CraZyNasdAq
Nuovo forumer
Buongiorno, sono un trader professionista che opera principalmente su mercati Futures quali DAX Future, Eurostoxx50 future e Bund Future.
Ho deciso di aprire questo Thread in quanto negli anni ho sviluppato la convinzione che viste le attuali tecnologie disponibili, spesso ancora oggi nel fare trading si utilizzino solo una piccola parte delle potenzialità forniteci da queste nuove tecnologie, come il flusso dati in real time tick by tick, la lettura del primo livello del book e soprattutto la possibilità di programmare indicatori che ci consentano di leggere e vedere il mercato nel processo interno della sua formazione. Oggi infatti una pluralità di piattaforme sia italiane che estere, consentono la programmazione di codici utili per lo sviluppo di indicatori atti a fare questo, ovvero consentire al trader di avere una visione del mercato molto più vicina a quella di un investitore istituzionale, senza necessariamente sopportare un costo eccessivo, anzi a mio avviso decisamente modesto.
Nella convinzione di riuscire in questo, grazie alla rete e a studi statistici/quantitativi effettuati in passato, e grazie a precursori di queste mie convinzione, che ancor prima di me avevano intuito quanto appena descritto, ho potuto collegare in un unico metodo/lavoro, varie metodologie sviluppate ma spesso non correlate le une con le altre e spesso parziali in quanto non sinergiche nella loro singolarità, ma altamente profittevoli una volta che sono state riunite.
Nel fare questo sono partito dal presupposto di analizzare il mercato, qualsiasi esso sia, dalle sue basi, ovvero capire con precisione cosa sia uno scambio (Tade-OFF), quali siano le parti in causa in uno scambio e come poterle utilizzare per una miglior comprensione e lettura del mercato nell'attività di trading.
Sicuramente ciò che a mio avviso più conta nel processo di formazione del prezzo, è quella che io chiamo, "la manifestazione di interesse" nel comprare o vendere quel bene/strumento finanziario, ovvero il volume di scambio. E' infatti significativamente ben diverso se ad un determinato livello di prezzo sono stati scambiati 1000 € oppure 1 milione di €, in quanto colui che è disposto mettere 1 milione di € oltre ad avere un potere economico ben diverso, è possibile e spesso anche probabile che abbia informazioni più accurate che gli consentano di esporsi finanziariamente in quel modo e pertanto lo porterà a "difendere" quel livello.
Oggi questa lettura è percorribile grazie ai software che calcolano con la precisione del tick questo concetto e lo esemplificano in un indicatore grafico che ci fornisce istantaneamente un quadro della situazione in tempo reale di quanto stia accadendo. E' infatti possibile attraverso la creazione di una matrice Prezzi/Volume ottenere direttamente sul grafico un indicatore che mi evidenzi questa manifestazione di interesse che si sviluppa in tempo reale ed in modo dinamico, fornendomi quell'area o quelle aree se più di una, in cui i volumi scambiati sono stati maggiori [vedi figura1].
Bene, arriviamo dunque al nocciolo della questione, ovvero all'utilizzo della statistica e delle sue leggi nell'analisi di questi eventi e di questi grafici. per fare ciò però, dobbiamo prima fare delle piccole premesse, ovvero chiarire in modo semplice a chi non avesse conoscenze di carattere statistico, di cosa sia la media, cosa la moda e cosa sia la mediana.
La media è il valore medio rilevato con il semplice calcolo matematico analizzato sul campione di valori presi in esame, quindi nel nostro caso la media dei volumi trattati in relazione al prezzo, o meglio ancora la media dei prezzi pesati per il volume. La mediana è invece il semplice punto medio dell'intera escursione di prezzi diviso 2, a prescindere dai volumi scambiati su ciascun livello di prezzo. La moda invece è il picco di maggior persistenza che il campione di dati rilevato presenta e non necessariamente coincide con la media o la mediana ed inoltre sono possibili più picchi di persistenza diversi fra loro all'interno di una unica distribuzione, nel qual caso la distribuzione si definisce unimodale se una, bimodale se sono presenti 2 mode, trimodali se invece 3 ecc...... [vedi figura 2 x esemplificazione].
