patt
Forumer storico
BUONGIORNO CIOFFERS!!!!
ADAM THOMPSON
La recessione è quando si stringe la cintura. La depressione è quando non si ha una cintura da stringere
Wall Street continua ad avere il petrolio in testa
Al termine di una seduta altalenante e con relativamente pochi temi operativi, il calo del prezzo del greggio texano, che termina a quota 39,44 dollari al barile, insieme a quello del prezzo del gas naturle offre la spinta giusta a Wall Street per recuperare terreno.
Il Dow Jones torna infatti a quota 10.205,20 (+0,94%), mentre il più ampio S&P500 è a 1.121, 26 (+0,57%). Bene anche il Nasdaq (grafico che dopo aver danzato sulla linea della parità termina a quota 1.984,50 (+0,42%), sempre più vicino a riconquistare i duemila punti. Recupero finale anche per l’indice Russell 2000, a 568,55 punti (+0,14%). Dal canto loro anche i T-bond recuperano ulteriore terreno, con i rendimenti sul 10 anni al 4,59% e quelli sul 30 anni al 5,31%, mentre l’oro ha chiuso a 394,90 dollari per oncia, ben 7,60 dollari in più di ieri, tornando sui massimi degli ultimi due mesi.
Il tema dell’energia ed in particolare della produzione petrolifera continua a dominare la scena; gli analisti ricordano che la prossima settimana a Beirut l’Opec dovrà arrivare ad una decisione dopo il rinvio dello scorso fine settimana; l’organizzazione ha di fronte a sé tre scelte. Anzitutto potrebbe alzare, come proposto dall’Arabia Saudita, di 2 milioni di barili la produzione giornaliera (da 23,5 a 25,5 milioni di barili al giorno), oppure potrebbe alzarla di 2,3 milioni accettando eventuali sovrapproduzioni da parte dei Paesi membri. Entrambe le soluzioni parrebbero poco più che cosmetiche e non eliminerebbero il rischio di nuove tensioni sui prezzi. La terza ipotesi potrebbe essere quella di un “significativo incremento” della produzione, come accennato di recente dal presidente dell’Opece, Purnomo Yusgiantoro. Al di là di tutto, poi, la produzione saudita sembra comunque destinta a crescere ed anche questo contribuisce a calmierare i prezzi.
Intanto però il prezzo delle benzine resta su livelli elevati in America, alla vigilia del week-end del Memorial Day; una situazione che, secondo alcuni, potrebbe alla fine giocare a favore, smorzando la domanda di carburante e consentendo al settore di ricostituire parte delle scorte. Ad ogni modo gli analisti notano come sul mercato le vendite stiano iniziando a rallentare ora che il mercato ha scontato la maggiore incertezza sul fronte geopolitica e per quanto riguarda il prezzo del greggio.
Anche perché dal fronte macroeconomico, al contrario, non sembrano provenire particolari sorprese, con il Pil che nella seconda lettura segna un +4,4% nel primo trimestre, ampiamente nelle previsioni (che oscillavano tra il +4,4% e il +4,5%) con un buon aumento da parte degli utili aziendali, saliti del 7,6% su base trimestrale e del 36,7% rispetto ai dodici mesi precedenti.
Tra i titoli che oggi si sono indeboliti, insieme ai petroliferi, si notano quelli dei servizi petroliferi, mentre sono in recupero alcuni componenti del Dow Jones come Boeing (BA), Coca-Cola (KO) e McDonald’s (MCD), oltre a Home Depot (HD) e United Technologies (UT).
Tra i risultati di oggi si segnalano quelli di Vivendi (V) che vede le proprie perdite calare a soli 7,3 milioni rispetto ai 385 milioni di un anno fa, mentre i profitti operativi salgono del 10% a 1,13 miliardi di dollari. La controllata Vivendi Universal Entertainment vede a sua volta salire del 15% a 298 milioni il proprio risultato operativo grazie ai buoni risultati ottenuti dai canali televisivi e dai parchi a tema del gruppo. La catena di discount Costco (COST) ha invece guadagnato 198,6 milioni, o 42 centesimi per azione nel suo terzo trimestre fiscale, dai 153,8 milioni (33 centesimi a titolo) dell’anno passato, mentre il fatturato è salito del 12% toccando i 10,67 miliardi, dati che battono le attese degli analisti tanto in termini di utili (27 centesimi per azione la stima media) quanto di fatturato (10,57 miliardi mediamente stimati).
i dati macro attesi nel pomeriggio
Ore 14.30
- Redditi delle famiglie Apr: precedente 0.4% m/m, consenso 0.5% m/m
- Spese delle famiglie Apr: precedente 0.4% m/m, consenso 0.3% m/m
ore 15,50
Fiducia U. Michigan Mag: precedente 94.20, consenso 94.2
Ore 16.00
- Chicago PMI Mag: precedente 63.9, consenso 61.0


