patt
Forumer storico
BUONGIORNO CIOFFERS!!!!
La frase del giorno:
TEOFRASTO
Il tempo è la cosa più preziosa che un uomo può spendere
Cisco e Ciena affondano il Nasdaq, Procter salva il DowWall Street termina in calo una seduta che non è mai riuscita a decollare realmente, anche se per lunghi tratti ha dato l’impressione di potersi mantenere sui livelli della vigilia. Invece il Dow Jones cede infatti lo 0,33% chiudendo a quota 10.470,74, l’S&P500 lo 0,84%, a 1.126,52 punti, mentre il Nasdaq (grafico cala del -2,52% a 2.014,14 e il Russel 2000 è a -2,61%.
Sul listino tecnologico pesano in particolare la cautela espressa dai vertici di Cisco sulle prospettive per l’anno in corso dopo che l’ultimo trimestre del 2003 si è chiuso con valori positivi ma non superiori alle speranze degli operatori, e il profit warning di Ciena, mentre la forza dimostrata dai titoli della distribuzione e i buoni numeri di Procter & Gamble aiutano il Dow a limitare i danni.
Gli analisti invitano tuttavia a non aver eccessivamente timore di quella che appare una salutare pausa correttiva dopo i recenti eccessi e che non minaccia di estendersi più di tanto in profondità. Tra i settori si nota piuttosto una rotazione dai titoli high-tech, che molto hanno fin qui corso negli ultimi 10 mesi, ai “big” della difesa o del settore dei beni di consumo quotidiano. In più, in attesa dei dati sul mercato del lavoro di venerdì, appare chiaro come gli investitori siano riluttanti a prendere una posizione sul mercato a questi livelli. Persino dati macroeconomici migliori del previsto per quanto riguarda gli ordini alle industrie e il settore non manifatturiero sono stati quasi completamente ignorati, mentre PeopleSoft (PSFT) ha corso in solitaria (+4,2%) dopo la decisione di Oracle (ORCL, oggi in calo del 4,6%) di rialzare nuovamente i termini della sua offerta, da 19,50 a 26 dollari per azione, lanciata ormai dal giugno dello scorso anno ma non ancora vittoriosa sulla resistenza a oltranza del management della società. Tra i peggiori del Dow oggi si nota Intel (INTC), seguita: news, chart, profile), Sbc Communications (SBC) e Honeywell (HON); Ibm (IBM), inizialmente in grado di migliorare il proprio massimo a un anno, chiude poi in lieve calo. Tra i nomi in evidenza vi è invece Procter & Gamble (PG), che dopo i dati della trimestrale tocca il massimo degli ultimi dodici mesi prima di tirare il fiato e chiudere in crescita di circa l’1%; bene, tra gli altri, anche Home Depot
(HD) and Wal-Mart (WMT), Johnson & Johnson (JNJ) e Merck (MRK), che beneficia della ritrovata attenzione degli operatori per il settore dei farmaceutici, dove brilla anche Pfixer (PFE, +1,49%).
Tutt’altra musica, come detto, per il listino e i titoli tecnologici: Cisco (CSCO) perde otto punti percentuali, pesando sull’indice, dopo risultati di fine anno migliori delle attese ufficiali “rovinati” da una eccessiva prudenza riguardo le prospettive per l’esercizio in corso, una cautela che suona strana alle orecchie degli operatori visto che sempre oggi alcune riviste specializzate rivelano i dati di un indagine dalla quale emergerebbe l’intenzione dei responsabili dell’It di incrementare le spese in supporti informatici dell’8,2%, il maggior incremento dagli inizi del 2001.
A far pesare l’ago della bilancia a favore dei pessimisti ci pensa uno tra i principali competitor nel settore delle infrastrutture di rete, Ciena (CIEN), che perde il 17% dopo il “profit warning” di ieri notte sul fatto che i risultati del trimestre si riveleranno peggiori delle attuali stime di Wall Street, a causa in particolare dello slittamento in avanti di un singolo ordine di rilevanti dimensioni.
Infine per quanto riguarda gli altri mercato recuperano terreno i T-Bond, il cui rendimento cala nuovamente, così come l’oro, tornato sopra la soglia dei 400 dollari per oncia, mentre il dollaro pare stabilizzarsi nei confronti dell’euro e dello yen giapponese.
La frase del giorno:
TEOFRASTO
Il tempo è la cosa più preziosa che un uomo può spendere

