patt
Forumer storico
BUONGIORNO CIOFFERS!!!!
J.B. QUINN
Non tentare mai di formulare previsioni sul mercato obbligazionario. Chiunque dichiari di conoscere il futuro dei tassi d’interesse è un matto.
Wall Street: il settore del commercio resta sotto i riflettori
Sovvertendo i pronostici, Wall Street non riesce mettere a segno il tradizionale rally post-Thanksgiving, a causa del calo di un “big” come Wal-Mart (WMT) dopo il taglio delle stime per novembre. Il Dow Jones termina infatti a 10.475,90 punti (-0,44%), col gigante della grande distribuzione Usa che cede il 3,87% a 53,18 dollari per azione. L’S&P500 è invece a quota 1.178,57 (-0,34%), mentre il Nasdaq (grafico risale a 2.106,87 (+0,23%) nonostante la debolezza dei semiconduttori (-0,25%). Ancora in evidenza l’indice delle small cap a stelle e strisce, il Russell 2000 a 634,46 punti (+0,52%). Intanto l’oro guadagna ancora terreno chiudendo a quota 452,10, un livello che non si vedeva dal giugno del 1988, mentre il petrolio chiude a 49,76 dollari al barile, di poco sopra i livelli di venerdì. In deciso calo i T-bond, col rendimento sul 10 anni al 4,33% (dal 4,24% di venerdì sera) e quello sul 30 anni al 4,98% (dal 4,89%).
In una seduta priva di dati macroeconomici o di risultati trimestrali, i mai sopiti timori di un ulteriore rialzo già a dicembre dei tassi americani da parte della Federal Reserve, per mantenere attraenti gli investimenti in dollari nonostante la prolungata fase di debolezza della valuta statunitense danno il via ad una vendita di titoli di stato che l’ulteriore incremento delle quotazioni dell’oro e lo stop al calo dei prezzi petroliferi, tornati da alcune seduta vicino ai 50 dollari al barile, stimolano ulteriormente, per l’accresciuto timore di un possibile rialzo dell’inflazione e dunque per l’ulteriore pressione sulla Fed a rialzare i tassi per non restare “dietro la curva”.
Qualche analista fa peraltro notare che, al di là dei dati di Wal-Mart, se la stagione degli acquisti natalizi pare comunque iniziare in modo positivo è segno che l’economia si mantiene più in salute di quanto non mostrino i soli dati macroeconomici. E difatti secondo le prime proiezioni gli americani hanno speso in media 265,15 dollari a testa nel weekend del Thanksgiving, per un totale di 22,8 miliardi di dollari, ovvero oltre il 10% in più del 220 milioni che l’associazione nazionale del commercio Usa si attende vengano spesi da qui a un mese. Visa ha inoltre annunciato che nel fine settimana le transazioni con le sue carte di credito e di debito sono salite a oltre 4,1 miliardi di dollari, il 15,5% in più di un anno prima. E proprio la previsione di ottimi risultati di vendita sotto Natale è alla base dell’upgrade di Ubs su Apple Computer (AAPL), che ha alzato le stime e il prezzo obiettivo sul titolo. Apple in questo periodo sta del resto riscuotendo consensi quasi unanimi: tra gli ultimi report positivi si è registrato anche quello di Merrill Lynch. Bank of America è invece ottimista su Intel (INTC), ritenendo che le vendite di Pc daranno la forza al leader mondiale dei semiconduttori di rivedere al rialzo le proprie stime per il quarto trimestre, attese per giovedì prossimo. In recupero anche Ibm (IBM) dopo che il Wall Street Journal ha preannunciato un limitato piano di produzione di un nuovo chip per i prodotti di intrattenimento domestico. Perde invece terreno Kellogg Company (K), che deve salutare il suo numero uno, Carlos Gutierrez, nominato da Bush nuovo Segretario al Commercio al posto del dimissionario Don Evans. Gutierrez era finora molto apprezzato dagli analisti, essendo riuscito a trasformare un gruppo sonnolento in un’impresa efficiente, in grado di tornare a generare buoni margini di redditività.
Dati macroeconomici attesi oggi:
Ore 9.30
ITA Inflazione preliminare Novembre
Ore 11.30
UE: Indice di fiducia sintetico Novembre
UE: Indice di fiducia economica Novembre
UE: Inflazione Novembre, stima flash
Ore 14.30
USA: PIL 2004.III seconda stima Consenso 3.7%
Ore 16.00
USA: Indice PMI Chicago Novembre Consenso 65
USA: Fiducia consumatori Novembre