Bene, siamo già ad un buon punto. Rimane solo un'ultima precisazione di carattere statistico, ma fondamentale per comprendere bene questa metodologia. La statistica dice che data una distribuzione normale o gaussiana, le percentuali dei valori dell'intero campione preso in esame sono ricomprese nella stessa intera distribuzione in funzione del numero di deviazioni standard rispetto al suo valore medio. Pertanto abbiamo che il 67% dell'intero campione è racchiuso nell'intervallo che va da + e - 1 deviazione standard dalla media, il 92% del campione preso in esame è compreso nell'intervallo tra + e - 2 deviazioni standard dalla media, mentre il 99.7% dei campioni presi in esame sono racchiusi nell'intervallo tra + e - 3 deviazioni standard dalla media [vedi figura 3 allegata]. Ora introduciamo tutti questi concetti in concreto nel nostro trading e nelle nostre analisi.
Calcoliamo un indicatore che gli americani molto più avanti di noi hanno scoperto già da anni e che chiamano VWAP ovvero Volume Weighted Average Price e che è la risultante di una matrice di prezzi/volumi, come prima per il calcolo del Volume Profile, solo che questa volta dobbiamo sommare tutti i volumi scambiati per ciascun livello di prezzo e poi dobbiamo dividere il tutto per il volume complessivo sviluppato nell'intera sessione.
In pratica per ciascun prezzo "pi", rileviamo il volume sviluppato su quel prezzo "vi" e lo moltiplichiamo per il suo prezzo. Poi sommiamo tutti i singoli "pi x vi" e dividiamo il tutto per l'intera sommatoria dei volumi, quindi per la somma di tutti i "vi". Otteniamo così una media dinamica che ci indica con precisione il modo in cui i volumi si sviluppano nel corso della sessione e quindi qual'è il suo preciso valore medio (dei volumi) in relazione alle oscillazioni dei prezzi. Fate attenzione in quanto questo indicatore è fondamentale e di rilevanza primaria nell'utilizzo dell'analisi statistica nel trading.
Fatto questo, abbiamo trovato il punto in cui il mercato è in equilibrio di volumi, ovvero il valore dinamico in cui i compratori eguagliano i venditori. Non dimentichiamo che ad ogni acquisto deve corrispondere una vendita altrimenti non ci sarebbe Trade-Off, quindi in corrispondenza del valore medio o VWAP abbiamo che il mercato è in equilibrio di volumi, nel senso che questo VWAP divide esattamente in 2 le aree di volume, dove i volumi sopra VWAP sono esattamente uguali ai volumi sotto VWAP.
Ora abbiamo visto che in statistica la distribuzione del campione si discosta dal suo valore medio, in funzione delle deviazioni standard e grazie a queste, possiamo dire con certezza statistica quale sia la percentuale delle rilevazioni intorno alla sua media. Pertanto se andiamo ad aggiungere al nostro VWAP più deviazioni standrad calcolate con il giusto criterio, abbiamo uno strumento che ci indicherà dei valori ben precisi e quindi ci indicherà quando e se il mercato tenderà a muoversi in zone così dette "BorderLine" ovvero in prossimità di percentuali di volumi estremamente ridotte o meno. Se ad esempio con un mercato in equilibrio, avessimo che i prezzi tendono verso la 2° o addirittura 3° deviazione standard dalla media volumi/VWAP, in quel preciso momento sappiamo con certezza che il 92% (nel caso di 2 dev. standard) oppure il 99.7% (nel caso di 3 dev. Standard) i volumi sono contro il mercato, pertanto o c'è la forza di strappare ulteriormente e quindi sviluppare sufficienti volumi che allontanino dal valore di equilibrio (VWAP), e questo capita se sussiste sufficiente forza finanziaria per farlo o spesso in prossimità di dati MACRO che scompaginano gli equilibri, oppure si svilupperà una tendenza a tornare verso un valore di equlibrio, ovvero verso il VWAP, nel così detto fenomeno del "mean reverting", ossia il ritorno verso la media.
