patt
Forumer storico
BUONGIORNO CIOFFERS!!!!
Proverbio yiddish
Se hai soldi in tasca, sei bello, intelligente e canti anche bene
Wall Street recupera terreno, il sentiment resta positivo
Il prepotente rialzo di Apple Computer prima (AAPL, +11,4%) ed il calo del petrolio poi mettono una pezza ad una seduta che sembrava doversi vivere interamente in lettera a causa del nulla di fatto del G20 del fine settimana scorso, che ha finito col non parlare di valute, lasciando il dollaro debole quanto venerdì scorso. Invece il denaro è tornato sul listino americano, recuperando le perdite iniziali, tanto che il Dow Jones ha chiuso in recupero di una trentina di punti risalendo a quota 10.489,42 (+0,31%) dopo gli oltre 100 punti persi alla vigilia, mentre l’S&P500 ha terminato a 1.177,24 (+0,59%), il Nasdaq (grafico a 2.085,19 punti (+0,70%) con i semiconduttori in modesto recupero (+0,23% dopo il -3,09% di venerdì) e il Russell 2000 a 621,52 punti (+1,32%). Dal canto suo l’oro tocca nuovi massimi a 449,00 dollari l’oncia, 2 dollari in più di venerdì, mentre il petrolio chiude come detto in calo, a 48,64 dollari al barile, circa un dollaro meno della vigilia, dopo un massimo a 49,25. Infine i T-bond vedono il rendimento sul decennale al 4,17% (dal 4,20 di venerdì) e al 4,83% sul trentennale (dal 4,88%).
In una giornata priva di dati macroeconomici e con poche trimestrali di peso, l’attenzione degli operatori oltre che sugli alti e bassi di dollaro e petrolio si è potuta concentrare su singoli temi operativi; oltre a Apple tra i “big” hanno garantito un supporto al listino anche Home Depot (HD), Wal-Mart (WMT), American International Group (AIG) e ExxonMobil (XOM), oltre alla Disney (DIS), che come Apple ha potuto contare su un upgrade, in questo caso di Ag Edwards. Decisamente meno brillanti Microsoft (MSFT) e SBC Communications (SBC), entrambi in calo.
Complessivamente il numero di titoli che sono risultati in crescita a fine seduta è stato circa il doppio di quelli in calo, sia sul Nyse sia sul Nasdaq, anche se i volumi sono apparsi in calo, in particolare sul listino principale, facendo dubitare qualche analista della reale consistenza del movimento di recupero. Del resto ormai il mercato sta
con il Thanksgiving che terrà chiuso il listino, mentre venerdì i pochi broker non in ferie osserveranno un orario di lavoro ridotto.
Così, avvertono gli analisti, se si calmeranno i movimenti su dollaro e petrolio è lecito attendersi una settimana relativamente poco movimentata, necessaria al listino per smaltire le corse delle ultime settimane. Il tono resta comunque positivo, con gli investitori che sono convinti che, anche se non subito, il mercato possa portare a termine un ulteriore movimento rialzista entro la fine dell’anno. Tra gli altri temi operativi, Oracle Corp. (ORCL) ha chiuso in leggero calo quando si è capito che nonostante una percentuale di adesione superiore al 60% all’Opa lanciata dal gruppo di Larry Ellison, il Cda di PeopleSoft (PSFT) non ha intenzione, ancora, di arrendersi ed appare determinato a mantenere in piedi la “pillola avvelenata” che gli consente di effettare nuove emissioni di azioni in modo da diluire nuovamente la partecipazione di Oracle, rendendo molto oneroso portare fino in fondo il progetto di integrazione tra le due aziende.
Intanto in settimana la vicenda tornerà in tribunale, ma pochi si aspettano una decisione definitiva, mentre cresce la possibilità che tutto si risolva in una battaglia alla prossima assemblea annuale per la nomina del nuovo consiglio di amministrazione della società. Tra i farmaceutici, intanto, Mylan Laboratories (MYL) ha respinto l’offerta del multimiliardario Carl Icahn per l’acquisto della compagnia farmaceutica, valutata 5,4 miliardi di dollari. L’azienda ha anzi fatto sapere ai suoi principali azionisti che intende rimanere indipendente e procedere all’acquisizione di King Pharmaceuticals, nell’interesse della creazione di valore per gli azionisti a lungo termine. Il finanziere, in una nota alla Sec, si era detto pronto a pagare 20 dollari per azione i titoli della società farmaceutica, che stasera hanno chiuso in calo a 18,65 dollari l’uno. In calo del 2,5% anche Google (GOOG), dopo che si è saputo che i due fondatori della società intendono vendere ciascuno 7,2 milioni di azioni, come parte di un piano di disinvestimento sulla durata di 18 mesi. Tra le trimestrali, quella di Krispy Kreme Doughnuts Inc. (KKD), chiusa con una perdita netta di 3 milioni “R” Us (TOY) è salita di oltre il 2% grazie a numeri migliori del previsto.

