patt
Forumer storico
BUONGIORNO CIOFFERS!!!!
LANE KIRKLAND
Se lavorare duro fosse una cosa così stupenda, I ricchi l’avrebbero riservato a se stessi.
After Hours amaro per Amazon e Microsoft
Niente da fare: anche i numeri di Amazon e Microsoft non sembrano convincere il mercato, che dopo la diffusione delle trimestrali dei due “big”, che hanno entrambi centrato le attese sui dati di vendita mancando però, sia pure di poco, quelle sull’utile, punisce sia Amazon sia Microsof quasi in egual misura, con un calo intorno al 5% a testa nell’after hours che non lascia presagire per domani nulla di buono per i titoli high-tech a stelle e strisce.
Wall Street rimbalza, ma potrebbe non essere finita qui
Al termine di una seduta nervosa Wall Street riesce ad evitare una nuova chiusura negativa. Il Dow Jones in particolare vince la sfida con quota 10 mila, chiudendo a 10.050,33 punti (+0,04%), dopo aver a lungo testato la cifra tonda. In ripresa anche l’S &P500, a1.096,84 punti (+0,27%) mentre il Nasdaq (grafico torna a quota 1.889,06 (+0,78%). In calo, invece, il Russell 2000, terminato a quota 546,52 (-0,37%). Dal canto loro i T-bond vedono i rendimenti in lieve calo, rispettivamente al 4,46% e al 5,19% sul 10 e sul 30 anni di riferimento. L’oro prosegue intanto nel suo calo, tornando a 395,30 dollari all’oncia, due in meno di ieri, mentre il petrolio chiude a 41,36 dollari al barile, riavvicinandosi ai massimi dai primi di giugno.
Dopo le delusioni giunte da eBay (EBAY) ieri a mercati chiusi, anche oggi sono proseguite senza sosta le pubblicazioni di trimestrali di grandi e piccoli protagonisti del listino di New York, mentre per quanto riguarda i dati macro non hanno avuto un particolare impatto i numeri relativi ai disoccupati settimanali, mentre qualche reazione maggiore ha provocato il calo (per la prima volta dal marzo 2003) del “superindice” di giugno, la cui variazione negativa è risultata pari allo 0,2%.
Tra le trimestrali diffuse prima dell’apertura del listino di New York si notano quelle di At&t (T), che registra nel suo secondo trimestre fiscale un calo dell’utile netto, a 108 milioni di dollari ossia 14 centesimi per azione, rispetto ai 536 milioni, o 68 centesimi per titolo, di un anno prima. Gli analisti temevano tuttavia che il profitto netto non superasse i 7 centesimi per azione, così “Mamma Bell”, il cui giro d’affari è calato del 13% a 7,6 miliardi di dollari, chiude la seduta con una perdita trascurabile. Chi invece perde ampiamente terreno è Caterpillar (CAT), che termina il suo secondo trimestre con utili pari a 552 milioni di dollari, in aumento rispetto ai 399 milioni del secondo trimestre 2003 e vendite attestate a 7,56 miliardi (+28%), ma che fallisce di centrare le attese a causa di costi più elevati del previsto. A sostenere il titolo non bastano neppure previsioni in rialzo per il resto dell’anno sia in termini di utili sia di fatturato. Ma le società che hanno monopolizzato, nei vari settori, l’attenzione degli operatori oggi erano davvero decine, con nomi come Reebok International (RBK) nell’abbigliamento sportivo, che sale grazie ad utili rettificati superiori alle previsioni, Sears (S) per il retail (in calo di circa 3 punti dopo un warning), insieme a 7-Eleven (SE), invariata nonostante una buona trimestrale, McDonald’s Corp.(MCD) tra i titoli del settore Difesa, appena sotto i valori della vigilia dopo una trimestrale in linea con le previsioni, EarthLink (ELNK) tra i titoli internet, in salita del 6% dopo numeri superiori alle attese e naturalmente Coca Cola (KO) tra i produttori di bevande non alcoliche, in lieve calo nonostante utili in crescita del 16% e superiori alle attese medie degli analisti di Wall Street.
Ma forse i numeri più attesi erano quelli diffusi dopo la campanella: i numeri di Amazon (AMZN) hanno provocato una mezza delusione nel dopo Borsa di New York, dato che la società ha centrato le attese sui dati di vendita ma ha mancato quelle sull’utile, anche Microsof (MSFT) non pare aver convinto maggiormente gli analisti per lo stesso motivo, oltre che per attese relative al prossimo trimestre e al prossimo esercizio fiscale (Microsoft ha appena chiuso l’esercizio a fine giugno). I due titoli perdono così intorno al 5% a testa nell’after hours e lasciano presagire per domani una nuova giornata difficile per il listino americano o quanto meno per i suoi titoli high-tech.

