patt
Forumer storico
BUONGIORNO CIOFFERS!!!!
G. VERDI
Si suol dir che l'oro sappia aprir ogni uscio (dal Falstaff)
Wall Street in rosso, nonostante il calo del greggio
Non basta il calo del prezzo del greggio a Wall Street e dati macro sostanzialmente in linea con le attese per chiudere la seduta in terreno positivo. Il Dow Jones termina infatti a quota 10.195,91 (-0,65%), sui minimi della giornata, mentre l’S&P500 scende a 1.116,63 punti (-0,74%). Ancora peggio il Nasdaq (grafico che scivola a 1.960,26 punti (-1,44%). In ampio rosso anche il Russell 2000, a quota 562,44 (-1,94%). Dal canto loro i T-bond hanno chiuso invertendo la tendenza inizialmente negativa, con i rendimenti del 10 anni al 4,71% e quelli del 30 anni al 5,41%, mentre l’oro è finito a 388,90 dollari l’oncia (-3,40 dollari da ieri) e il petrolio a 39,25 (-1,8%).
I cali accusati da alcuni big del listino come Gm (GM) o Intel (INTC), quest’ultima in attesa di rendere noto l’aggiornamento di metà trimestre delle proprie stime, pesano sugli indici del listino di New York, più che compensando i timidi tentativi iniziali di recupero legati all’annuncio con cui oggi l’Opec ha innalzato di 2,5 milioni di barili (2 milioni da subito, gli altri eventualmente da agosto) la produzione giornaliera di petrolio, allargando anche le maglie dell’extra-produzione.
Tra i dati macro della giornata gli analisti paiono aver concentrato l’attenzione su quelli relativi al mercato del lavoro (il dato mensile dei sussidi di disoccupazione), anche perché alla vigilia dei più importanti dati di domani, sempre relativi al mercato del lavoro americano. E proprio le richieste di sussidio di disoccupazione, in leggera crescita oltre le previsioni, sembrano aver indotto un’ulteriore cautela, nonostante il quadro macroeconomico non paio aver subito particolari variazioni dal complesso dei dati resi noti oggi. D’altra parte, fanno notare alcuni commentatori americani, i trader appaiono poco convinti nelle loro operazioni perché sanno benissimo che per quanto il calo dei prezzi petroliferi registrato oggi possa costituire un’ottima base per un rally del mercato, ogni velleità di recupero rischia di svanire se domani i dati saranno troppo forti, facendo tornare i timori di un aumento dei tassi prima del previsto da parte della Fed.
Passando a esaminare l’andamento dei singoli titoli balza all’occhio come il calo sia ampio, con 23 componenti del Dow in discesa contro soli 7 in salita,mentre anche più in generale sul mercato il numero di titoli in calo è doppio rispetto al numeo di quelli in crescita.
Alcoa (AA), il cui target price è stato tagliato ieri da Morgan Stanley, è il peggiore di tutti, con oltre il 2% di calo, seguito da DuPont (DD) e Caterpillar (CAT). McDonald’s (MCD), con un guadagno di poco superiore al punto percentuale, è invece la migliore tra le blue chip Usa grazie ad un incremento delle stime sugli utili elaborate dagli analisti di Smith Barney. In ripresa anche Wal-Mart (WMT), nonostante dati di vendita mensili non esaltanti, mentre tra i farmaceutici brillano Merck (MRK) e Johnson & Johnson (JNJ), che tocca il nuovo massimo dell’ultimo anno insieme a Procter & Gamble (PG).


G. VERDI
Si suol dir che l'oro sappia aprir ogni uscio (dal Falstaff)
Wall Street in rosso, nonostante il calo del greggio
Non basta il calo del prezzo del greggio a Wall Street e dati macro sostanzialmente in linea con le attese per chiudere la seduta in terreno positivo. Il Dow Jones termina infatti a quota 10.195,91 (-0,65%), sui minimi della giornata, mentre l’S&P500 scende a 1.116,63 punti (-0,74%). Ancora peggio il Nasdaq (grafico che scivola a 1.960,26 punti (-1,44%). In ampio rosso anche il Russell 2000, a quota 562,44 (-1,94%). Dal canto loro i T-bond hanno chiuso invertendo la tendenza inizialmente negativa, con i rendimenti del 10 anni al 4,71% e quelli del 30 anni al 5,41%, mentre l’oro è finito a 388,90 dollari l’oncia (-3,40 dollari da ieri) e il petrolio a 39,25 (-1,8%).

I cali accusati da alcuni big del listino come Gm (GM) o Intel (INTC), quest’ultima in attesa di rendere noto l’aggiornamento di metà trimestre delle proprie stime, pesano sugli indici del listino di New York, più che compensando i timidi tentativi iniziali di recupero legati all’annuncio con cui oggi l’Opec ha innalzato di 2,5 milioni di barili (2 milioni da subito, gli altri eventualmente da agosto) la produzione giornaliera di petrolio, allargando anche le maglie dell’extra-produzione.
Tra i dati macro della giornata gli analisti paiono aver concentrato l’attenzione su quelli relativi al mercato del lavoro (il dato mensile dei sussidi di disoccupazione), anche perché alla vigilia dei più importanti dati di domani, sempre relativi al mercato del lavoro americano. E proprio le richieste di sussidio di disoccupazione, in leggera crescita oltre le previsioni, sembrano aver indotto un’ulteriore cautela, nonostante il quadro macroeconomico non paio aver subito particolari variazioni dal complesso dei dati resi noti oggi. D’altra parte, fanno notare alcuni commentatori americani, i trader appaiono poco convinti nelle loro operazioni perché sanno benissimo che per quanto il calo dei prezzi petroliferi registrato oggi possa costituire un’ottima base per un rally del mercato, ogni velleità di recupero rischia di svanire se domani i dati saranno troppo forti, facendo tornare i timori di un aumento dei tassi prima del previsto da parte della Fed.
Passando a esaminare l’andamento dei singoli titoli balza all’occhio come il calo sia ampio, con 23 componenti del Dow in discesa contro soli 7 in salita,mentre anche più in generale sul mercato il numero di titoli in calo è doppio rispetto al numeo di quelli in crescita.
