patt
Forumer storico
BUONGIORNO CIOFFERS!!!!
La frase del giorno:
PAUL VALÉRY
Un uomo d'affari è un ibrido tra il ballerino ed il calcolatore
Wall Street inizia la settimana all’insegna dell’incertezza.
Se il Dow Jones riesce a chiudere in crescita dello 0,11% a quota 10.499,18 punti e l’S&P 500 dello 0,37% a 1.135,26, il Nasdaq (grafico cede lo 0,15% a 2.063,15, mentre anche l’indice delle small cap a stelle e strisce, il Russel 2000, non riesce ad andare oltre i livelli di venerdì scorso (-0,04%).
Si è trattato di una seduta altalenante, su cui hanno influito sia alcuni dati macroeconomici, sia una nuova cospicua serie di annunci trimestrali, oltre ai commenti provenienti dalle banche d’affari su quei titoli i cui dati sono stati resi noti la scorsa settimana.
Così l’indice Ism di gennaio lascia perplessi, se non delusi, gli analisti, anche se taluni sottolineano come occorra riflettere meglio sul significato del dato: +0,2% su base mensile, a quota 63,6, il che comunque rappresenta il massimo degli ultimi 20 anni, e comunque in linea con un processo di marcata accelerazione del settore manifatturiero. Deludenti anche i dati sulla spesa per le costruzioni a dicembre, in crescita dello 0,4% contro le attese di un +0,7%.
Altri fanno notare che, per quanto il Dow abbia chiuso gennaio con un guadagno di una trentina di punti, il che statisticamente “porta bene” al mercato per l’intero anno, due settimane consecutive di correzione (come le ultime due, appunto) lasciano qualche preoccupazione sulle prospettive di breve termine del listino americano. In una nota di Merrill Lynch, ad esempio, si parla di probabili guadagni nel corso del 2004, per quanto “non così solidi o dinamici come nel 2003”. Passando in rassegna l’andamento dei principali titoli del listino a stelle e strisce, tra i componenti del Dow il gigante della carta, Paper (IP), sale di oltre un punto dopo la trimestrale che riporta un utile per azione di 23 centesimi, al top delle aspettative, unitamente ad una crescita del giro d’affari del 3,2%. Ancora meglio fa SBC Communications (SBC) per via delle indiscrezioni che vogliono il gruppo interessato a fare un’offerta per At&t Wireless (AWE). Tra gli altri componenti Boeing (BA) e Hewlett-Packard (HPQ) salgono di oltre due punti e mezzo, mentre American Express (AXP), Ibm (IBM) e Procter & Gamble (PG) chiudono sui massimi dell’ultimo anno. In difficoltà, al contrario, i titoli
automobilistici, con General Motors (GM) e Ford (F) in calo, quest’ultima anche a causa di un downgrade da parte di Deutsche Bank. In calo anche Alcoa (AA), Caterpillar (CAT), Walt Disney (DIS, che ancora risente dell’annunciato divorzio da Pixar a fine anno) e Altria (MO).
Contrastato anche l’andamento dei titoli high-tech: in generale forti i produttori di infrastrutture di rete, sulla scia di Cisco Systems (CSCO) che beneficia, in attesa della trimestrale di domani, del parere di Lehman Brothers che i risultati del settore saranno “forti”.
Più contrastati i produttori di microchip, ma due pesi massimi come Intel (INTC) e Applied Materials (AMAT) consentono di chiudere complessivamente sui livelli di venerdì scorso. Intanto l’associazione di categoria (la Sia) annuncia che le vendite sono cresciute del 19% nel 2003 e pronostica un risultato analogo nel corso di quest’anno. I servizi petroliferi, i farmaceutici e il Biotech (grafico sono altri settori in recupero, mentre oggi soffrono le linee aeree, internet e i titoli auriferi, che patiscono la discesa dell’oro sotto i 400 dollari (esattamente a 398,70 dollari) l’oncia.
Una mano al mercato viene all’ultimo anche dal dollaro, che recupera lo 0,5% sull’euro in chiusura, anche se scivola (-0,1%) sullo yen, mentre si avvicina la due giorni del G-7 dove la politica valutaria Usa sarà certamente uno dei temi sul tappeto. Infine sul mercato dei bond tornano a salire i tassi sui 10 (4,15%) e sui 30 anni (4,99%).