Proverbio yiddish
Se hai soldi in tasca, sei bello, intelligente e canti anche bene
Wall Street recupera terreno, il sentiment resta positivo
Il prepotente rialzo di Apple Computer prima (AAPL, +11,4%) ed il calo del petrolio poi mettono una pezza ad una seduta che sembrava doversi vivere interamente in lettera a causa del nulla di fatto del G20 del fine settimana scorso, che ha finito col non parlare di valute, lasciando il dollaro debole quanto venerdì scorso. Invece il denaro è tornato sul listino americano, recuperando le perdite iniziali, tanto che il Dow Jones ha chiuso in recupero di una trentina di punti risalendo a quota 10.489,42 (+0,31%) dopo gli oltre 100 punti persi alla vigilia, mentre l’S&P500 ha terminato a 1.177,24 (+0,59%), il Nasdaq (grafico a 2.085,19 punti (+0,70%) con i semiconduttori in modesto recupero (+0,23% dopo il -3,09% di venerdì) e il Russell 2000 a 621,52 punti (+1,32%). Dal canto suo l’oro tocca nuovi massimi a 449,00 dollari l’oncia, 2 dollari in più di venerdì, mentre il petrolio chiude come detto in calo, a 48,64 dollari al barile, circa un dollaro meno della vigilia, dopo un massimo a 49,25. Infine i T-bond vedono il rendimento sul decennale al 4,17% (dal 4,20 di venerdì) e al 4,83% sul trentennale (dal 4,88%).

In una giornata priva di dati macroeconomici e con poche trimestrali di peso, l’attenzione degli operatori oltre che sugli alti e bassi di dollaro e petrolio si è potuta concentrare su singoli temi operativi; oltre a Apple tra i “big” hanno garantito un supporto al listino anche Home Depot (HD), Wal-Mart (WMT), American International Group (AIG) e ExxonMobil (XOM), oltre alla Disney (DIS), che come Apple ha potuto contare su un upgrade, in questo caso di Ag Edwards. Decisamente meno brillanti Microsoft (MSFT) e SBC Communications (SBC), entrambi in calo.
Complessivamente il numero di titoli che sono risultati in crescita a fine seduta è stato circa il doppio di quelli in calo, sia sul Nyse sia sul Nasdaq, anche se i volumi sono apparsi in calo, in particolare sul listino principale, facendo dubitare qualche analista della reale consistenza del movimento di recupero. Del resto ormai il mercato sta
con il Thanksgiving che terrà chiuso il listino, mentre venerdì i pochi broker non in ferie osserveranno un orario di lavoro ridotto.
Così, avvertono gli analisti, se si calmeranno i movimenti su dollaro e petrolio è lecito attendersi una settimana relativamente poco movimentata, necessaria al listino per smaltire le corse delle ultime settimane. Il tono resta comunque positivo, con gli investitori che sono convinti che, anche se non subito, il mercato possa portare a termine un ulteriore movimento rialzista entro la fine dell’anno. Tra gli altri temi operativi, Oracle Corp. (ORCL) ha chiuso in leggero calo quando si è capito che nonostante una percentuale di adesione superiore al 60% all’Opa lanciata dal gruppo di Larry Ellison, il Cda di PeopleSoft (PSFT) non ha intenzione, ancora, di arrendersi ed appare determinato a mantenere in piedi la “pillola avvelenata” che gli consente di effettare nuove emissioni di azioni in modo da diluire nuovamente la partecipazione di Oracle, rendendo molto oneroso portare fino in fondo il progetto di integrazione tra le due aziende.

Intanto in settimana la vicenda tornerà in tribunale, ma pochi si aspettano una decisione definitiva, mentre cresce la possibilità che tutto si risolva in una battaglia alla prossima assemblea annuale per la nomina del nuovo consiglio di amministrazione della società. Tra i farmaceutici, intanto, Mylan Laboratories (MYL) ha respinto l’offerta del multimiliardario Carl Icahn per l’acquisto della compagnia farmaceutica, valutata 5,4 miliardi di dollari. L’azienda ha anzi fatto sapere ai suoi principali azionisti che intende rimanere indipendente e procedere all’acquisizione di King Pharmaceuticals, nell’interesse della creazione di valore per gli azionisti a lungo termine. Il finanziere, in una nota alla Sec, si era detto pronto a pagare 20 dollari per azione i titoli della società farmaceutica, che stasera hanno chiuso in calo a 18,65 dollari l’uno. In calo del 2,5% anche Google (GOOG), dopo che si è saputo che i due fondatori della società intendono vendere ciascuno 7,2 milioni di azioni, come parte di un piano di disinvestimento sulla durata di 18 mesi. Tra le trimestrali, quella di Krispy Kreme Doughnuts Inc. (KKD), chiusa con una perdita netta di 3 milioni “R” Us (TOY) è salita di oltre il 2% grazie a numeri migliori del previsto.

