patt
Forumer storico
BUONGIORNO CIOFFERS!!!!
FRANCIS BACON
Il denaro è come il letame che non serve se non è sparso
Il caro-petrolio preoccupa Wall Street
Al termine di una seduta vissuta sulle montagne russe, tra nuove trimestrali e prezzi del petrolio in rialzo sui massimi da inizio giugno, Wall Street chiude vicina all’invariato, tranne che per il Dow Jones a quota 10.093,84 (-0,45%), a causa del peso negativo di 3M (MMM), in netto calo nonostante una trimestrale in linea con le attese. Dal canto suo l’S&P500 termina a 1.100,91 punti (-0,04%) mentre il Nasdaq (grafico si riporta sui 1.883,83 punti (+0,04%). In rosso il Russell 2000, a quota 554,75 (-0,13%). In attesa del discorso di Greenspan per domani davanti al Senato Usa, i T-bond sono invariati, col rendimento sul decennale sempre al 4,36% e quello sul trentennale al 5,12%. In lieve calo l’oro, a 405,80 dollari l’oncia, mentre il petrolio texano chiude sui massimi delle ultime sei settimane, a 41,44 dollari, riavvicinandosi alla barriera dei 42 dollari.
In effetti quello del prezzo dell’oro nero sembra al momento il barometro più sensibile per capire gli umori di Wall Street, in grado di recuperare terreno solo a condizione che il prezzo del petrolio torni a calare. Molto meno significativo appare invece il faro delle trimestrali: secondo alcuni analisti il mercato appare poco ispirato, come se avesse già in gran parte scontato ogni possibile sorpresa positiva su questo fronte, col rischio di repentini capitomboli ogni volta che un titolo manca le attese. La stessa 3M, ad esempio, ha battuto di un centesimi la previsione media sugli utili, migliorando le previsioni sugli utili per azione dell’intero 2004 (in questo caso appena al di sotto delle attese), senza che questo evitasse al titolo un capitombolo pari al -5,5%, con l’azione che ha chiuso sugli 83 dollari per titolo. Per fortuna sul Dow (come sul Nasdaq) hanno anche agito positivamente Microsoft (MSFT), Intel (INTC) e Hewlett-Packard (HPQ), tutti in recupero oggi, così come ExxonMobil (XOM), al nuovo massimo dell’ultimo anno, oltre la barriera dei 46 dollari per azione proprio grazie alla forza dell’oro nero.
Tra i settori, detto della volatilità dei titoli dei semiconduttori, capaci di passare dal terreno negativo a quello positivo salvo poi rovinare tutto o quasi sul finale, va osservato come anche i titoli della distribuzione organizzata, dell’energia e dei servizi petroliferi abbiano
chiuso sotto pressione, insieme ai titoli auriferi, a quelli delle società di brokeraggio, alle compagnie internet come Yahoo! (YHOO), in calo del 3,70%, e infine ai produttori di infrastrutture di rete.
Tra i commenti degli analisti sono positivi quelli di Deutche Bank dopo i numeri di 3M, mentre Goldman Sachs ritiene vi siano ancora spazi di crescita rispetto alle stime per il mercato dei Pc e dei server, cosa di cui dovrebbe beneficiare Microsoft. In ripresa anche Wal-Mart (WMT), che ha confermato di attendersi una crescita tra i 2 e i 4 punti percentuali delle vendite di luglio, dopo una buona partenza della domanda scolastica. Invariata o quasi Altria Group (MO), dopo i numeri apparsi migliori delle attese (nonostante il peso dei maggiori costi delle materie prime) della controllata Kraft Foods (KFT), che a sua volta recupera quasi il 3% dopo un’incertezza iniziale.
In lieve calo, invece, il farmaceutico Johnson & Johnson (JNJ), nonostante l’upgrade di Cibc World Markets, mentre Boston Scientific (BSX) e Motorola (MOT) perdono quota, il primo a causa dei problemi che hanno portato la società a richiamare il proprio stent “Taxus”, mentre Motorola dopo un downgrade della stessa Cibc World Markets. Infine il downgrade da “overweight” a “equal weight” da parte di Lehman a causa della debolezza della divisione del settore telefonia cellulare (che rappresenta il 30% dei ricavi del gruppo) pesa su Texas Instruments (TXN
DATI MACRO ATTESI A WALL STREET
US ore 14.30 Permessi edilizi Giu
Precedente 2.1 mln
Consenso 2.0 mln
US ore 14.30 Nuove unità abitative Giu
Precedente 1.97 mln
Consenso 1.99 mln