LANE KIRKLAND
Se lavorare duro fosse una cosa così stupenda, I ricchi l’avrebbero riservato a se stessi.
After Hours amaro per Amazon e Microsoft
Niente da fare: anche i numeri di Amazon e Microsoft non sembrano convincere il mercato, che dopo la diffusione delle trimestrali dei due “big”, che hanno entrambi centrato le attese sui dati di vendita mancando però, sia pure di poco, quelle sull’utile, punisce sia Amazon sia Microsof quasi in egual misura, con un calo intorno al 5% a testa nell’after hours che non lascia presagire per domani nulla di buono per i titoli high-tech a stelle e strisce.

Wall Street rimbalza, ma potrebbe non essere finita qui
Al termine di una seduta nervosa Wall Street riesce ad evitare una nuova chiusura negativa. Il Dow Jones in particolare vince la sfida con quota 10 mila, chiudendo a 10.050,33 punti (+0,04%), dopo aver a lungo testato la cifra tonda. In ripresa anche l’S &P500, a1.096,84 punti (+0,27%) mentre il Nasdaq (grafico torna a quota 1.889,06 (+0,78%). In calo, invece, il Russell 2000, terminato a quota 546,52 (-0,37%). Dal canto loro i T-bond vedono i rendimenti in lieve calo, rispettivamente al 4,46% e al 5,19% sul 10 e sul 30 anni di riferimento. L’oro prosegue intanto nel suo calo, tornando a 395,30 dollari all’oncia, due in meno di ieri, mentre il petrolio chiude a 41,36 dollari al barile, riavvicinandosi ai massimi dai primi di giugno.

Dopo le delusioni giunte da eBay (EBAY) ieri a mercati chiusi, anche oggi sono proseguite senza sosta le pubblicazioni di trimestrali di grandi e piccoli protagonisti del listino di New York, mentre per quanto riguarda i dati macro non hanno avuto un particolare impatto i numeri relativi ai disoccupati settimanali, mentre qualche reazione maggiore ha provocato il calo (per la prima volta dal marzo 2003) del “superindice” di giugno, la cui variazione negativa è risultata pari allo 0,2%.
Tra le trimestrali diffuse prima dell’apertura del listino di New York si notano quelle di At&t (T), che registra nel suo secondo trimestre fiscale un calo dell’utile netto, a 108 milioni di dollari ossia 14 centesimi per azione, rispetto ai 536 milioni, o 68 centesimi per titolo, di un anno prima. Gli analisti temevano tuttavia che il profitto netto non superasse i 7 centesimi per azione, così “Mamma Bell”, il cui giro d’affari è calato del 13% a 7,6 miliardi di dollari, chiude la seduta con una perdita trascurabile. Chi invece perde ampiamente terreno è Caterpillar (CAT), che termina il suo secondo trimestre con utili pari a 552 milioni di dollari, in aumento rispetto ai 399 milioni del secondo trimestre 2003 e vendite attestate a 7,56 miliardi (+28%), ma che fallisce di centrare le attese a causa di costi più elevati del previsto. A sostenere il titolo non bastano neppure previsioni in rialzo per il resto dell’anno sia in termini di utili sia di fatturato. Ma le società che hanno monopolizzato, nei vari settori, l’attenzione degli operatori oggi erano davvero decine, con nomi come Reebok International (RBK) nell’abbigliamento sportivo, che sale grazie ad utili rettificati superiori alle previsioni, Sears (S) per il retail (in calo di circa 3 punti dopo un warning), insieme a 7-Eleven (SE), invariata nonostante una buona trimestrale, McDonald’s Corp.(MCD) tra i titoli del settore Difesa, appena sotto i valori della vigilia dopo una trimestrale in linea con le previsioni, EarthLink (ELNK) tra i titoli internet, in salita del 6% dopo numeri superiori alle attese e naturalmente Coca Cola (KO) tra i produttori di bevande non alcoliche, in lieve calo nonostante utili in crescita del 16% e superiori alle attese medie degli analisti di Wall Street.
Ma forse i numeri più attesi erano quelli diffusi dopo la campanella: i numeri di Amazon (AMZN) hanno provocato una mezza delusione nel dopo Borsa di New York, dato che la società ha centrato le attese sui dati di vendita ma ha mancato quelle sull’utile, anche Microsof (MSFT) non pare aver convinto maggiormente gli analisti per lo stesso motivo, oltre che per attese relative al prossimo trimestre e al prossimo esercizio fiscale (Microsoft ha appena chiuso l’esercizio a fine giugno). I due titoli perdono così intorno al 5% a testa nell’after hours e lasciano presagire per domani una nuova giornata difficile per il listino americano o quanto meno per i suoi titoli high-tech.