Trimestrali attese
CISCO
Gli analisti stimano un utile di 17 cents per azione su un fatturato
di 5,28 miliardi, mentre la società aveva indicato un obiettivi di
5,15-5,25 miliardi di ricavi e 67-69% di margine lordo.
La frase del giorno:
PAUL VALÉRY
Un uomo d'affari è un ibrido tra il ballerino ed il calcolatore
Wall Street inizia la settimana all’insegna dell’incertezza.
Se il Dow Jones riesce a chiudere in crescita dello 0,11% a quota 10.499,18 punti e l’S&P 500 dello 0,37% a 1.135,26, il Nasdaq (grafico cede lo 0,15% a 2.063,15, mentre anche l’indice delle small cap a stelle e strisce, il Russel 2000, non riesce ad andare oltre i livelli di venerdì scorso (-0,04%).
Si è trattato di una seduta altalenante, su cui hanno influito sia alcuni dati macroeconomici, sia una nuova cospicua serie di annunci trimestrali, oltre ai commenti provenienti dalle banche d’affari su quei titoli i cui dati sono stati resi noti la scorsa settimana.

Altri fanno notare che, per quanto il Dow abbia chiuso gennaio con un guadagno di una trentina di punti, il che statisticamente “porta bene” al mercato per l’intero anno, due settimane consecutive di correzione (come le ultime due, appunto) lasciano qualche preoccupazione sulle prospettive di breve termine del listino americano. In una nota di Merrill Lynch, ad esempio, si parla di probabili guadagni nel corso del 2004, per quanto “non così solidi o dinamici come nel 2003”. Passando in rassegna l’andamento dei principali titoli del listino a stelle e strisce, tra i componenti del Dow il gigante della carta, Paper (IP), sale di oltre un punto dopo la trimestrale che riporta un utile per azione di 23 centesimi, al top delle aspettative, unitamente ad una crescita del giro d’affari del 3,2%. Ancora meglio fa SBC Communications (SBC) per via delle indiscrezioni che vogliono il gruppo interessato a fare un’offerta per At&t Wireless (AWE). Tra gli altri componenti Boeing (BA) e Hewlett-Packard (HPQ) salgono di oltre due punti e mezzo, mentre American Express (AXP), Ibm (IBM) e Procter & Gamble (PG) chiudono sui massimi dell’ultimo anno. In difficoltà, al contrario, i titoli
automobilistici, con General Motors (GM) e Ford (F) in calo, quest’ultima anche a causa di un downgrade da parte di Deutsche Bank. In calo anche Alcoa (AA), Caterpillar (CAT), Walt Disney (DIS, che ancora risente dell’annunciato divorzio da Pixar a fine anno) e Altria (MO).
Contrastato anche l’andamento dei titoli high-tech: in generale forti i produttori di infrastrutture di rete, sulla scia di Cisco Systems (CSCO) che beneficia, in attesa della trimestrale di domani, del parere di Lehman Brothers che i risultati del settore saranno “forti”.
Più contrastati i produttori di microchip, ma due pesi massimi come Intel (INTC) e Applied Materials (AMAT) consentono di chiudere complessivamente sui livelli di venerdì scorso. Intanto l’associazione di categoria (la Sia) annuncia che le vendite sono cresciute del 19% nel 2003 e pronostica un risultato analogo nel corso di quest’anno. I servizi petroliferi, i farmaceutici e il Biotech (grafico sono altri settori in recupero, mentre oggi soffrono le linee aeree, internet e i titoli auriferi, che patiscono la discesa dell’oro sotto i 400 dollari (esattamente a 398,70 dollari) l’oncia.
Una mano al mercato viene all’ultimo anche dal dollaro, che recupera lo 0,5% sull’euro in chiusura, anche se scivola (-0,1%) sullo yen, mentre si avvicina la due giorni del G-7 dove la politica valutaria Usa sarà certamente uno dei temi sul tappeto. Infine sul mercato dei bond tornano a salire i tassi sui 10 (4,15%) e sui 30 anni (4,99%).
Trimestrali attese
CISCO
Gli analisti stimano un utile di 17 cents per azione su un fatturato
di 5,28 miliardi, mentre la società aveva indicato un obiettivi di
5,15-5,25 miliardi di ricavi e 67-69% di margine lordo.