FRANCIS BACON
Il denaro è come il letame che non serve se non è sparso

Il caro-petrolio preoccupa Wall Street
Al termine di una seduta vissuta sulle montagne russe, tra nuove trimestrali e prezzi del petrolio in rialzo sui massimi da inizio giugno, Wall Street chiude vicina all’invariato, tranne che per il Dow Jones a quota 10.093,84 (-0,45%), a causa del peso negativo di 3M (MMM), in netto calo nonostante una trimestrale in linea con le attese. Dal canto suo l’S&P500 termina a 1.100,91 punti (-0,04%) mentre il Nasdaq (grafico si riporta sui 1.883,83 punti (+0,04%). In rosso il Russell 2000, a quota 554,75 (-0,13%). In attesa del discorso di Greenspan per domani davanti al Senato Usa, i T-bond sono invariati, col rendimento sul decennale sempre al 4,36% e quello sul trentennale al 5,12%. In lieve calo l’oro, a 405,80 dollari l’oncia, mentre il petrolio texano chiude sui massimi delle ultime sei settimane, a 41,44 dollari, riavvicinandosi alla barriera dei 42 dollari.
In effetti quello del prezzo dell’oro nero sembra al momento il barometro più sensibile per capire gli umori di Wall Street, in grado di recuperare terreno solo a condizione che il prezzo del petrolio torni a calare. Molto meno significativo appare invece il faro delle trimestrali: secondo alcuni analisti il mercato appare poco ispirato, come se avesse già in gran parte scontato ogni possibile sorpresa positiva su questo fronte, col rischio di repentini capitomboli ogni volta che un titolo manca le attese. La stessa 3M, ad esempio, ha battuto di un centesimi la previsione media sugli utili, migliorando le previsioni sugli utili per azione dell’intero 2004 (in questo caso appena al di sotto delle attese), senza che questo evitasse al titolo un capitombolo pari al -5,5%, con l’azione che ha chiuso sugli 83 dollari per titolo. Per fortuna sul Dow (come sul Nasdaq) hanno anche agito positivamente Microsoft (MSFT), Intel (INTC) e Hewlett-Packard (HPQ), tutti in recupero oggi, così come ExxonMobil (XOM), al nuovo massimo dell’ultimo anno, oltre la barriera dei 46 dollari per azione proprio grazie alla forza dell’oro nero.
Tra i settori, detto della volatilità dei titoli dei semiconduttori, capaci di passare dal terreno negativo a quello positivo salvo poi rovinare tutto o quasi sul finale, va osservato come anche i titoli della distribuzione organizzata, dell’energia e dei servizi petroliferi abbiano

chiuso sotto pressione, insieme ai titoli auriferi, a quelli delle società di brokeraggio, alle compagnie internet come Yahoo! (YHOO), in calo del 3,70%, e infine ai produttori di infrastrutture di rete.
Tra i commenti degli analisti sono positivi quelli di Deutche Bank dopo i numeri di 3M, mentre Goldman Sachs ritiene vi siano ancora spazi di crescita rispetto alle stime per il mercato dei Pc e dei server, cosa di cui dovrebbe beneficiare Microsoft. In ripresa anche Wal-Mart (WMT), che ha confermato di attendersi una crescita tra i 2 e i 4 punti percentuali delle vendite di luglio, dopo una buona partenza della domanda scolastica. Invariata o quasi Altria Group (MO), dopo i numeri apparsi migliori delle attese (nonostante il peso dei maggiori costi delle materie prime) della controllata Kraft Foods (KFT), che a sua volta recupera quasi il 3% dopo un’incertezza iniziale.
In lieve calo, invece, il farmaceutico Johnson & Johnson (JNJ), nonostante l’upgrade di Cibc World Markets, mentre Boston Scientific (BSX) e Motorola (MOT) perdono quota, il primo a causa dei problemi che hanno portato la società a richiamare il proprio stent “Taxus”, mentre Motorola dopo un downgrade della stessa Cibc World Markets. Infine il downgrade da “overweight” a “equal weight” da parte di Lehman a causa della debolezza della divisione del settore telefonia cellulare (che rappresenta il 30% dei ricavi del gruppo) pesa su Texas Instruments (TXN
DATI MACRO ATTESI A WALL STREET
US ore 14.30 Permessi edilizi Giu
Precedente 2.1 mln
Consenso 2.0 mln
US ore 14.30 Nuove unità abitative Giu
Precedente 1.97 mln
Consenso 1.99 mln