Cisco e Ciena affondano il Nasdaq, Procter salva il DowWall Street termina in calo una seduta che non è mai riuscita a decollare realmente, anche se per lunghi tratti ha dato l’impressione di potersi mantenere sui livelli della vigilia. Invece il Dow Jones cede infatti lo 0,33% chiudendo a quota 10.470,74, l’S&P500 lo 0,84%, a 1.126,52 punti, mentre il Nasdaq (grafico cala del -2,52% a 2.014,14 e il Russel 2000 è a -2,61%.

Sul listino tecnologico pesano in particolare la cautela espressa dai vertici di Cisco sulle prospettive per l’anno in corso dopo che l’ultimo trimestre del 2003 si è chiuso con valori positivi ma non superiori alle speranze degli operatori, e il profit warning di Ciena, mentre la forza dimostrata dai titoli della distribuzione e i buoni numeri di Procter & Gamble aiutano il Dow a limitare i danni.
Gli analisti invitano tuttavia a non aver eccessivamente timore di quella che appare una salutare pausa correttiva dopo i recenti eccessi e che non minaccia di estendersi più di tanto in profondità. Tra i settori si nota piuttosto una rotazione dai titoli high-tech, che molto hanno fin qui corso negli ultimi 10 mesi, ai “big” della difesa o del settore dei beni di consumo quotidiano. In più, in attesa dei dati sul mercato del lavoro di venerdì, appare chiaro come gli investitori siano riluttanti a prendere una posizione sul mercato a questi livelli. Persino dati macroeconomici migliori del previsto per quanto riguarda gli ordini alle industrie e il settore non manifatturiero sono stati quasi completamente ignorati, mentre PeopleSoft (PSFT) ha corso in solitaria (+4,2%) dopo la decisione di Oracle (ORCL, oggi in calo del 4,6%) di rialzare nuovamente i termini della sua offerta, da 19,50 a 26 dollari per azione, lanciata ormai dal giugno dello scorso anno ma non ancora vittoriosa sulla resistenza a oltranza del management della società. Tra i peggiori del Dow oggi si nota Intel (INTC), seguita: news, chart, profile), Sbc Communications (SBC) e Honeywell (HON); Ibm (IBM), inizialmente in grado di migliorare il proprio massimo a un anno, chiude poi in lieve calo. Tra i nomi in evidenza vi è invece Procter & Gamble (PG), che dopo i dati della trimestrale tocca il massimo degli ultimi dodici mesi prima di tirare il fiato e chiudere in crescita di circa l’1%; bene, tra gli altri, anche Home Depot
(HD) and Wal-Mart (WMT), Johnson & Johnson (JNJ) e Merck (MRK), che beneficia della ritrovata attenzione degli operatori per il settore dei farmaceutici, dove brilla anche Pfixer (PFE, +1,49%).
Tutt’altra musica, come detto, per il listino e i titoli tecnologici: Cisco (CSCO) perde otto punti percentuali, pesando sull’indice, dopo risultati di fine anno migliori delle attese ufficiali “rovinati” da una eccessiva prudenza riguardo le prospettive per l’esercizio in corso, una cautela che suona strana alle orecchie degli operatori visto che sempre oggi alcune riviste specializzate rivelano i dati di un indagine dalla quale emergerebbe l’intenzione dei responsabili dell’It di incrementare le spese in supporti informatici dell’8,2%, il maggior incremento dagli inizi del 2001.

Infine per quanto riguarda gli altri mercato recuperano terreno i T-Bond, il cui rendimento cala nuovamente, così come l’oro, tornato sopra la soglia dei 400 dollari per oncia, mentre il dollaro pare stabilizzarsi nei confronti dell’euro e dello yen giapponese.