Fleursdumal
फूल की बुराई
anche quello delle pompe funebri
SCIOPERI: STOP POMPE FUNEBRI, NIENTE FUNERALI A S.VALENTINO
(ANSA) - ROMA, 11 FEB - Niente funerali a San Valentino. I
sindacati hanno infatti proclamato per il 14 febbraio uno
sciopero nazionale di 8 ore dei lavoratori del settore pompe e
trasporto funebre.
Motivo della protesta, il mancato rinnovo del contratto
nazionale di lavoro a dieci mesi dalla sua scadenza, spiegano in
una nota Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti che minacciano altre
iniziative di lotta se le trattative non riprenderanno al più
presto e se le associazioni delle imprese di pompe funebri non
"terranno un comportamento corretto".
Tra i nodi da sciogliere nell'ambito della difficile vertenza
innanzitutto la questione salariale, ma non solo. I lavoratori
del settore, infatti, chiedono il recupero della perdita del
potere d'acquisto, ma anche modifiche contrattuali in materia di
orario e mercato del lavoro, contro quella che i sindacati
definiscono un'eccessiva precarizzazione del settore.
"Il contratto - spiegano i sindacati - deve salvaguardare la
professionalità, e non deve essere lo strumento usato dalle
aziende pere ulteriori precarizzazioni, con l'utilizzo di forme
di lavoro temporaneo inutili". Cgil, Cisl e Uil accusano
quindi la controparte datoriale di avere "posizioni
ideologiche" e di voler "destrutturare il contratto
nazionale".
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SCIOPERI: STOP POMPE FUNEBRI, NIENTE FUNERALI A S.VALENTINO
(ANSA) - ROMA, 11 FEB - Niente funerali a San Valentino. I
sindacati hanno infatti proclamato per il 14 febbraio uno
sciopero nazionale di 8 ore dei lavoratori del settore pompe e
trasporto funebre.
Motivo della protesta, il mancato rinnovo del contratto
nazionale di lavoro a dieci mesi dalla sua scadenza, spiegano in
una nota Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti che minacciano altre
iniziative di lotta se le trattative non riprenderanno al più
presto e se le associazioni delle imprese di pompe funebri non
"terranno un comportamento corretto".
Tra i nodi da sciogliere nell'ambito della difficile vertenza
innanzitutto la questione salariale, ma non solo. I lavoratori
del settore, infatti, chiedono il recupero della perdita del
potere d'acquisto, ma anche modifiche contrattuali in materia di
orario e mercato del lavoro, contro quella che i sindacati
definiscono un'eccessiva precarizzazione del settore.
"Il contratto - spiegano i sindacati - deve salvaguardare la
professionalità, e non deve essere lo strumento usato dalle
aziende pere ulteriori precarizzazioni, con l'utilizzo di forme
di lavoro temporaneo inutili". Cgil, Cisl e Uil accusano
quindi la controparte datoriale di avere "posizioni
ideologiche" e di voler "destrutturare il contratto
nazionale".