7 gennaio 2005 18.00
di Mauro Introzzi
Occhi puntati anche su Tiscali. Delle indiscrezioni della stampa francese hanno indicato che alcuni operatori europei sono seriamente interessati al business transalpino dell'isp sardo. Tiscali non ha confermato le voci, indicando che il business francese rimane strategico. Tuttavia qualcosa potrebbe bollire in pentola. L'attività francese potrebbe portare nelle casse della società le risorse necessarie a ripagare i bond in scadenza. Naturalmente bisognerebbe fare i conti con il conseguente calo del fatturato. Ma questa è un'altra storia...
Tiscali: Francia sì, Francia no
di Edoardo Fagnani
4 gennaio 2005 11.50 stampa l'articolo invia l'articolo
Secondo quanto riportato da alcuni quotidiani francesi, l’Isp sardo avrebbe già avuto contatti con alcune società telefoniche transalpine per la cessione di Tiscali France. Questa mattina un altro quotidiano francese ha avanzato l’ipotesi che qualche giorno prima della fine del 2004, l’operatore francese Neuf Telecom avrebbe avanzato un’offerta per Tiscali France. Quali saranno i prossimi scenari per la controllata?
Con l’inizio del 2005, sono ritornate insistenti le voci relative all’ipotesi di cessione delle attività francesi di Tiscali (profilo, grafico, quotazioni). Questa volta è la stampa transalpina a riaccendere le polveri.
Secondo quanto riportato da alcuni quotidiani d’oltralpe, l’Isp sardo avrebbe già avuto contatti con alcune società telefoniche francesi per la cessione di Tiscali France. Addirittura, per questa operazione Tiscali avrebbe richiesto la consulenza della filiale italiana di Rothschild. Tra i potenziali acquirenti ci sarebbero gli operatori telefonici francesi Cegetel, 9 Telecom, Iliad, a cui si aggiungerebbero la svedese Tele2, la tedesca Deutsche Telekom e Telecom Italia. Il gruppo italiano, tuttavia, ha smentito di essere interessata a Tiscali.
Ma questa mattina un altro quotidiano francese ha avanzato l’ipotesi che qualche giorno prima della fine del 2004, l’operatore francese Neuf Telecom avrebbe avanzato un’offerta per Tiscali France.
I vertici dell’Isp sardo hanno precisato di aver ricevuto delle manifestazioni di interesse per Tiscali France, ma hanno confermato che le attività francesi restano strategiche per il gruppo. Piuttosto, Tiscali ha voluto dare notizia della riorganizzazione delle attività italiane. Tutte le attività operative nazionali del gruppo saranno concentrate in un’unica azienda, sulla quale avrà la responsabilità Sergio Cellini, il manager che era già a capo delle attività italiane del gruppo. Le attività e i servizi corporate di Tiscali, invece, sono state raggruppate in un’altra società, che avrà responsabilità autonome. Entrambe le aziende saranno controllate dalla capogruppo Tiscali.
Tornando a Tiscali France, queste attività sono veramente strategiche per il gruppo, oppure l’Isp sardo preferirà fare cassa per rimettere in equilibrio la struttura finanziaria? I vertici del gruppo italiano dovranno valutare numerosi fattori.
Nel 2003 Tiscali France ha realizzato un fatturato di 189 milioni di euro, mentre nei primi nove mesi del 2004 la controllata ha realizzato ricavi per circa 160 milioni di euro, pari al 20% dell’intero giro d’affari del gruppo. Il peso della Francia, quindi, è molto rilevante, considerando che nello stesso periodo in Italia Tiscali ha ottenuto “solo” il 17% del fatturato del gruppo.
Sulla base dei multipli di vendita delle cessioni effettuate nei mesi scorsi (le controllate sono state valutate poco meno del fatturato realizzato nel 2003), Tiscali France potrebbe essere valutata intorno ai 200 milioni di euro. Quindi, poco più dei ricavi ottenuti nel 2003, considerata la maggiore dimensione dell’azienda e l’importanza strategica del mercato Internet in Francia. Inoltre, alcuni addetti ai lavori ricordano che Tiscali France può sfruttare entro la fine del 2005, benefici fiscali per circa 200 milioni di euro, a cui si aggiungo altri 25 milioni di euro relativi a un finanziamento concesso dalla controllata francese alla capogruppo, che dovrebbero essere rimborsati nei primi mesi di quest’anno. Logicamente questi crediti contribuiscono ad incrementare il valore di Tiscali France.
Certo che 200 milioni di euro permetterebbero a Tiscali di riequilibrare definitivamente la struttura finanziaria del gruppo. La società potrebbe tranquillamente rimborsare il bond in scadenza a luglio del 2005 e avrebbe anche le risorse per finanziare gli investimenti di crescita (la crescita nell’ADSL è molto costosa) nei paesi in cui deciderà di focalizzarsi, in particolare in Italia, in Gran Bretagna e in Germania. D’altra parte, l’uscita dal mercato francese vorrebbe dire abbandonare uno dei mercati europei a maggior potenziale di crescita nel mercato Internet. La scelta, per Tiscali, non è semplice. Altrimenti il futuro di Tiscali France sarebbe già stato annunciato.