Pertanto sussitono dei presupposti per poter operare utilizzando dei valori ben precisi di ingresso e di uscita a target che vengono calcolati e stabiliti secondo delle leggi statistiche ben precise. Spesso questa metodologia è molto utile in fasi di mercato laterale, in cui altri strumenti finanziari non forniscono indicazioni di rilievo, mentre seguendo il metodo della statistica dei volumi, si può operare riducendo il rischio ed adottando una tecnica ad elevata profittabilità.
Purtroppo questa tecnica non è esemplificabile in un solo e semplice post, ma è altrettanto utile in fasi di mercato in trend e ancora meglio ci consente di evidenziare lo sbilanciamento delle forze presenti sul mercato, tra spinta ribassista e spinta rialzista.
Piano piano e se i moderatori del forum me lo consentiranno, cercherò di spiegare in vari step come poter sfruttare a proprio vantaggio questa metodologia che personalmente ho trovato di elevata profittabilità e contenuto rischio.
In allegato come ultima immagine [Figura 4 ] un esmpio di come il Future Eurostox50 abbia rispettato i livelli derivanti da +o- 2 deviazioni standrad dal VWAP nella giornata di martedì 26 maggio 2009 e di come sia stato possibile effettuare operazioni al rialzo, ogni volta che il mercato tendeva ad allontanarsi in modo "eccessivo" dal VWAP, sfruttando il fenomeno del mean reverting, ovvero il ritorno verso la media.
Attenzione però in quanto prima di prendere posizioni e sfruttare questa tecnica suggerisco di approfondire il discorso aspettando i prossimi post che chiarificheranno ulteriormente la tecnica.
Un saluto
CrazyNasdaq
Ho deciso di aprire questo Thread in quanto negli anni ho sviluppato la convinzione che viste le attuali tecnologie disponibili, spesso ancora oggi nel fare trading si utilizzino solo una piccola parte delle potenzialità forniteci da queste nuove tecnologie, come il flusso dati in real time tick by tick, la lettura del primo livello del book e soprattutto la possibilità di programmare indicatori che ci consentano di leggere e vedere il mercato nel processo interno della sua formazione. Oggi infatti una pluralità di piattaforme sia italiane che estere, consentono la programmazione di codici utili per lo sviluppo di indicatori atti a fare questo, ovvero consentire al trader di avere una visione del mercato molto più vicina a quella di un investitore istituzionale, senza necessariamente sopportare un costo eccessivo, anzi a mio avviso decisamente modesto.
Nella convinzione di riuscire in questo, grazie alla rete e a studi statistici/quantitativi effettuati in passato, e grazie a precursori di queste mie convinzione, che ancor prima di me avevano intuito quanto appena descritto, ho potuto collegare in un unico metodo/lavoro, varie metodologie sviluppate ma spesso non correlate le une con le altre e spesso parziali in quanto non sinergiche nella loro singolarità, ma altamente profittevoli una volta che sono state riunite.
Nel fare questo sono partito dal presupposto di analizzare il mercato, qualsiasi esso sia, dalle sue basi, ovvero capire con precisione cosa sia uno scambio (Tade-OFF), quali siano le parti in causa in uno scambio e come poterle utilizzare per una miglior comprensione e lettura del mercato nell'attività di trading.
