patt
Forumer storico
BUONGIORNO CIOFFERS!!!!
SUZE ORMAN
La libertà finanziaria è la capacità di dominare le paure e le ansie sul denaro
Balzo di Ford a Wall Street: il titolo chiude a +10%
Dopo una seduta molto prudente, vissuta all’ombra della nuova testimonianza di Alan Greenspan al Congresso, in cui il banchiere centrale statunitense ha spiegato ulteriormente che il venir meno di timori disinflativi, e il consolidarsi della ripresa, potranno portare a rialzi dei tassi di interesse ufficiali, Wall Street chiude la giornata con il Dow Jones a quota 10.317,27 (+0,03%), mentre il più vasto S&P500 è a 1.124,12 punti (+0,53%); in recupero anche il Nasdaq (grafico, a quota 1.995,63 (+0,86%) e il Russell 2000, a 583,22 punti (+1,29%). In calo chiudono invece sia il future sull’oro, a quota 391,40 dollari l’oncia, sia i T-bond, con il rendimento dei decennali al 4,42% e quello dei trentennali al 5,23%.
La sensazione che il rialzo dei Fed Fund’s si avvicini è stata poi rafforzata a un paio d’ore dalla fine dalla pubblicazione del Beige Book di marzo, che ha mostrato come la crescita sia più forte rispetto a febbraio in molte regioni degli Stati Uniti. “L’attività economica è cresciuta attraverso tutto il paese. – si legge nel report – La crescita si va ampliando”. Migliorano le vendite al dettaglio, mentre anche l’attività manifatturiera, quella estrattiva, il turismo e i servizi sono in crescita. Anche il mercato del lavoro mostra i primi segnali di recupero, “con qualche modesto incremento delle retribuzioni”. Ancora modesti gli incrementi dei prezzi al consumo, ma gli aumenti sono piuttosto consistenti per quanto riguarda le materie prime e i fattori produttivi in genere.
Ma oltre ai dati macro la seduta è vissuta anche oggi delle decine di annunci di risultati trimestrali. Impossibile riassumerli tutti, ma tra i più importanti vale la pena di segnalare alcuni big del listino quali Honeywell (HON), che vede gli utili toccare i 295 milioni di dollari (34 centesimi per azione, contro i 30 pronosticati dagli analisti), mentre il fatturato cresce del 14% a 6,2 miliardi di dollari, battendo anche in questo caso le stime (pari a 5,7 miliardi), grazie ad una aumento dei volumi e al favorevole effetto cambio. Dal canto suo Coca Cola (COKE) vede gli utili netti toccare gli 1,13 miliardi di dollari, o 46 centesimi per azione, rispetto ai 34 dello scorso anno, e sopra le attese medie del mercato (43 centesimi a titolo); in crescita anche il giro d’affari (+13% a quota 5,08 miliardi), anche in questo caso meglio delle stime (4,89 miliardi). Meno brillanti i conti di Sbc Communications (SBC), che registra un utile netto in calo da 2,5 a 1,9 miliardi di dollari (da 74 a 59 centesimi per azione), ma grazie alla tenuta della domanda per l’internet ad alta velocità e per la telefonia sulla lunga distanza tiene a livello di risultati complessivi di gruppo, i quali scontano anche ampi guadagni non ricorrenti. Senza questi l’utile calerebbe a 37 centesimi di dollaro per azione (dai 42 di un anno fa), comunque superiore alle previsioni di consensus (32 centesimi).
Nel settore delle linee aeree Amr (AMR), controllante di American Airlines, ha annunciato che il vettore ha significativamente ridotto nel suo primo trimestre le perdite, risultate pari a 166 milioni di dollari rispetto al miliardo di dollari dello scorso anno, ovvero 1,03 dollari per azione contro i 6,68 dollari per azione di dodici mesi or sono, appena meglio delle attese che parlavano di 1,04 dollari per azione di perdita.
Ma forse la maggiore sorpresa stasera viene da Ford (F), che registra un profitto trimestrale più che doppio rispetto a quello dello scorso anno, lasciando di stucco gli analisti di Wall Street, tanto che i titoli del costruttore salgono del 10,18% a fine seduta, sfiorando i 14 dollari per azione. L’utile netto tocca infatti gli 1,95 miliardi di dollari, o 94 centesimi per azione, dagli 896 milioni (45 centesimi) di dodici mesi or sono, ed escludendo alcuni costi non ricorrenti l’utile netto rettificato sale a 1,98 miliardi (96 centesimi per azione). Gli analisti si attendevano un utile in linea con il risultato del 2003, a 44 centesimi di dollaro per azione.
Dati macroeconomici della giornata
FR ore 8.45 Spese per consumi marzo
Precedente 0.0% m/m; 3.6% a/a
Consenso -0.5% m/m; 2.5% a/a
Previsione 0.0% m/m; 3.4% a/a
UE ore 11.00 Nuovi ordinativi industriali febbraio
Precedente -3.2% m/m; -1.8% a/a
Consenso 0.4% m/m; 3.1% a/a
Previsione 1.0% m/m
US ore 14.30 Richieste sussidio di disoccupazione 17 aprile
Precedente 360.000

