha limitato i danni consentendo un recupero dai minimi di metà seduta, quando il tecnologico Nasdaq (grafico aveva forato al ribasso la soglia psicologica dei 1.900 punti. Alla fine, dunque, il Dow Jones cede lo 0,59% a 9.710 punti, mentre l’indice S&P 500 scende a quota 1.043,6 (-0,64%). Infine il Nasdaq termina a quota 1.909,6 (-1,07%). Il numero dei titoli in calo è circa triplo di quello dei titoli in crescita su entrambi i listini, con oltre 1,5 milioni di titoli trattati sul Nyse e più di 1,7 milioni di pezzi scambiati sul Nasdaq. Sul mercato, segnalano i trader, pesano il calo del dollaro, le tensioni geopolitiche con i rinnovati proclami di attentati terroristici, ma anche per l’estendersi ulteriore dello scandalo dei fondi. La giornata era del resto iniziata sotto i peggiori auspici dopo il calo di oltre 3 punti del Nikkei 225 a Tokyo, tornato sotto quota 10 mila punti (non accadeva dal 15 agosto scorso), imitato dai principali mercati asiatici ed europei, seppure in forma meno marcata. Dalla fuoriuscita della liquidità dai mercati azionari traggono beneficio i mercati obbligazionari, che sia nel Vecchio sia nel Nuovo Continente chiudono la seduta in netto recupero, mentre l’oro ferma per ora la sua corsa pur mantenendosi vicino ai 400 dollari per oncia.
Andando ad esaminare l’andamento dei principali titoli americani, si nota anzitutto come tra le blue chip American Express, Intel (INTC), McDonald’s (MCD), Home Depot, United Technologies (UTX), Merck (MRK) ed ExxonMobil (XOM) registrino i principali cali. Microsoft (MSFT) dal canto suo tocca il minimo degli ultimi 5 mesi, a 25,10 dollari per azione. A livello settoriale sono I produttori di infrastrutture di rete, internet, le linee aeree, i servizi petroliferi, i distributori al dettaglio, i titoli auriferi e quelli finanziari, oltre ai produttori di software a registrare i cali più pronunciati. Secondo alcuni analisti, comunque, quella dei proclami terroristici è più una valida scusa per prendere profitto che la vera causa del calo odierno e prevedono che il declino del mercato possa protrarsi in America almeno fino al giorno del ringraziamento. Tra i dati macro la Fed di New York ha registratoun indice Empire State salito a 41, quasi 10 punti oltre le previsioni degli analisti, mentre il dipartimento al Commercio annuncia il primo recupero delle scorte industriali degli ultimi sei mesi (+0,3%, contro stime intorno allo zero). Dopo aver toccato i 399,9 dollari all’oncia in apertura, perde terreno anche l’oro il cui contratto future per consegna dicembre 2003 chiude sul minimo dell’ultima settimana a 391,50 dollari l’oncia. Inanto, nonostante un’analisi di Jp Morgan su dati Thomson Financial mostri che nel corso degli ultimi 12 mesi l’Europa ha superato gli Usa nel settore delle fusioni e acquisizioni, anche oggi non mancano gli annunci in tal senso: St. Paul Cos. (SPC) si unirà con Travelers Property Casualty in una fusione da 16,4 miliardi di dollari che creerà il secondo maggior assicuratore del paese nel ramo danni. DuPont (DD) ha invece deciso di passare alla cassa e cedere la propria divisione tessile per 4,4 miliardi di dollari in contanti a Koch Industries. Infine tra le trimestrali di oggi Lowe's Companies (LOW) batte le attese ma perde ugualmente terreno, mentre Toys “R” Us (TOY) cala del 12% dopo perdite più ampie del previsto e l’annuncio di un drastico piano di chiusure e ristrutturazioni della sua catena di negozi.