Sicuramente ciò che a mio avviso più conta nel processo di formazione del prezzo, è quella che io chiamo, "la manifestazione di interesse" nel comprare o vendere quel bene/strumento finanziario, ovvero il volume di scambio. E' infatti significativamente ben diverso se ad un determinato livello di prezzo sono stati scambiati 1000 € oppure 1 milione di €, in quanto colui che è disposto mettere 1 milione di € oltre ad avere un potere economico ben diverso, è possibile e spesso anche probabile che abbia informazioni più accurate che gli consentano di esporsi finanziariamente in quel modo e pertanto lo porterà a "difendere" quel livello.
Oggi questa lettura è percorribile grazie ai software che calcolano con la precisione del tick questo concetto e lo esemplificano in un indicatore grafico che ci fornisce istantaneamente un quadro della situazione in tempo reale di quanto stia accadendo. E' infatti possibile attraverso la creazione di una matrice Prezzi/Volume ottenere direttamente sul grafico un indicatore che mi evidenzi questa manifestazione di interesse che si sviluppa in tempo reale ed in modo dinamico, fornendomi quell'area o quelle aree se più di una, in cui i volumi scambiati sono stati maggiori [vedi figura1].
Bene, arriviamo dunque al nocciolo della questione, ovvero all'utilizzo della statistica e delle sue leggi nell'analisi di questi eventi e di questi grafici. per fare ciò però, dobbiamo prima fare delle piccole premesse, ovvero chiarire in modo semplice a chi non avesse conoscenze di carattere statistico, di cosa sia la media, cosa la moda e cosa sia la mediana.
La media è il valore medio rilevato con il semplice calcolo matematico analizzato sul campione di valori presi in esame, quindi nel nostro caso la media dei volumi trattati in relazione al prezzo, o meglio ancora la media dei prezzi pesati per il volume. La mediana è invece il semplice punto medio dell'intera escursione di prezzi diviso 2, a prescindere dai volumi scambiati su ciascun livello di prezzo. La moda invece è il picco di maggior persistenza che il campione di dati rilevato presenta e non necessariamente coincide con la media o la mediana ed inoltre sono possibili più picchi di persistenza diversi fra loro all'interno di una unica distribuzione, nel qual caso la distribuzione si definisce unimodale se una, bimodale se sono presenti 2 mode, trimodali se invece 3 ecc...... [vedi figura 2 x esemplificazione].
Bene, siamo già ad un buon punto. Rimane solo un'ultima precisazione di carattere statistico, ma fondamentale per comprendere bene questa metodologia. La statistica dice che data una distribuzione normale o gaussiana, le percentuali dei valori dell'intero campione preso in esame sono ricomprese nella stessa intera distribuzione in funzione del numero di deviazioni standard rispetto al suo valore medio. Pertanto abbiamo che il 67% dell'intero campione è racchiuso nell'intervallo che va da + e - 1 deviazione standard dalla media, il 92% del campione preso in esame è compreso nell'intervallo tra + e - 2 deviazioni standard dalla media, mentre il 99.7% dei campioni presi in esame sono racchiusi nell'intervallo tra + e - 3 deviazioni standard dalla media [vedi figura 3 allegata]. Ora introduciamo tutti questi concetti in concreto nel nostro trading e nelle nostre analisi.
Calcoliamo un indicatore che gli americani molto più avanti di noi hanno scoperto già da anni e che chiamano VWAP ovvero Volume Weighted Average Price e che è la risultante di una matrice di prezzi/volumi, come prima per il calcolo del Volume Profile, solo che questa volta dobbiamo sommare tutti i volumi scambiati per ciascun livello di prezzo e poi dobbiamo dividere il tutto per il volume complessivo sviluppato nell'intera sessione.
In pratica per ciascun prezzo "pi", rileviamo il volume sviluppato su quel prezzo "vi" e lo moltiplichiamo per il suo prezzo. Poi sommiamo tutti i singoli "pi x vi" e dividiamo il tutto per l'intera sommatoria dei volumi, quindi per la somma di tutti i "vi". Otteniamo così una media dinamica che ci indica con precisione il modo in cui i volumi si sviluppano nel corso della sessione e quindi qual'è il suo preciso valore medio (dei volumi) in relazione alle oscillazioni dei prezzi. Fate attenzione in quanto questo indicatore è fondamentale e di rilevanza primaria nell'utilizzo dell'analisi statistica nel trading.