SUZE ORMAN
La libertà finanziaria è la capacità di dominare le paure e le ansie sul denaro
Balzo di Ford a Wall Street: il titolo chiude a +10%
Dopo una seduta molto prudente, vissuta all’ombra della nuova testimonianza di Alan Greenspan al Congresso, in cui il banchiere centrale statunitense ha spiegato ulteriormente che il venir meno di timori disinflativi, e il consolidarsi della ripresa, potranno portare a rialzi dei tassi di interesse ufficiali, Wall Street chiude la giornata con il Dow Jones a quota 10.317,27 (+0,03%), mentre il più vasto S&P500 è a 1.124,12 punti (+0,53%); in recupero anche il Nasdaq (grafico, a quota 1.995,63 (+0,86%) e il Russell 2000, a 583,22 punti (+1,29%). In calo chiudono invece sia il future sull’oro, a quota 391,40 dollari l’oncia, sia i T-bond, con il rendimento dei decennali al 4,42% e quello dei trentennali al 5,23%.

La sensazione che il rialzo dei Fed Fund’s si avvicini è stata poi rafforzata a un paio d’ore dalla fine dalla pubblicazione del Beige Book di marzo, che ha mostrato come la crescita sia più forte rispetto a febbraio in molte regioni degli Stati Uniti. “L’attività economica è cresciuta attraverso tutto il paese. – si legge nel report – La crescita si va ampliando”. Migliorano le vendite al dettaglio, mentre anche l’attività manifatturiera, quella estrattiva, il turismo e i servizi sono in crescita. Anche il mercato del lavoro mostra i primi segnali di recupero, “con qualche modesto incremento delle retribuzioni”. Ancora modesti gli incrementi dei prezzi al consumo, ma gli aumenti sono piuttosto consistenti per quanto riguarda le materie prime e i fattori produttivi in genere.
Ma oltre ai dati macro la seduta è vissuta anche oggi delle decine di annunci di risultati trimestrali. Impossibile riassumerli tutti, ma tra i più importanti vale la pena di segnalare alcuni big del listino quali Honeywell (HON), che vede gli utili toccare i 295 milioni di dollari (34 centesimi per azione, contro i 30 pronosticati dagli analisti), mentre il fatturato cresce del 14% a 6,2 miliardi di dollari, battendo anche in questo caso le stime (pari a 5,7 miliardi), grazie ad una aumento dei volumi e al favorevole effetto cambio. Dal canto suo Coca Cola (COKE) vede gli utili netti toccare gli 1,13 miliardi di dollari, o 46 centesimi per azione, rispetto ai 34 dello scorso anno, e sopra le attese medie del mercato (43 centesimi a titolo); in crescita anche il giro d’affari (+13% a quota 5,08 miliardi), anche in questo caso meglio delle stime (4,89 miliardi). Meno brillanti i conti di Sbc Communications (SBC), che registra un utile netto in calo da 2,5 a 1,9 miliardi di dollari (da 74 a 59 centesimi per azione), ma grazie alla tenuta della domanda per l’internet ad alta velocità e per la telefonia sulla lunga distanza tiene a livello di risultati complessivi di gruppo, i quali scontano anche ampi guadagni non ricorrenti. Senza questi l’utile calerebbe a 37 centesimi di dollaro per azione (dai 42 di un anno fa), comunque superiore alle previsioni di consensus (32 centesimi).
Nel settore delle linee aeree Amr (AMR), controllante di American Airlines, ha annunciato che il vettore ha significativamente ridotto nel suo primo trimestre le perdite, risultate pari a 166 milioni di dollari rispetto al miliardo di dollari dello scorso anno, ovvero 1,03 dollari per azione contro i 6,68 dollari per azione di dodici mesi or sono, appena meglio delle attese che parlavano di 1,04 dollari per azione di perdita.

Ma forse la maggiore sorpresa stasera viene da Ford (F), che registra un profitto trimestrale più che doppio rispetto a quello dello scorso anno, lasciando di stucco gli analisti di Wall Street, tanto che i titoli del costruttore salgono del 10,18% a fine seduta, sfiorando i 14 dollari per azione. L’utile netto tocca infatti gli 1,95 miliardi di dollari, o 94 centesimi per azione, dagli 896 milioni (45 centesimi) di dodici mesi or sono, ed escludendo alcuni costi non ricorrenti l’utile netto rettificato sale a 1,98 miliardi (96 centesimi per azione). Gli analisti si attendevano un utile in linea con il risultato del 2003, a 44 centesimi di dollaro per azione.
Dati macroeconomici della giornata
FR ore 8.45 Spese per consumi marzo
Precedente 0.0% m/m; 3.6% a/a
Consenso -0.5% m/m; 2.5% a/a
Previsione 0.0% m/m; 3.4% a/a
UE ore 11.00 Nuovi ordinativi industriali febbraio
Precedente -3.2% m/m; -1.8% a/a
Consenso 0.4% m/m; 3.1% a/a
Previsione 1.0% m/m
US ore 14.30 Richieste sussidio di disoccupazione 17 aprile
Precedente 360.000