J.B. QUINN
Non tentare mai di formulare previsioni sul mercato obbligazionario. Chiunque dichiari di conoscere il futuro dei tassi d’interesse è un matto.
Wall Street: il settore del commercio resta sotto i riflettori
Sovvertendo i pronostici, Wall Street non riesce mettere a segno il tradizionale rally post-Thanksgiving, a causa del calo di un “big” come Wal-Mart (WMT) dopo il taglio delle stime per novembre. Il Dow Jones termina infatti a 10.475,90 punti (-0,44%), col gigante della grande distribuzione Usa che cede il 3,87% a 53,18 dollari per azione. L’S&P500 è invece a quota 1.178,57 (-0,34%), mentre il Nasdaq (grafico risale a 2.106,87 (+0,23%) nonostante la debolezza dei semiconduttori (-0,25%). Ancora in evidenza l’indice delle small cap a stelle e strisce, il Russell 2000 a 634,46 punti (+0,52%). Intanto l’oro guadagna ancora terreno chiudendo a quota 452,10, un livello che non si vedeva dal giugno del 1988, mentre il petrolio chiude a 49,76 dollari al barile, di poco sopra i livelli di venerdì. In deciso calo i T-bond, col rendimento sul 10 anni al 4,33% (dal 4,24% di venerdì sera) e quello sul 30 anni al 4,98% (dal 4,89%).

In una seduta priva di dati macroeconomici o di risultati trimestrali, i mai sopiti timori di un ulteriore rialzo già a dicembre dei tassi americani da parte della Federal Reserve, per mantenere attraenti gli investimenti in dollari nonostante la prolungata fase di debolezza della valuta statunitense danno il via ad una vendita di titoli di stato che l’ulteriore incremento delle quotazioni dell’oro e lo stop al calo dei prezzi petroliferi, tornati da alcune seduta vicino ai 50 dollari al barile, stimolano ulteriormente, per l’accresciuto timore di un possibile rialzo dell’inflazione e dunque per l’ulteriore pressione sulla Fed a rialzare i tassi per non restare “dietro la curva”.

Qualche analista fa peraltro notare che, al di là dei dati di Wal-Mart, se la stagione degli acquisti natalizi pare comunque iniziare in modo positivo è segno che l’economia si mantiene più in salute di quanto non mostrino i soli dati macroeconomici. E difatti secondo le prime proiezioni gli americani hanno speso in media 265,15 dollari a testa nel weekend del Thanksgiving, per un totale di 22,8 miliardi di dollari, ovvero oltre il 10% in più del 220 milioni che l’associazione nazionale del commercio Usa si attende vengano spesi da qui a un mese. Visa ha inoltre annunciato che nel fine settimana le transazioni con le sue carte di credito e di debito sono salite a oltre 4,1 miliardi di dollari, il 15,5% in più di un anno prima. E proprio la previsione di ottimi risultati di vendita sotto Natale è alla base dell’upgrade di Ubs su Apple Computer (AAPL), che ha alzato le stime e il prezzo obiettivo sul titolo. Apple in questo periodo sta del resto riscuotendo consensi quasi unanimi: tra gli ultimi report positivi si è registrato anche quello di Merrill Lynch. Bank of America è invece ottimista su Intel (INTC), ritenendo che le vendite di Pc daranno la forza al leader mondiale dei semiconduttori di rivedere al rialzo le proprie stime per il quarto trimestre, attese per giovedì prossimo. In recupero anche Ibm (IBM) dopo che il Wall Street Journal ha preannunciato un limitato piano di produzione di un nuovo chip per i prodotti di intrattenimento domestico. Perde invece terreno Kellogg Company (K), che deve salutare il suo numero uno, Carlos Gutierrez, nominato da Bush nuovo Segretario al Commercio al posto del dimissionario Don Evans. Gutierrez era finora molto apprezzato dagli analisti, essendo riuscito a trasformare un gruppo sonnolento in un’impresa efficiente, in grado di tornare a generare buoni margini di redditività.


Dati macroeconomici attesi oggi:
Ore 9.30
ITA Inflazione preliminare Novembre
Ore 11.30
UE: Indice di fiducia sintetico Novembre
UE: Indice di fiducia economica Novembre
UE: Inflazione Novembre, stima flash
Ore 14.30
USA: PIL 2004.III seconda stima Consenso 3.7%
Ore 16.00
USA: Indice PMI Chicago Novembre Consenso 65
USA: Fiducia consumatori Novembre