Fatto questo, abbiamo trovato il punto in cui il mercato è in equilibrio di volumi, ovvero il valore dinamico in cui i compratori eguagliano i venditori. Non dimentichiamo che ad ogni acquisto deve corrispondere una vendita altrimenti non ci sarebbe Trade-Off, quindi in corrispondenza del valore medio o VWAP abbiamo che il mercato è in equilibrio di volumi, nel senso che questo VWAP divide esattamente in 2 le aree di volume, dove i volumi sopra VWAP sono esattamente uguali ai volumi sotto VWAP.
Ora abbiamo visto che in statistica la distribuzione del campione si discosta dal suo valore medio, in funzione delle deviazioni standard e grazie a queste, possiamo dire con certezza statistica quale sia la percentuale delle rilevazioni intorno alla sua media. Pertanto se andiamo ad aggiungere al nostro VWAP più deviazioni standrad calcolate con il giusto criterio, abbiamo uno strumento che ci indicherà dei valori ben precisi e quindi ci indicherà quando e se il mercato tenderà a muoversi in zone così dette "BorderLine" ovvero in prossimità di percentuali di volumi estremamente ridotte o meno. Se ad esempio con un mercato in equilibrio, avessimo che i prezzi tendono verso la 2° o addirittura 3° deviazione standard dalla media volumi/VWAP, in quel preciso momento sappiamo con certezza che il 92% (nel caso di 2 dev. standard) oppure il 99.7% (nel caso di 3 dev. Standard) i volumi sono contro il mercato, pertanto o c'è la forza di strappare ulteriormente e quindi sviluppare sufficienti volumi che allontanino dal valore di equilibrio (VWAP), e questo capita se sussiste sufficiente forza finanziaria per farlo o spesso in prossimità di dati MACRO che scompaginano gli equilibri, oppure si svilupperà una tendenza a tornare verso un valore di equlibrio, ovvero verso il VWAP, nel così detto fenomeno del "mean reverting", ossia il ritorno verso la media.
Pertanto sussitono dei presupposti per poter operare utilizzando dei valori ben precisi di ingresso e di uscita a target che vengono calcolati e stabiliti secondo delle leggi statistiche ben precise. Spesso questa metodologia è molto utile in fasi di mercato laterale, in cui altri strumenti finanziari non forniscono indicazioni di rilievo, mentre seguendo il metodo della statistica dei volumi, si può operare riducendo il rischio ed adottando una tecnica ad elevata profittabilità.
Purtroppo questa tecnica non è esemplificabile in un solo e semplice post, ma è altrettanto utile in fasi di mercato in trend e ancora meglio ci consente di evidenziare lo sbilanciamento delle forze presenti sul mercato, tra spinta ribassista e spinta rialzista.
Piano piano e se i moderatori del forum me lo consentiranno, cercherò di spiegare in vari step come poter sfruttare a proprio vantaggio questa metodologia che personalmente ho trovato di elevata profittabilità e contenuto rischio.
In allegato come ultima immagine [Figura 4 ] un esmpio di come il Future Eurostox50 abbia rispettato i livelli derivanti da +o- 2 deviazioni standrad dal VWAP nella giornata di martedì 26 maggio 2009 e di come sia stato possibile effettuare operazioni al rialzo, ogni volta che il mercato tendeva ad allontanarsi in modo "eccessivo" dal VWAP, sfruttando il fenomeno del mean reverting, ovvero il ritorno verso la media.
Attenzione però in quanto prima di prendere posizioni e sfruttare questa tecnica suggerisco di approfondire il discorso aspettando i prossimi post che chiarificheranno ulteriormente la tecnica.
Un saluto
CrazyNasdaq