ADAM THOMPSON
La recessione è quando si stringe la cintura. La depressione è quando non si ha una cintura da stringere
Wall Street continua ad avere il petrolio in testa
Al termine di una seduta altalenante e con relativamente pochi temi operativi, il calo del prezzo del greggio texano, che termina a quota 39,44 dollari al barile, insieme a quello del prezzo del gas naturle offre la spinta giusta a Wall Street per recuperare terreno.


Il tema dell’energia ed in particolare della produzione petrolifera continua a dominare la scena; gli analisti ricordano che la prossima settimana a Beirut l’Opec dovrà arrivare ad una decisione dopo il rinvio dello scorso fine settimana; l’organizzazione ha di fronte a sé tre scelte. Anzitutto potrebbe alzare, come proposto dall’Arabia Saudita, di 2 milioni di barili la produzione giornaliera (da 23,5 a 25,5 milioni di barili al giorno), oppure potrebbe alzarla di 2,3 milioni accettando eventuali sovrapproduzioni da parte dei Paesi membri. Entrambe le soluzioni parrebbero poco più che cosmetiche e non eliminerebbero il rischio di nuove tensioni sui prezzi. La terza ipotesi potrebbe essere quella di un “significativo incremento” della produzione, come accennato di recente dal presidente dell’Opece, Purnomo Yusgiantoro. Al di là di tutto, poi, la produzione saudita sembra comunque destinta a crescere ed anche questo contribuisce a calmierare i prezzi.
Intanto però il prezzo delle benzine resta su livelli elevati in America, alla vigilia del week-end del Memorial Day; una situazione che, secondo alcuni, potrebbe alla fine giocare a favore, smorzando la domanda di carburante e consentendo al settore di ricostituire parte delle scorte. Ad ogni modo gli analisti notano come sul mercato le vendite stiano iniziando a rallentare ora che il mercato ha scontato la maggiore incertezza sul fronte geopolitica e per quanto riguarda il prezzo del greggio.

Anche perché dal fronte macroeconomico, al contrario, non sembrano provenire particolari sorprese, con il Pil che nella seconda lettura segna un +4,4% nel primo trimestre, ampiamente nelle previsioni (che oscillavano tra il +4,4% e il +4,5%) con un buon aumento da parte degli utili aziendali, saliti del 7,6% su base trimestrale e del 36,7% rispetto ai dodici mesi precedenti.
Tra i titoli che oggi si sono indeboliti, insieme ai petroliferi, si notano quelli dei servizi petroliferi, mentre sono in recupero alcuni componenti del Dow Jones come Boeing (BA), Coca-Cola (KO) e McDonald’s (MCD), oltre a Home Depot (HD) e United Technologies (UT).
Tra i risultati di oggi si segnalano quelli di Vivendi (V) che vede le proprie perdite calare a soli 7,3 milioni rispetto ai 385 milioni di un anno fa, mentre i profitti operativi salgono del 10% a 1,13 miliardi di dollari. La controllata Vivendi Universal Entertainment vede a sua volta salire del 15% a 298 milioni il proprio risultato operativo grazie ai buoni risultati ottenuti dai canali televisivi e dai parchi a tema del gruppo. La catena di discount Costco (COST) ha invece guadagnato 198,6 milioni, o 42 centesimi per azione nel suo terzo trimestre fiscale, dai 153,8 milioni (33 centesimi a titolo) dell’anno passato, mentre il fatturato è salito del 12% toccando i 10,67 miliardi, dati che battono le attese degli analisti tanto in termini di utili (27 centesimi per azione la stima media) quanto di fatturato (10,57 miliardi mediamente stimati).


i dati macro attesi nel pomeriggio
Ore 14.30
- Redditi delle famiglie Apr: precedente 0.4% m/m, consenso 0.5% m/m
- Spese delle famiglie Apr: precedente 0.4% m/m, consenso 0.3% m/m
ore 15,50
Fiducia U. Michigan Mag: precedente 94.20, consenso 94.2
Ore 16.00
- Chicago PMI Mag: precedente 63.9, consenso 61.0